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Autore: Miwako_chan    20/12/2010    1 recensioni
“Co-mor-bo-si-tà” Sillabo incerto sperando che almeno questa volta abbia capito bene.
“Si, Naruto. Bravo, finalmente ce l’hai fatta.”
Incrocio le braccia imbronciandomi. Giuro, non la sopporto quando mi tratta da stupido.
“Io per te sono come una comorbosità.” Mi spiega Sakura giocherellando con le dita tra le ciocche rosa.
“E quindi?” Domando indisponente, irritato più che altro dal fatto che non ho ancora ben afferrato che cacchio vuol dire sta comorbosità.
“Avrò rilevanti implicazioni nel tuo esito finale.” Mi dici sorridendo. Pari quasi contenta.
“Sarebbe?” Esclamo stranito. È anche vero che sono un emerito baka, ma oggi a Sakura proprio non la riesco a capire.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sai, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Unforgettable













“Naruto guarda.” La voce limpida di Hinata fu tale a una cascata d’acqua gelida per Naruto che si riscosse all’improvviso dai suoi pensieri.
“Una stella cadente! Dove?” Asserì all’istante seguendo l’indice della ragazza che sembrava puntare verso l’alto.
“Ma no!” Rise divertita di fronte allo sguardo speranzoso di Naruto rivolto al cielo. “Più in basso, guarda.”
Abbassò gli occhi notando a poca distanza da loro tra la folla Sai, Ino e Kiba.
Che piacere vederli…
Bah, forse non poi così tanto.

Chissà poi perché aveva pensato a una stella cadente, come al solito era riuscito a far la figura del babbeo con Hinata. Eppure gli sarebbe davvero piaciuto poter esprime un desiderio in quel momento.

Questa volta fu Hinata a prenderlo per mano e trascinarlo con sé, visto che lui con ancora lo sguardo perso nel vuoto non sembrava intenzionato a voler muovere un passo.
“Guarda qui chi abbiamo! I nostri due piccioncini.” Sghignazzò Kiba con il viso coperto da un sorriso beffardo.
“Aaah Kiba! Ti credi tanto divertente?” Brontolò Naruto imbronciandosi.
“E dai! Piuttosto dimmi, ti stai comportando bene con Hinata?” Lasciò cadere lo sguardo sulla compagna di squadra e lì si soffermò a lungo colpito da tanta bellezza.
“Hinata… sei, sei…” Si portò imbarazzato un mano dietro la nuca. “Stupenda…” Sussurrò poi in un soffio di voce che però la ragazza riuscì a udire e arrossì imbarazzatissima di conseguenza.
“Vedi di cucirti la lingua al palato, cagnolino.” S’intromise all'istante Naruto con tono apparentemente calmo e pacato.
“A chi hai dato del cagnolino, scusa?!” Sbraitò l’altro senza levarsi l’immancabile sorrisetto ironico.
“Direi che non ci sono altri cani in giro.” Continuò Naruto provocante. Si stava creando una tensione tra loro che li elettrizzava, una sottile aria di sfida che decisamente stava entusiasmando entrambi.
In quel preciso momento sentì Hinata stringergli forte il braccio e nascondersi dietro di lui, subito dopo avvertì una spiacevole sensazione di bagnato alla mano destra. Abbassò lo sguardo trovandosi di fronte al testone bianco di Akamaru che guardandolo con occhi dolci da cucciolo gli teneva la mano tra le fauci inzuppandola di saliva.
“Direi invece che c’è un altro cane.”Ghignò Kiba imitando Naruto e portandosi trionfalmente le mani ai fianchi, l’immagine di Naruto sbigottito era davvero impagabile.
“Ma… ma…” Balbettò appena, assumendo una leggera colorazione bluastra nel tentativo di estrarre con delicatezza la propria mano dalle zanne di quella sottospecie di vitello fatto a cane.
Akamaru liberò il ragazzo spontaneamente tornando al fianco del suo padrone e iniziò ad abbaiare facendo voltare intimoriti diversi passanti.
“Ciao Naruto.” Sai, preannunciato dai latrati del cane, si avvicinò al gruppetto. Indossava pure lui un kimono tradizionale in un attento accostamento di stoffe bianche e nere, e per di più aveva anche un accessorio extra: una Ino bellamente truccata, vestita di rosa e ben ancorata al suo braccio.
Kiba fece azzittire Akamaru con delle lievi pacche sul testone. Dopo qualche mugugno concitato, il cane si tranquillizzò.
“Hinata, Kiba.” Sai salutò entrambi con un cenno del capo e anche Yamanaka partecipò allo scambio di saluti con la solita voce acuta e un sorriso soddisfatto sulle labbra rosse lucide.
Alla vista di Sai, Naruto si precipitò su di lui facendo quasi perdere l’equilibrio a Hinata che si teneva ancora aggrappata a lui. Lo afferrò per un braccio allontanandolo di qualche passo dagli altri.
“Ino scusaci un attimo.” Brontolò alla bionda chiedendole implicitamente di staccarsi all'istante dall’artista.
“Ehi! Ma che modi!” Si lagnò Ino, mentre le veniva portato via il suo presunto accompagnatore, ma dopo uno sguardo truce in direzione di Naruto decise di lasciarli perdere e si voltò verso Hinata, la quale mostrava sul volto una perfetta espressione basita.
“Ahah lasciali perdere Hinata! Sono cose da maschi.” Rise facendo un gesto lascivo al termine della frase.
“Che avranno da dirsi di tanto importante?” Mormorò sovrappensiero la Hyuuga scrutando attentamente Naruto a poca distanza da loro che parlava con Sai, le sembrava innervosito da qualcosa.
La voce penetrante di Ino che si era presto messa a braccetto con lei la riscosse di soprassalto.

