Anime & Manga > Sailor Moon
Segui la storia  |       
Autore: Strega_Mogana    06/12/2005    2 recensioni
Quattro anni dopo la sconfitta di Caos e durante un apparete periodo di pace, una nuova minaccia arriva dal passato. Kirby e Strega_Mogana (alias Luana e Elena) sono liete di presentarvi la loro FF!
Genere: Malinconico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il the era caldo e scivolava giù nella gola di Albharon come se fosse il nettare più pregiato e squisito che avesse mai bevuto

Il the era caldo e scivolava giù nella gola di Albharon come se fosse il nettare più pregiato e squisito che avesse mai bevuto in vita sua.

Era bello vivere. Era bello tornare a vivere… Già, da quando era entrato nelle schiere di Zoldan, la sua non era stata più vita…

Era strana la sensazione che stava provando… non riusciva a definirla…

Fin da quando era nato, nessuno gli aveva mai dato amore… nessuno l’aveva mai voluto… lui era niente… Anzi, meno ancora… Solo Zoldan era riuscito a fare breccia nel suo animo… Era riuscito a convincerlo che solo con la crudeltà e la forza si poteva essere rispettati… si poteva godere di quel rispetto supremo… Già così lo chiamava… Ma non era rispetto… era paura… il rispetto è ben altra cosa… Ma Zoldan non l’avrebbe mai capito. Sorseggiò lentamente il the guardandosi attorno con curiosità.

Mamoru e Usagi lo guardavano con un tenero sorriso sulle labbra mentre la piccola ChibiUsa lo fissava con occhi sognanti.

- Io ti conosco...- fece la bambina dondolando i piedini – la mamma mi ha parlato di te.

- Sul serio?- fece Usagi sorpresa – E cosa ti ha detto?

ChibiUsa scosse vigorosamente la testa.

- Non posso dirlo... è un segreto!

Mamoru, nel frattempo, continuava a fissare l’uomo, doveva chiamare Haruna era giusto che fosse presente anche lei, doveva sapere...

Già... ma come dirle che Albharon si é ravveduto? Quella donna poteva anche non ascoltare le sue parole e fare quello che voleva, non sarebbe stata la prima volta in effetti. 

- Dovrei parlarvi di Zoldan. – fece l’altro posando la tazza ormai vuota – Ma, forse, dovrete chiamare la principessa.

- Vai tu. – fece Mamoru osservando sua moglie – So già che non mi ascolterà, magari con te riesce a stare più calma.

La donna annuì e si diresse all’appartamento di fronte.

Mamoru sentì i passi nel corridoio e il campanello suonare nell’appartamento accanto, la porta di Haruna si aprì qualche momento dopo, sentì un brusio e poi i passi veloci di qualcuno che correva in corridoio.

La porta del suo appartamento si spalancò e Haruna entrò come una furia, indossava una lunga vestaglia turchese, i capelli scompigliati e gli occhi lucidi, Mamoru capì subito che aveva pianto parecchio, gli si strinse il cuore, non voleva vedere Haruna soffrire.

- Tu!- ghignò la donna con sguardo infuocato – Cosa vuoi?

Albharon non si mosse dalla sua posizione, lo sguardo inferocito di Haruna avrebbe messo in soggezione chiunque ma lui sembrava tranquillo, come se non si aspettasse altro.

- Sono qui per aiutare. – rispose pacato l’ex alieno.

- Credi che con qualche azione buona tutto il male che hai fatto si possa cancellare? – urlò rabbiosa l’altra – Beh non sì può! Hai ucciso persone innocenti.

- Non erano innocenti!- rispose l’altro scocciato da quel tono rabbioso che usava quella donna – Erano assassini, ladri e stupratori... la feccia peggiore della società. Credimi... nessuno sentirà la loro mancanza. Potrei quasi dire d’aver fatto un favore a molti… Ma non sono qui per parlare di questo. So benissimo che i miei peccati non potranno mai esser perdonati ma sono qui per sistemare un po’ le cose. Ma forse ho sbagliato… Magari a te non interessa… Volevo aiutarvi, ma se la cosa non v’interessa… - disse Albharon alzandosi lentamente dalla sedia.

- Haruna,- fece Mamoru alzandosi – ascoltalo. Ormai é umano... non potrebbe farci nulla di male.

Haruna guardò il fratello, poi Albharon e, infine, Usagi che si era seduta sul divano e la guardava con uno sguardo implorante... sbuffò contrariata e si sedette accanto all’amica.

- Cinque minuti. – sibilò incrociando le braccia al petto – Ti do solo cinque minuti.

