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Autore: nini superga    13/12/2010    7 recensioni
bene, il primo tentativo è andato a vuoto- anche con le istruzioni faccio fatica a capire tutte queste storie sull'HTML e così via...speriamo di farcela!!! ma questa storia non parla di questo,no no, parla di come sarebbe potauta andare se il mio personaggio preferito, Boromir, avesse trovato qualcuno sulla sua via in grado di farlo ragionare, di sviarlo dalla guerra e di curare i pensieri oscuri rivolti all'Anello...chi sarà mai questo personaggio così importante?ma io, ovviamente!!! leggete e recensite, qui c'è bisogno di consigli!!
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Boromir, Denethor, Faramir, Gandalf, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I Gioielli di Anna.'
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Minas Tirith, tempo presente.


Poggio il pennino nel calamaio e mi stiracchio, sbadigliando sonoramente. Da dove sono, guardo dentro la stanza e vedo che Boromir dorme ancora sulla sedia a dondolo, la testa reclinata sulla spalla, vicino alla culla di Angelica. Nessuno dei due sembra sul punto di svegliarsi.

Te pensa dove sono arrivata... “ Mi dico, guardandoli teneramente e tornando alla mia pergamena: ho ancora un mucchio di cose da scrivere... ma la mano mi duole, dopo un pomeriggio di scrittura. Che fare, allora, se non ricordare?


Ricordo la guarigione lenta, una settimana grazie alle amorevoli cure di Matilde.

Ricordo che Boromir veniva tutte le sere a trovarmi, e che dormiva da me e mi portava sigarette di contrabbando- Matilde era assolutamente contraria alla mia nuova passione.

Ricordo che venne Faramir a salutarmi e a raccontare fra sonore risate la storia del pugno che suo fratello gli aveva dato, procurandogli un vistoso livido sulla mascella. Boromir dovette fargli più volte le scuse, nel corso di quella chiaccherata... sorrido ancora a quel ricordo: credo che li sia nata la nostra unione.

Avevo vinto la scommessa e come pattuito Boromir mi consegnò l'abito di cui avevamo tanto discusso: era un abito di Finduillas, lungo fino ai piedi, lo scollo a cuore e le maniche a sbuffo,di un azzurro mare impreziosito da fili dorati. Mi andava aderente, ma stavo bene. Sia Boromir che Faramir si commossero, quando me lo videro indossato.


Persino il Sovrintendente venne a trovarmi, il primo giorno in cui riuscii ad alzarmi dal letto. Si congratulò con me e disse di avermi sottovalutata “ sotto tutti gli aspetti ” ( sue testuali parole ) e mi augurò una lesta guarigione, dato il lungo viaggio che mi attendeva.

Li, il ricordo si vela di tristezza.

<< Lungo viaggio? >> Avevo mormorato io, guardando Boromir confusa. Lui era altrettanto sorpreso.

<< Di cosa parlate, padre? >>

<< Mithrandir non ti ha avvisata? >> Denethor aveva ridacchiato, versandosi un bicchiere di vino. Non lo aveva nemmeno assaggiato << Tra una decina di giorni, andrà a ovest. E non ci andrà da solo. >>

Ricordo di essermi sentita morire. NO.

<< Non devi disperare, vi vedrete prima di quanto lo crediate. >> Mi aveva rassicurato Gandalf mentre gli chiedevo conferma di quella notizia e mi sentivo sempre più disperata << E' il vostro destino, allontanarvi per essere poi riuniti. >> Ppoteva essere destino quanto gli pareva, ma a me non fregava nulla: io volevo stare a Gondor, e ci sarei rimasta!

E invece mi era toccato cedere. Con l'amaro in bocca, avrei dovuto salutare tutti e rifare i bagagli. Per dove? Gandalf me lo disse la sera prima della partenza << Ti porto dagli elfi, a Gran Burrone, Imladris per la Gente del Sud. >>

Io avevo annuito e mi ero sentita svuotata: la distanza era molta,troppa per due cuori.

Quella notte Boromir mi disse che non avrebbe dormito con me, sarebbe stato troppo doloroso separarsi alla mattina. Venne per farmi dono di un piccolo oggetto: una busta in cuoio con tabacco, cartine e fiammiferi.

<< Ormai hai imparato a farle da te, no? >>

Io non avevo risposto. Ero solo scoppiata in un lungo singhiozzo e l'avevo stretto a me, invitandolo a non lasciarmi sola, perchè chissà quante altre notti avremmo dovuto passare da soli, prima di rivederci, e lui aveva annuito.

Rammento le nostre promesse: non morire, sii cauto coi pericoli, pensami, sognami, chiamami con la mente, non piangere... ma come potevamo non piangere? Pregammo che il tempo si fermasse, almeno per quell'ultima notte, per quelle promesse infinite.


Eppure, il tempo non si fermò come entrambi avremmo voluto, e l'alba si era alzata impietosa.

Ricordo che scendemmo dalle scale mesti,con la morte nel cuore. Ricordo che il sole luminosissimo ci ferì gli occhi, decuplicato dai riflessi delle armature dei soldati che erano venuti a salutarmi. Quando ci ripenso, la cosa mi lascia di stucco: quegli uomini erano venuti a salutare me, che altro non ero se non una ragazza piccola e insignificante che per amore aveva dato e rischiato tutto, che me ne andavo e li lasciavo soli. Li avevo toccati, evidentemente.

Matilde era in lacrime e con lei la maggior parte dei guaritori: li salutai uno a uno, rassicurando Eluani riguardo la mia virtù ancora intatta ( cosa che strappò una risata a tutti ) e stringendo forte Matilde, assicurandole che sarei tornata- ma lei questo già lo sapeva. Salutai il dolce Faramir, lo baciai sulle guance e lo chiamai fratello come lui mi aveva chiesto.

