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Autore: akachan    08/12/2005    11 recensioni
Tristezza, solitudine. L'unica persona importante nella sua vita è scomparsa, non c'è più. Prima fic in assoluto, perciò ringrazio i miei numi tutelari, le mie care lettere dell'alfabeto greco... ovvero i miei beta, gamma e delta reader: Tiger_eyes, Nemesis e Watashiwa7!
Genere: Commedia, Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo VII

Hot melting ice.

Il ryokan sprofonda in un silenzio irreale.
Gli unici rumori, lontanamente percepibili, sono il rintocco dell’orologio posto sulla parete, misto al lento vociare proveniente dalla strada.
Yu è in piedi vicino al bancone: non riesce a smettere di fissare Akane, rimasta appoggiata contro il muro, con lo sguardo rivolto a terra.
Cosa lo ha spinto a cacciare Aya in quella maniera? Di solito riesce ad essere sempre cortese e distaccato con lei.
Yu rivive nella sua mente la scena appena trascorsa, cercando di capire cosa sia accaduto.
All’improvviso il suo cuore sussulta.
È stato quello sguardo, lo sguardo di Akane…
Quegli occhi smarriti lo avevano stretto in una morsa, togliendogli il respiro, tanto da farlo sentire in colpa verso di lei.
Perché?
Akane alza lo sguardo, spezzando quel silenzio interminabile.
“Scusami Yu, ma avrei bisogno di stare un attimo da sola, se non ti dispiace.”
La ragazza cerca di apparire tranquilla ai suoi occhi, ma Yu continua a non capire perché stia reagendo in quel modo.
“Akane, mi spieghi?”
Lei lo interrompe con un filo di voce, avvicinando le dita alle labbra del ragazzo.
“Va tutto bene, non preoccuparti.”
Poi abbassa di nuovo il capo ed esce rapidamente dalla stanza.
Yu la guarda andare via impotente.
Pensa a tutte quelle volte in cui è stato lui ad andarsene, a sbattere la porta perché non voleva saperne di condividere realmente qualcosa con qualcuno, perché altrimenti...
Nonostante lei non gli sia più vicina, quel sottile senso di angoscia provato prima continua ad opprimergli il petto.
È incredibile come basti un semplice sguardo di quella ragazza per far vacillare tutte le sue incrollabili certezze.
Yu batte il pugno sul bancone, facendo traballare alcune ciotole di ramen vuote.
Si può sapere che cosa ti è successo?

Akane chiude dietro di sé la porta del cortile.
La sua attenzione è immediatamente attirata da alcuni scatoloni, impilati in un angolo.
Respira profondamente.
Si rimbocca le maniche del kimono, prende i cartoni con le mani ed inizia a strapparli con tutta la sua forza, liberando violentemente tutta l’ansia, la rabbia e la disperazione accumulate in questi anni. Si sfoga contro tutto quello che le capita di fronte: prende a calci il muro, spezza a mani nude delle assi di legno, tira pugni contro dei mattoni ammucchiati in un angolo, che si sgretolano sotto la potenza dei suoi colpi come fossero castelli di sabbia.
Le lacrime solcano nervosamente il suo viso, annebbiandole la vista.

Akane…
Yu è rimasto ad ascoltare dietro la porta chiusa, con le spalle al muro e i pugni stretti. Ha deciso di rispettare la decisione della ragazza, senza intervenire, ma non avrebbe mai immaginato che Akane volesse stare da sola per farsi del male. Non riesce a capire cosa possa spingerla ad agire così.

