E nevica.

Non solo in montagna, ovunque.

I tetti bianchi delle case, i camini che si accendono con la legna ed emanano tutto quel fumo, la cittą che quasi non sembra pił lei.

La neve, che si appoggia in qualunque posto: sulle strade, sui balconi, sugli alberi spogli, sulle macchine, sui parchi, sulle panchine, sulle case.

E, pił osservo il bianco cielo, pił mi sembra di sognare.

Questi fiocchi dalle forme irregolari che svolazzano nell'aria e si vanno a poggiare sul viso di una ragazza, la quale sorriderą e stringerą stretta il suo ragazzo che le terrą caldo.

La neve, che porta freddo, vento, gelo e allegria sui volti dei bambini, che schiamazzano e si buttano a terra e poi muovono mani e piedi in modo da formare un angelo, sui volti dei ragazzi, che raccolgono la neve e se la lanciano e poi corrono pił veloci che possono per non farsi prendere, e in fine sui volti degli anziani, i quali, guardando questi fiocchi, si ricordano di quando erano bambini o adolescenti.

La neve č una sorta di allegria per tutti, annuncia l' avvicinarsi dell' inverno e della festa pił bella in assoluto: il Natale.

Si il Natale credo sia una delle feste migliori nella quale si raduna tutta la famiglia a casa di un parente e si festeggia tutti insieme allegramente con primo, secondo, contorno, dolce...si mangia fino a scoppiare per poi giocare alla tombola, alcuni con le tabelle altri con le carte.

La neve č particolare.

A me piacerebbe essere un granello di neve, solo per il piacere di volare nel cielo di quą... e di lą.