E infine salutai Boromir, lo guardai per l'ultima volta negli occhi tristi e annuii davanti alla sua espressione. << Sto così anch'io. >> Gli mormorai << Sto così anch'io... >> Lui non aveva detto nulla. Aveva socchiuso gli occhi e aveva cercato qualcosa in tasca. Quando aveva riaperto la mano, vidi una catenella e un ciondolo: una gemma rossa splendeva in una montatura dorata, simile ad un fiore. Era infilata in una lunga catena dorata e Boromir me la mise al collo, abbracciandomi << Che questo suggelli le nostre promesse. >> Mi aveva sussurrato, separandosi e allontanandosi fra i soldati: il nostro addio.


Ricordo di essere montata in sella a Ombromanto con l'aiuto di Gandalf, Jadis col mio piccolo bagaglio sulla schiena scodinzolava e salutava tutti. Mentre ci auguravano buon viaggio e un lesto ritorno, io giocherellavo con la catena di Boromir, pensando alla nostra notte, alle nostre promesse.


Quando già la Città delle Stelle era alle nostre spalle, sentimmo il corno di Gondor suonare: era Boromir che mi dava l'ultimo addio.

Ricordo di aver sussurrato << Tornerò... >> E solo Gandalf era riuscito ad udirmi. << Tornerò per te. >>


Nel sole nascente, un cavallo con due cavalieri e un lupo bianco galoppavano nei campi del Pelennor.




Angelica si è svegliata- la sento piagnucolare nella culla- e con lei anche Boromir.

Si è alzato e si è avvicinato stiracchiandosi. << Che fai? >> Mi ha chiesto con la voce roca, accarezzandomi il collo. Gli ho sorriso e ho messo una mano sulla pergamena già scritta.

<< Scrivo. >>

Lui sbuffa, indispettito << Cosa? >>

<< Una storia. >>

Alza un sopracciglio e sorride << La nostra? >>

Non gli rispondo, mi alzo e vado verso la culla di Angelica: scalcia le coperte e si guarda attorno. L'ho presa in braccio e mi sono girata: sul balcone, nella luce del pomeriggio, Boromir legge.

<< Sei arrivata solo a questo punto? >>

<< Che pretendi in un pomeriggio? >>

<< Hai scritto solo l'inizio. >>

<< La parte migliore. >>

<< No... io credo che la migliore sia quella dopo. >>

Io sbuffo << La scrivo io, questa storia! Quindi, taci e prendi tua figlia da bravo genitore quale sei. >>

Lui alza le mani in segno di resa e ubbidisce, sedendosi sul tavolo con Angelica che gli accarezza la barba.

Io sorrido << Siete i miei gioielli. >> Gli dico e Boromir mi sorride affettuoso. << Matilde sarebbe fiera di te. >> Io mi risiedo, rileggendo le ultime righe della pergamena. << Matilde E' fiera di me. >> Ribadisco e torno a guardarli.

<< Puoi continuare a scrivere, se lo desideri. >>

E' proprio quello che voglio, ma non voglio lasciarlo a occuparsi di Angelica da solo.

Lui sembra leggermi nella mente << Di che ti preoccupi? Continua pure. >>

Guardo la mia grafia tutta schizzi e ghirigori << Non ti dispiace? >>

<< Certo che no! Io e Angelica siamo qui, mica scappiamo! >>

Io gli sorrido e mi alzo per dargli un bacio e accarezzare la piccola.

Poi lui rientra e io ritorno a scrivere.











mio dio, mein gott, my god e come si dice mio dio in tutto il mondo....è finita.


.F I N I T A.


spero che non vi sia sembrata banale, ma ho voluto ricollegarmi all'inizio, quando Anna era stata accusata di essere una Mary Sue: spero di aver fugato ogni dubbio!!


comunque...non mi sembra per nulla vero:l'ho conclusa!!!ebbene si!!! suonate l'inno alla gioia, fate rullare i tamburi, squillare le trombe: ho finito una storia!!!wow come mi sento realizzata... mi sento benissimo e mi congratulo con me stessa!!! brava Nini che hai saputo concludere qualcosa in vita tua!!!


per quanto riguarda voi... voi, lettori anonimi, voi che non lasciate traccia se non nel numero delle presenze che leggono...a voi un sentito ringraziamento: cosa sarebbe stata questa storia, senza dei lettori? Lettere su lettere per nulla piacevoli, immagino! Spero di avervi toccato il cuore, con l'inizio della storia di Anna e Boromir... ora ho intenzione di collegarmi al Maestro e di far allacciare la storia di Anna a quella della compagnia e non solo! Mirabolanti sorprese vi attendono nella mia prossima opera- ancora senza titolo, per ora... anche se un candidato papabile sarebbe:


I GIOIELLI:......e qualcosa di scritto dopo :D come sono fuori...


in ogni caso, se vedete qualcosa di simile non pensate “ ODDIO, UN'ALTRA PAZZA!!! ” ma “ ODDIO!!!ECCOLA E' TORNATA!!SIIIII BELLA LI, EVVAIIII!!!! “ e altre cose esclamazioni simili...perchè si tratterà di me.

Be, chi vivrà vedrà... speriamo solo di non fare inequivocabili pasticci e di non lasciare nulla incompiuto!!


infine, un sentitissimo ringraziamento anche alle WOMEN Ragazzapsicolabile91, Barby_Etteliene91 e Jhonny Nicotine: un grazie di cuore, perchè senza le vostre recensioni fisse non sarei riuscita ad andare avanti, troppo scoraggiata. Quindi, un razie di cuore fes!!!


Sicerissimamente, Nini Superga.

  
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