Lui non può sapere che ogni singolo colpo che Akane infligge a ciò che la circonda, ogni pugno, ogni calcio, le scarica addosso un’energia incontrollabile, facendole perdere rapidamente il controllo del suo corpo, che ormai si muove da solo.
Akane colpisce sempre più velocemente, impartendo sempre più potenza in ogni singolo movimento.
Libera la mente e l’anima, urlando ad alta voce tutto ciò che per troppo tempo aveva celato dentro di sé. Chiude gli occhi, continuando a colpire.
All’improvviso intorno a lei scende il buio. In lontananza sente il suo corpo continuare a muoversi incontrollato, senza che lei abbia bisogno di dirigerlo consapevolmente.
In questo momento è circondata da un muro di silenzio impenetrabile.
Una piccola luce si accende dentro di lei, iniziando a propagarsi e a sprigionare sempre più calore, fino a divampare profonda nel suo petto, come un fuoco che le divora l‘anima.
Da quanto tempo non si sentiva così libera e viva? Assapora a piene mani ogni sensazione: l’aria che scivola contro la sua carne, il sudore che le bagna la fronte e il corpo, la forza che scorre nelle braccia e nelle gambe, lo spirito finalmente soddisfatto e appagato.
Colpisce ancora, per ribadire a se stessa, una volta per tutte, di essere tornata quella di un tempo.
“Ahia!”
Cos’è stato?
Akane si ferma e apre gli occhi.
Yu è caduto per terra, tenendosi dolorante una mano sul volto.
“Che male, accidenti! E io che sono venuto perché mi preoccupavo per te, maledizione!”
La ragazza non riesce a credere ai propri occhi.
“T-ti ho colpito? Io?”
“Certo che mi hai colpito, non si vede? Che male!”
Akane non riesce a trattenersi, scoppiando a ridere fino alle lacrime.
“Ti ho colpito, Non posso crederci! Ti ho veramente colpito! Io!”
“Ehi, la smetti di ripeterlo? Non c‘è proprio niente da ridere!”
Ho battuto Ranma! Sono riuscita a batterlo solo con le mie forze!
Yu fissa il sorriso radioso e disarmante di quella ragazza. Nonostante il dolore che avverte sia davvero forte, l’unica cosa che gli importa davvero, in questo momento, è che lei non smetta di ridere.

< Torno subito >.
Il cartello campeggia sull’ingresso del ryokan, ondeggiando ad ogni alito di vento.
Nella stanza al piano terra, Yu è seduto con la schiena appoggiata contro la parete, mentre Akane è inginocchiata di fronte a lui, intenta a poggiare la borsa del ghiaccio sull’occhio sinistro del ragazzo.
“Senti Yu, ma non era meglio una bistecca?”
Lui la guarda con l’altro occhio, cercando di trattenere il dolore.
“Le bistecche costano, vedrai che il ghiaccio andrà più che bene. Ahi!”
Cercando di tenere fermo il ghiaccio, Akane ha premuto con forza eccessiva sulla fronte di Yu, facendolo sussultare.
“Oh, scusami!”
La ragazza scorge sul suo viso, con la coda dell’occhio, il bernoccolo che ha procurato la mattina stessa a Mizuko.
Che faccio? Gliene parlo, oppure faccio finta di nulla?
Akane chiude gli occhi: decide di lasciar perdere per il momento, non solo perché Tofu le ha detto di non forzare le cose, ma soprattutto perchè ha uno strano presentimento. Akane cerca di sorridere al ragazzo, senza lasciar trapelare alcuna preoccupazione.
“Ahh, sono proprio senza speranza. In mezza giornata sono riuscita a colpire sia te che Mizuko.”
“Già.”
Yu le risponde distrattamente, troppo occupato ad evitare di sfiorare il seno di Akane, a pochi centimetri dal suo viso. La ragazza lo guarda con aria incuriosita.
“Ah, te l‘ha detto? Pensavo che voi due non vi foste incrociati stamattina, lei è andata via improvvisamente...”
“Eh? Come?”
Akane sorride nel vedere l’imbarazzo di Yu, è evidente che non sappia cosa inventarsi.
“Ah sì, m-me l‘ha accennato prima di uscire, ha detto che stava via per un po‘.”
La voce del ragazzo è molto tesa: sa che non può rischiare di tornare donna adesso, perché l’occhio pesto su Mizuko sarebbe troppo evidente: Akane potrebbe cominciare a sospettare qualcosa.
La ragazza risponde tranquilla.
“D’accordo, Yu. Ah, aspetta che ti metto meglio il ghiaccio.”
Nel fare questo Akane si avvicina ancora di più a lui, tanto che Yu può intravedere, dalla scollatura del kimono, la dolce linea che separa i seni della ragazza.
Yu inghiotte lentamente.
A-accidenti.
Continua a fissarla, senza riuscire a toglierle gli occhi di dosso.
Ma che stai facendo? Cerca di mantenere la calma, dopotutto l’hai vista nuda stamattina! Che vuoi che sia ora…
Quel pensiero però non fa che peggiorare le cose, riportandogli alla memoria la singolare visione di cui era stato testimone: la cosa risulta decisamente inopportuna in quella situazione.
N-no, calmati! Pensa a qualcosa di triste, pensa a…
Akane, per reggersi meglio, poggia distrattamente la mano sulla spalla sinistra del ragazzo: uno strano rossore si diffonde immediatamente sul viso di Yu.
Maledizione, è veramente carina.
Perché deve stare così male, vicino a lei? Eppure sa che non può lasciarsi andare, perchè anche se lo volesse… nessuno mai potrà far parte del suo destino.
Tuttavia il suo cuore sembra non volerlo ascoltare: i battiti si susseguono uno dopo l’altro, sempre più velocemente, tanto che Akane, con la mano ancora sulla sua spalla, riesce ad avvertirli distintamente.
Ranma…
Possibile che lui stia provando le sue stesse emozioni? Akane chiude lentamente gli occhi: lei è lì, così vicina a lui da sentire i battiti del suo cuore, da percepire il calore del suo corpo.
Eppure c’è ancora qualcosa, un muro invisibile eretto tra di loro, che continua a separarli e che lei non sa come combattere.