“Mphf. Ma te l’ho detto! Cose da maschi, meglio lasciar perdere!” Quasi le perforò un timpano quando partì con una forte risata cristallina. Forse era una sua impressione, eppure Ino le sembrava alquanto brilla quella sera.

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“Perché non è con voi?”
“Chi?”
“Di chi vuoi che stia parlando? Ma di Sakura, no?” Sbottò Naruto, maledicendo una certa finto tondaggine di cui Sai soleva appropriarsi nei momenti meno opportuni.
“Sì, non c’è.” Rispose abbassando per un attimo lo sguardo.
“Come non c’è?” Domandò scaldandosi.
“Non credere che non l’abbia invitata, ma quando sono passato a prenderla mi ha detto di non sentirsi bene e che preferiva starsene a casa. Tutto qui.” Replicò Sai con un lieve sorriso di circostanza.
“Credi che dipenda da me?”
“Che cosa? Che stia male? Non ho indagato, mi dispiace Naruto. Potrebbe darsi di sì come di no, ma dopo quello che ti ha fatto credo che se lo potesse anche aspettare che tu iniziassi ad ignorarla.”
“Pensi davvero che lei… che lei abbia potuto farmi una cosa del genere?” Mormorò il ragazzo piano, mentre lo sguardo crocefisso da miriadi di bianche luci della festa sembrava essersi fatto più lucido.
“Ti ho semplicemente riferito la sua proposta di spacciarmi per lui per farti credere che fosse tornato. Poi tu stesso mi hai raccontato di averlo visto insieme a Sakura. A questo punto basta unire le due cose per capire che sicuramente ti ha tirato un cattivo scherzo.” Commentò Sai inespressivo.
“Eppure io l’ho visto con i miei occhi, gli assomigliava così tanto…” Naruto sospirò con stanchezza, ma fu presto interrotto dall’amico.
“Smettila di farti ancora illusioni. Del resto Sakura è una ninja, tra l’altro molto abile nelle arti illusorie, ma anche senza di questo sai bene che chiunque avrebbe potuto creare una copia di Sasuke con la tecnica basilare della trasformazione. Non posso dartelo per certo, ma mi sembra evidente che sia andata così, ne abbiamo già parlato la volta scorsa.”
Naruto annuì distratto, in fondo sapeva già che non c’erano vie d’uscita: la sua migliore amica l’aveva spudoratamente preso per i fondelli e Sasuke non era tornato.

