Crossover
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Autore: nick nibbio    11/12/2010    3 recensioni
Nell'eterna lotta tra bene e male è finalmente giunto un eletto in grado di cambiare l'equilibrio tra queste due forze: un giovane ragazzo che, da semplice sognatore, diventerà protagonista e, insieme a molti grandi personaggi dei manga e delle anime, trasformerà il sogno in realtà
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Film, Libri, Videogiochi
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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17. un nuovo amico

Ciao a tutti. Oggi vi faccio vedere la conclusione della prima parte del labirinto, sperando che non sia troppo scontata.
Prima di presentare il capitolo rispondo a chi ha recensito.

 

LETTORE 01: Grazie per l’apprezzamento e per la pazienza che hai portato. Continua a seguire e grazie.

 

Detto questo, chiedendo un commento, vi auguro buona lettura.

 

 

 

 

“No!” gridò Sakura.
“L’ha ucciso” disse Ino sconvolta.
“Dannazione!” disse Shikamaru.
“Che cosa intendi fare Nick! Rispondi” urlò Tsunade.
“Tranquilli! Non è ancora finita. Lo sento” rispose Nick.
“Ma che diavolo dici!” urlò Kiba “Quella cosa è saltata in aria a pochi metri da lui. Non può essere sopravvissuto”.
“Quando ho detto che lo sento, vuol dire che percepisco ancora la sua energia. È debole, ma c’è ancora, spero che abbia un asso nella manica anche lui, oppure” Nick si bloccò.
“Oppure?” chiesero i ragazzi in coro.
“Oppure morirà!” disse Kakashi atono “Quel potere che ha avvolto Naruto è tipico della volpe: ma ora che questo e l’armatura sono andati distrutti, non c’è più speranza”.
“Non è detto” riprese Nick “L’armatura in realtà è uno spirito e gli spiriti non possono morire. Inoltre, quello non è il vero potere di Naruto”.
Tutti si voltarono verso di lui senza capire.
Nick, senza staccare gli occhi dallo schermò continuò: “Naruto, così come tutti voi, ha un potere latente, che adesso è stato risvegliato. Deve solo scoprirlo e vincerà!”
“Ne sei sicuro” chiese Sakura.
Nick annuì.

 

 

La nube di fumo, provocata dall’esplosione, si diradò a seguito dell’aura di Ulquiorra, completamente illeso ma ansante.

“Mi hai fatto davvero faticare ragazzo. Nessuno, tranne chi mi ha chiuso qui, ci era mai riuscito. Sono davvero sorpreso nel vedere che sei sopravvissuto all’esplosione. Evidentemente quella strana forza ti ha protetto. Mi complimento, ma adesso è finita”.
Naruto era a terra esanime e incapace di muoversi. Sembrava giunta la sua fine.

 

“Avanti. Alzati!” si ripeteva “Non puoi andartene così. Hai molte cose da fare: devi dichiararti a Sakura, devi diventare Hokage, devi salvare Sasuke.
Sasuke, devo riportarti a casa: l’ho promesso ed io mantengo sempre le mie promesse”.

Tuttavia, per quanto ci provasse, non riusciva ad alzarsi e sentiva Ulquiorra avvicinarsi sempre di più.
“Sembra davvero finita!” pensò il giovane “Che ne sarà delle promesse che ho fatto e di tutte le cose che ho detto? Non posso e non voglio rimangiarmi le mie stesse parole. Non me lo perdonerei mai!”
“Allora rialzati!” disse una voce sconosciuta.

Naruto aprì gli occhi: non si trovava più nel labirinto, ma in un luogo che la parola "immenso" non bastava a definire.

Sembrava fluttuasse in un cielo pieno di stelle e strane nuvole.
“Nuvole?” urlò spaventato “Quelle non sono nuvole ma galassie!”
“Esatto ragazzo! Noto con piacere che qualcosa la sai!”
Naruto si voltò verso la voce e si sentì mancare il suolo sotto i piedi (che, ovviamente, non c’era): davanti a lui era apparso un uomo anziano vestito di bianco e con un copricapo bianco su cui era raffigurato il simbolo del fuoco.
Era il terzo Hokage, morto da poco a causa di Orochimaru.

