Ciao a tutti. Oggi vi faccio vedere
la conclusione
della prima parte del labirinto, sperando che non sia troppo scontata.
Prima di presentare il capitolo rispondo a chi ha
recensito.
LETTORE 01: Grazie per
l’apprezzamento e per la
pazienza che hai portato. Continua a seguire e grazie.
Detto questo, chiedendo un
commento, vi auguro buona
lettura.
“No!”
gridò Sakura.
“L’ha ucciso” disse Ino sconvolta.
“Dannazione!” disse Shikamaru.
“Che cosa intendi fare Nick! Rispondi”
urlò Tsunade.
“Tranquilli! Non è ancora finita. Lo
sento” rispose
Nick.
“Ma che diavolo dici!” urlò Kiba
“Quella cosa è
saltata in aria a pochi metri da lui. Non può essere
sopravvissuto”.
“Quando ho detto che lo sento, vuol dire che
percepisco ancora la sua energia. È debole, ma
c’è ancora, spero che abbia un
asso nella manica anche lui, oppure” Nick si
bloccò.
“Oppure?” chiesero i ragazzi in coro.
“Oppure morirà!” disse Kakashi atono
“Quel potere che ha
avvolto Naruto è tipico della volpe: ma ora che questo e
l’armatura sono andati
distrutti, non c’è più
speranza”.
“Non è detto” riprese Nick
“L’armatura in realtà è uno
spirito e gli spiriti non possono morire. Inoltre, quello non
è il vero potere
di Naruto”.
Tutti si voltarono verso di lui senza capire.
Nick, senza staccare gli occhi dallo schermò
continuò:
“Naruto, così come tutti voi, ha un potere
latente, che adesso è stato
risvegliato. Deve solo scoprirlo e vincerà!”
“Ne sei sicuro” chiese Sakura.
Nick annuì.
La nube di fumo, provocata
dall’esplosione, si diradò
a seguito dell’aura di Ulquiorra, completamente illeso ma
ansante.
“Mi hai fatto davvero
faticare ragazzo. Nessuno,
tranne chi mi ha chiuso qui, ci era mai riuscito. Sono davvero sorpreso
nel
vedere che sei sopravvissuto all’esplosione. Evidentemente
quella strana forza
ti ha protetto. Mi complimento, ma adesso è
finita”.
Naruto era a terra esanime e incapace di muoversi.
Sembrava giunta la sua fine.
“Avanti.
Alzati!” si ripeteva “Non puoi andartene
così. Hai molte cose da fare: devi dichiararti a Sakura,
devi diventare Hokage,
devi salvare Sasuke.
Sasuke, devo riportarti a casa: l’ho promesso ed io
mantengo sempre le mie promesse”.
Tuttavia, per quanto ci provasse,
non riusciva ad
alzarsi e sentiva Ulquiorra avvicinarsi sempre di più.
“Sembra davvero finita!” pensò il
giovane “Che ne sarà
delle promesse che ho fatto e di tutte le cose che ho detto? Non posso
e non
voglio rimangiarmi le mie stesse parole. Non me lo perdonerei
mai!”
“Allora rialzati!” disse una voce sconosciuta.
Naruto aprì gli occhi:
non si trovava più nel
labirinto, ma in un luogo che la parola "immenso" non bastava a
definire.
Sembrava fluttuasse in un cielo
pieno di stelle e
strane nuvole.
“Nuvole?” urlò spaventato
“Quelle non sono nuvole ma
galassie!”
“Esatto ragazzo! Noto con piacere che qualcosa la
sai!”
Naruto si voltò verso la voce e si sentì mancare
il
suolo sotto i piedi (che, ovviamente, non c’era): davanti a
lui era apparso un
uomo anziano vestito di bianco e con un copricapo bianco su cui era
raffigurato
il simbolo del fuoco.
Era il terzo Hokage, morto da poco a causa di
Orochimaru.
“Terzo Hokage!”
disse.
Il vecchio saggio sorrise: “Non proprio. Ai tuoi occhi
appaio come il terzo Hokage, ma in realtà non sono
lui!”
“Cosa! E allora chi sei?” chiese Naruto spaventato.
“Sono l’universo”.
