Hm-hmmm… m-ma che
succede?!
Un
fastidioso ed incessante bussare alla porta mi ridesta da un sonno
profondo e
privo di sogni. Mi rigiro svogliatamente tra le soffici lenzuola
cercando di
attutire il rumore premendomi il cuscino sulla testa, nella vana
speranza che
lo scocciatore si stanchi presto e tutto questo frastuono finisca.
A
quanto sembra chiunque si trovi dietro la porta non ha nessuna
intenzione di
andare via, e allora, ormai quasi del tutto sveglio, mi decido ad
aprire gli
occhi ma sono costretto a richiuderli immediatamente per non essere
accecato
dalla luce del sole che illumina la stanza attraverso le enormi
finestre; mi
maledico mentalmente per non aver chiuso i pesanti tendoni ieri sera.
"AVANTI!"
Urlo alterato verso la porta chiusa.
Immediatamente
il cigolio dell’anta che si apre viene subito sostituito dal
suono dei passi di
qualcuno che entra nella mia stanza.
"Axel!
Maledizione! Ti vuoi alzare?!"
Con
un gesto di stizza sposto il cuscino dal viso, riposizionandolo in modo
da
adagiarvi nuovamente la testa.
"Buongiorno
altezza! Dormito bene?" Avvertendo una nota di rabbia nella sua voce mi
decido finalmente ad aprire gli occhi. Se avessi il potere di farlo, in
questo
momento, con lo sguardo incenerirei la persona che stamattina ha
disturbato il
mio sonno e mi ha svegliato in malo modo.
"Anthilien…
vai al diavolo!"
Il
mio amico indispettito dal atteggiamento ostentato, si sposta
dall'entrata e
raggiunge con due falcate il centro della stanza.
Rimane
per alcuni secondi immobile, a braccia incrociate, a fissarmi con uno
sguardo
alterato ed indispettito allo stesso tempo.
"Ma
ti rendi conto di che ore sono?" Mi domanda irritato inarcando un
sopracciglio.
"Non
ne ho idea" gli rispondo con voce ancora impastata dal sonno e
stropicciandomi gli occhi.
"Il
sole è già sorto da un bel pezzo! Ed io sono ore
che aspetto, nella ingannevole
speranza che qualcuno si degni di raggiungermi!"
"Lantis
dov'è?" Gli domando non riuscendo ancora a capire bene
quello che mi sta
dicendo.
Sul
suo viso compare una smorfia di indignazione.
"Se
proprio lo vuoi sapere… sono appena uscito dalla sua
stanza!"
Scoppio
a ridere, da quanto lo conosco? Non ho
mai visto il nostro capitano alzarsi dopo il sorgere del sole.
"Ora
mi vuoi fare il favore di alzarti e raggiungermi il prima possibile nel
cortile
di addestramento?"
Senza
dire una parola, sospirando, mi alzo faticosamente dal letto e mi
dirigo in
bagno. Appena metto piede all'interno sento lo sbattere della porta
della
stanza, segno che Anthilien finalmente ha deciso di lasciarmi in pace,
per il
momento.
Sogghignando
entro nella doccia, il fresco contatto del liquido con la mia pelle mi
permette
di svegliarmi completamente. Una volta finito, avvolgo il mio corpo con
una
morbida tela profumata e fisso per qualche momento la mia immagine
riflessa
nello specchio, ritorno mentalmente a giorni che ormai mi sembrano
lontanissimi.
Quanto
tempo è passato… da
quanto qualcuno non veniva a svegliarmi la mattina?
Ritorno
bruscamente alla realtà, richiudendo i miei dolorosi ricordi
nell'angolo più
remoto della mia mente.
Dopo
essermi sistemato ed aver indossato l'armatura, esco per raggiungere i
miei
amici nel cortile.
Percorro
lentamente il corridoio che fiancheggia l'ala ovest del castello, fino
ad
oltrepassare un grande arco di pietra che mi permette di uscire
all'esterno.
"Finalmente
anche tu hai deciso di degnarmi della tua presenza!” Mi urla
contro Anthilien,
mentre mi avvicino, spostando il suo sguardo indispettito da me a
Lantis, che
sta facendo tutto il possibile per non scoppiare a ridere. Arrivato
vicino a
lui gli do una pacca amichevole sulla spalla.
