Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: Kia85    16/12/2010    6 recensioni
Lei, una cantante di talento, allegra e piena di vita. Lui, guardia del corpo, solitario, nel cui passato si nasconde un segreto doloroso. Riuscirà la musica ad avvicinare due personalità così differenti?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Music, love and…life!”

 

Capitolo 16: “Friends”

 

Il tempo della vacanza relax terminò e Sakura e Syaoran furono costretti a tornare a Tokyo. Il signor Kinomoto aveva chiesto loro se non potessero prolungare il loro soggiorno, ma era proprio impossibile: Sakura aveva impegni di lavoro che non potevano essere rimandati ulteriormente e Syaoran aveva ricevuto un messaggio dall'ispettore Tanemura, il quale gli comunicava che avevano finalmente catturato il giovane “postino” che aveva consegnato il pacco dal macabro contenuto. Perciò era comprensibilmente ansioso di conoscere gli sviluppi delle indagini e il risultato dell'interrogatorio. Anche Sakura voleva esserne a conoscenza e Syaoran pensò che non ci fosse nulla di sbagliato in questo. Non aveva senso proteggerla da quegli sviluppi, sapere ciò che accadeva intorno a lei le avrebbe dato nuova forza e coraggio.

La mattina della partenza Sakura e Syaoran salutarono la famiglia Kinomoto al completo. Fujitaka strinse la figlia a sé, come se non sapesse più quando l'avrebbe nuovamente rivista. Mentre Touya le raccomandò di stare attenta a ciò che faceva e dove andava. E ovviamente non potè trattenersi dal rivolgere quelle stesse raccomandazioni anche a Syaoran, il quale ribadì il suo totale impegno nella missione.

Così Syaoran e Sakura ritornarono a Tokyo e, prima di raggiungere Tomoyo nel nuovo hotel, passarono alla centrale di polizia. Dopo aver parcheggiato in mezzo alle volanti della polizia, Syaoran scese dall'auto e, dopo aver preso per mano Sakura, la scortò fin dentro l'edificio.

Una volta dentro, incontrarono subito Kamui, che passava con andatura decisa e in mano stringeva una cartelletta gialla sottile.

Ah, Li!” esclamò il giovane agente dai capelli corvini, accorgendosi dei nuovi arrivati.

Ciao, Kamui!”

Ciao! - salutò lui, rivolgendosi poi verso Sakura- Buongiorno, signorina Kinomoto!”

Il giovane poliziotto le rivolse un inchino e Sakura ricambiò cortesemente: “Buongiorno!”

Siete tornati, allora?”

Sì, Sakura domani ha un'intervista che non è possibile rimandare!”

Kamui annuì pensieroso: “Capisco, volete parlare con l'ispettore Tanemura?”

Sì, per favore.”

Seguitemi.”

Syaoran e Sakura, quindi, seguirono Kamui, attraversando corridoi e uffici pieni di poliziotti indaffarati. Lui riconobbe molti dei suoi colleghi e li salutò educatamente. Infine giunsero di fronte all'ufficio dell'ispettore e Kamui bussò due volte.

Avanti!” esclamò la voce profonda di Tanemura dall'interno dell'ufficio.

L'agente aprì la porta ed entrò: “Scusate, signore. Sono arrivati Li e la signorina Kinomoto!”

Falli entrare pure, Kamui, grazie!”

Kamui si fece da parte, lasciando entrare i due giovani e chiudendo la porta dietro di loro.

Benvenuti!” disse l'ispettore, accennando un inchino.

Sakura e Syaoran ricambiarono educatamente: “Grazie!”

E' un piacere rivedervi!”

Lo è anche per noi!” esclamò Sakura, sorridendo.

E il suo sorriso contagiò anche l'ispettore, che li invitò a sedersi sulle poltroncine di fronte alla sua scrivania.

Avete trascorso una piacevole settimana nel paese della signorina Kinomoto?”

Molto piacevole, direi, vero?” disse Syaoran, guardando verso Sakura.

Hai ragione. È proprio quello che ci voleva!”

L'ispettore li guardò con un sorriso gentile stampato sulle labbra. Poi la sua espressione serena divenne più preoccupata.

Sono contento. Ma, come ho già accennato a Li, due giorni fa abbiamo catturato il ragazzino che ha consegnato il pacco in hotel. Si chiama Itou Shiba.”

Che cosa ha detto?” domandò Syaoran, fremente di curiosità.

Ha ammesso tutto senza troppe reticenze. Sia per quanto riguarda il pacco, sia per quanto riguarda l'incidente del signor Tonami.”

E' stata opera sua anche quella?” esclamò Sakura, drizzando la schiena, ansiosa.

Sì, signorina. Lui ha effettuato il lavoro sporco: ha ucciso l'usignolo e manomesso i freni della macchina del signor Tonami. Ma il mandante è il signor Mitsuno. Ha ammesso di averlo conosciuto su internet in un fan club sulla signorina Kinomoto. Il signor Mitsuno lo ha convinto a compiere questi gesti dietro una notevole ricompensa e con la promessa di fargli incontrare di persona il suo idolo.”

Sakura arrossì e Syaoran capì che quel rossore era una piccola manifestazione di rabbia: rabbia perchè quel giovane era stato convinto a fare cose orribili, sfruttando la sua passione per la musica di Sakura. E questo lei non l'avrebbe mai perdonato. Perciò Syaoran le sfiorò una mano con la sua, stringendo solo le sue dita esili.

Ha detto dove vive il signor Mitsuno?”

No, non lo sa. Lo chiamava sempre da cabine telefoniche pubbliche e si incontravano ogni volta in un luogo diverso.”

L'avete arrestato?”

Per il momento sì, è in stato di fermo. Inoltre, abbiamo nascosto la notizia ai media e messo sotto controllo il telefono dell'abitazione del signor Itou. Se dovesse chiamare, potremmo intercettare da dove proviene la sua chiamata!”

Syaoran era davvero fuori di sé per la gioia: “Grandioso. È una notizia bellissima!”

Vedrete che riusciremo a prenderlo! Intanto abbiamo prenotato in due diversi hotel: il primo si trova a Shibuya, il secondo a Shinjuko. Abbiamo deciso che alloggerete nel secondo. La zona è più tranquilla rispetto a Shibuya!”

Mi sembra giusto!” affermò Syaoran.

La signorina Daidoji vi sta aspettando in hotel. E domani mattina so che avete un appuntamento alla casa discografica. Per cui manderò Kamui a prendervi con la volante della polizia!.”

Syaoran annuì, mentre Sakura sospirò, stringendo a sua volta la mano della sua guardia del corpo. Poi entrambi si alzarono e l'ispettore li raggiunse vicino alla porta dell'ufficio.

Grazie, ispettore!” disse Syaoran.

Sì, grazie mille per tutto quello che fa!” gli fece eco Sakura.

Di nulla. È solo il mio dovere. Allora, ci sentiamo presto!”

Sì, arrivederci!”

Syaoran e Sakura uscirono dall'ufficio dell'ispettore e lui le lasciò andare la mano, sapendo perfettamente che le avrebbe causato dispiacere. Ma era fondamentale per il momento. Ripercorsero lo stesso tragitto dell'andata e, prima di uscire dalla stazione di polizia, salutarono anche Kamui.

Scusami.” disse Syaoran, una volta tornati in macchina.

Sakura lo guardò sorpresa: “Perchè?”

Perchè...- iniziò a dire lui, afferrandole la mano-...poco fa ho lasciato la tua mano.”

Sakura arrossì lievemente e sorrise: “Non preoccuparti, capisco per quale motivo l'hai fatto!”

Hai sentito? Non manca molto alla cattura del tuo persecutore. Da quel momento saremo liberi di comportarci come vogliamo!”

Sì, non vedo l'ora!”

Syaoran le sfiorò la mano con le labbra e poi accese il motore della sua auto. Si diressero subito verso il nuovo hotel che li avrebbe alloggiati, il quale consisteva in un enorme grattacielo bianco. E quando giunsero a destinazione, videro subito Tomoyo aspettarli di fronte all'entrata. Sakura scese, portandosi dietro la gabbietta di Neko-chan, e corse ad abbracciarla, mentre Syaoran scaricava i due bagagli.

Tomoyo, che bello rivederti!” esclamò Sakura.

Mi sei mancata molto!”

Anche tu!”

Syaoran le raggiunse: “Buongiorno Daidoji!”

Tomoyo e Sakura si allontanarono e la prima guardò il giovane.

