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Autore: Akita    24/12/2010    1 recensioni
Storia sospesa a tempo indeterminato.
Seguito di "Memorie Dei Rinnegati-La Figlia Delle Spie".
Sono ormai passati tanti anni dal terribile viaggio di Lsyn Amarto, un tempo figlia delle Spie.
Molte cose sono cambiate. Primo, lei stessa. Di nuovo il destino tornerà ad incombere su di lei, e su chi ama, come una nuvola scura. E, di nuovo, bisogerà lottare con le unghie e con i denti per conquistarsi il diritto di alzare il capo verso la vita.
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Memorie dei Rinnegati.'
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Willie, mio caro amico

Innanzitutto, è doveroso per me scusarmi per l’attesa tremendamente lunga, sicuramente la più lunga in tutta la mia storia.

Purtroppo, questi ultimi mesi sono stati piuttosto convulsi.

Il secondo anno di università è peggio del primo, e, nonostante abbia preso casa lì vicino, la vita in comunità non offre tempo a sufficienza per scrivere un buon capitolo.

Dover concentrare nel finesettimana gli affari lasciati in sospeso, e, dovendo essere questo un capitolo lungo, ha fatto il resto.

Mi scuso, spero che chi legge ancora mi possa perdonare.

Vi lascio al capitolo, un bel regalo, spero.

Buon Natale a tutti.

                                                               Akita

 

 

 

Willie, mio caro amico.

Sarai felice di vedere che ti ho scritto subito, vero?

Sicuramente ti starai chiedendo come sto. Sono migliorata? Peggiorata?

Lasciami dire una cosa, prima.

Sono incazzata come una bestia.

Ora sarai sicuramente preoccupato, vero?

Cosa sarà mai successo?

Lo so, non è bene per me arrabbiarmi, ma ormai sono così debole che non potrei nemmeno riuscire a uccidere un moscerino.

Sicuro, non riesci a capire perché mai sono così nera.

Aspetta un attimo che ti spiego, ma prima lasciami sfogare. Ne ho bisogno, sennò scoppio.

Quello che devi sapere, è che Ellyn e Roxen, insieme, sono due capre. Due caprone pelose e puzzolenti, ecco!

Testarde come mai, figuriamoci.

Ma almeno quella stupida umana ha un motivo!

Quella è accecata dall’amore (l’amore è così brutto! Io non mi innamorerò mai, lo prometto, Willie. Non voglio diventare un vermetto molle, senza spina dorsale, e poi dicono anche che di amore si soffre. Io voglio essere felice. Ho la mia famiglia, e così mi va bene), ma l’altra? La capra numero uno?

La Signorina Maledetta macchina. Di mia cugina mica mi fido. Diamine! Odia Ellyn. Sono sicura, sicurissima, che sta tramando qualcosa.

Roxen è troppo simile a mia zia, e si capisce quando stanno architettando un piano malvagio.

E tutte e due hanno un gusto per le trame e la tendenza a tenerle nascoste (anche se la zia ci riesce meglio), accidenti a loro!

E Roxen, posso metterci la mano di Machin (mica la mia, s’intende) sul fuoco, non ha buone intenzioni.

Intende fregare Ellyn, ne sono sicura.

Basta vedere il piano idiota che stanno combinando!

Solo un idiota totale o una persona con cattivissime intenzioni sarebbe capace di pensare una cosa simile.

E, in questo caso, abbiamo sia l’idiota totale che la cugina con cattive intenzioni.

E figurati, secondo te, se Ellyn non si fosse tradita, avrei capito qualcosa di quello che stava succedendo?

No, e sarei stata messa al corrente della cosa una volta combinato il disastro.

Roxen avrebbe tenuto il segreto, e, se Ellyn non fosse stata così irrimediabilmente ingenua lo avrebbe fatto anche lei.

Sono stata costretta a rivalutare quella…quella…quell’umana, ecco.

Mi sembrava fossimo amiche, sembrava che lei si fidasse di me e che fosse una persona con la quale potersi confidare, una di quelle  fatte apposta per diventare migliori amiche.

E poi mi sembrava matura, e sveglia.

Invece è come tutti dicono: gli umani sono degli scemi.

Si è lasciata fregare da Roxen. Da Roxen, capisci? Quando io le dico sempre di non fidarsi di lei!

Lasciamo stare il fatto che qui nessuno si fida di me, a quanto pare, perché il problema è più…problemoso.