“Terzo Hokage!” disse.
Il vecchio saggio sorrise: “Non proprio. Ai tuoi occhi appaio come il terzo Hokage, ma in realtà non sono lui!”
“Cosa! E allora chi sei?” chiese Naruto spaventato.
“Sono l’universo”.
“L’universo?” ripeté Naruto.
“Esatto” rispose “Ora ti spiego tutto, se mi concedi un po’ del tuo tempo”.
“Lo farei volentieri, ma adesso sto combattendo” rispose lui.

“Di questo non ti devi preoccupare: ho fermato il tempo per poterti parlare, Naruto”.
“Davvero? Forte! Allora sono tutt’orecchie”.
“Bene!”
Si schiarì la gola e cominciò: “Come ti ho già detto, io non sono il terzo Hokage, ma appaio così per un motivo preciso. Quest’umano è stato per te una persona importante e tu, a modo tuo, lo hai amato ed ammirato.”

“Eh! Eh!” sorrise Naruto “Chi non ammirerebbe il terzo Hokage?”
Poi, il ragazzo abbassò lo sguardo: “Inoltre mi ha insegnato qualcosa di molto importante. Forse è per questo che sei apparso così”.

“Esatto ragazzo” rispose l’universo “Ma sai perché ti sono apparso adesso? Perché questo è forse il momento in cui hai raggiunto la massima disperazione.
So benissimo che la tua infanzia non è stata rose e fiori, ma hai trovato un modo per risollevarti, cosa che non riesci a fare ora.
Inoltre io non appaio a chiunque, ma solo a coloro che sono degni di usare il mio potere”.
“Usare il tuo potere?” chiese Naruto.
“Esatto. Tra tutti i miliardi di esseri viventi che vivono nelle varie galassie, solo quattro in ogni generazione sono scelti per questo. Nick stesso è uno di questi”.

“Davvero?” disse il ragazzo sorpreso “Ecco perché è riuscito a battere Orochimaru”.
“Ti sbagli Naruto. Nick ha sconfitto Orochimaru, quando non aveva ancora quel potere.
Lui appartiene alla vecchia generazione: ora è tempo che la nuova avere la facoltà di usare il mio potere.
Tu sei il primo di questi quattro che io ho reputato degno. Bada: non è qualcosa che si eredita: solo io a decido a chi concederlo”.
“Ho capito!” disse Naruto “Però perché lo fai? È vero mi sento onorato, ma non capisco il perché”.

“La tua è una giusta curiosità.
Io concedo il mio potere perché so che un giorno: sarà proprio uno di voi a dissipare per sempre il male dal tutto e a creare un nuovo equilibrio.
Creare un nuovo equilibrio è il sogno di Nick, ma ritiene di non essere lui quell’eletto; per questo sta cercando altri “guerrieri universali” in grado di farlo.
Tu sei uno di questi guerrieri: in questo momento  lui sta pregando per te, sperando in un miracolo e non è il solo. Ascolta”.

Delle voci giunsero alle orecchie del giovane: erano quelle dei suoi amici che facevano il tifo per lui e pregavano perché si rialzasse.
“Ti amo!” disse una voce che non riuscì a distinguere a chi appartenesse.
“Di chi era quella voce?” chiese Naruto.
“Non te lo posso dire ragazzo” rispose l’universo “Ma lo potrai scoprire se vincerai. Non lasciarti andare Naruto. La battaglia è appena cominciata: ora ci sono io a darti una mano.
Ricordati: tu sei un guerriero universale e io ti aiuterò sempre”.

 

Naruto aprì gli occhi: era tornato nel labirinto e Ulquiorra era davanti a lui, stupito.
“Impossibile!” disse Ulquiorra “Come hai fatto a rimetterti in piedi?”
Il ragazzo, inconsciamente, si era rialzato e adesso guardava l’avversario risoluto.
“Un mio amico mi ha detto che la parola “impossibile” non esiste” disse calmo.