Buongiorno, Li. Spero che il soggiorno nella nostra cittadina sia stato di tuo gradimento!”

Direi di sì. È una città deliziosa e Sakura è stata un'ottima guida!”

Già, me la immagino! Con il suo senso dell'orientamento...”

Sakura si portò le mani sui fianchi: “Ehi, la smetti di prendermi in giro?! Sono migliorata da allora.”

Syaoran le guardò perplesso, mentre Tomoyo scoppiò a ridere.

Non dirmi che non ti ha raccontato di quella volta in cui, durante la prova di orientamento, è riuscita a perdersi nel parco del Re Pinguino?”

Syaoran inarcò un sopracciglio, guardando Sakura, che arrossì.

Veramente no!” rispose senza celare la curiosità che si stava impossessando di lui.

Ebbene, bisogna tener conto che eravamo solo in quarta elementare e mi ero lasciata distrarre dai racconti di paura di un nostro compagno di classe.”

Si tratta per caso di Yamazaki?” azzardò Syaoran.

Sakura e Tomoyo lo guardarono assai sorprese.

Sì, come hai fatto a capirlo?” domandò la giovane cantante.

Beh, lo abbiamo incontrato a Tomoeda e anche in quell'occasione stava cominciando a raccontare una storiella, ma la sua ragazza l'ha bloccato subito.”

Sakura ridacchiò: “Hai ragione. Beh, insomma, Yamazaki continuava a dire che c'erano dei folletti cattivi sulla riva del laghetto e se loro ti acchiappavano, ti tiravano i capelli per farci delle parrucche. La via per arrivare al traguardo costeggiava proprio il lago. Per cui io stavo cercando di trovare un'altro percorso.”

Tomoyo rise sommessamente e anche Syaoran cominciò a percepire lo stimolo della risata, ma cercò di reprimerlo.

Oh, d'accordo! - sbuffò Sakura, rassegnata- Ridete pure della sottoscritta. Tutto sommato, con il senno di poi, riconosco che è divertente!”

Altrochè. È oltremodo spassoso!”

Bene, allora, signorina spassosità. Quando ci degnerà nuovamente della sua attenzione, potremmo andare a vedere la nuova camera?” domandò Sakura, portandosi le mani sui fianchi.

Tomoyo si asciugò le lacrime agli occhi con il dorso della mano mentre le risate scemavano lentamente. Poi finalmente ritrovò un po' del caratteristico contegno di una vera manager e annuì.

Va bene, sono calma adesso. Seguitemi, signori, vi mostrerò i vostri appartamenti!” esclamò Tomoyo, facendo rigirare le chiavi nel dito indice.

Facci strada, allora!”

E così Tomoyo guidò i due giovani attraverso la hall principale dell'hotel, la quale aveva una forma circolare. In fondo vi era una elegante reception con un bancone di legno di mogano e il pavimento era di marmo lucido e chiaro. Ai lati della reception partivano due rampe di scale che salivano e si incrociavano. Il lampadario che pendeva sul centro della sala era molto grande e decorato da cristalli finissimi e trasparenti.

Tomoyo li condusse verso il lato sinistro della hall dove si trovavano gli ascensori. Quando furono all'interno di uno dei due, Tomoyo premette il pulsante per raggiungere l'ultimo piano dell'hotel.

Che ne pensate dell'hotel? Vi sembra adeguato alle vostre esigenze?”

Oh, certamente, Tomoyo! È molto bello!”

Sì, forse un po' troppo sfarzoso.” commentò Syaoran.

Dici? Ma l'ispettore Tanemura ha detto che conosce personalmente l'uomo che ha installato i sistemi di sicurezza dell'hotel e per questo ha pensato che andasse bene per il nostro caso.”

Sì, d'accordo. Solo...non sono abituato a certi ambienti...”

Beh...- iniziò a dire Tomoyo-...bisogno pur compensare lo stress emotivo a cui siete sottoposti entrambi. È un ottimo modo per rilassarsi e allontanare i pensieri negativi. Anzi, sappiate che al primo piano c'è un beauty center con saune e vasche con idromassaggio. Se desiderate usufruirne dovete solo chiedere alla receptionist.”

Oh, sarebbe davvero delizioso.” esclamò Sakura elettrizzata.

Intanto l'ascensore si fermò e le porte si aprirono: Tomoyo, Sakura e Syaoran uscirono incamminandosi lungo il corridoio dalle pareti bianche e la moquette bordeaux. Appesi alle pareti vi erano quadri di foto in bianco e nero che ritraevano paesaggi naturali e malinconici caratteristici del Giappone. Tomoyo li condusse fino in fondo al corridoio e aprì una porta di legno scuro, con il pomello d'ottone.

Prego!” disse Tomoyo, lasciandoli entrare.

Con grande stupore Syaoran si accorse che la suite era formata da due camere da letto una accanto all'altra, che condividevano un salottino. La moquette era color miele con inserti decorativi più scuri e i divanetti, separati da un tavolino di vetro ovale, erano di color rosso scuro. Una parete del salottino era costituita totalmente da vetrate coperte da tende bianco panna decorate superiormente da drappi bordeaux. Quando visitarono le camere da letto notarono che entrambe contenevano un grande e morbido letto con una coperta di un candido bianco ed erano fornite di bagno privato.

Allora, cosa ne dite?” chiese Tomoyo.

E' bellissima. E questo letto sembra davvero morbidissimo!” esclamò Sakura, tuffandosi nel letto.

Tomoyo la guardò sorridente, poi si rivolse a Syaoran.

Tu cose ne pensi, Li?”

Direi che è un'ottima stanza.”

Certo che lo è. Io scelgo solo il meglio per Sakura!” esclamò Tomoyo, quasi fosse stata ferita nell'orgoglio.

Sì, sì, su questo non avevo dubbi.” si affrettò ad aggiungere Syaoran.

Ormai aveva imparato a conoscere Tomoyo Daidoji. E sapeva che, nonostante la si potesse definire un tantino maniaca per quanto riguardasse Sakura, il suo affetto per l'amica era sincero e puro proprio come l'amore di Syaoran. Ognuno di loro amava Sakura con la stessa intensità, seppur in forme diverse. Amore e amicizia...qualcosa per cui valeva la pena combattere, ciò che rende speciale la vita di un essere umano. Syaoran, adesso, ne era pienamente consapevole.

Bene, allora. Vi lascio contemplare le vostre nuove camere. Spero che non risultino troppo vicine, in fondo il mio unico pensiero era la sicurezza di Sakura!” esclamò Tomoyo, rivolgendo l'occhiolino in direzione di Syaoran.

Lui arrossì: in effetti non si era soffermato a pensare alle loro camere da letto che condividevano una parete e un'unica entrata. Sì, così sarebbe stato più vicino a Sakura, pronto a soccorrerla in qualunque istante. Eppure questa situazione gli creava un certo disagio. Aveva qualche dubbio che Tomoyo avesse agito pensando unicamente alla sicurezza di Sakura. C'era un tocco malizioso in quella sua trovata.

Quanto era astuta...Tomoyo Daidoji!

Hai fatto bene!- commentò Sakura, con il suo solito tono da ingenua- Più Syaoran mi è vicino più mi sento al sicuro!”

Sì, l'avevo intuito!” esclamò Tomoyo con una risatina.

Poi la ragazza si avviò verso la porta e Sakura la seguì.

Mi raccomando. Domani mattina pronti alle nove in punto. C'è l'intervista con il giornalista della rivista 'Music 4 all'!”

Va bene!”

Buona serata ragazzi!”

Ciao!”

Tomoyo uscì dalla stanza e Syaoran rimase da solo in camera con Sakura, che era eccitata e tutta intenta a esplorare ogni angolo della nuova sistemazione.

Probabilmente lei non provava lo stesso imbarazzo di Syaoran. E chissà che Syaoran in effetti non si stesse creando più problemi del necessario. In fondo condividevano solo un anticamera. Le loro camere da letto erano nettamente separate. Perciò non ci sarebbero state situazioni complicate.

Sarebbe andato tutto a meraviglia.

 

*****

La mattina seguente Syaoran si svegliò abbastanza rilassato. Il materasso morbido era stato un toccasana per i mille pensieri che occupavano la sua mente. D'altronde la buona notizia del giorno precedente aveva certamente contribuito a quel sonno ristoratore.