Il vento solleva alcune foglie rosse, cadute dall’albero di acero nel cortile, facendole volteggiare in una danza armoniosa.
I due ragazzi sono rimasti immobili, in silenzio, aspettando che l’altro faccia la prima mossa. Questa volta però il disagio, che regna tra di loro, è frutto di una diversa forma di inquietudine.
Yu stringe i pugni tremante: non osa alzare lo sguardo verso di lei.
Cosa penserebbe Akane, se ora la guardassi?
Ogni muscolo del suo corpo è completamente teso. Non sa come comportarsi in una situazione del genere, anche perché, fino a due giorni fa, non avrebbe mai pensato di doverla affrontare.
Akane non riesce a muoversi: continua a fissare il vuoto davanti a sé, mantenendo sempre il ghiaccio sull’occhio del ragazzo.
Il suo respiro si fa sempre più corto, la percezione della realtà circostante diminuisce, mentre la sua mente è rivolta ad un unico pensiero.
Sta esattamente accadendo ciò che aveva temuto dal primo istante in cui lo aveva visto: il cuore di Akane, ormai certo della vera identità del ragazzo, ha abbandonato di fronte a lui ogni residua difesa.
Per questo non ha il coraggio di guardarlo negli occhi, lui ormai rappresenta la sua ultima speranza, l‘ultima possibilità di essere di nuovo felice. Se così non fosse, se lui non fosse Ranma, o se la cacciasse via… cosa le resterebbe?