Ulquiorra non rispose.
“C’è una cosa che ti devo dire, prima di riprendere” fece un lungo respiro e disse “Scusami”.
“Scusarti? E per cosa?” disse Ulquiorra stupito.
“Per averti detto quelle cose. Non le pensavo davvero.” Rispose lui “Sai: ho il brutto vizio di non calibrare bene le parole quando perdo la calma. E, di solito, la perdo sempre!”
“Capisco!” disse Ulquiorra “Il cosiddetto senso di colpa alla fine ha avuto la meglio sulla tua stupidità.
Di solito non do retta alle offese. Tuttavia, visto che me lo chiedi, accetterò le tue scuse. Questo sarà l’unico gesto che farò in tuo favore. Da adesso non mi fermerò fino a quando i tuoi occhi non si saranno chiusi per sempre”.
“Non illuderti Ulquiorra” disse Naruto “Sarò io a vincere. Ti batterò qui e adesso”.
“Invoca il mio nome Naruto” disse l’universo.
“Basta parole. Passiamo ai fatti. UNIVERSAL POWER!” gridò il giovane.

Una colonna di luce arancione si alzò dal corpo del giovane, scomparendo oltre il soffitto.

 

Nella sala d’osservazione tutti osservarono senza fiato la scena., tutti tranne Nick, che era euforico.
“SIIIIII!” gridò “Era questo quello che speravo. FORZA NARUTO! Libera il tuo vero potere!”

 

“Che cos’è questa energia” disse Ulquiorra.
L’essere alato ebbe un altro colpo: l’armatura, che era stata distrutta, si ricompose nuovamente, assumendo una forma nuova.
“Che sia questo ciò che Nick intendeva per legame più saldo?” Pensò Naruto, mentre si osservava.
“Ehilà! Eccomi di nuovo.” Disse la volpe “Che mi sono perso?”
“Parecchio!” disse Naruto “Ma adesso non ho tempo per dirtelo. Devo andare avanti”.

“Non illuderti. Ti fermerò qui e subito” disse Ulquiorra con una seconda lancia nera in mano che lanciò.
Naruto la prese con una mano e la lanciò lontano, facendola esplodere.
“Impossibile. A mani nude” esclamò Ulquiorra.
“Te l’ho detto” fece Naruto “Non esiste la parola Impossibile!”

Il ragazzo, con un rapido movimento, gli fu davanti e lo colpì con un destro.
Ulquiorra fu scaraventato contro il muro e si rialzò ansante.

“Arrenditi è finita!” disse Naruto.
Ulquiorra si alzò: “MAI!”

“Allora prendi questo”. Il ragazzo si lanciò verso di lui con il pugno chiuso e gridando: “KYUUBI EXPLOSION!”
Un’incredibile energia, con le sembianze della volpe, colpì Ulquiorra in pieno petto, lanciandolo in aria e facendolo sbattere, con un tonfo, contro la parete.

 

Ormai senza forze Ulquiorra cadde verso il suolo. Sotto di lui si trovava una trave di metallo, dimenticata dal tempo, ma molto affilata.

Fu solo grazie a Naruto, che lo prese al volo, se non finì trapassato.
Il giovane cercò di riscuoterlo e, alla fine ci riuscì.
“Perché mi hai salvato!” gli chiese.
“Come perché? Non ha senso che tu muoia. Per questo ho cercato di trattenermi” rispose lui.

“Cosa?” disse Ulquiorra scosso.
“Non è giusto che tu muoia perché qualcuno ha deciso così. Chi ti ha chiuso qua dentro ha deciso così solo per un proprio fine. Nessuno deve essere usato come un giocattolo, pertanto non ti permetterò di morire qui Ulquiorra” disse il ragazzo, mentre lo Universal Power si dissolveva.
“Capisco!” disse debolmente Ulquiorra “Dunque è questo ciò che voi chiamate rispetto?”.

“Si ed è anche amicizia!” disse Naruto sorridente “Io te la offro e spero che l’accetterai” e gli tese la mano.
“Stai decidendo per me, così come fece lui, per darmi uno scopo”.
“Io ti do una mano: lo scopo lo troverai da solo” gli disse Naruto.
“Una mano? Uno scopo mio? Non so se sia possibile. Ma voglio crederci questa volta” e prese la mano del ragazzo.