E per questo motivo Syaoran non potè fare a meno di ripensare alle lunghe notti insonni che tanto lo avevano tormentato nell'ultimo anno: certe volte desiderava non dormire per non rivedere Haiko che lo perseguitava negli incubi; poi il sonno accumulato diveniva fin troppo consistente e Syaoran provava qualsiasi cosa per addormentarsi perchè nel sonno avrebbe trovato anche una pausa dai pensieri negativi del giorno. Ma tutti i rimedi di questo mondo non avevano alcun effetto su di lui.

Per fortuna con l'arrivo di Sakura i suoi incubi erano svaniti. Ormai non ricordava più quando avesse avuto l'ultimo incubo. E certamente non aveva nostalgia di quel periodo. No, per nulla.

Così, dopo essersi preparato, uscì dalla sua camera e con sua grande sorpresa notò che Sakura era seduta sui divanetti del salottino, già vestita di tutto punto. Non appena lei si accorse di lui sorrise e corse ad abbracciarlo.

Buongiorno, Syaoran, e buon compleanno!” esclamò con voce squillante.

Syaoran fu colto un po' alla sprovvista. Non si era reso conto che il suo compleanno era arrivato così velocemente a ricordargli che un altro anno si era aggiunto alla sua età. Non era mai stato un fan del compleanno: sebbene fosse ancora giovane, non poteva non pensare che ogni anno che passava lo portava sempre più vicino ai trenta e poi ai quaranta e da lì sarebbe stata una discesa rapida e dolorosa verso la vecchiaia...

Grazie!”

La sua espressione stupita non passò inosservata e Sakura rise: “Non dirmi che ti eri dimenticato del tuo compleanno?”

Ecco...veramente sì...” ammise il giovane, imbarazzato.

Syaoran, sei davvero unico! - esclamò lei, prendendolo poi per mano- Vieni con me!”

Sakura lo condusse verso il divano dove era seduta fino a pochi minuti prima e lo fece accomodare. Solo in quel momento Syaoran si accorse di un piccolo sacchettino di stoffa verde smeraldo chiuso da un nastrino dorato. Sakura si sedette accanto a lui e prese il piccolo oggetto tra le mani, porgendolo poi al ragazzo.

Tieni, questo è un piccolo pensierino che ho fatto io!”

Un regalo?”

Sì, certo! Dai, aprilo!”

Syaoran, sorpreso, slegò il nodo del nastro e aprì il sacchetto. Dentro vi era un portachiavi con cordoncini verdi e gialli intrecciati perfettamente in una fantasia semplice.

Io non sapevo proprio cosa regalarti, sebbene abbia cominciato a pensarci già da un po'! Allora ho pensato di fare qualcosa con le mie mani. Però non so cucinare e neanche cucire. Così mentre eravamo a Tomoeda, ho riscoperto in camera mia un libricino di istruzioni per il kumihimo (Nda: particolare tipo di intreccio giapponese) con cui mi ero dilettata ai tempi del liceo. Ero abbastanza brava a fare i braccialetti e cose simili. Così ho provato a vedere cosa usciva fuori ed ecco qui qualcosa per colorare il portachiavi della tua auto. È abbastanza triste, non trovi?”

In effetti c'erano solo la chiave rivestita di plastica nera e una placchetta di metallo di forma circolare con il marchio della casa automobilistica. Un po' di colore in più avrebbe vivacizzato l'insieme.

Sai, hai proprio ragione. Ci starà benissimo questo portachiavi. Grazie mille!”

E' solo un pensierino!”

Beh...il semplice fatto che tu abbia pensato di regalarmelo è qualcosa di assai prezioso per me, anche se devo confessarti che non amo festeggiare il mio compleanno.”

E perchè mai?” domandò lei, perplessa.

Perchè mi fa pensare al futuro e questo mi mette ansia. Quando Haiko è morta non volevo pensare a come potesse essere il mio futuro senza di lei. Ero già abbastanza sconvolto per aver scoperto che potevo continuare a vivere nonostante lei non fosse più con me.”

Oh Syaoran, ma non devi avere paura del futuro. Soprattutto ora che non sei più da solo. E, per favore, sii felice il giorno del tuo compleanno perchè per me è l'occasione perfetta per dirti: grazie di esistere!”

Syaoran arrossì: “Non me lo ha mai detto nessuno!”

Bene. Allora io sarò la prima e te lo dirò ogni anno, il giorno del tuo compleanno, per ricordati quanto tu sia speciale per me!- esclamò Sakura, baciandogli teneramente la fronte- D'accordo?”

D'accordo!”

A quel punto Sakura controllò l'ora e scattò in piedi.

Oh, Syaoran! Dobbiamo scappare, sono già le nove meno un quarto!” affermò terrorizzata.

Semmai avessero tardato, chi avrebbe affrontato l'ira funesta di Tomoyo Daidoji? Perfino il coraggioso Syaoran aveva qualche timore a riguardo. Perciò anche lui scattò in piedi e afferrò la mano di Sakura.

Allora corriamo!”

E, detto questo, si catapultarono fuori dalla stanza e poi giù con l'ascensore fino all'ultimo piano. La fretta era certamente faticosa e toglieva il respiro, ma Syaoran trovò quella corsa con Sakura la cosa più divertente ed emozionante che avesse mai provato. Infatti quando piombarono fuori dall'hotel quasi si scontrarono con Kamui, che a braccia incrociate li guardava con un sopracciglio alzato.

Beh? Vi state allenando per la staffetta olimpionica?” esclamò ironico.

Sakura, con la scarsa quantità d'aria rimastale nei polmoni, riuscì comunque a ridere. Mentre Syaoran spiegò a Kamui che era fondamentale che arrivassero in orario alla casa discografica.

Non c'è problema. Quando siete nelle mani di Kamui...tutto è possibile!”

Difatti dopo pochi secondi partirono a tutta velocità con la volante della polizia messa a disposizione dall'ispettore Tanemura. Alla guida c'era, ovviamente, Kamui.

Ah, mancano dieci minuti. Siamo nei guai!” esclamò Sakura.

Non si preoccupi, signorina Kinomoto. Arriveremo in un batter d'occhio!”

Contiamo su di te, Kamui.- esclamò Syaoran- A proposito, com'è che ti è stata affidata questa missione?”

Ma che razza di domanda! Perchè me lo chiedi?”

Beh, siamo tutti perfettamente consapevoli di quanto tu detesti guidare!”

Kamui ridacchiò divertito, quasi ammirato dall'acume di Syaoran.

Già, già...ma sai, per un amico questo e altro.”

Seh...per un amico!” sbottò Syaoran, seccato.

Kamui non rispose, ma sul suo viso affilato e delicato apparve un sorriso beato. Sakura si era conquistata un altro ammiratore. Ma in questo caso Syaoran doveva ammettere che non provava alcuna gelosia, perchè Kamui era astuto sì, ma anche e soprattutto un uomo onesto. Lo aveva accolto con grande cordialità quando Syaoran era stato affidato alla loro stazione di polizia e lo aveva sempre rispettato. Per questo motivo Syaoran confidava nel loro rapporto che poteva definirsi vagamente “amicizia”.

Syaoran si voltò verso Sakura che lo guardava curiosamente per quello scambio di battute con Kamui. E le sorrise, dandole un piccolo colpetto sulla mano per rassicurarla.

Dopo pochi minuti e miracolosamente in orario, giunsero alla casa discografica. Syaoran fece scendere Sakura dall'auto e disse a Kamui che lo avrebbe chiamato per il ritorno. Quando entrarono, Tomoyo corse subito incontro ad entrambi.

Bene, siete arrivati!”

Buongiorno, Tomoyo!”

Buongiorno a voi! Il giornalista non è ancora arrivato. Ma mi ha telefonato e mi ha detto che sta per arrivare.”

Sarà rimasto imbottigliato nel traffico.” commentò Sakura.

Già. Intanto vi faccio accomodare nella sala riunioni.”

Tomoyo li condusse verso il luogo prescelto per l'intervista e li fece accomodare. Era una sala rettangolare con le pareti bianche e un tavolo ovale grigio chiaro, circondato da tante sedie. Sakura e Syaoran si sedettero su due delle sedie bianchissime vicino a una grande finestra che dava sulla strada, mostrando i grattacieli di Tokyo e le auto imbottigliate nel traffico.

Volete che vi porti qualcosa da bere?” domandò Tomoyo.

No, grazie!” risposero all'unisono i due.

Bene, allora...- esclamò Tomoyo, allugando con tono malizioso la durata dell'ultima A -... come avete passato la notte nella vostra nuova sistemazione?”

Sakura fu la prima a rispondere, entusiasta più che mai: “E' stato bellissimo. Il letto è morbidissimo e la camera molto confortevole.”