Un piccolo gruppo di donne con yukata coordinati in tinte verde pastello e oro si fece largo tra la folla e Naruto per agevolarle il passaggio fu costretto ad avvicinarsi ulteriormente a Sai, tanto che i loro bacini finirono per sfiorarsi. Il moro non fece caso all’eccessiva vicinanza dell'amico, ma Naruto sembrò provare un leggero disagio e gli s'imporporarono le gote per l'imbarazzo.
“Dovremmo aiutarla.” Il respiro fresco di Sai gli sfiorò il viso.
Alzò lo sguardo su di lui. Sprofondando in quegli occhi d’onice riuscì a scovare una vena di preoccupazione.
“È nostro dovere, Sakura ha bisogno del nostro aiuto, non credi Naruto?” Aggiunse con tono greve, seppur nessuna espressione andasse a infrangere l’impassibilità di quel volto.
Naruto sfuggì al suo sguardo. Aveva come la convinzione che quelle parole non sarebbero dovute rotolare fuori dalla lingua di Sai, bensì dalla sua. Eppure era andata così. Era stato l’apatico artista a dire la cosa più giusta da fare, anziché lui che da un giorno a questa parte era stato solo in grado di crogiolarsi nel suo risentimento verso Sakura.
“Domani andrò a parlare con Tsunade.” Mormorò convinto per l’ennesima volta. Osservò di sottecchi Sai notando che aveva rivolto la sua attenzione altrove e seguì il suo sguardo. Poté distinguere la figura di Hinata poco distante che lo fissava con insistenza, ma ciò che attirò di più la sua attenzione fu Ino che avvinghiata al braccio della ragazza sembrava concentrata in un lungo monologo.
“Credo che Hinata si sia un po’ stancata di aspettarti.” Sai gli rivolse un lungo sorriso.
“Sì, hai ragione, ora vado da lei.” Replicò piano. “Un’ultima cosa però, hai detto a Ino qualcosa riguardo a questa storia?” Ci teneva a togliersi quella curiosità.
“No e poi perché avrei dovuto farlo?” Domandò sorpreso.
“Be’, come dire…” Sul volto di Naruto esplose un sorrisone. “Vi vedo abbastanza affiatati!” Gettò la frase sul ridere, tanto per alleggerire l’atmosfera di poco prima.
Una lievissima contrazione della bocca di Sai lasciò trapelare il suo disappunto.
“Proprio di questo avrei bisogno di un consiglio.” Sussurrò voltandosi verso la bionda ancora intenta a narrare con voce acuta mirabolanti frivolezze.
Gli occhi di Naruto si accesero di un lume furbesco, si fece più vicino a Sai come a volergli confermare tutta la sua assoluta disponibilità nell’elargire utili consigli sull’argomento.
“Dimmi tutto. Diciamo che di queste cose me ne intento.” Affermò ammiccando, forse incominciando ad anticipare un po' troppo.
“Come faccio a levarmi una ragazza di dosso?”
Lo sguardo accattivante di Naruto, tipico da chi-la-sa-lunga, si spezzò in un istante lasciando spazio a un’espressione tra lo sbigottito e il rassegnato. Si passò velocemente una mano sul viso sbuffando. A pensarci bene però, forse, forse, da Sai avrebbe anche potuto aspettarsela una domanda del genere.
Gli mise una mano sulla spalla guardandolo con cipiglio risoluto e sicuro. “È il consiglio migliore che possa darti: sii te stesso, vedrai che funziona.”