Il ghiaccio contenuto nella borsa comincia a sciogliersi, solcando il viso del ragazzo e bagnando nello stesso tempo il polso di Akane.
Yu inizia a tremare ancora più vistosamente: quella goccia gelida, che ora scende lentamente lungo il suo petto, sotto la camicia blu, sta stranamente risvegliando il suo cuore, come una lacrima di fuoco, che lo scioglie dal freddo torpore volontario in cui si era rifugiato.
Che mi succede? Sento il bisogno… di lei?
Il cuore prende a battergli come impazzito.
Yu solleva delicatamente le mani verso di lei, senza rendersene conto.
“Akane…”
La voce calda del ragazzo sfiora il suo seno, facendola trasalire: Akane non capisce più nulla, senza volerlo allenta istantaneamente la presa sulla borsa del ghiaccio, che finisce dritta in mezzo alle gambe di Yu.
Il ragazzo sgrana gli occhi.
Un istante dopo comincia ad urlare impazzito e a tenersi le mani sui pantaloni, mentre Akane è in preda al panico più assoluto.
“S-scusami Yu! Ti giuro, non volevo! Scusami per favore!”
Lui la guarda disperato, cercando comunque di apparirle sorridente.
L-lo so, Akane, è solo un altro riflesso condizionato, come hai detto stamattina…”
La ragazza, senza accorgersene, gli risponde inconsciamente ad alta voce.
“E come lo sai?”
“Eh, cosa?”
Minuscole gocce di sudore freddo scendono dalla fronte di Yu, mentre lei si porta le mani alla bocca.
Oddio, che ho combinato?
Si fissano l’un l’altro negli occhi, senza riuscire ad aprire bocca.
Se Akane scoprisse la verità sulla mia malattia…
Il ragazzo sente i brividi dentro di sé: deve assolutamente trovare un modo per uscire da quella situazione.
“E-ecco io, volevo dire che tu insomma…”
La porta d’ingresso si apre. In lontananza risuona una voce maschile adulta.
“C’è qualcuno? È aperto?”
Dio, ti ringrazio!
Yu approfitta subito dell’occasione e scatta in piedi, dirigendosi verso l‘ingresso del locale.

Akane è rimasta seduta per terra, con gli occhi sbarrati.
Come ho potuto dirgli una cosa del genere?
Si schiaffeggia la faccia con entrambe le mani.
Sono una perfetta stupida! Chissà cosa penserà di me, ora…
Akane abbassa desolata lo sguardo, accorgendosi immediatamente che i lembi del collo del kimono si sono notevolmente allentati, lasciando intravedere tra di loro una generosa scollatura.
Deve essere accaduto mentre mi allenavo in cortile… oddio!
La ragazza arrossisce all’istante, tenendosi le guance con le mani.
Sono rimasta così, davanti a lui, per tutto il tempo!

Marito e moglie, sulla sessantina d’anni, si rivolgono al ragazzo venuto ad accoglierli, poggiando i borsoni per terra.
“Giovanotto, ha per caso una stanza per stanotte?”
Yu sorride gentilmente.
“Certo, nessun problema. Un attimo solo che vado a prepararla, intanto accomodatevi pure.”
Lui sale al piano di sopra, nel frattempo la donna sussurra qualcosa all’orecchio del marito.
“Koji, hai visto? Ha un occhio nero! Sei sicuro che facciamo bene a dormire qui?”
L’uomo le risponde rivolgendo gli occhi al cielo.
“Hisa, stai in silenzio, per favore. Questo è il ryokan più economico della città, che pretendevi? Di essere servita da una dolce ragazza in kimono?”
In quel momento Akane entra nel locale: i due coniugi rimangono per un attimo a bocca aperta.
“Desiderate qualcosa?”

Yu scende di corsa dal piano di sopra, ritrovandosi nella sala faccia a faccia con Akane e arrossendo immediatamente.
L'anziana donna guarda il giovane con aria compiaciuta.
“Ma che bella ragazza!”
Il marito borbotta.
“Lui sì che è fortunato!”
Hisa lo riprende immediatamente con un pizzicotto.
“Ha proprio una bella fidanzata, sa?”
Yu diventa rosso come un peperone, cominciando a gesticolare senza sosta.
“N-no, non è vero! Noi non siamo fidanzati!”
Akane lo guarda con la coda dell’occhio, sospirando divertita.
Lo sai che non sei proprio cambiato per niente?