Sono contenta. Li, tu come ti sei trovato?”

Ah...sì, bene...grazie!”

In effetti era stato piuttosto piacevole dormire in un nuovo letto, in una nuova stanza, accanto a Sakura. L'imbarazzo iniziale era svanito e Syaoran si era rilassato. Avevano cenato insieme nel ristorante dell'hotel e poi erano rimasti nel salottino a guardare la televisione fintanto che Sakura non era crollata per il sonno ed era andata a dormire. Syaoran l'aveva imitata e, una volta sdraiatosi sul letto, aveva capito che così vicino a Sakura era davvero più tranquillo. Qualunque cosa fosse accaduta, lui sarebbe stato lì, pronto ad intervenire.

Ottimo!” rispose Tomoyo.

In quel momento il cellulare di Tomoyo squillò, risuonando in tutta la sala e la ragazza si affrettò a rispondere.

Sì, pronto?.......Ah, bene.....Ok, arrivo subito!”

Tomoyo ripose il cellulare in tasca: “Il nostro giornalista è arrivato. Vado a recuperarlo e lo porto da voi!”

La ragazza uscì dalla sala e, subito dopo, Sakura si voltò verso Syaoran e gli prese le mani.

Cosa c'è?” domandò Syaoran, guardandola curiosamente.

Lei gli sorrise, avvicinandosi a lui e appoggiando la fronte alla sua: “Niente di particolare. Solo che mi mancano già i nostri giorni di vacanza a Tomoeda.”

Mancano anche a me.”

Ah...chissà quando potremo vivere davvero così...”

Syaoran sospirò: “Non so dirtelo con sicurezza, ma ti prometto che prima o poi accadrà.”

Sì, ci conto. È...è come se potessi vederlo...il nostro futuro... Una casa tutta nostra, con un bel giardino pieno di fiori, in un quartiere immerso nel verde. Io che scrivo le mie canzoni nella mia stanza speciale, totalmente bianca dove risalta solo il pianoforte di mia madre, e tu che torni dal lavoro e vieni accanto a me per sentire la nuova canzone appena composta.”

Mm...sembra un quadretto molto delizioso. Ma non manca qualcuno?”

Sakura arrossì lievemente: “Intendi...un bambino?”

Al contrario di Sakura, Syaoran impallidì. L'idea di avere un figlio da Sakura lo stordì. Non era esattamente ciò che aveva in mente lui. Eppure un bambino...

...sì, stava molto bene in quel quadretto familiare...

In verità...- disse lui, sorridendo assai divertito-... stavo pensando a Neko-chan.”

Sakura ridacchiò ancora rossa in viso.

Oh cielo...hai ragione, Syaoran. Ho dimenticato Neko-chan!”

Allora, dove si colloca Neko-chan nella tua visione?”

Sakura chiuse gli occhi, concentrandosi: “Ah...lui è bello cresciuto, un bel micione dal pelo lucido. Si trova nella stanza con me, sotto il panchetto del pianoforte e ronfa tranquillo. Poi ti sente arrivare, corre da te e tu me lo riporti in braccio, accarezzandogli la testa come piace a lui.”

Oh, sì...è proprio da lui! E quando ti raggiungo, come ti saluto?”

Sakura fece spallucce con un sorriso ingenuo sul viso:“Non so, questo devi deciderlo tu!”

Bene, perchè credo di avere un'idea!”

E, così dicendo, Syaoran si chinò su di lei, baciandole con delicatezza le labbra. Amava baciarla, condividere con lei quel momento, il punto più alto della tenerezza. Era qualcosa a cui non avrebbe mai rinunciato.

Poi Syaoran percepì il rumore di voci che si avvicinavano e si allontanò immediatamente da Sakura.

Pochi secondi e la porta si spalancò: gli sguardi di Sakura e Syaoran corsero subito verso le due persone che stavano entrando. Syaoran si accorse che tutto quanto attorno a lui sembrava improvvisamente scorrere a rallentatore. E quando vide lui, ne intuì subito il motivo.

Insieme a Tomoyo c'era un giovane uomo che gli occhi e la mente di Syaoran avrebbero riconosciuto anche in mezzo a una fiumana di gente. Semplicemente perchè quell'uomo altri non era che il suo migliore amico, Kei Igarashi. Capelli neri ribelli, occhi azzurri come il cielo d'estate, una statura fra le più notevoli e il sorriso tranquillo che rivolgeva a chiunque cercasse conforto in lui.

Sakura si alzò in piedi, mentre Syaoran rimase immobile sulla sedia. Non aveva la forza necessaria per alzarsi, soprattutto perchè Kei lo stava guardando e la sua espressione sembrava quella di chi stava per esplodere dalla gioia.

Eccoci qua! - disse Tomoyo- Sakura, ti presento il signor Kei Igarashi, della rivista 'Music 4 all'. Signor Igarashi, lei è Sakura Kinomoto!”

Piacere di conoscerla, signor Igarashi!” esclamò Sakura con un inchino.

Kei distolse lo sguardo da Syaoran e lo posò sulla ragazza di fronte a lui: “Il piacere è mio!”

Bene, allora visto che c'è Li con voi, io posso andare di là a controllare alcuni impegni. A dopo!” disse Tomoyo.

E così dicendo, Tomoyo uscì dalla sala, lasciando soli i tre.

Allora, lei è il giornalista che ha tanto voluto questa intervista!” commentò Sakura, incuriosita.

Sì, e a questo proposito, signorina Kinomoto, devo chiederle scusa!”

Lei lo guardò confusa: “Per quale motivo?”

Ho desiderato questo appuntamento non tanto per lei, quanto per la sua guardia del corpo!”

Syaoran sobbalzò sulla sedia: che razza di furfante! Era proprio da lui.

Sakura si voltò a guardare Syaoran, dubbiosa. Ma subito dopo sembrò che qualcosa le si fosse illuminato di colpo nella mente.

Igarashi Kei... Kei...oh, ma lei è l'amico di Syaoran!”

Kei sorrise, annuendo: “Sì, beh...una volta sicuramente. Adesso non saprei. Syaoran mi evita!”

Sakura, eccitata, afferrò per mano Kei e lo fece sedere di fronte Syaoran.

Sono così contenta di conoscerla, signor Igarashi! Non sa quanto sia felice quando scopro qualcosa di nuovo sulla vita del mio Syaoran!”

Il suo...Syaoran?” ripetè perplesso Kei.

Sakura, imbarazzata, si accorse probabilmente che aveva sbagliato a tradirsi in quel modo.

Oh...ehm...sarà meglio che vi lasci da soli a parlare!” disse e fece per andarsene.

Ma non appena passò accanto a Syaoran, egli le afferrò una mano.

Resta.”

La mano di Sakura nella sua non fece alcun movimento: sembrava incerta sul da farsi. Stringergli la mano e restare al suo fianco oppure cercare di sfuggire alla presa e lasciarli soli? Sakura lo guardò solo per un istante, ma questo bastò a farle capire quale fosse la risposta giusta.

D-d'accordo, Syaoran!” esclamò Sakura, titubante, sedendosi dopo accanto a lui.

Syaoran continuava a tenere lo sguardo fisso su Kei e lui, da parte sua, non aveva alcuna intenzione di interrompere quel contatto visivo. Perciò incrociò le braccia e accavallò le gambe.

Avrei dovuto capirlo dalla prima volta che lei ti ha chiamato Syaoran. Nessuno, a parte poche eccezioni, può chiamarti per nome, vero Syaoran?”

Syaoran rispose con un'altra domanda: “Kei, cosa sei venuto a fare?”

Mi sembra scontato. È il compleanno del mio migliore amico. Volevo solo fargli gli auguri.”

Syaoran non disse nulla, ma il suo sguardo sembrò ammorbidirsi, mentre Kei divenne più pensieroso.

L'anno scorso...ho pensato che fosse meglio non cercarti per i motivi che tu ben sai. Ma adesso è diverso. Quando ho visto il servizio in cui avete posato insieme ho notato subito lo sguardo di Syaoran. Una volta rivolgeva quegli occhi solo a una persona. Perciò ho capito che, grazie a Sakura, stavi superando ciò che è accaduto l'anno scorso e ho iniziato a sperare che la nostra amicizia potesse tornare, se non come una volta, perlomeno con qualche contatto. E da quel momento ho cercato in tutti i modi di ottenere un'intervista con Sakura per rivederti, Syaoran. Quando la tua manager ha rinviato l'intervista ho subito pensato che Syaoran mi avesse scoperto e avesse cercato in tutti i modi di evitarmi. Ma ho capito che non l'avrebbe mai fatto, per quanto potesse essere in collera con me. E così mi sono preoccupato. Dev'essere accaduto qualcosa, vero?”