Ma non si rendono conto di quello che stanno facendo? Così mettono in pericolo la vita di tutte le persone a cui tengono.

Io non la farei, una cosa simile.

Sono scavezzacollo e mi piace ficcarmi nei guai, lo ammetto questo (è un complimento, dopotutto), ma non mi piace coinvolgere persone che non siano Machin, Olf o qualcuno dei nostri amici dispettosi.

Loro ce l’hanno, di sale in zucca, e la pensano come me. Non rischiano e non sono né saranno mai in pericolo. Ormai siamo affiatati.

Loro invece rischiano un sacco, rischiano davvero di coinvolgere molti indesiderati, e tra di loro c’è pure Lilliagrin. Capisci, ora, il guaio?

Una mossa sbagliata, e Lurak e il padre saranno nei guai. Oh, come faccio? Sono disperata!

Come? Non ti sembro abbastanza arrabbiata?

Il fatto è che ho già provveduto a lanciare contro Roxen tutto quello che avevo sottomano (tranne te, ti nascondo sotto il materasso e ti tengo lì. Ma l’ho beccata con il cuscino, un libro, e quasi anche la lampada, solo che con quella l’ho mancata, peccato), e sono così stanca che ho raggiunto una situazione di pace apparente.

Questo non mi impedirà di pestare mia cugina non appena mi sentirò meglio, stanne sicuro.

Ancora mi sento ribollire.

Grr.

Ma perché, io dico, perché non mette un po’ di sale in quella testa vuota che ha?

O forse, troppo piena di vestiti, scarpe belle, e di vendetta contro Ellyn.

Perché tanto io lo so, la vuole rovinare. È lei che le ha messo queste pazzie in mente!

Oh, ma perché non mi posso alzare da questo letto? Troverei qualcosa per finire questa pazzia!

Ok, calmati, Nilyan.

È ora di raccontare… anche se non ho  voglia, quando mi arrabbio peggioro, e prima, quando mi sono arrabbiata, all’improvviso ho risentito tutta la magia.

E, strano, quando ho sentito la magia mi sono subito sentita meglio, forte, qualcosa di caldo mi scorreva a posto del sangue.

Dovranno solo cambiare i vetri alle finestre. Sono esplosi tutti.

Però ora mi sento meglio, e non solo fisicamente. Molto meglio.

Avrei voluto rompere quella noce secca che mia cugina si ritrova a posto della testa (è tutta raggrinzita, fuori dura e dentro moscia. Così è Roxen), allora forse sarei stata ancora meglio.

Ma perché sto così male, Willie? La vita mi scorre intorno, tutti architettano cose, ed io sono fuori da tutto.

Ora capisco che significa frustrazione! Darei non so cosa anche per rimanere incastrata con Machin a casa, per una lezione delle più noiose (storia, magari).

Ellyn e Roxen hanno fatto comunella e architettano piani senza che io venga coinvolta, mia cugina non mi parla più, Lilliagrin ha i suoi piani (e la festa non è così lontana. Non lo è per niente. Oh, Willie… è stasera. Ed è pomeriggio), Lurak e suo padre cercano gli ultimi appigli per scappare da questa farsa…e io sto qui.

Sto ferma, e aspetto.

Eppure la festa sarà stasera, e domani mattina quella maledetta presenterà la coppia reale.

E io non posso nemmeno andare alla cena. Mi hanno invitata, ma ho dovuto rifiutare.

Poteva essere l’ultima occasione di trovare una scappatoia.

E cavolo, io sono Nilyan Nemys, figlia di Nemys, la Stella di Uruk, il faro di ogni speranza, la Principessa, che un giorno (speriamo molto, molto lontano) erediterà lo scettro dal padre!

Conterò pure qualcosa negli equilibri della resistenza (sto cominciando a parlare come un elfo adulto. Brava Ninì, questa responsabilità mi piace. Devo solo dimenticarmene al punto giusto, ovvero quando tornerò a casa).

Avevo pensato di oppormi in modo molto diplomatico al matrimonio, accusando magari qualche disaccordo razziale o stupidaggini simili.

Tanto, l’ho visto, questi qui mica ci conoscono. Pensano che siamo una massa di babbei senza spirito, tutti morale.

Come quell’elfo dello spettacolo, ricordi? Boria, noia, boria, noia.

Morale, morale, morale. Legge, legge, legge. Onore, onore, onore.

Se esistesse un elfo simile sarebbe la fine!