“L’universo?” ripeté Naruto.
“Esatto” rispose “Ora ti spiego tutto, se
mi concedi
un po’ del tuo tempo”.
“Lo farei volentieri, ma adesso sto combattendo”
rispose lui.
“Di questo non ti devi
preoccupare: ho fermato il
tempo per poterti parlare, Naruto”.
“Davvero? Forte! Allora sono
tutt’orecchie”.
“Bene!”
Si schiarì la gola e cominciò: “Come ti
ho già detto,
io non sono il terzo Hokage, ma appaio così per un motivo
preciso. Quest’umano
è stato per te una persona importante e tu, a modo tuo, lo
hai amato ed
ammirato.”
“Eh! Eh!”
sorrise Naruto “Chi non ammirerebbe il terzo
Hokage?”
Poi, il ragazzo abbassò lo sguardo: “Inoltre mi ha
insegnato qualcosa di molto importante. Forse è per questo
che sei apparso
così”.
“Esatto
ragazzo” rispose l’universo “Ma sai
perché ti
sono apparso adesso? Perché questo è forse il
momento in cui hai raggiunto la
massima disperazione.
So benissimo che la tua infanzia non è stata rose e
fiori, ma hai trovato un modo per risollevarti, cosa che non riesci a
fare ora.
Inoltre io non appaio a chiunque, ma solo a coloro che
sono degni di usare il mio potere”.
“Usare il tuo potere?” chiese Naruto.
“Esatto. Tra tutti i miliardi di esseri viventi che
vivono nelle varie galassie, solo quattro in ogni generazione sono
scelti per
questo. Nick stesso è uno di questi”.
“Davvero?”
disse il ragazzo sorpreso “Ecco perché
è
riuscito a battere Orochimaru”.
“Ti sbagli Naruto. Nick ha sconfitto Orochimaru,
quando non aveva ancora quel potere.
Lui appartiene alla vecchia generazione: ora è tempo che
la nuova avere la facoltà di usare il mio potere.
Tu sei il primo di questi quattro che io ho reputato
degno. Bada: non è qualcosa che si eredita: solo io a decido
a chi concederlo”.
“Ho capito!” disse Naruto
“Però perché lo fai? È vero
mi sento onorato, ma non capisco il perché”.
“La tua è una
giusta curiosità.
Io concedo il mio potere perché so che un giorno:
sarà
proprio uno di voi a dissipare per sempre il male dal tutto e a creare
un nuovo
equilibrio.
Creare un nuovo equilibrio è il sogno di Nick, ma
ritiene di non essere lui quell’eletto; per questo sta
cercando altri “guerrieri
universali” in grado di farlo.
Tu sei uno di questi guerrieri: in questo momento lui
sta pregando per te, sperando in un
miracolo e non è il solo. Ascolta”.
Delle voci giunsero alle orecchie
del giovane: erano
quelle dei suoi amici che facevano il tifo per lui e pregavano
perché si
rialzasse.
“Ti amo!” disse una voce che non riuscì
a distinguere
a chi appartenesse.
“Di chi era quella voce?” chiese Naruto.
“Non te lo posso dire ragazzo” rispose
l’universo “Ma
lo potrai scoprire se vincerai. Non lasciarti andare Naruto. La
battaglia è
appena cominciata: ora ci sono io a darti una mano.
Ricordati: tu sei un guerriero universale e io ti
aiuterò sempre”.
Naruto aprì gli occhi:
era tornato nel labirinto e
Ulquiorra era davanti a lui, stupito.
“Impossibile!” disse Ulquiorra “Come hai
fatto a
rimetterti in piedi?”
Il ragazzo, inconsciamente, si era rialzato e adesso
guardava l’avversario risoluto.
“Un mio amico mi ha detto che la parola
“impossibile”
non esiste” disse calmo.
Ulquiorra non rispose.
“C’è una cosa che ti devo dire, prima di
riprendere”
fece un lungo respiro e disse “Scusami”.
“Scusarti? E per cosa?” disse Ulquiorra stupito.
“Per averti detto quelle cose. Non le pensavo
davvero.” Rispose lui “Sai: ho il brutto vizio di
non calibrare bene le parole
quando perdo la calma. E, di solito, la perdo sempre!”
