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Autore: Natalie_S    21/12/2010    6 recensioni
Voldemort ha ucciso Harry Potter e distrutto l'Ordine della Fenice, per poi muovere guerra contro i babbani. Da 20 anni l'Inghilterra è devastata dalla guerra civile. Sarà di nuovo Severus Snape a decidere le sorti del mondo magico?
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Neville Paciock, Nuovo personaggio, Severus Piton, Voldemort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Londra, 2025
Questa storia mi frulla in testa da poco dopo aver finito il 6 libro. E' ambientata in un universo parallelo dove Voldemort ha vinto e ucciso Harry Potter, che però è riuscito a far fuori tutti gli Horcrux tranne Nagini. Snape, ovviamente, non è stato ucciso.
Buona lettura! Natalie


Dedicato alla mia meravigliosa beta, Emily Darlington (deatheaters_in_training) <3



Londra, 2015

 

Il crepuscolo stava calando sulle vie di Camden Town: pochi passanti impauriti si affrettavano verso le loro case, i negozi erano chiusi da un pezzo.

Il celebre mercato col passare degli anni si era rimpicciolito fino a poche sparute bancarelle; del resto Londra non era più un posto per turisti.

Da quando era iniziata la guerra, che ormai che ormai dilaniava la nazione da quasi vent’anni, la gente non viaggiava che lo stretto necessario.

Un uomo con un pesante cappotto nero si dirigeva verso la vecchia stazione della metropolitana;  nella tasca portava un pacchetto di naftalina. Si era arrischiato nella vecchia Londra babbana per procurarsi la materia prima per uno dei suoi esperimenti, visto che dalle sue parti non veniva prodotta.

La città era devastata, aveva considerato il mago con orrore: raramente usciva di casa, aveva cercato di ignorare il lento ma inesorabile declino della popolazione umana. Da molti anni non si spingeva in uno dei quartieri babbani, specialmente da quando le tecnologie di localizzazione di attività magica si erano diffuse.

Non che avesse paura, questo no: era abbastanza potente da sbarazzarsi facilmente di qualsiasi poliziotto o Sentinella che avesse trovato sul proprio cammino, ma non voleva grane.

Non appena Voldemort aveva conquistato il potere sulla comunità magica, aveva iniziato a sterminare tutti i maghi babbani di nascita, poi aveva attaccato gli umani.

Sarebbe stato facile, tutta la tecnologia di cui gli omuncoli erano tanto orgogliosi non avrebbe potuto fare nulla contro una potente magia oscura, aveva pensato il dittatore.

E questo era stato il suo grande errore di valutazione, il primo dopo che anni e anni prima aveva perso il potere a causa di un bambino in fasce.

Mai sottovalutare il nemico, per quanto debole possa sembrare.

I babbani non avevano poteri magici, è vero, ma erano abituati da millenni ad arrangiarsi nei modi più impensati per far fronte alle minacce.

La magia interferiva con il loro mondo, tutti i maghi lo sapevano da anni.

I congegni elettronici andavano in tilt in un ambiente saturo di attività magica, come era a conoscenza ogni ragazzino di Hogwarts che aveva provato a portarsi un walk-man a scuola.

Trasformare una semplice radiolina tascabile in un radar anti mago non aveva richiesto più di un paio di settimane;  studiare i campi magnetici per costruire giubbetti che proteggevano dalle maledizioni senza perdono aveva richiesto qualche anno, ma in generale gli umani si erano dimostrati un nemico combattivo e per nulla rassegnato a soccombere.

E poi c'erano le Sentinelle.

Un colpo di vento gelido sferzò il volto del mago, che si levò una ciocca di capelli grigi dagli occhi e alzò il bavero del cappotto fin sopra le orecchie.

Ormai era giunto davanti alla stazione della metropolitana: avrebbe potuto materializzarsi a casa, ma un'attività magica così evidente avrebbe mandato in allarme tutti i rilevatori nel giro di un miglio e non gli andava di attirare l'attenzione.

Una ragazza con l'uniforme della guardia civile babbana pattugliava l'entrata.

Da quando Lord Voldemort era salito al potere l'ammissione a Hogwarts era stata concessa soltanto ai bambini con almeno un genitore di sangue magico, e nessuno si era più preoccupato di localizzare la magia nei ragazzini babbani di nascita.