Tsk, me li sarei mangiati a colazione, con qualche stupidità di ordine etico.

Una voce educatamente contraria (perché ho imparato in fretta come fregare le persone. L’educazione della zia è stata un po’ atipica) avrebbe frenato Lilliagrin, forse.

Allungato il brodo, il tempo si sarebbe dilatato e forse si sarebbe arrivati ad una conclusione diversa.

Certo, sicuramente poi zia me l’avrebbe fatta pagare cara, al suo ritorno, ma avrebbe capito le mie ragioni e mi avrebbe lasciata stare. Anzi, sarebbe stata contenta di me (zia odia che qualcuno si metta in mezzo alle storie d’amore).

Un piano perfetto, se non fosse per un piccolo particolare.

Ho cercato di alzarmi e sono svenuta. Così, senza nemmeno mettermi seduta.

Mi sento sempre così stanca…come se avessi corso per ore.

Non posso nemmeno parlare con Lilliagrin o qualche altra cosa, perché lei potrebbe facilmente far passare le mie opinioni per un delirio dovuto alla febbre.

Tanto, di notte è già così, dopo un poco dal tramonto non capisco più niente e comincio a dire di tutto. Perché non dovrebbe essere così di giorno?

Roxen è d’accordo con il piano pazzo di Ellyn (o, meglio, Ellyn è d’accordo con il piano pazzo di Roxen), e quindi lei non è dalla mia parte.

Per giunta, credo che mi vogliano rimandare a casa. I medici si stanno preoccupando molto,  non faccio altro che peggiorare.

Non me l’hanno detto apertamente, perché altrimenti farei la matta, ma sono sicura che un giorno o l’altro mi faranno addormentare, e, quando mi sveglierò, sarò già lontana.

Come faccio a mettere i bastoni tra le ruote a tutti i piani cretini che stanno facendo senza di me?

Ecco, ora ti spiego.

Oggi mi sono svegliata molto tardi, perché stanotte ho dormito male per colpa della febbre.

Di solito, la mattina vengono sempre Roxen ed Ellyn a fare colazione insieme, per tenermi compagnia.

Oggi, visto che ho fatto davvero tardissimo, sono venute a pranzo, visto che, a quell’ora, sono sempre sola come un cane.

Ho notato subito che erano strane, tutte e due.

Mia cugina sembrava particolarmente cupa (era più sgarbata del solito nei miei confronti, anche se non mi parla mai di solito mi riempie di premure asfissianti. Deve aver paura che la zia mi trovi in questo stato, e sarà anche colpa sua), mentre Ellyn aveva proprio fretta.

Più che mangiare, divorava. E poi, non mi sgridava perché non toccavo cibo.

Ho provato a non mangiare, e lei nemmeno se n’è accorta. Di solito mi fa una testa quadra, perché se non mangio, come guarisco?

Io mi sono sentita a disagio.

Nessuno parlava, quelle due mangiavano come due lupi affamati.

Quando avevo chiesto ad Ellyn se stesse bene mi ero sentita dire “pensa a te, piuttosto”, detto in tono sbrigativo.

Avevo pensato che il suo malumore fosse dovuto a questa sera, e alla festa di oggi, e perciò non mi sono offesa, e ho cercato anche di essere carina con lei.

Mi sono scusata anche, perché, con quello che mi è successo, non ho potuto stare con lei come una vera amica.

Allora lei, all’improvviso, è sembrata cambiare.

Ha cominciato a mangiare il secondo con più calma, e mi ha anche detto che non importava, e che mi voleva bene lo stesso.

Di punto in bianco, è tornata la Ellyn dei giorni scorsi. Un po’ giù, arrabbiata, ma comunque molto gentile con me. Mi ha rimproverata perché non avevo toccato nulla.

Abbiamo continuato come al solito (ovvero, io non mangio e lei mi sgrida), quando le ho chiesto se si sentisse preoccupata per oggi.

Lei ha annuito, annuito solo.

La cosa ha cominciato a non convincermi.

Soprattutto, perché, cosa importante, Ellyn non aveva l’aria preoccupata.

Mangiava tutto sommato tranquilla, come stasera ci fosse una normalissima cena.

Era serena, capisci? Come una persona che ha trovato una soluzione.

Allora, mi sono incuriosita. Che avesse parlato con Lurak? Magari avevano trovato qualche stratagemma.