- Saranno più che sufficienti. – fece Albharon con un debole sorriso vittorioso, sedendosi nuovamente – Quello che sono venuto a dirvi è che conosco il modo per sconfiggere Zoldan. Io ero solo un alieno che vagava per l’universo anni e anni fa, non sapevo nulla sul pianeta Terra, volevo solo trovare un posto da poter chiamare casa. Incontrai Zoldan… o meglio il suo spettro… per caso durante uno dei miei lunghi viaggi, parlammo a lungo, lui era bravo con le parole e mi convinse ad accettare il suo potere. Così divenni il cacciatore di Anime dannate. Lentamente il potere del cristallo fantasma aumentava e la sete di vendetta di Zoldan non trovava pace. Quando accumulò abbastanza potere e sudditi iniziò a marciare verso la Terra per trovare la donna che l’aveva ridotto in quello stato.

Usagi e Mamoru si scambiarono un’occhiata, Haruna fissava Albharon con uno sguardo indecifrabile, uno sguardo che Mamoru aveva visto rare volte sul suo volto.

- Quando siamo arrivati in prossimità della Terra,- continuò Albharon ignorando lo sguardo truce dell’altra – Zoldan si rese conto che era passato molto più tempo di quanto immaginasse. L’era di Silver Millenium e di Illusion era terminata, Endimion e la principessa Serenity erano morti e Haruna era stata mandata in esilio su un altro pianeta. Nessuno conosceva l’ubicazione esatta. Si vociferava che l’erede di Illusion fosse su Mirror, ma non avevamo le prove… Inoltre nessuno ricordava di una principessa Haruna. Ma il potere del cristallo fantasma era molto forte e Zoldan riuscì, comunque, a trovarvi sul vostro piccolo pianeta. Appena giunti su Mirror ci siamo resi conto che la popolazione dormiva, vittima di un incantesimo, Zoldan non ha perso tempo e ha preso possesso del corpo del vostro sposo addormentato, inizialmente Marcus si é ribellato ma era debole e perse quella battaglia. Con un incantesimo Zoldan risvegliò tutti e ci fece nascondere nelle profondità del pianeta in attesa di uscire allo scoperto, al momento più opportuno, cogliendovi di sorpresa.

- Cosa n’é stato del mio popolo?- chiese ansiosa Haruna, realizzando in quel mentre d’aver lasciato il suo popolo in balia di un mostro assetato di vendetta – Erano persone innocenti, gente comune, solo una piccola colonia di terrestri. Cosa gli avete fatto?

Albharon sospirò:

- Zoldan era inferocito quando siete scappata con la piccola Luce. Si é vendicato su tutti.. Ha sterminato prima tutti… ha iniziato dai bambini… poi è passato alle donne ed infine agli uomini… Voleva sapere se qualcuno ti aveva aiutato… Ma non avendo le risposte che desiderava si è infuriato ancora di più… ha distrutto l’intero pianeta… Mirror ora è solo un ricordo… Mi dispiace… - si scusò Albharon, chinando il capo: si sentiva colpevole, ma purtroppo non sapeva come porre rimedio a quel danno.

Poteva solo sperare di salvare Marcus, forse solo allora parte del rimorso per il male fatto si sarebbe attenuato.

Haruna si coprì il volto con le mani, mentre i ricordi del tempo trascorso con il suo popolo l’assalivano.

La festa del loro arrivo… La festa per la nascita dell’erede al trono… La festa di primavera… Quella d’inizio inverno… I vari anniversari celebrati con gioia ed entusiasmo, ogni anno maggiore... Già, nonostante i timori di Haruna, tutto il suo popolo l’amava e si fidava ciecamente di lei, l’avevano sempre considerata una regina saggia e giusta, attenta ai desideri del suo popolo, ma non succube d’esso.

- Li ho condannati a morte...- mormorò con un filo di voce, gli occhi vacui e carichi di lacrime – io.. io... ho pensato solo a salvare la vita di mia figlia. Non ho pensato a quella povera gente.

- Non é colpa tua. – fece Usagi abbracciandola – Io avrei fatto la stessa identica cosa... mia figlia ha la precedenza su tutto e su tutti.

Haruna sorrise debolmente e si voltò a guardare Mamoru che annuì piano, segno che anche lui era d’accordo con la moglie.

- Hai detto che c’é un modo per sconfiggere Zoldan vero?- fece Usagi seria – Come?

- Zoldan ha sottovalutato il sentimento che lega Haruna e Marcus, credeva di poter tenere sotto controllo l’anima del soldato della Luna. Ma si é sbagliato, Marcus desidera ardentemente salvare Haruna e Luce e farebbe qualsiasi cosa per salvarle, non so come abbia fatto a spezzare l’incantesimo ma sembrerebbe che Marcus si stia ribellando. Zoldan non riesce più a comandarlo come faceva prima… 

- Questo é un bene. – valutò Mamoru.