"Capitano…
dormito bene?"Domando cercando di rimanere il più serio
possibile.
"Direi
di si!" Mi risponde divertito.
"Bene!
Ora che finalmente abbiamo constatato che l'unico a non essersi
svegliato
all'ora di pranzo è il sottoscritto, cosa ne dite di
incominciare a discutere
di questo benedetto viaggio?"
Immancabilmente
sento l'allegria abbandonarmi del tutto e ritorno ad una
realtà che avrei
preferito cancellare.
Mi
sposto ancora di qualche passo appoggiandomi stancamente contro la
staccionata
di legno che delimita il campo di addestramento.
"Io
non sono d'accordo!" Affermo duramente mentre do ancora le spalle ai
miei
compagni.
"Sinceramente,
neppure io la trovo una idea eccellente" Asserisce Anthilien seccato.
Mi
giro di scatto verso di loro. Devo ammettere che le sue parole mi hanno
sorpreso, credevo che l'unico ad opporsi a questa assurda idea sarei
stato io.
Come sempre del resto.
Sposto
il mio sguardo su Lantis, che fino a questo momento è
rimasto in completo
silenzio, e lo osservo perplesso.
Il
suo sguardo mi fa desistere dal chiedergli qualsiasi cosa. I suoi occhi
sono
così… distanti. Come se vedessero cose che solo
lui può vedere, che solo lui…
ha vissuto.
Mi
chiedo che segreti inconfessabili tenga ancora così
gelosamente rinchiusi nel
suo cuore.
Conosco
la vita e la storia di Lantis quel tanto che lui ha voluto che
conoscessi. Non
ho mai voluto intromettermi o indagare convinto che prima o poi avrei
trovato
il modo di abbattere i muri che lui stesso ha creato. Forse
perché il solo
parlarne gli provoca ancora troppo dolore, o forse… solo
perché non sono io la
persona che può aiutarlo a cancellare, una volta per tutte,
i fantasmi di un
passato che ancora oggi, ne sono sicuro, lo tormentano. Si tratta di un
dato di
fatto che mi provoca un'inaspettata irritazione, chi
potrà mai essere la persona che lo aiuterà a
trovare tutta la pace
e la serenità che merita?
"Hei
Lantis, sei ancora fra noi?"Gli domanda Anthilien, e senza rendersene
conto
ci riporta entrambi al presente.
"Scusatemi,
stavo pensando…"
"Ai
cavalieri magici? O a uno in particolare?"
Noto
le spalle del capitano sussultare leggermente alla domanda di Anthilien.
"Ma
cosa ti salta in mente? Stavo pensando al fatto che non sarà
facile compiere
questo viaggio"
"Fammi
capire…" lo interrompo infastidito, "non hai nessuna
intenzione di
cambiare le cose vero?"
"Ormai
abbiamo già acconsentito… non posso andare da
Clef e dirgli che non abbiamo
nessuna intenzione di andare con loro. Cosa penserebbe di noi?"
Controbatte facendo un gesto esasperato con la mano.
"Allora
andrò io! Non ho nessuna intenzione di portarmi dietro un
cavaliere magico!
Piuttosto andrò da solo. Non mi interessa un accidente di
quello che potrebbe
pensare Clef al riguardo."
Anthilien
mi raggiunge sedendosi con un balzo sulla staccionata di fianco a me.
"La
principessa è d'accordo" sospira rassegnato, "e noi non
possiamo
disobbedire ad un suo ordine. Anche se l'idea è stata di
Clef, lei ha
acconsentito… è come se fosse stata lei stessa a
parlare!"
Sto
per controbattere ma la mia attenzione viene catturata da un'immagine
in
lontananza. Uno dei cavalieri magici è affacciato ad una
finestra a fissare
pensierosa i soldati che si stanno allenando. Il suo sguardo si gira
verso la
nostra direzione, quando si rende conto che la sto guardando si ritrae
velocemente, sparendo del tutto alla mia vista.
Riporto
la mia attenzione verso i miei due amici che hanno spostato la loro
conversazione, senza che me ne rendessi conto, su altri argomenti.