Tanto, Ellyn e Lurak si trovano anche simpatici: magari, convivere per un po’ non peserà loro. Magari Lurak sa di Faldio, e permetterà a quei due di vedersi, chissà.

Mi sono rallegrata. Non sapevo che stesse lavorando anche lei.

Così, le ho chiesto come mai fosse così tranquilla: forse c’era qualche cavillo che le avrebbe impedito di legarsi a quel povero principe?

In quel momento, Roxen stava bevendo, e qualcosa le è andato storto. Ha cominciato a tossire e lacrimare. Ben le sta!

Intanto, Ellyn ha smesso subito di mangiare, ed ha stretto la forchetta. È arrossita tantissimo, ma gli occhi hanno preso una strana espressione determinata, e mi ha guardata, con un certo orgoglio.

Ho sentito un palpito di speranza: forse c’era ancora un rimedio al quale non avevo pensato! Che bello!

C’è stato un attimo di silenzio. Poi Ellyn ha parlato, con una voce molto decisa.

“sai, ci sono tantissimi modi per fare tornare qualche passo indietro mia madre!”.

Roxen l’ha guardata male, e subito Ellyn ha abbassato lo sguardo.

Io, invece, avevo sentito quella piccola bolla di speranza scoppiare. Che cosa stupida, da dire, la sua.

Non risolveva il problema, dire che sua madre poteva essere frenata.

Gliel’ho fatto notare, e le ho detto, un po’ scherzando perché era anche divertente, quali sarebbero, visto che tutti ci stanno pensando da giorni e nessuno ne ha ancora trovato uno.

La loro reazione ha cominciato a farmi insospettire.

Roxen si è irrigidita, e Ellyn è praticamente sprofondata nella poltrona, guardando a terra.

C’è stato un attimo di silenzio, terribile.

Non mi è piaciuto. Che cosa avevano in mente di fare? Era pericoloso? Per caso, sapevano i rischi che corrono Lurak e il padre? Sapeva di dover agire con prudenza?

E poi, di solito Ellyn mi dice tutto. Se avesse avuto qualche idea me l’avrebbe detta.

All’inizio, ho pensato che me l’avesse detto tanto per dire.

Le ho anche detto “tu non hai in mente niente”, e lei ha cominciato ad insistere e insistere che i piani ce li aveva.

Quando, però, io chiedevo di spiegarmeli, stava zitta.

Ho guardato Roxen, e lei non mi ha nemmeno rivolto lo sguardo. Era pallida pallida, una cosa molto strana, e guardava freddamente la principessa.

Ho cominciato a temere che c’entrasse lei qualcosa. Sarebbe stato un guaio enorme!

Ellyn in combutta con Roxen! Non sia mai! Quella si inventa solo cose pericolose.

Pian pianino, però, questo sospetto si è andato a rafforzare. Insomma, è intelligente guardare Roxen con aria implorante? Così ha fatto Ellyn.

Non c’era modo più limpido e trasparente di farmi capire la situazione. Quelle due stavano architettando qualcosa.

Conoscendo mia cugina, ho subito cominciato a preoccuparmi. Per Ellyn, più che altro.

Sapevo che da quella capra numero uno non avrei cavato nemmeno un ragno fuori dal buco, Roxen quando decide di starsi zitta e buona lo fa. E anche bene: penso che sappia i segreti di tutta la banda di cugini. È la confidente di tutti, perché un segreto è al sicuro, con lei.

Comunque, l’esperienza (papà insegna. Nessuno è bravo come lui ad estorcere segreti, anche la zia ci casca) mi diceva che, parlando con Ellyn, avrei forse potuto avere le notizie che desideravo.

Ho cambiato tono, e mi sono fatta preoccupata.

Ho cominciato con il dirle che io le volevo bene, che ero sua amica e lo sarei stata sempre, che ho fatto e farei ancora tutto quello che era possibile, che, se non fosse stato per il fatto che sono a letto, avrei affrontato Lilliagrin con lei, che adoravo Faldio e sapevo che Lurak non avrebbe mai architettato una cosa del genere.

Ora, sinceramente, Willie: io sono o non sono un genio della miglior specie? Sono semplicemente ed assurdamente grande, come Machin dice sempre che è lui.

Solo che lui è un fifone e casca sempre nelle trappole. Si vede, le femmine sono meglio.

Oh, Willie, sto dicendo queste cose e cerco di scherzare, ma mi sto arrabbiando di nuovo. Grr, se ci ripenso…

Comunque, tanto ho fatto, tanto ho fatto, che alla fine la principessa ha vuotato il sacco.