Kei guardò Syaoran in attesa di una risposta, che non arrivò perchè lui chinò il capo, rivolgendo lo sguardo a terra. Ma fu Sakura a rispondere.

Sì, l'uomo che mi ha minacciato ha scoperto dove alloggiavo. Per questo motivo Syaoran ha voluto portarmi fuori città per qualche giorno, in modo da depistarlo. Siamo andati nella città dove sono nata a cresciuta!”

Capisco. Mi dispiace molto per la sua situazione, signorina Kinomoto. Ma è in buone mani con Syaoran. Lui si impegna anima e corpo quando ha una missione da portare a termine!”

Lo so bene, mi ha già dato dimostrazione del suo valore!”

Non avevo alcun dubbio.”

Sakura gli sorrise e accarezzò la mano di Syaoran che stringeva la sua. Lui però non riteneva di essere in grado di resistere a quella situazione. Solo che non riusciva a capire quale fosse il problema: se fosse l'essere ancora adirato con lui, oppure la sorpresa di averlo ritrovato così all'improvviso.

Evidentemente Kei si accorse del suo disagio perchè si alzò in piedi, sospirando rassegnato.

Scusami, Syaoran. Forse ho sbagliato a contattarti. Pensavo che non fossi più in collera con me e, invece, mi sbagliavo. Sarà meglio che vada via adesso. Non voglio rovinare ancor di più quella che una volta era la nostra amicizia!”

E si avviò verso la porta. Syaoran divenne agitato e preda di una miriade di dubbi. Il suo cuore batteva rapidamente, impedendo qualsiasi forma di pensiero atta a decidere cosa fare con Kei. Doveva fermarlo oppure lasciarlo uscire dalla sua vita ancora una volta? Se l'avesse lasciato andare Kei non l'avrebbe più cercato, questo era sicuro, e lui non voleva perdere di nuovo il suo migliore amico.

Poi Sakura, anche lei ansiosa, afferrò il braccio di Syaoran con la mano libera e strinse con forza la camicia. E quel gesto lo calmò in un baleno. Syaoran capì cosa voleva e doveva fare.

Aspetta, Kei!”

Kei, che aveva già afferrato la maniglia della porta, si fermò e si voltò. Non sorrideva, ma la sua espressione sembrava sollevata e molto più serena. Syaoran rivolse lo sguardo verso Sakura che, con gli occhi lucidi per l'emozione, gli sorrise. Un segno d'incoraggiamento dei più funzionali.

Perciò Syaoran prese un profondo respiro e si alzò in piedi, raggiungendo Kei.

Non andare, io non sono più in collera con te. E forse non lo sono mai stato davvero. La verità è che quando lei è morta è stato più facile arrabbiarmi e pensare che fossi tu il responsabile della sua morte. Ma questo era solo una copertura per il mio rimorso. Andando avanti con il tempo, la rabbia nei tuoi confronti svaniva lentamente, mentre compariva il mio senso di colpa, perchè ero sicuro che la morte di Haiko fosse accaduta per causa mia.”

Ti sbagli, avevi ragione a dare la colpa a me. Ero io a insistere affinchè lei uscisse la notte per stare con me. Non avrei mai dovuto permetterlo.”

Oh, per favore! Ero io la sua guardia del corpo, era compito mio proteggerla!”

Non era unicamente compito tuo. Io l'amavo, avrei dovuto pensare al suo bene prima che al mio. Ma ero troppo felice quando stavo con lei, quelli erano i momenti migliori della giornata. Ero totalmente accecato dall'amore che provavo per lei, tanto che non riuscivo più a capire il pericolo che correvamo!”

Syaoran non disse nulla e chinò il capo, mentre Kei assunse un'espressione preoccupata.

Scusami.” disse poi l'amico.

Syaoran scosse il capo, accennando un sorriso: “No, non preoccuparti. Ormai ho capito quanto lei ti amasse e sono sicuro che non dovevi insistere più di tanto per farla uscire, perchè era di una testardaggine unica in tutto il mondo.”

Già!” sospirò lui, l'aria malinconica nel viso a quel ricordo.

Comunque...adesso è tutto a posto, Kei. D'accordo?”

E con quella domanda gli porse una mano che Kei non esitò a stringere.

D'accordo...Syaoran.”

Kei gli sorrise e Syaoran sentì l'impulso di voltarsi verso Sakura: piangendo, la ragazza li osservava compiaciuta.

Oh, sono così felice che vi siate riappacificati!”

Sakura corse verso di loro e prese entrambe le loro mani.

Syaoran, sono molto orgogliosa di te e Kei...ops, posso chiamarla Kei?”

Kei ridacchiò: “Solo se io posso chiamarti Sakura!”

Molto bene!- esclamò lei,raggiante- Allora, Kei, sono davvero felice che tu sia tornato a far parte della vita di Syaoran. Era da tempo che avevo voglia di conoscerti. Syaoran mi ha parlato di te!”

Davvero?” esclamò Kei, inarcando un sopracciglio.

Ehm...sì, certo! Quando mi ha raccontato la vostra storia.”

Quindi, Syaoran, hai condiviso la tua vita con lei?” affermò Kei.

L'amico lo guardava ammirato e Syaoran annuì, timidamente.

Sono fiero di te. Hai superato le tue paure. Anche se penso che il merito, in questo caso, sia in gran parte di Sakura, vero?”

Ma Syaoran è...” iniziò a dire Sakura.

Syaoran intervenne e le strinse la mano: “Hai detto bene, Kei. È solo merito suo. Mi ha sempre trattato con gentilezza ed è riuscita ad entrare nel mio cuore per farlo solo suo.”

Bene, la tua felicità rende felice anche me.” disse Kei.

Sì, anche se per accettare ciò che provo per lei ho sofferto.”

Per Haiko?”

Syaoran annuì.

Kei sospirò e appoggiò una mano sulla spalla dell'amico: “Syaoran, sono convinto che anche lei sia felice quanto me per te in questo momento. Quando sei arrivato dalla Cina, ti sentivi perso e solo e hai cominciato a cercare quella persona che avrebbe potuto completarti e renderti felice. E, sebbene avessi trovato me ed anche Haiko, non potevamo essere noi quella persona. Forse ci abbiamo provato e forse tu hai voluto crederlo. Ma sappiamo bene come è andata a finire. Quella persona è Sakura e sono contenta che tu l'abbia trovata.”

Ti sbagli...è lei che ha trovato me!” commentò Syaoran, rivolgendole uno sguardo affettuoso.

Sakura arrossì.

Insomma, ora basta. Vi state coalizzando per mettermi in imbarazzo?”

Kei rise: “Sakura, sei anche molto divertente!”

Ma ora come farai con l'intervista per la tua rivista?” domandò Syaoran.

Oh, in verità non mi avevano commissionato un'intervista a Sakura, era solo un pretesto che ho usato per incontrarti. Il mio lavoro per oggi consiste nell'assistere a un concerto di una orchestra di giovani allievi del Conservatorio. Il programma consiste in un tributo a Mozart, alcuni dei suoi concerti più belli!”

Sembra interessante, io adoro Mozart, oltre a Chopin naturalmente!” esclamò Sakura, entusiasta.

Una vera buongustaia. Hai fatto bene a dirmelo, sai? Perchè ho dei biglietti in più e, se non avete impegni questa sera, potreste venire con me!”

Sakura si voltò verso Syaoran, guardandolo implorante.

Possiamo andarci, Syaoran? Ti prego, ti prego, ti preeeeegoooo!”

Ehm...sì, ma dovrò chiedere una volante e un agente all'ispettore.”

Sakura lo abbracciò con trasporto: “Grazie, Syaoran!”

Bene, allora vi aspetto questa sera all'auditorium, per le 20.30.”

Sì, d'accordo!”

Allora, ciao!”

Ciao!”

Kei uscì, chiudendo la porta dietro di sé, mentre Sakura guardò Syaoran, sorridendo.

Beh? Cos'è quel sorriso?”

Io sono felice per te, Syaoran, davvero. Ma tu...come stai?”

Io sto bene, perchè?”

Avanti, Syaoran. Incontrarlo dopo tutti questo tempo non deve essere stato facile. Per un istante ho temuto che lo lasciassi davvero andar via.”