"Allora me lo vuoi
dire?"
Anthilien
sta attendendo impaziente risposta ad una domanda che ignoro.
"Credo
che tu abbia preso un abbaglio" Gli risponde secco Lantis.
"Se
lo dici tu. Tu cosa ne pensi Axel?"
Rimango
qualche secondo a fissarli intensamente chiedendomi mentalmente che
genere di
risposta dovrei dare.
"Scusa…
ma di cosa stai parlando?"
"Ma
si può sapere dove hai la testa oggi? Ho appena chiesto al
nostro capitano cosa
ci sia stato fra lui e la nostra principessa"
"Non
capisco di cosa tu stia parlando!" controbatto non capendo il senso di
questa domanda.
"Ora
basta" interviene Lantis lanciando uno sguardo infuocato verso
Anthilien.
"E' tardi. Credo sia meglio andare a mangiare qualcosa". termina
dandoci le spalle e avviandosi verso il castello.
Rimango
imbambolato a fissare la figura di Lantis allontanarsi a passo spedito,
chiedendomi cosa possa aver scatenato un cambio d'umore così
repentino. Sposto
il mio sguardo sul cavaliere di fianco a me, lanciandogli un'occhiata
interrogativa.
Cosa
può aver capito che io
ancora non riesco a comprendere?
Anthilien
da parte sua ricambia il mio sguardo con un ghigno enigmatico.
"Solo
il tempo potrà dirmi se ho torto o ragione " Mi dice
divertito
rimettendosi in piedi e avviandosi anche lui verso l'interno del
palazzo.
Rimasto
completamente solo, mi incammino verso la sala del trono; devo parlare
assolutamente con Clef, non ho nessuna intenzione di partire insieme a
quella
stupida ragazzina impertinente!
Arrivato
in prossimità dell'entrata, sono costretto a spostarmi
velocemente di lato, il
cavaliere magico dell'acqua mi è passato di fianco correndo,
senza nemmeno
accorgersi della mia presenza.
Stava
piangendo!
Rimango
alcuni istanti immobile appoggiato contro il freddo muro del corridoio
con gli
occhi chiusi ed il respiro irregolare.
Ma
cosa mi sta succedendo?
Perché mi ha turbato così
tanto la sua sofferenza?
Sbatto
energicamente un pugno contro la parete, il dolore lancinante alla mano
mi
aiuta a riprendere il controllo di me stesso.
Al
diavolo!!
Infastidito
dal mio atteggiamento, varco velocemente l'entrata.
Clef
è seduto al solito posto tenendosi la testa fra le mani. Non
riuscendo a
trovare le parole giuste per catturare la sua attenzione picchio i
piedi in
modo da fargli percepire la mia presenza.
Accortosi
di non essere più solo alza di scatto la testa; il suo viso
è una maschera di
puro dolore, nei suoi occhi scorgo una tristezza che va oltre ogni
immaginazione.
"Se
sei qui per chiedermi di cambiare idea, stai sprecando il tuo tempo"
Preso
completamente alla sprovvista dal tono tagliente della sua voce,
rimango per un
istante in silenzio ad osservarlo.
"Me
lo stai per caso ordinando!?" gli domando con voce glaciale
posizionandomi
davanti a lui.
Il
suo corpo si accascia contro lo schienale del trono, la testa reclinata
all'indietro, gli occhi chiusi.
"Te
lo chiedo come favore personale"
sussurra stancamente.
"Vuoi
parlarne?" gli domando avvicinandomi di più a lui.
Avvertendo
forse la mia presenza più vicina spalanca di scatto gli
occhi nei quali riesco
a scorgere un profondo tormento.
"No!"
è la sua risposta secca.
Sento
i muscoli del mio corpo irrigidirsi; è frustrante non
riuscire a capire che
cosa vuole veramente, non sono abituato a trovarmi in queste situazioni.
Forse
intuendo il mio turbamento il suo viso si distende, accentuando un
lieve
sorriso.
"Forse
un giorno, ma non ora. L'unica cosa che ti chiedo è di
proteggere Umi a costo
della tua vita… me lo devi promettere!!"
I
suoi occhi mi provocano una fitta lancinante, conosco quello sguardo,
ho già visto
quella disperazione.