Mi ha guardata con un’aria così dolce, da cane bastonato. Era così tenera che ha finito per farmi preoccupare ancora di più.

Io, di solito, quando faccio una faccia così è perché l’ho combinata grossa. Che avevano architettato?

A vedere quella faccia, Roxen ha fatto uno strano gesto, evidentemente molto contrariata, come se la volesse fermare.

Devo averla guardata così storto che è diventata piccola piccola nella sua sedia.

A quel gesto ho capito che avevano qualcosa di tremendamente brutto da nascondere, un guaio di quelli giganteschi. Mia cugina non si fa piccola piccola per niente.

Solo quando ha la coda di paglia riesco a domarla.

Ne ho pensate di tutti i colori, in quel momento, davvero.

Soprattutto quando Ellyn mi ha detto “Nilyan, se te lo dico mi prometti di non arrabbiarti?” con una vocina da bimba.

Ero così infastidita che ho finito di risponderle che non davo nessuna garanzia, ma che, se non avesse parlato in fretta, avrei finito per arrabbiarmi lo stesso.

Allora lei ha cominciato a piangere, a piangere forte, e mi ha abbracciata.

Poi, ha cominciato, pian pianino, a raccontare tutto.

Oh, stai un po’ a sentire che razza di piano! Sono pazzi!

Mi limito a raccontarti com’è andata, altrimenti distruggo qualcosa, e non vorrei fossi tu, tu sei il mio unico amico, qui dentro.

Qui gli altri mi vogliono tutti male.

Vogliono male a se stessi!

Comunque, Faldio ha saputo quasi subito del fatto di Lurak. Si è precipitato, di nascosto, a notte fonda, da Ellyn. Era infuriato come un toro, poveretto.

Era arrivato ad un punto tale di esasperazione che  per poco non prendeva Ellyn in spalla e se la portava via, così.

L’hanno fermato Roxen e Peggy. Era così arrabbiato che hanno fatto subito a buttarlo a terra.

Dopo un po’ sono riuscite a farlo ritornare ad uno stadio più o meno ragionevole.

Puoi ovviamente immaginare l’immane tragedia successa, chi dava fondo alle lacrime di lì, chi bestemmiava di là, si aprano le cateratte e piovano rane.

Dopo un po’, si sono calmati.

Hanno deciso, Faldio, Ellyn e Roxen, di lavorare insieme per risolvere la faccenda.

Peggy non era d’accordo, ma, per amore della sua piccola, ha promesso di coprirli in ogni caso. Un giorno riempirò di pugni anche lei (poi ti racconto perché quell’anche).

Comunque, hanno passato un paio di giorni a pensare.

Poi, ecco l’idea geniale partorita da quell’insana di mia cugina.

Si è ricordata di come Faldio stava per portare via Ellyn, e ha avuto un’illuminazione.

Semplice: inscenare un finto rapimento.

Il piano è questo: tutto tranquillo fino a dopodomani.

Poi, una notte, Roxen avrebbe preso Ellyn e l’avrebbe portata via.

Peggy, in qualche modo, avrebbe avvisato, disperata, che Ellyn era stata rapita da un gruppo di persone vestite di scuro, e che Roxen era stata ferita ed era andata in cerca dei colpevoli.

Un paio di giorni dopo, Faldio, con qualche scusa tipo l’onore ed il mantenimento della stabilità del Regno, si sarebbe accollato tutti i problemi della ricerca, e con lui la sua squadra (come spiegherebbe la cosa, non so).

Da solo, avrebbe raggiunto Ellyn…e poi avrebbero pensato, una volta al sicuro, cosa fare. Di sicuro avrebbero spaventato Lilliagrin così tanto che sarebbe stata ben contenta di fare ogni cosa.

Ora capisci?

Non ci volevo credere.

Ero così pietrificata che i pensieri scorrevano lenti, lentissimi. Puoi facilmente immaginare che paura ho avuto.

Quello era un piano pazzesco. Malvagio!

Ma non si rendevano conto che, se solo fosse andata una sola cosa storta, avremmo dovuto pagare tutti le conseguenze?

Non sono acutissima, lo so, ma senti un po’ qua.

Io ho pensato queste cose, in quel momento.

Lilliagrin avrebbe potuto scoprire Faldio, e, allora per lui sarebbe stata la disgrazia totale. Sarebbe stato anche messo a morte, magari.