In quel momento Ulquiorra fu ricoperto da una strana luce e scomparve lasciando una carta nelle mani di Naruto che lo riproduceva perfettamente.
“Ulquiorra!” disse Naruto.
“Tu mi hai dato pace Naruto Uzumaki e, per questo veglierò su di te, per sempre.” Disse l’immagine con un leggero sorriso.
“Io, Ulquiorra il Murchielago, riconosco la mia sconfitta e dichiaro la prima parte della prova del labirinto superata”.

Il labirinto si aprì, liberando la strada verso il suo centro.
“Ora va Naruto” gli disse Ulquiorra e si avvolse nelle ali.

Il ragazzo, seppur confuso, sorrise, mise la carta in una tasca e si diresse verso il centro.

 

Nella sala tutti esultavano, contenti per Naruto.

“Evvai” disse Kiba “Sapevo che l’avrebbe fatta!”
“Ma se eri tu quello più pessimista” disse Shino.
“Non è vero!” disse Kiba “Ero solo” s’interruppe.
“Preoccupato?” finì per lui Neji.
“Esatto!” confermò lui.
“Come no?” disse ironica Ino.
“Ha parlato quella che è svenuta!” disse Shikamaru.
“Cosa!” disse lei.
“Andiamo calmatevi!” disse Choji “L’importante è che Naruto ce l’abbia fatta. Comunque è vero che sei svenuta Ino. Dovresti mangiare qualcosa tieni” e le porse il sacchetto di patatine.
“Non mangerò mai simili schifezze come te: ciccione” rispose lei furiosa. {Ops!}
Tutti si allontanarono da Choji che fece cadere il sacchetto.

Un momento di silenzio e: “IO NON SONO UN CICCIONE” urlò Choji “Proiettile umano travolgente”.
Il ragazzino, sottoforma di una palla gigantesca, si diresse a tutta velocità alla cieca. Per puro caso, la direzione era verso Nick che rimase immobile.

“Svelto! Spostati!” gli gridò Shikamaru.
“E perché dovrei. È da un po’ che non prendo a calci un pallone” disse asciutto.
Nick sollevò la gamba e, con un tiro di punta, calciò la palla umana verso il muro.

La palla umana rimbalzò sul muro e Choji, tornato normale atterrò con la faccia sul pavimento.
“Ahi!” disse Choji.
“Devi imparare a controllarti ragazzino” disse Nick “Altrimenti potresti fare male a qualcuno ed io non sarei più così delicato: mi sono spiegato?”
Choji sollevò tremante il pollice in alto.
“Bene!”

I ninja rimasero senza parole {E’ un vizio!}.

“Ora basta con queste buffonate: vi ho portato qui per vedere Naruto combattere.
Non ammetterò scenate simili fino a quando la prova non sarà finita!” disse secco.

“Sissignore!” dissero tutti di scatto.

 

 

 

Naruto si fermò un istante.

“Perché ti sei fermato Naruto?” chiese la volpe.
“Mi stavo chiedendo una cosa!” rispose.
“Che cosa?”
“I colpi che Ulquiorra ha lanciato erano devastanti; allora perché il labirinto non è stato distrutto?”
“Credo si tratti di una magia molto potente”.
“Dici?”
“SI! Ho vissuto abbastanza da capire che cose inspiegabili come questo posto sono il frutto della magia. Non so quale sia la sua natura, ma, di sicuro, ha uno scopo preciso”.
“Quando uscirò da qui, me lo farò dire da Nick; se necessario lo pesterò a sangue”.
“Ah! non vedo l’ora!”
“Forza andiamo avanti: abbiamo delle cose più importanti da fare adesso!”
“Tu hai una cosa da fare: io sono solo uno spettatore di rilievo”.
“Stupida volpe!” e riprese il cammino.

 

 

 

Nel prossimo capitolo.
Naruto prosegue nella prova del labirinto e incontra il secondo guardiano. Quali saranno i suoi poteri? Riuscirà il giovane ninja a vincere? Ci vediamo alla prossima.

PS: Scusate ma non so cosa mettere per l’angolo dell’autore. Cercherò di farlo la prossima volta.

 

 

 

  
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