L'ho creduto anche io.- ammise Syaoran, malinconico- Ma quando mi hai afferrato il braccio, ho capito subito qual'era la cosa giusta da fare, non solo per lui ma anche per me. Perciò grazie per essere rimasta accanto a me in questa occasione!”

Sakura lo abbracciò.

Non c'è di che!”

 

*****

 

Alle 20.30 in punto Sakura e Syaoran ritrovarono Kei all'ingresso dell'auditorium. C'era moltissima gente, tutti vestiti elegantemente, e Syaoran non era per niente tranquillo.

Ma come gli aveva detto Sakura pochi istanti prima nella macchina in borghese della polizia: “Per questa sera non pensare a me. Il tuo collega Fujimoto ci scorterà sia all'entrata sia all'uscita, perciò pensa solo a passare una bella serata con Kei e con me, naturalmente. Chiunque ascolti la musica di Mozart fa una buona azione e non può avere un animo disturbato e pericoloso.”

E, sebbene con quell'ultima frase Sakura potesse sembrare estremamente romantica e anche un po' ingenua, Syaoran aveva annuito, ritenendo che, tutto sommato, lei avesse ragione. Per una sera come quella Syaoran poteva permettersi qualche libertà.

Quando scesero dall'auto incontrarono subito Kei che li salutò vistosamente con la mano.

Buonasera!” li salutò lui.

Buonasera!” risposero entrambi in coro.

Sono contento che siate venuti. Sakura, sei splendida!”

Sakura arrossì e lo ringraziò timidamente. In effetti Syaoran non l'aveva ancora osservata bene, ma era un vero incanto. Indossava un abito nero senza maniche che ricadeva morbidamente e terminava poco prima delle ginocchia. Sul petto vi era un piccola placchetta argentata da cui partivano due serie di strass che delineavano il taglio sotto il seno e andavano a combaciare sulla schiena.

C'è molta gente, vero?” esclamò Syaoran, cambiando argomento.

Sì, questi musicisti sono giovani e molto bravi e il loro direttore è un maestro del Conservatorio famoso in tutto il mondo!”

Wow, sono davvero curiosa di ascoltarli! Sarà una serata bellissima!”

Entriamo allora!”

Syaoran si congedò da Fujimoto e seguì Sakura e Kei verso l'ingresso. Quest'ultimo mostrò i biglietti e poi furono accompagnati da una maschera ai propri posti, i quali erano in platea e molto vicini al palco dove erano sistemate diverse sedie e leggii con cartellette celesti che contenevano gli spartiti. Sakura fece in modo di far sedere Syaoran accanto a Kei.

Ora che ci pensava, Syaoran non aveva chiesto nulla a Kei, oltre quella domanda “Cosa sei venuto a fare?”.

Non sapeva dove vivesse, cosa gli fosse accaduto in quell'ultimo anno, se avesse superato la morte di Haiko, se stesse bene...

Lentamente si voltò verso di lui: fissandolo più da vicino si accorse in effetti che alcuni tratti del viso non erano più come li ricordava Syaoran. Erano più duri e malinconici, come se stesse invecchiando prima del tempo. Syaoran era stato piuttosto egoista con Kei, si era comportato come se avesse fatto un torto a lui, come se Syaoran fosse stato l'unico a soffrire per la morte di Haiko. Ma si dimenticava che Kei era con lei al momento dell'incidente. E certamente per lui doveva essere stato più difficile superare quel dolore. Chissà magari anche lui era stato tormentato da incubi come Syaoran.

In quel momento Kei si voltò verso di lui e gli sorrise d'istinto. Anche il sorriso sembrava stanco, eppure manteneva quella spensieratezza che l'aveva sempre caratterizzato e che molte volte aveva aiutato Syaoran e sostenuto con la fiducia.

Sì, Syaoran avrebbe tanto voluto sapere qualcosa in più su di lui. Ma ecco che sul palco giunse una giovane donna, che indossava un lungo semplicissimo abito nero. La sala applaudì e lei salutò dando il benvenuto a tutti gli spettatori.

Da parte di tutti i componenti dell'orchestra vi porgo il più caloroso benvenuto a questa serata di musica. Vi siamo molto grati per aver scelto di passare qualche ora di buona musica in nostra compagnia. Se avete dato già un'occhiata al programma, vi sarete accorti che questo sarà un concerto tributo al genio di Mozart. La nostra orchestra eseguirà tre dei più famosi concerti da camera del Maestro. Speriamo siano di vostro gradimento. E ora vi presento i musicisti dell'orchestra!”

Così dicendo entrarono in scena i componenti dell'orchestra, accompagnati dagli applausi del pubblico. Dovevano essere almeno una ventina, al massimo venticinque. C'erano fiati, archi e una bellissima arpa di legno di frassino.

Il primo brano eseguito fu la “Sinfonia concertante per violino, viola e orchestra” , il quale, come spiegò la presentatrice, poteva essere considerato un doppio concerto. Vi era un perfetto e armonioso dialogo fra violino e viola, con passaggi assai virtuosi e soavi, e le voci dei due solisti si fondevano in un unico delizioso canto. Non vi era brano migliore per iniziare un concerto, in quanto era una melodia che davvero riappacificava con il mondo intero. Era come se il Maestro volesse dire: “Voi che siete qui dimenticate qualunque pensiero negativo, qualunque problema o preoccupazione. Lasciatevi guidare dalla musica in un mondo perfetto, lasciatevi deliziare da queste note unite in un'armonia meravigliosa.”

E Syaoran seguì il consiglio.

Il brano seguente fu il “Concerto per flauto, arpa ed orchestra” . E in quest'occasione si raggiunsero livelli molto alti di esecuzione. Anche l'orecchio inesperto di Syaoran riusciva a capirlo. L'ottimo risultato era dovuto non solo alla composizione, ma anche alla bravura dei musicisti. Il flautista e la suonatrice dell'arpa intrattenevano un dialogo galante di rara bellezza. Durante il secondo movimento, l'andantino, Syaoran si voltò a guardare Sakura. Era totalmente rapita dalla musica e lui era sicuro che se anche l'avesse chiamata lei non avrebbe risposto, né gli avrebbe dato segno di aver udito la sua voce. Ma poi la mano di Sakura strinse quella di Syaoran, come se gli volesse dire che era ancora lì con lui ed era felice di condividere quel momento con lui.

L'ultimo fu il “Concerto per clarinetto e orchestra”. Syaoran non ricordò di averlo mai ascoltato, ma capì subito che sarebbe stato qualcosa di sublime. Si passava da gioia e virtuosismo al rilassante adagio, il quale raggiungeva momenti di malinconia e commovente intimità, per poi terminare con allegria e vivacità. Sembrava quasi che quel concerto raccogliesse in sé tutte le emozioni che un animo umano possa provare.

Quando il concerto terminò Syaoran si accorse che stava stringendo ancor più forte la mano di Sakura e si sentì come se avesse appena compiuto un viaggio in un continente e un'epoca lontani. Si era totalmente estraniato dalla realtà in cui viveva. Ed era stato davvero meraviglioso.

Non era l'unico a provare certe emozioni perché l'applauso tardò pochi istanti prima di giungere fragoroso e insistente. Molti spettatori gridarono diversi “Bravi” ed era palese che desiderassero un bis.

Il direttore d'orchestra, che dopo i primi applausi era uscito dal palco, tornò in scena insieme alla presentatrice ed entrambi presero posizione.

Bene, signore e signori, la nostra giovane orchestra vorrebbe eseguire un ultimo brano. Si tratta dell' adagio della “Serenata n°10 per fiati”. Vi auguriamo buon ascolto!”

Questo sarà davvero interessante!” esclamò Kei, a bassa voce.

Syaoran non fece in tempo a chiedere perché, in quanto dal palco si levò una melodia sommessa, quasi timida. Un'armonia che portò un immediato silenzio in tutta la sala. Prima un delicato oboe introduceva il tema e poi lo stesso veniva ripreso da un clarinetto sicuro che lo approfondiva. E tutto l'adagio era un continuo dialogo fra gli strumenti.

Syaoran ricordò dove aveva già sentito questa melodia. In un vecchio film dedicato al genio dell'Autore. E ricordava perfettamente quella scena, con il compositore Antonio Salieri che commentava quella partitura.

Un inizio semplice, quasi comico. Appena un palpito con fagotti, corni di bassetto... Come lo schiudersi di un vecchio cofano... Dopo di che, a un tratto, ecco emergere un oboe! Una sola nota sospesa, immobile. Finché un clarinetto ne prende il posto, addolcendola con una frase di una tale delizia... Quella non era la composizione di una scimmia ammaestrata. No, era una musica che non avevo mai udito... Espressione di tali desideri, di tali irrefrenabili desideri! Mi sembrava di ascoltare la voce di Dio.”