Lilliagrin avrebbe potuto pensare che i rapitori fossero persone a conoscenza del suo trabocchetto teso a Lurak ed al padre, e che, quindi, il rapimento di Ellyn fosse ad opera di persone vicine a loro. Quindi, guerra, e Lurak ed il padre sarebbero morti.

Oppure avrebbe potuto pensare che c’entriamo noi elfi. Quindi, problemi con Lainay (che non ci metterebbe nulla a distruggere tutti) e, soprattutto, con noi, con me e, soprattutto, con zia, Zipherias e Capouille, che sono via, e molto fragili.

Non ci sarebbe voluto nulla ad ucciderli.

La cosa che, però, mi ha fatto montare la rabbia, è stata un’altra.

Ellyn mi ha guardata, tutta tenera e tutta piagnucolante, e mi ha detto “non ti pare un piano stupendo?”.

A quel punto, non ci ho visto più dalla rabbia. Da un punto, molto lontano, sentivo dei vetri tintinnare.

Ellyn e Roxen si sono guardate, e mia cugina era un cadavere, in pratica.

Ho scostato da me  la principessa con tutta la rabbia che avevo, e l’ho fatta quasi cadere. Lei mi ha guardato terrorizzata.

Roxen si è subito alzata, e si è avvicinata a me, pian pianino, per non spaventarmi.

Sorrideva con una strana aria.

Probabilmente, pensava che fossi in preda a qualche crisi dovuta alla rabbia. Invece, non potevo essere più lucida. E più arrabbiata.

Appena è stata a portata ho caricato.

Quando si è chinata su di me, chissà, per rassicurarmi, le ho dato un pugno così forte da farle uscire il sangue dal naso.

Lei era stupefatta, tanto che si è anche dimenticata che non mi deve parlare.

“perché lo hai fatto?”. Mi ha domandato.

Io allora ho cominciato a parlare, non ce la facevo più. A gridare, meglio.

Ne ho dette di tutte i colori. Che era colpa sua, tutta sua, che lei era una strega che non voleva altro che il male di Ellyn, che le idee pessime erano sempre le sue.

Poi ho detto che Ellyn è un’ingenua, che si è fatta imbrogliare da lei, e che lei sta approfittando del fatto che, sostanzialmente, la principessa è una sciocca innamorata (penso che non me lo perdoneranno più, questo).

Le ho detto che erano tre immaturi, perché nessuno di loro aveva pensato alle conseguenze.

Ellyn si è ribellata vagamente, tutta bianca bianca, ed ha cercato di dire che non capiva cosa ci fosse di male.

Ho cominciato a gridrare anche a lei.

Ho detto che si deve stare zitta, che non fa altro che lasciarsi trascinare come una bestia ottusa (ancora una volta, mi sono giocata un’amica) da chi è più furbo di lei.

Poi le ho detto quello che avevo pensato prima, tutti i possibili guai. E poi le ho rivelato quello che mi sono detta con Lurak ed il padre.

Ad un certo punto,anche Ellyn si è arrabbiata. Ha cominciato a gridare anche lei, e mi ha detto che mi si stava annebbiando il cervello.

Io le ho detto che il cervello annebbiato ce l’aveva lei, perché vive nella nuvolette rosa e non vede quello che è ovvio.

Ora capisco dove sono le differenze tra elfo e uomo. Lei è una bambina, una bambina capricciosa.

Lei poi mi ha detto che io nono capisco un tubo dell’amore, che lei non è disposta a rinunciare a Faldio, per nulla al mondo e che, se pensassero di farla sposare con un tipo qualunque, si sbagliavano.

Alla fine lei si è messa a singhiozzare, ed è scappata via.

Ah, si, non mi pento di quello che ho detto ad Ellyn. Erano tutte cose vere. Lei sicuramente sarà Regina prima di me, e deve imparare a non farsi fregare, e che sono poche le persone buone.

Spero solo che abbia capito, però, e che questo piano vada in fumo. Anche se la cara principessa mi è sembrata molto testarda.

Siamo rimaste solo io e Roxen.

Mi sono calmata di botto.

Eccola lì, la pietra dello scandalo.

Roxen si è di nuovo fatta minuscola, e mi ha supplicato di stare calma, perché avrebbe pensato a tutto lei.

Io non ho risposto.

Ho sentito, dentro di me, diventare tutto calmo. Come un lago che prima bolle, poi si fa tutto piatto.