"….v-va…bene"
mi ritrovo a dire abbassando il capo in segno di sconfitta.
Ma cosa succede a tutti
oggi? Prima Lantis… era così strano, pensieroso,
da quando lo conosco non credo
di averlo mai visto in quelle condizioni, che mistero
c’è sotto?
Poi il profondo turbamento
del Cavaliere Magico dell’Acqua, non so che cosa mi abbia
potuto fare ma l’ho
sentito sulla mia pelle.
Infine Clef… con lui è
sempre come parlare per rebus da risolvere, cosa nasconde?
Oooooh, non riesco a capirci
niente! E cos’è questo stato di tensione che mi
rende così nervoso?!
Ritorno
nella mia stanza e mi sbatto energicamente la porta alle spalle, la
chiudo a
chiave, e mi appoggio pesantemente ad essa.
Non
voglio vedere nessuno,
non voglio parlare con nessuno. Ho bisogno di stare solo. Devo
riflettere.
Rimango
alcuni istanti in piedi ad osservare lo spazio che mi circonda.
La
mia stanza è imponente, troppo grande per una sola persona,
per una persona
come me.
I
muri sono tinteggiati con un colore grigio perla quasi evanescente. Al
centro
della parete alla mia destra vi è l'enorme letto, sul quale
domina un
gigantesco dipinto che raffigura un mare in tempesta.
In
un angolo sulla mia sinistra, sopra ad un tappeto dalla preziosa
manifattura, c'è
un salottino, che una
ragazza certamente definirebbe “grazioso”: un
comodo divano, un tavolino e due
poltroncine dallo scheletro in legno chiaro e il rivestimento di un
leggero
velluto dello stesso colore delle pareti.
La
parete di fronte al letto è coperta da pesanti tendoni, in
doppio strato grigio
chiaro e grigio scuro, che nascondo le enormi finestre che si
affacciano sui
giardini del castello; ai piedi della finestra centrale due grandi
poltrone,
stesso stile del salottino, completano l'opera.
Mi
guardo di nuovo in torno e mi rendo conto che tutto l'arredamento: il
divano,
le poltrone, i tendoni, il tappeto e persino la coperta del letto sono
grigi,
varie tonalità ma tutto è grigio.
Tutto
rispecchia pienamente il mio attuale umore. Abbozzando un sorriso mi
domando se
non sia stato fatto apposta.
Con
due falcate raggiungo la finestra e, dopo aver scostato le tende, mi
lascio
stancamente cadere sopra una poltrona, cercando in essa pace e calore.
Il
sole sta ormai scomparendo dietro alle montagne, lasciando al suo posto
nient'altro
che il buio e le ombre che ci circondano.
Nella
mente ancora gli stessi pensieri.
Rimango
a fissare la luce fuori dalla finestra che piano piano si sta
affievolendo,
mentre la mia testa è tartassata da domande a cui non riesco
a dare una risposta.
Che
cosa mi direbbe Lantis
in questo momento?
-“Allora anche tu hai un
cuore nascosto da qualche parte sotto quella pesante
armatura!”-
Sorrido
cinicamente alla notte che sta arrivando; domani è il grande
giorno, il giorno
della partenza.
Preparati
cavaliere magico!
Non esiste cosa peggiore che
stare a contatto con una
persona che al
posto del cuore non ha nient'altro che un frammento di pietra.
Salve a tutti
Finalmente
sono tornata!!!
Non
ci speravate più vero?
Chiedo
scusa per il forte ritardo, ma inconvenienti e problemi vari
non mi hanno permesso di scrivere in
questo ultimo periodo.
Ringrazio
tutte le persone che hanno recensito l'ultimo capitolo, spero vivamente
che
continuiate a farlo anche per i successivi.
Come
promesso, e con il permesso dell' autrice vi inserisco qui sotto il
link con il
ritratto di Axel.
http://princessneko81.deviantart.com/art/Alex-Di-nuovo-a-Sephiro-171410861
Ringrazio
nuovamente ONYRIA per questo magnifico disegno.
Io lo trovo straordinario.
Mi
resta un ultima cosa da dire
Buon
Natale a tutti