“Capisco!” disse Ulquiorra “Il cosiddetto
senso di
colpa alla fine ha avuto la meglio sulla tua stupidità.
Di solito non do retta alle offese. Tuttavia, visto che
me lo chiedi, accetterò le tue scuse. Questo sarà
l’unico gesto che farò in tuo
favore. Da adesso non mi fermerò fino a quando i tuoi occhi
non si saranno
chiusi per sempre”.
“Non illuderti Ulquiorra” disse Naruto
“Sarò io a
vincere. Ti batterò qui e adesso”.
“Invoca il mio nome Naruto” disse
l’universo.
“Basta parole. Passiamo ai fatti. UNIVERSAL POWER!”
gridò il giovane.
Una colonna di luce arancione si
alzò dal corpo del
giovane, scomparendo oltre il soffitto.
Nella sala d’osservazione
tutti osservarono senza
fiato la scena., tutti tranne Nick, che era euforico.
“SIIIIII!” gridò “Era questo
quello che speravo. FORZA
NARUTO! Libera il tuo vero potere!”
“Che
cos’è questa energia” disse Ulquiorra.
L’essere alato ebbe un altro colpo: l’armatura, che
era stata distrutta, si ricompose nuovamente, assumendo una forma nuova.
“Che sia questo ciò che Nick intendeva per legame
più
saldo?” Pensò Naruto, mentre si osservava.
“Ehilà! Eccomi di nuovo.” Disse la volpe
“Che mi sono
perso?”
“Parecchio!” disse Naruto “Ma adesso non
ho tempo per
dirtelo. Devo andare avanti”.
“Non illuderti. Ti
fermerò qui e subito” disse
Ulquiorra con una seconda lancia nera in mano che lanciò.
Naruto la prese con una mano e la lanciò lontano,
facendola esplodere.
“Impossibile. A mani nude” esclamò
Ulquiorra.
“Te l’ho detto” fece Naruto
“Non esiste la parola
Impossibile!”
Il ragazzo, con un rapido
movimento, gli fu davanti e
lo colpì con un destro.
Ulquiorra fu scaraventato contro il muro e si rialzò
ansante.
“Arrenditi è
finita!” disse Naruto.
Ulquiorra si alzò: “MAI!”
“Allora prendi
questo”. Il ragazzo si lanciò verso di
lui con il pugno chiuso e gridando: “KYUUBI
EXPLOSION!”
Un’incredibile energia, con le sembianze della volpe,
colpì Ulquiorra in pieno petto, lanciandolo in aria e
facendolo sbattere, con
un tonfo, contro la parete.
Ormai senza forze Ulquiorra cadde
verso il suolo.
Sotto di lui si trovava una trave di metallo, dimenticata dal tempo, ma
molto
affilata.
Fu solo grazie a Naruto, che lo
prese al volo, se non
finì trapassato.
Il giovane cercò di riscuoterlo e, alla fine ci
riuscì.
“Perché mi hai salvato!” gli chiese.
“Come perché? Non ha senso che tu muoia. Per
questo ho
cercato di trattenermi” rispose lui.
“Cosa?” disse
Ulquiorra scosso.
“Non è giusto che tu muoia perché
qualcuno ha deciso
così. Chi ti ha chiuso qua dentro ha deciso così
solo per un proprio fine.
Nessuno deve essere usato come un giocattolo, pertanto non ti
permetterò di
morire qui Ulquiorra” disse il ragazzo, mentre lo Universal
Power si
dissolveva.
“Capisco!” disse debolmente Ulquiorra
“Dunque è questo
ciò che voi chiamate rispetto?”.
“Si ed è anche
amicizia!” disse Naruto sorridente “Io
te la offro e spero che l’accetterai” e gli tese la
mano.
“Stai decidendo per me, così come fece lui, per
darmi
uno scopo”.
“Io ti do una mano: lo scopo lo troverai da solo”
gli
disse Naruto.
“Una mano? Uno scopo mio? Non so se sia possibile. Ma
voglio crederci questa volta” e prese la mano del ragazzo.