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“Ma ti rendi conto? Al Tanabata Matsuri con Sai! Lo sai che questa è la festa degli innamorati? La leggenda racconta della giovane e bella principessa Orihime, figlia dell’imperatore Celeste, dedita tutta la vita a confezionare meravigliosi abiti, e di Hikoboshi, il Madriano. Innamoratosi perdutamente l’uno dell’altra, si dedicarono unicamente al loro amore, dimenticandosi di tutto il resto.” Con un leggero cenno del capo Ino fece volteggiare la lunga chioma bionda, questa volta non trattenuta in una coda di cavallo, poi continuò il racconto con maggior enfasi. “Gli dei allora incominciarono ad adirarsi poiché non avevano più abiti né da mangiare. L’imperatore così decise di dividere i due innamorati sulle due sponde opposte del fiume Celeste, concedendo loro un unico giorno all’anno per vedersi che sarebbe…”
“Ti prego Ino non assillarci ancora con le tue chiacchiere.” Sbottò Kiba al limite, non ne poteva più di sentire il pigolio insistente della voce di Ino.
“Che sarebbe a dire assillarci?! Ti faccio notare che sto parlando con Hinata, quindi tu puoi anche andartene!” Esclamò punta sul vivo aumentando la presa sul braccio di Hinata che incominciò a mostrare segni d’insofferenza in viso.
“Cercavo solo di salvare Hinata, visto che tu non riesci ad accorgerti di quanto sei brava nel tediare la gente!” Sparò Kiba ghignando, con quell’espressione arrabbiata Ino pareva diventare, se possibile, ancor più carina.
La bionda boccheggiò appena in preda alla furia, mentre il viso le si pitturava di rosso ira. Stava già per controbattere con voce rauca e acidula, quando…
“Scusateci.” Disse Sai ritornato dal gruppetto seguito da Naruto.
L’espressione di Ino alla vista di Sai cambiò radicalmente assumendo tratti addirittura serafici.
“Sai.” Pronunciò il nome del ragazzo con soave svenevolezza, per poi trasferirsi in automatico dal braccio di Hinata al suo.
Naruto si rimise al fianco dell’amata rivolgendole un caldo sorriso che però lei corrispose con una fredda smorfia delle labbra, allora le prese la mano stringendola forte nella sua e si rivolse agli altri.
“Be’ noi incominciamo ad avviarci, tra un po’ inizierà lo spettacolo di fuochi d’artificio. Ci si vede ragazzi!” Salutò Naruto voltandosi, ma fu fermato dal forte vociare di Kiba.
“Ehi! Ma perché non ci andiamo tutti insieme, non è meglio?”
L’uscita dell’Inuzuka fu immediatamente fulminata dallo sguardo raggelante di Ino.
“Forse Kiba, Naruto e Hinata hanno bisogno di quella cosa chiamata intimità a te sconosciuta.” Lo apostrofò aspra, probabilmente ancora piccata dal commento di Kiba che l’aveva classificata come - noiosa -.
Il ragazzo si esibì un broncio risentito incrociando le braccia, forse questa volta avrebbe dovuto ammettere che l’osservazione di Ino poteva anche essere corretta.
“C-ciao a tutti.” Salutò timidamente Hinata chinando di poco il capo. Dopo la risposta al saluto da parte degli altri, Naruto s’immerse nuovamente tra la folla affiancato dalla ragazza.


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“Che strano Kiba! Chissà che ci faceva insieme a quei due, sembrava il terzo in comodo.” Attaccò discorso Naruto fingendo allegria, in realtà voleva solo sopperire allo scomodo silenzio che era calato tra lui e Hinata.
“Io penso che in realtà quello sia un triangolo.” Mormorò Hinata accennando un sorriso. Non gli interessava più di tanto di quei tre, in verità le premeva molto di più sapere che cosa si fossero detti Naruto e Sai poco prima, ma preferì girare attorno all’argomento poiché non sapeva come chiederglielo senza risultare troppo sospettosa.
“Un triangolo?”
“Sì, un triangolo amoroso.” Precisò Hinata soffermando lo sguardo innanzi a sé.
“Eh dai, che a Kiba piaccia Ino? Naaaa… Piuttosto, ho sempre avuto il sospetto che provi qualcosa per te.” Assottigliò lo sguardo nel pronunciare le ultime parole.
Hinata gettò a Naruto uno sguardo sorpreso, strano che proprio lui facesse caso a queste cose, quando aveva impiegato anni per capire che lei provava un sentimento nei suoi confronti. A quanto pareva, quando si ritrovava a essere il diretto interessato di certe situazioni, non riusciva a vedere più in là del suo naso.
“Le persone cambiano, o meglio i sentimenti cambiano.” Proferì pensierosa. A Naruto gli parve di cogliere l’allusione alla sua precedente infatuazione per Sakura e rimase spiacevolmente stupito che Hinata facesse riferimento, seppur implicitamente, proprio a questo.