Sono passate le cinque del pomeriggio, il sole comincia ad adagiarsi all’orizzonte, mentre le strade brulicano ancora di vita: donne e uomini che escono dal lavoro, anziani seduti sulle panchine e piccoli gruppi di ragazze con la divisa scolastica.
Il vento nel frattempo comincia a sollevarsi sempre più impetuosamente, senza lasciar presagire nulla di buono.
I coniugi Mori sono andati a fare un giro per la città, rientreranno per cena. Il Kawa no ryokan è ora invece animato da una schiera di arzilli vecchietti.
“Yu, dove l‘avevi nascosta questa bella signorina? È ancora più carina di Mizuchan!”
Akane sorride, continuando a servire ai tavoli.
Il ragazzo è invece rimasto dietro al bancone: prepara del the, cercando di far finta di niente. Si gira per poggiare le tazze, trovando Akane di fronte a sé, col vassoio in mano.
I loro sguardi si incrociano imbarazzati per un istante, per poi rivolgersi di nuovo a terra.
I clienti osservano attentamente i due giovani, poi si guardano tra di loro e cominciano a ridere di gusto.
“Ma che carini che sono!”

 

Spazio alle ciance.

Innanzitutto scusate il ritardo con cui ho postato il capitolo, ma ho avuto da studiare per il penultimo esame prima della laurea triennale ^^, spero che l’attesa sia valsa a qualcosa ^__^, ehe.
Ma per farmi scusare ancora di più vi posto due link molto particolari, spero siano di vostro gradimento…
Piantina del Kawa no ryokan!
Ed ora, rullo di tamburi (mi raccomando questo apritelo solo dopo aver letto questo capitolo!)…
La mia auto fanart su questo capitolo! ^___- spero vi piaccia, mi sono divertita un mondo a disegnarla, sapete com’è, avevo bisogno di visualizzare meglio una certa scena…(e l‘immagine sarà uploadata presto sul mio sito, akachanwebsite.tk )
Come al solito i miei titoli sono sempre molto particolari, ma le spiegazioni verranno fatte sul forum N di nibunnoichi, as usual. Penso che ora “it cannot love” abbia più senso come titolo generale, vero?
Ho notato con piacere che avete “gradito” quella simpaticona di Aya, crearla è stato difficile, perché avevo bisogno di qualcuna che fosse veramente odiosa, perché se fosse stata una ragazzina dolce ed ingenua di sicuro le cose non avrebbero funzionato, o perlomeno non come volevo io. Aya esisteva sin dalla mia prima bozza mentale della ff di qualche anno fa.
Probabilmente, come dice Tharamil, (a proposito, benvenuto *__*, sono felice che la mia ff sia risultata interessante) Aya è un po’ eccessivo come personaggio, ma dopotutto è facile trovarne esemplari “simili” in natura… -_-’’ A me veniva il nervoso mentre scrivevo i suoi dialoghi XD (Rick, prometto che tratterò la tua Ahiuccia con i guanti XD).
Ringrazio di cuore tutti voi, letterini e lettori, mi aiutate davvero tantissimo: Kuno hai visto che ho messo il senso del contatto? XD ti giuro che mi sono accorta di aver usato i quattro sensi, nel sesto capitolo, solo dopo aver letto il tuo commento! Di solito queste cose le metto consapevolmente… ^^’. Bree, sono contenta che tu abbia visto Mizuko come Ranma, in quella scena del bagno (che faticaccia farla! XD), ma fai attenzione ^^, non dimenticare i tuoi dubbi...
Avrete notato che l’atmosfera è diversa dall’inizio generale della storia, il cambiamento era voluto (in verità avevo paura di non riuscirci), le gag cominciano ad affacciarsi sulla scena, d’altronde io non sono capace di fare altrimenti, è la mia vena di fumettista pazzoide che ogni tanto salta fuori ^_^.
Ora basta con lo sfogo, alla prossima!
(p.s.: poi ditemi se vi è piaciuta la fanart… ^^)

   
 
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