In quel momento Ulquiorra fu
ricoperto da una strana
luce e scomparve lasciando una carta nelle mani di Naruto che lo
riproduceva
perfettamente.
“Ulquiorra!” disse Naruto.
“Tu mi hai dato pace Naruto Uzumaki e, per questo
veglierò su di te, per sempre.” Disse
l’immagine con un leggero sorriso.
“Io, Ulquiorra il Murchielago, riconosco la mia
sconfitta e dichiaro la prima parte della prova del labirinto
superata”.
Il labirinto si aprì,
liberando la strada verso il suo
centro.
“Ora va Naruto” gli disse Ulquiorra e si avvolse
nelle
ali.
Il ragazzo, seppur confuso,
sorrise, mise la carta in
una tasca e si diresse verso il centro.
Nella sala tutti esultavano,
contenti per Naruto.
“Evvai” disse
Kiba “Sapevo che l’avrebbe fatta!”
“Ma se eri tu quello più pessimista”
disse Shino.
“Non è vero!” disse Kiba “Ero
solo” s’interruppe.
“Preoccupato?” finì per lui Neji.
“Esatto!” confermò lui.
“Come no?” disse ironica Ino.
“Ha parlato quella che è svenuta!” disse
Shikamaru.
“Cosa!” disse lei.
“Andiamo calmatevi!” disse Choji
“L’importante è che
Naruto ce l’abbia fatta. Comunque è vero che sei
svenuta Ino. Dovresti mangiare
qualcosa tieni” e le porse il sacchetto di patatine.
“Non mangerò mai simili schifezze come te:
ciccione”
rispose lei furiosa. {Ops!}
Tutti si allontanarono da Choji che fece cadere il
sacchetto.
Un
momento di
silenzio e: “IO NON SONO UN CICCIONE”
urlò Choji “Proiettile umano
travolgente”.
Il ragazzino, sottoforma di una palla gigantesca, si
diresse a tutta velocità alla cieca. Per puro caso, la
direzione era verso Nick
che rimase immobile.
“Svelto!
Spostati!” gli gridò Shikamaru.
“E perché dovrei. È da un po’
che non prendo a calci
un pallone” disse asciutto.
Nick sollevò la gamba e, con un tiro di punta,
calciò
la palla umana verso il muro.
La palla umana rimbalzò
sul muro e Choji, tornato
normale atterrò con la faccia sul pavimento.
“Ahi!” disse Choji.
“Devi imparare a controllarti ragazzino” disse Nick
“Altrimenti potresti fare male a qualcuno ed io non sarei
più così delicato: mi
sono spiegato?”
Choji sollevò tremante il pollice in alto.
“Bene!”
I ninja rimasero senza parole
{E’ un vizio!}.
“Ora basta con queste
buffonate: vi ho portato qui per
vedere Naruto combattere.
Non ammetterò scenate simili fino a quando la prova
non sarà finita!” disse secco.
“Sissignore!”
dissero tutti di scatto.
Naruto si fermò un
istante.
“Perché ti sei
fermato Naruto?” chiese la volpe.
“Mi stavo chiedendo una cosa!” rispose.
“Che cosa?”
“I colpi che Ulquiorra ha lanciato erano devastanti; allora
perché il labirinto non è stato
distrutto?”
“Credo si tratti di una magia molto potente”.
“Dici?”
“SI! Ho vissuto abbastanza da capire che cose
inspiegabili come questo posto sono il frutto della magia. Non so quale
sia la
sua natura, ma, di sicuro, ha uno scopo preciso”.
“Quando uscirò da qui, me lo farò dire
da Nick; se
necessario lo pesterò a sangue”.
“Ah! non vedo l’ora!”
“Forza andiamo avanti: abbiamo delle cose più
importanti
da fare adesso!”
“Tu hai una cosa da fare: io sono solo uno spettatore
di rilievo”.
“Stupida volpe!” e riprese il cammino.
Nel prossimo capitolo.
Naruto prosegue nella prova del labirinto e incontra
il secondo guardiano. Quali saranno i suoi poteri? Riuscirà
il giovane ninja a
vincere? Ci vediamo alla prossima.
PS: Scusate ma non so cosa mettere
per l’angolo dell’autore.
Cercherò di farlo la prossima volta.