“C-che cosa vi siete detti tu e Sai?” Confabulò imbarazzata poco dopo a bassa voce, alla fine la curiosità aveva vinto.
Il ragazzo dovette prendersi qualche secondo prima di poter rispondere, o meglio per inventarsi una scusa. Non gli andava di mettere in mezzo Sakura nuovamente, per colpa di uno strano senso di colpa privo di alcun fondamento pensava di rischiare di ferire Hinata tirando di nuovo in ballo l’amica.
“Ecco…” Così si arrampicò goffamente nei discorsi precedenti. “Mi ha chiesto un consiglio su come conquistare una ragazza, a quanto pare su quei noiosissimi libri che si ostina a leggere non c’è scritto nulla di soddisfacente a riguardo.” Si morse la lingua disgustato da se stesso, le aveva mentito pure sui sentimenti di Sai.
“E la fortunata è proprio Ino.” Commentò Hinata sorridendo lieve.
“Se intendi la sfortunata, sì, è lei.” Mormorò Naruto incrociando le braccia dietro la nuca e volgendo il capo verso l’alto.
“Certo che proprio a te va a chiederle certe cose…” Rise sorniona cercando il suo sguardo.
“Ehi! Ma come sarebbe a dire! Io sono in assoluto la persona più adatta in quel campo!” Esclamò leggermente imbronciato.
“Se lo dici tu.” Commentò Hinata voltandosi dall’altra parte per poter sorridere senza farsi notare.
“Certo che lo dico io.” Ribatté asciutto, guardandola con la coda dell’occhio.
“Sì, sì, come no.”
A quell’ennesima risposta ironica, Naruto prese Hinata per un fianco trascinandola con sé in una stradina secondaria, uscendo così dalla caotica atmosfera della festa. Le strinse la mano e senza dire una parola incominciò a camminare a passo spedito. Hinata dietro di lui lo osservava sorpresa, le labbra leggermente schiuse.
“Ma Naruto, dove stiamo andando?”
“È una sorpresa.” Rispose rapido.
Era certa, anche senza poterlo vedere in viso, che stesse sorridendo.























Angolino Autrice:

Dopo un mostruoso ritardo sono tornata a rompervi le scatole, l’avrei fatto prima, ma mi ero messa in testa una piccola one-shot che non poteva aspettare ;)
Sta quasi per finire la parte dedicata alla festa e Naruto sta diventando sempre più bugiardo… Ho come l’impressione che le cose da qui in poi andranno sempre peggio, anche se non per Naruto e Hinata nello specifico, loro sono fatti per stare insieme e resistere a tutto *-*
Mi spiace un po’ per Ino che l’ho fatta passare per un’oca completa, ma la giustifico dicendo che era mezza ubriaca. Per le poche apparizioni che ha fatto non credo di esser riuscita a dar giustizia completa al personaggio, ma non credo avrò più tempo per farlo visto che siamo quasi alla fine.
Passo subito a ringraziare infinitamente Vaius per le recensioni, mi da un immenso piacere sapere che stai seguendo con interesse la storia e riesci a darmi un grande stimolo nel cercare di migliorarmi^-^ Quindi davvero mille grazie!
E poi hai visto giusto, devi sempre aspettarti un coinvolgimento di Sakura! E nel prossimo capitolo arriverà con le sue solite piacevolissime sorprese… <_<

Infine ringrazio anche tutti i lettori :)


Al prossimo aggiornamento!








  
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