Qualcosa, comunque deve essere esploso. Non ho mai visto mia cugina così terrorizzata. Da me.

Faceva bene. Ora ha davvero superato ogni limite consentito.

Siamo state per un bel po’ in silenzio.

Lei ha cominciato ad indietreggiare. Perdeva ancora sangue dal naso.

Mi supplicava di stare calma, di non esagerare.

Allora io le ho detto “ti conviene andartene, Roxen. Davvero”.

Avevo una voce così calma, così fredda, che mia cugina si è terrorizzata ancora di più.

Ha ripreso di nuovo a parlarmi, chiamandomi cuginetta, Ninì, e tanti altri vezzeggiativi.

Maledetta. Ora mi parlava, quando era troppo terrorizzata da me per fare l’offesa.

Mi sono arrabbiata di nuovo, e le ho urlato di andarsene. È stato allora che ho cominciato a buttarle la roba appresso.

Lei è fuggita con tutta la velocità consentitale. È stato allora che sono esplosi i vetri.

Io ho agito d’impulso.

Dovevo muovermi! Fare qualunque cosa, insomma, dovevo rimediare.

Prendere Roxen per la collottola, che serve sempre, dovevo parlare ancora con Ellyn.

A me non frega nulla dell’amore, so solo che, facendo così, si immergeranno in un mare di guai.

Io non potevo restare a letto, dovevo agire anche io. Magari, parlando con Peggy…

Mi sono alzata di botto. Dovevo andare!

Ho visto, subito, tutto girarmi intorno, e mi sono trovata a fissare il soffitto, stesa a terra, senza sapere come cavolo ci fossi arrivata.

Il naso ha preso a sanguinare, e non lo riuscivo nemmeno a fermare.

Sono stata presa dalla rabbia, ed ho provato ad alzarmi, ancora ed ancora. Solo che non riuscivo nemmeno a mettermi seduta, nemmeno per andare a letto.

Allora ho provato a strisciare, ma nemmeno quello mi riusciva. Ero letteralmente inchiodata a terra, e non potevo fare nulla. Ero inutile.

Ho cominciato a piangere e piangere, perché mi sentivo completamente rotta, dolorante, arrabbiata, triste, preoccupata.

Ho paura per tutti. Io voglio bene ad Ellyn, non voglio che si senta responsabile se poi succede un disastro.

Poi, ho paura per la zia. Lei è tanto lontana, e totalmente in mani estranee. Tutte persone che, poi, sono amiche di Fiya. Un ordine di Lilliagrin e tutti e tre moriranno, o saranno sbattuti in prigione.

Ho visto queste cose con tanta lucidità, e mi sono disperata.

Sono rimasta a terra a piangere fino a quando Ellyn non è tornata indietro, perché era troppo preoccupata per me.

Si era arrabbiata, ma, quando aveva tirato un paio di respiri, si era resa conto che, forse, un pochino avevo ragione.

Era tornata per parlare con me, e scusarsi. Roxen aveva troppa paura per presentarsi, la vile.

Quando mi ha vista a terra, a piangere, con il sangue che continuava ad uscire dal naso, una manica completamente sporca di sangue, un casino immane nella stanza, vetri rotti ovunque, le è venuto un colpo.

Ha sistemato il letto, e poi mi ha aiutata a salire, stendermi, e poi è riuscita a fermarmi il sangue dal naso.

Nello stesso tempo, parlava.

Mi diceva che mi voleva bene, che non sarebbe successo nulla, ero troppo pessimista. Avrebbero preso ogni precauzione per impedire succedesse qualsiasi cosa, la mia sfuriata era stata utile.

Mi ha anche sgridata, perché non le ho detto in tempo del fatto di Lurak, pensa un po’!

Poi mi ha chiesto se fossi mai stata davvero innamorata.

Io sono stata sincera, le ho detto che proprio non mi interessava avere qualche maschietto noioso tra i piedi, e non volevo fare la sdolcinata con nessuno.

Allora lei mi ha risposto che io non posso capirla. Che l’amore è come una specie di attrazione, come quello che ci tiene attaccati alla terra, e solo chi l’ha provato lo sa capire.

Che ti trovi a diventare una sola cosa, una sola persona, con quello che ami, che nei pensieri non c’è altro che lui.

Che cominci a pensare con due teste, come se avessi due cuori e due cervelli.