La voce di Dio...sì, senza alcun dubbio quella era la definizione migliore per una composizione di così alto livello. Niente più della voce di Dio poteva causare il fremito di ogni fibra del corpo, la commozione di un cuore disposto ad aprirsi a tal punto. Niente poteva essere più potente e quella melodia lo era certamente: aveva la capacità di soffiare la vita sotto la pelle per andare a toccare la parte più intima dell'animo ed incantarla. Era un delicato raggio di sole che si infiltrava nella foresta più oscura per portare serenità e calore.

Quando l'adagio terminò, la sala esplose in un fragoroso applauso. Solo Syaoran rimase immobile al suo posto. Si voltò a guardare Sakura: anche lei non applaudiva, l'espressione era ancora rapita e piangeva. Dai suoi occhi lucidi erano sfuggite piccole lacrime, che erano scese giù per le gote e brillarono quando in sala si riaccesero le luci. Lei si accorse del suo sguardo e gli sorrise, mentre Syaoran le porse un fazzoletto.

Oh, cielo. Non so davvero cosa mi sia preso!” disse Sakura, asciugandosi il viso.

Niente di particolarmente sconvolgente. Sei solo più sensibile di chiunque altro in questa stanza.”

Poi Syaoran le si avvicinò maggiormente.

Sai, mi piace questo lato del tuo carattere.” le sussurrò.

Sakura ridacchiò e arrossì: “Grazie!”

D'accordo, piccioncini, sarà meglio andare prima che qualcuno riconosca Sakura.” esclamò Kei, esortandoli ad uscire al più presto.

Così presto?” domandò Sakura dispiaciuta.

Sakura, mia cara...- iniziò a dire Kei-... sono passate più di due ore.”

Sì, hai ragione!”

Non preoccuparti, i bis sono finiti.”

D'accordo...- sospirò Sakura, rassegnata-... andiamo!”

Fu così che Syaoran si alzò e afferrò Sakura per mano, trascinandola poi con sé. Il pubblico continuava la sua ovazione, per cui nessuno si accorse dei tre giovani che sgattaiolavano fuori dall'auditorium. Nella sala all'ingresso ritrovarono l'agente Fujimoto in attesa del loro arrivo.

I tre si fermarono e Kei sorrise.

Sono contento che siate venuti stasera!”

Beh, è stato un piacere. Il tuo invito era molto gentile e non potevamo rifutare, vero Syaoran?” domandò Sakura, rivolta alla sua guardia del corpo.

Syaoran annuì: “Ma certo. È stata una bellissima serata!”

Oh, lo è stata davvero. Non ho mai sentito un'esibizione più sublime.” esclamò Sakura entusiasta.

Indubbiamente è così. La mia recensione per domani sarà sicuramente più che positiva.”

Grandioso. Mi piacerebbe leggerla!”

Ti farò avere una copia, Sakura!”

Grazie!”

Per tutta la durata dello scambio di battute fra i due, Syaoran guardò l'amico con un'espressione preoccupata e ansiosa: “Dove vai adesso?”

Kei ridacchiò, soddisfatto probabilmente dell'interesse di Syaoran per lui.

A casa, che domande!”

Sì, ma...dov'è casa tua adesso?”

A Tokyo, vicino alla redazione della rivista per cui lavoro!”

Allora ti accompagneremo noi!”

Kei scosse il capo: “Me la so cavare da solo, Syaoran. Non preoccuparti.”

Lo so, ma io....vorrei che venissi con noi!”

Kei sembrò esitare a quella richiesta a cui anche Sakura si unì, quasi implorante. Infine annuì, felice.

D'accordo, accetto il vostro passaggio!”

Evviva!” esclamò Sakura, entusiasta.

Dopo essere giunti a un accordo, i tre guidati da Fujimoto raggiunsero la volante della polizia e partirono alla volta dell'appartamento di Kei. Si trovava in un quartiere accanto a Shinjuko, Bunkyo. Il quartiere degli universitari per eccellenza.

Ah, sì, ricordo che abitavi lì per tutta la settimana e poi tornavi nei weekend.” commentò Syaoran, memore del passato.

Già. L'appartamento è lo stesso. Quando mi sono laureato, ovvero qualche mese dopo...beh...dopo Haiko, i miei hanno deciso di comprarlo. Sono stato molto fortunato in questo senso, trovare un lavoro nella stessa zona dove si trova la propria dimora. Chi può dire altrettanto?”

Il sorriso di Kei non convinse Syaoran. Sebbene non si vedessero da più di un anno, riusciva ancora a riconoscere quando il suo sorriso non era sincero, anzi serviva solo a nascondere qualcosa. E purtroppo Syaoran sapeva anche cosa voleva nascondere. Perché, sebbene Kei cercasse di sembrare sempre spavaldo e allegro, in realtà aveva un animo sensibile e introverso. La spavalderia era solo una maschera che usava soprattutto quando c'era qualcosa che lo turbava, qualcosa che dilaniava il suo essere. Syaoran capì che ora quella maschera nascondeva il dolore di Kei per la morte di Haiko. Era stato così insensibile, quella mattina, a non chiedergli come prima cosa...come stai?

Già, ma...tu...” iniziò a dire Syaoran.

Io cosa?” domandò lui.

Tu...come stai?”

Kei ridacchiò: “Ma dai. Sto bene. Non mi vedi?”

Syaoran gli rifilò uno sguardo dei più eloquenti.

Lo sai a cosa mi riferisco.”

Il sorriso spavaldo di Kei sparì improvvisamente. E il suo sguardo venne attraversato da un lampo di preoccupazione e ansia. Syaoran lo notò e capì che aveva visto giusto riguardo la sua situazione.

Beh...me la cavo, insomma...vado avanti. Sebbene lei sia una presenza costante nei miei pensieri, cerco di reagire al dolore e al senso di colpa che mi stringe il cuore. Non è mai stato facile, anzi...non credo di cavarmela in questo. Come si dice...si fa quel che si può!”

Syaoran non sapeva cosa rispondere, anche se capiva perfettamente cosa stesse provando Kei. Sicuramente se avesse parlato, sarebbe scaduto in qualche banalità, qualche frase di circostanza. Poi fortunatamente vide Sakura che coprì la mano di Kei con la propria.

Lo so che adesso stai soffrendo. Il dolore è ancora intenso perché è una ferita recente. Ma il tempo è la cura migliore per ogni ferita. Un giorno ti sveglierai e capirai che il dolore è diminuito e così via fino a quando non diverrà un ricordo, triste certo, ma da quel momento ricomincerai a vivere. Io non la conoscevo, ma da quanto mi ha raccontato Syaoran, lei voleva bene ad entrambi e desiderava solo la vostra felicità. Sicuramente anche lei vorrebbe che tu ricominciassi a vivere.”

La mano di Kei si voltò a stringere quella di Sakura.

Credo che tu abbia ragione!”

Sakura sorrise: “Ma certo! Ora che tu e Syaoran vi siete riconciliati, sarà più semplice. Il sostegno di un amico, la speranza che ti infonde è la luce che si accende anche nei momenti più oscuri e ti guiderà verso la strada giusta!”

L'auto si fermò, segno che erano giunti a destinazione. Syaoran era rimasto senza parole al discorso di Sakura. In alcuni momenti riusciva ancora a sorprenderlo. Sapeva che la sua capacità di empatia era immensa, ma in quel momento non si aspettava un suo intervento. Probabilmente perchè in qualità di amico di Kei era compito suo sostenere e confortarlo. Ma Sakura aveva capito la sua evidente difficoltà di rivolgere qualche parola di speranza a Kei ed era intervenuta per aiutare non solo lui, ma anche Syaoran.

Sei molto sicura di quel che dici.” commentò Kei con un sorriso.

E' perché ci credo davvero. Allora, ti lascerai aiutare da noi?”

Kei guardò un istante Syaoran, il quale, seppur imbarazzato, annuì.

D'accordo!”

Allora, per cominciare, domani sera ti invito al mio concerto. È il penultimo del tour di Tokyo!”

Oh, non ho mai assistito a un tuo concerto. Ho sentito qualche canzone in redazione, ma non mi hanno mai mandato a un tuo concerto. Verrò volentieri!”

Ottimo, sei contento Syaoran?” domandò Sakura, voltandosi verso di lui.

Sì, certamente!”