- Ma é anche un male. – precisò Albharon – Se Zoldan decide che il corpo di Marcus non va più bene per i suoi scopi potrebbe decidere di togliersi la vita per poter liberare la sua anima e prendere un altro corpo… magari più malleabile dell’attuale… - precisò a malincuore ex-cercatore d’anime.

- Fantastico. – mormorò Haruna sarcastica – Insomma qualsiasi cosa faccia chi ci rimette sempre é Marcus.

- Ci sarebbe un modo... anche se non é sicuro. – fece Albharon, dopo quella che ai presenti sembrò un’eternità.

Haruna lo guardò speranzosa.

- L’unione dei due Golden Crystal ed il potere del cristallo d’argento possono distruggere un’anima nera come Zoldan e salvare Marcus.

- Ma potremmo morire noi tre. – chiarì Haruna – Mi stai chiedendo di scegliere tra la vita di mio marito e quella di mio fratello e della mia migliore amica?

- Io ti sto solo indicando la strada...- rispose pacato l’altro – sta a te scegliere se seguirla o meno.

- E portare Mamoru e Usagi a morte?- urlò Haruna scattando in piedi – Mai! Dipende il futuro da loro due... e mio fratello ha già patito a sufficienza per colpa del mio egoismo.

- Haruna... – mormorò Mamoru cercando di farla ragionare – potrebbe essere l’unica soluzione.

- E poi non è detto che finisca male… la volta precedente non è accaduto nulla… ed il cristallo d’oro era solo il tuo… Dobbiamo provare… - cercò di convincerla Usagi.

- Usagi ha ragione… è possibile che sia la soluzione migliore per liberare Marcus

- E’ una soluzione suicida! No! Io non lo permetterò... userò il mio di Golden Crystal ma tu Mamoru, stanne fuori.

- Vuoi bloccarmi come secoli fa?- ora anche Mamoru gridava arrabbiato con quella stupida bambina viziata – Vuoi che rimanga fermo a guardare mentre muori? Mi dispiace, ma non posso farlo… Tengo troppo a te per vederti morire senza poter fare nulla… Smettila di voler fare sempre di testa tua! Io ed Usako abbiamo affrontato innumerevoli battaglie fino ad oggi… Ed ogni volta ne siamo usciti vincitori… Questa non sarà diversa!- continuò afferrandole le spalle e scuotendola. 

Haruna lo guardò per qualche secondo, poi le lacrime iniziarono a scendere lente sulle sue guance. 

- Io ti ho visto morire Mamoru... ho sentito la vita di mio fratello spezzarsi in pochi secondi. Non voglio più sentire tutto quel dolore, io non posso permetterti di farlo... non costringermi ad usare il mio potere su di voi Mamoru. E’ la mia battaglia. Come vi ho già detto… forse ho sbagliato fin dall’inizio a coinvolgervi, arrivando sul vostro pianeta e sconvolgendo le vostre vite ormai serene… questa battaglia non è vostra…

Gli occhi di Mamoru si riempirono di lacrime.

- E... e se tu muori...- balbettò mentre non riusciva più a trattenerle – io cosa faccio?

Haruna gli asciugò le lacrime e poggiò la fronte su quella di lui:

- Prenditi cura della mia bambina. – mormorò piano con un dolcissimo, ma altrettanto triste, sorriso prima di liberarsi dalla stretta di lui ed uscire dall’appartamento.

Albharon chiuse gli occhi, cercando invano un’altra possibile alternativa… ma purtroppo non ce n’erano.

 

***

- Il tuo esercito é pronto mio Signore. – fece uno spettro inchinandosi davanti a Zoldan, seduto sul trono di pietra nera.

I bisbigli erano cessati appena Zoldan aveva preso posto sul trono. Lo spettro sbirciava di sottecchi il suo padrone. Aveva visto i suoi predecessori ed aveva visto la fine che avevano fatto: nonostante fosse un semplice fantasma temeva l’ira di Zoldan e non voleva scatenarla.

- Perfetto. – rispose il sovrano, con un ghigno perfido sul bel volto, pregustando l’imminente vittoria – Haruna e il suo potere saranno in mano mia. Puoi iniziare con l’attacco.

Il fantasma si inchinò ancora di più e sparì. 

- Non sarà così facile. – echeggiò la voce di Marcus, nel silenzio della sala vuota.

- Zitto tu!- urlò Zoldan pestando un pugno sul bracciolo del trono – Quando mi sarò liberato di tua moglie mi libererò anche di te.

- Lo vedremo... - rispose la voce ironia.

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sailor Moon / Vai alla pagina dell'autore: Strega_Mogana