Che l’idea di essere separati è intollerabile, un po’ come essere separati da un braccio, da una gamba.

Che mai e poi mai lei sarà disposta a rinunciare a Faldio, perché lei ruota intorno a lui e lui intorno a lei.

Davvero, io non la capisco. Quello che mi dice sono cose assurde.

Pensare solo ad una persona, essere legata a lui. Che fifa che mi fa. Mi sento prigioniera solo a pensarci, davvero.

E poi? Non si può pensare a nessun altro? Sei vincolata? Sai che cosa orribile…

Comunque, mi sono tenuta questi pensieri per me, e le ho solo detto di non fare stupidaggini di nessun tipo.

Ho continuato a piangere, e le ho parlato delle mie paure.

Di zia e degli altri lontani, di Lurak che tutto sommato è un amico. Di loro.

Non voglio che Lilliagrin li separi, sono così carini, ma, nello stesso tempo, non voglio nemmeno che si caccino nei guai con qualche idea stramba.

Le ho detto di non fidarsi di Roxen, che le vuole solo male, le ho detto tutto quello che fa a casa, come frega tutti quei tipi nobili e snob, le ho detto che lei la odia perché è tutto quello che lei non è.

Ellyn si è fatta una risata, ed ha detto che sono io a fidarmi poco di mia cugina.

Lei ha cercato di trovare una soluzione pratica, ha detto.

Io le ho risposto che ha cercato di trovare una soluzione che la mettesse nei guai.

Stavamo ancora parlando quando ho cominciato a sentirmi molto stanca. Ellyn se n’è accorta, ed ha preso a rassicurarmi.

Non poteva far vincere sua madre, non in quell’ambito.

Avrebbe pensato ad una soluzione diversa, avrebbero tutti pensato a come non cominciare un pasticcio di proporzioni immani.

Mi ha detto che dovevo stare tranquilla, perché lei avrebbe vinto.

Che stupida testarda.

Alla fine mi sono addormentata. Quando mi sono svegliata, era tutto pulito ed hanno messo qualcosa sui vetri, per evitare al vento di passare.

Ellyn non c’era.

A quest’ora, si starà preparando per la cena importante.

Oh, Willie!

Come faccio? Lei mi è sembrata fin troppo decisa, e, sono sicura, niente di quello che ho detto servirà.

Succederà un guaio, e, stavolta, ci scapperà il morto..

Oh, Willie… ecco, sto piangendo di nuovo.

Perché deve essere tutto così difficile? Perché mi dovevo sentire male? Perché ora?

Non voglio che qualcuno muoia. Voglio che Lilliagrin capisca, e che tutto finisca bene.

Ma ora il tempo è poco, è praticamente finito.

Io non ho pensato a nulla, l’unica soluzione l’hanno trovata due scemi innamorati (perché sì, scemo uguale innamorato, innamorato uguale scemo. Non li invidio per niente), ed una subdola maligna con cattive intenzioni.

Io sono stata inutile.

Oh, Willie. Come vorrei che tu fossi un amico in carne ed ossa. Come vorrei che ci fosse Machin, qui, a giocare con me.

Lui sicuro mi avrebbe appoggiata. Non sopporta quando gli scherzi si traducono in guai e male per qualcuno. Quando la zia si è sentita male perché avevamo fatto finta che lui era ferito, non ha parlato per un giorno intero. Lui!

Capisci, ora?

Non sai cosa si sta agitando, in me.

Rabbia, perché non sono riuscita a fermare Roxen.

Senso di inutilità, perché ora come ora non posso cambiare niente.

Frustrazione…perché…perché sì.

Tristezza, perché non voglio che le cose vadano come vadano.

Preoccupazione, perché non voglio scappi il morto.

Willie…ho paura. Tanta paura.

Ho bisogno di tanti abbracci, di coccole.

Perché la zia mi ha lasciata sola, qui? Se ci fosse stata lei… se solo non ci fosse stata Roxen, con me, ma Capouille o Zipherias…

Willie.

Basta, amico mio, scusa se me ne vado così di fretta. Sto piangendo tanto, e non voglio macchiare le pagine.

Forse è meglio che mi distragga un po’, anche se so che non ci riuscirò.

Ti voglio bene, Willie, anche se non esisti. Voglio più bene a te che a mia cugina, che è un’irresponsabile.

Basta. Non voglio parlare di questo.

Ti voglio tanto bene.

                                                                                              Nilyan.

 

 

  
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