Lo sguardo di Kei divenne pieno di gratitudine per entrambi. Poi aprì la portiera.

Grazie per tutto, anche per il passaggio!”

Non è nulla!”

Allora, a domani!”

Sì, a domani!” esclamò Sakura, entusiasta.

Buonanotte!”

'Notte!” risposero entrambi all'unisono.

Kei uscì dall'auto e chiuse la portiera dietro di sé. L'auto ripartì e dal finestrino Syaoran guardò indietro, verso l'amico ritrovato che stava entrando in casa. Era davvero felice di averlo ritrovato e se vi avesse pensato giorni addietro probabilmente non l'avrebbe mai creduto possibile: una così grande felicità per essersi riconciliato con l'uomo che si era conteso con lui l'amore di Haiko, ma che prima di tutto era e sarebbe sempre stato il suo più caro amico.

 

*****

E' stata una bellissima serata!! Non trovi anche tu, Syaoran?”

Erano appena rientrati in camera e Sakura andò a sedersi subito sul divanetto, mentre Syaoran chiuse la porta a chiave per sicurezza, perchè secondo lui non era mai troppa.

Sì, molto.”

Ora che lui non c'è posso chiedertelo chiaro e tondo. Non ti dispiace se ho invitato Kei al concerto di domani sera, vero?”

Syaoran si sedette accanto a lei e scosse il capo energeticamente: “Oh no, anzi. Sei stata molto gentile ad invitarlo!”

Certo che era stata gentile. Non come lui che non aveva avuto il coraggio di consolarlo, dopo aver saputo che pensava ancora ad Haiko con dolore. Così Syaoran la guardò sorridere entusiasta e poi cercò la sua mano e la strinse con forza.

In effetti...devo ringraziarti per oggi, Sakura!” esclamò, richiamando la sua attenzione.

Sakura si voltò verso di lui, sorpresa: “Per quale motivo?”

Perché oggi mi hai sempre sostenuto: mi sei stata vicina quando ti ho chiesto di non andar via stamattina e poco fa, in auto, hai capito che ero in difficoltà e non sapevo cosa dire per confortare Kei. Così sei intervenuta e le parole che gli hai rivolto sono state davvero molto profonde. Lo hanno colpito molto!”

Sakura non rispose immediatamente: guardò le loro mani unite, accarezzando quella di Syaoran con la sua mano libera.

Syaoran, non devi ringraziarmi per questo. Noi ci sosteniamo a vicenda ed è giusto che sia così. Non potrei mai lasciarti da solo in una situazione difficile per te. Così come non lo faresti tu. È in questo modo che funzionano le cose quando sei innamorato, no?”

Syaoran le sorrise: “Sì. Funziona così!”

E in risposta Sakura gli baciò una guancia, accarezzandogli il viso.

Ah! - esclamò Syaoran, come se si fosse appena ricordato qualcosa di importante- Mi sono dimenticato di dirti una cosa oggi!”

Ovvero?”

Sei davvero molto bella stasera!”

Ah sì?” esclamò lei, la cui vanità era stata lievemente pizzicata dal complimento.

Certo. Non che gli altri giorni tu non sia bella, ma oggi...non lo so. Sarà il vestito o l'atmosfera che si è creata al concerto, ma sei davvero affascinante.”

Sakura arrossì: “Grazie, Syaoran. Però io scelgo la seconda opzione. Perché in fondo questo è solo un vestito. Perciò se hai notato questo, sarà proprio per la magia della musica che ci ha appena allietato la serata.”

Sì... sarà proprio così...”

Detto questo, Syaoran si chinò su di lei e la baciò delicatamente sulle labbra. Sakura gli accarezzava la guancia con le sue dita sottili e Syaoran chiuse gli occhi, conciliato dalla sensazione di tranquillità trasmessa da quei movimenti rilassanti.

Eppure in un momento così, di serena pace con se stesso e con il mondo intero, Syaoran cominciò a percepire un senso di agitazione dentro di sé: prese vita nel più profondo del suo animo per poi espandersi in tutto il corpo e coinvolgere ogni singolo muscolo e fibra.

Era una sensazione che aveva già provato. Desiderava Sakura...e non come le volte precedenti. Era un desiderio più forte del solito, più travolgente che lo rendeva vivo.

E quasi d'istinto la fece sdraiare sul divano, sistemandosi sopra di lei.

Con le labbra scese sul collo della ragazza, baciandole la pelle in una scia di piccoli fuochi. Sakura non sembrò aver alcuna intenzione di fermarlo, anzi pareva gradire le attenzioni di Syaoran. Perciò lui si lasciò condurre dal suo istinto, dalle decisioni dettate dal suo cuore. Amava Sakura e voleva dimostrarle quanto intenso fosse quel sentimento meraviglioso e puro che proprio lei aveva fatto nascere in lui.

Per una volta, anzi una seconda volta nella sua vita Syaoran aveva messo da parte la ragione, la sua parte più razionale, che gli impediva di abbandonarsi completamente e lasciarlo quindi in balia dei suoi sentimenti. Fino ad allora non era riuscito in questo intento, costretto probabilmente dalla paura che era nata in lui quando Haiko aveva avuto quel terribile incidente.

Ma ora con Sakura era diverso. Lei era in grado di tirare fuori il meglio di lui e fargli provare emozioni sconvolgenti e indescrivibili. Era unica, era la sua anima gemella, la persona legata a lui dal filo rosso del destino.

Poi un sospiro di Sakura, la sua mano che gli accarezzava lentamente il torace lo riportarono alla realtà, come una caduta improvvisa da un volo altissimo e fantastico.

E tutto d'un tratto Syaoran capì dove si trovava e, soprattutto, in che posizione. L'Io freudiano aveva preso nuovamente il controllo della sua mente e del suo corpo.

Sakura, turbata dal suo radicale cambio di atteggiamento, lo fissò con sguardo assai perplesso, mentre lui si allontanava da lei e si mise a sedere, guardandosi le mani.

Si era lasciato andare così all'improvviso, senza tenere conto di Sakura. E non si sarebbe fermato fino a quando un gesto di Sakura non l'avesse risvegliato da quel suo stato di trance, che fortunatamente era giunto e aveva avuto l'effetto desiderato. Sakura lo amava troppo e probabilmente non avrebbe mai avuto il coraggio di dirgli a parole ciò che voleva o non voleva fare.

Syaoran?!” disse lei, alzando il busto e sfiorandogli la spalla con una mano.

A quel tocco lieve, Syaoran scattò in piedi e, sbiascicando un rapido “Scusa”, corse al riparo nella sua camera da letto.

L'aver perso la testa, seppur per pochi minuti, era stato piacevole sì, ma anche estremamente pericoloso. Non voleva essere come gli altri ragazzi, e in particolare come quell'idiota di Hiro. Voleva essere speciale per Sakura, desiderava che lei fosse orgogliosa e non timorosa di lui.

Voleva semplicemente essere perfetto per Sakura, proprio come lei era perfetta per lui.

 

 

Prossimo capitolo: “Love”


Ok, due mesi di ritardo. chiedo venia. ho avuto una crisi di ispirazione, ma il signor Mozart mi ha dato una mano e così ho pensato fosse giusto inserire un bel tributo al suo genio artistico. e visto che siamo sotto natale consideratelo come un regalo, con tanti cari auguri di buon natale e felice anno nuovo.

il prossimo capitolo magari vedrà la luce il mese prossimo...spero...-.-

mamogirl: grazie per aver corretto il capitolo. spero ti sia piaciuto. comunque non sono sadica o almeno non arriverò mai ai tuoi livelli. -_-'

lisaangius: grazie per la recensione. spero ti sia piaciuto anche questo capitolo.

paperella96: grazie della recensione. ma dai, povero syaoran, capiscilo...è un animo sensibile ...è chiaro che pensi ancora ad haiko, ma non in modo  più che affettivo.

annaly07: grazie per la recensione. spero ti sia piaciuto il capitolo e le scene fra i due amici ritrovati.

laurettachan: grazie per la recensione. eh, chissà quale sarà la prossima mossa di koichi...mah, per un po' lasciamoli in pace questi due, eh?

lakia:grazie per la recensione e le parole molto gentili. non ti preoccupare per le recensioni mancate. l'importante è che la storia ti piaccia e riesca a trasmettere delle emozioni.

emilissa15:grazie per la recensione e i consigli su jane eyre.è nella mia lista infinita dei libri da leggere.e riguardo la one-shot su syao e haiko non sei la prima a chiederla, perciò vedrò cosa posso fare.

 

A presto

kia85

   
 
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