Questo era stato il secondo errore.

Qualche anno prima, gli umani avevano capito che anche loro potevano accedere a una risorsa di energia magica: si diceva che i pochissimi maghi nati babbani che erano scampati al genocidio avessero iniziato a addestrare le nuove reclute.

L'accademia della guardia babbana non aveva nulla a che vedere con Hogwarts: nei tre anni di addestramento i giovani soldati imparavano le nozioni base di autodifesa, magica e babbana, e naturalmente le maledizioni senza perdono.

Dopodiché veniva loro assegnata una rudimentale bacchetta, una pistola anti incantesimi scudo, un giubbetto anti-kedavra e venivano mandati in missione senza troppi complimenti.

Il mago guardò la ragazza di guardia davanti all'entrata della stazione: come tante Sentinelle era molto giovane, poco più di una ragazzina. Aveva il volto pallido e un po' scavato, con una ruga precoce in mezzo agli occhi.

Avrebbe potuto essere una delle sue allieve, quando tanto tempo prima era stato un professore.

-Buonasera- fece il mago passandole accanto.

Lei rispose con un cenno del capo e un accenno di sorriso.

Buffo, probabilmente la Sentinella si era appena lasciata sfuggire uno dei maghi più potenti di tutti i tempi, nonché uno dei principali responsabili dell'ascesa del Signore Oscuro.

La stazione era deserta: il mago cercò il biglietto nella tasca del cappotto.

Di colpo un rumore attirò la sua attenzione verso l'entrata: un chiassoso gruppetto di uomini col mantello nero, chiaramente maghi, si stava dirigendo verso la Sentinella. Quattro maghi violenti e ubriachi che seminavano il panico nei quartieri babbani, sfasciando vetrine, uccidendo poliziotti e guardie civili.

Un attacco inutile e piuttosto vigliacco, come tanti che venivano riportati ogni giorno sui giornali, pensò.

Puntavano dritto al loro bersaglio, e non avevano fatto caso alla sua presenza.

Il mago osservò la Sentinella impallidire ulteriormente e portare la mano alla fondina della pistola.

-Controllo prego- disse la ragazza in tono pratico e professionale, ma che tradiva un lieve tremito.

I maghi scoppiarono a ridere. Ormai l'avevano già accerchiata.

Senza preavviso, la Sentinella estrasse la pistola e fece fuoco, colpendo uno degli assalitori al torace. Prima che avessero il tempo di reagire, si voltò e sparò a un altro alla spalla. A quel punto però gli altri due si erano riscossi: estrassero la bacchetta e puntandola verso la ragazza esclamarono all'unisono -Avada Kedavra-.

Tutti gli allarmi della stazione iniziarono a squillare, il rumore perforava le orecchie.

La Sentinella cadde a terra, incosciente: indossava il giubbetto che riparava dalle maledizioni senza perdono, tuttavia un attacco così violento l'aveva quasi distrutto. Il prossimo colpo sarebbe stato fatale.

Il vecchio assisteva alla scena combattuto: certo non si sarebbe messo ad aiutare la guardia babbana, tuttavia si rendeva conto di quanto quella fine fosse ingiusta.

Uno dei maghi colpiti era ancora a terra, lo sguardo fisso rivolto al soffitto, probabilmente morto; l'altro, stringendosi la spalla sanguinante, urlò all'indirizzo dei compagni: -Che state aspettando?-.

Uno dei due si avvicinò alla ragazza e puntò la bacchetta, pronto a lanciare l'incantesimo per ucciderla.

Lui agì d'istinto: bastò un incantesimo non verbale e un gesto della mano per disarmare gli assalitori, che si guardarono intorno sconvolti.

-Chi … chi... è stato?-

Un altro gesto veloce e furono tutti fuori combattimento.

Si avvicinò alla ragazza che giaceva a terra, respirando a stento e tossendo sangue: si guardò intorno, non c'era nessuno, non sarebbe sopravvissuta a lungo se l'avesse lasciata lì.

Un secondo più tardi, erano entrambi spariti.

Gli allarmi continuavano a squillare, come impazziti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



           

   
 
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