Innanzitutto, è doveroso per me scusarmi per l’attesa
tremendamente lunga, sicuramente la più lunga in tutta la mia storia.
Purtroppo, questi ultimi mesi sono stati piuttosto convulsi.
Il secondo anno di università è peggio del primo, e, nonostante
abbia preso casa lì vicino, la vita in comunità non offre tempo a
sufficienza per scrivere un buon capitolo.
Dover concentrare nel finesettimana gli affari lasciati in sospeso,
e, dovendo essere questo un capitolo lungo, ha fatto il resto.
Mi scuso, spero che chi legge ancora mi possa perdonare.
Vi lascio al capitolo, un bel regalo, spero.
Buon Natale a tutti.
Akita
Willie, mio caro amico.
Sarai felice di vedere che ti
ho scritto subito, vero?
Sicuramente ti starai chiedendo
come sto. Sono migliorata? Peggiorata?
Lasciami dire una cosa,
prima.
Sono incazzata come una bestia.
Ora sarai sicuramente
preoccupato, vero?
Cosa sarà mai
successo?
Lo so, non è bene per
me arrabbiarmi, ma ormai sono così debole che non potrei nemmeno
riuscire a uccidere un moscerino.
Sicuro, non riesci a capire
perché mai sono così nera.
Aspetta un attimo che ti
spiego, ma prima lasciami sfogare. Ne ho bisogno, sennò scoppio.
Quello che devi sapere,
è che Ellyn e Roxen, insieme, sono due capre. Due caprone pelose e
puzzolenti, ecco!
Testarde come mai,
figuriamoci.
Ma almeno quella stupida
umana ha un motivo!
Quella è accecata
dall’amore (l’amore è così brutto! Io non mi
innamorerò mai, lo prometto, Willie. Non voglio diventare un vermetto
molle, senza spina dorsale, e poi dicono anche che di amore si soffre. Io
voglio essere felice. Ho la mia famiglia, e così mi va bene), ma
l’altra? La capra numero uno?
Roxen è troppo simile
a mia zia, e si capisce quando stanno architettando un piano malvagio.
E tutte e due hanno un gusto
per le trame e la tendenza a tenerle nascoste (anche se la zia ci riesce
meglio), accidenti a loro!
E Roxen, posso metterci la
mano di Machin (mica la mia, s’intende) sul fuoco, non ha buone
intenzioni.
Intende fregare Ellyn, ne
sono sicura.
Basta vedere il piano idiota
che stanno combinando!
Solo un idiota totale o una
persona con cattivissime intenzioni sarebbe capace di pensare una cosa simile.
E, in questo caso, abbiamo
sia l’idiota totale che la cugina con cattive intenzioni.
E figurati, secondo te, se
Ellyn non si fosse tradita, avrei capito qualcosa di quello che stava
succedendo?
No, e sarei stata messa al
corrente della cosa una volta combinato il disastro.
Roxen avrebbe tenuto il
segreto, e, se Ellyn non fosse stata così irrimediabilmente ingenua lo avrebbe fatto anche lei.
Sono stata costretta a
rivalutare quella…quella…quell’umana, ecco.
Mi sembrava fossimo amiche,
sembrava che lei si fidasse di me e che fosse una persona con la quale potersi
confidare, una di quelle fatte
apposta per diventare migliori amiche.
E poi mi sembrava matura, e
sveglia.
Invece è come tutti
dicono: gli umani sono degli scemi.
Si è lasciata fregare
da Roxen. Da Roxen, capisci? Quando io le dico sempre di non fidarsi di lei!
Lasciamo stare il fatto che
qui nessuno si fida di me, a quanto pare, perché il problema è
più…problemoso.
Ma non si rendono conto di
quello che stanno facendo? Così mettono in pericolo la vita di tutte le
persone a cui tengono.
Io non la farei, una cosa
simile.
Sono scavezzacollo e mi piace
ficcarmi nei guai, lo ammetto questo (è un complimento, dopotutto), ma
non mi piace coinvolgere persone che non siano Machin, Olf o qualcuno dei
nostri amici dispettosi.
Loro ce l’hanno, di
sale in zucca, e la pensano come me. Non rischiano e non sono né saranno
mai in pericolo. Ormai siamo affiatati.
Loro invece rischiano un
sacco, rischiano davvero di coinvolgere molti indesiderati, e tra di loro
c’è pure Lilliagrin. Capisci, ora, il guaio?
Una mossa sbagliata, e Lurak
e il padre saranno nei guai. Oh, come faccio? Sono disperata!
Come? Non ti sembro
abbastanza arrabbiata?
Il fatto è che ho
già provveduto a lanciare contro Roxen tutto quello che avevo sottomano
(tranne te, ti nascondo sotto il materasso e ti tengo lì. Ma l’ho
beccata con il cuscino, un libro, e quasi anche la lampada, solo che con quella
l’ho mancata, peccato), e sono così stanca che ho raggiunto una
situazione di pace apparente.
Questo non mi impedirà
di pestare mia cugina non appena mi sentirò meglio, stanne sicuro.
Ancora mi sento ribollire.
Grr.
Ma perché, io dico,
perché non mette un po’ di sale in quella testa vuota che ha?
O forse, troppo piena di
vestiti, scarpe belle, e di vendetta contro Ellyn.
Perché tanto io lo so,
la vuole rovinare. È lei che le ha messo queste pazzie in mente!
Oh, ma perché non mi
posso alzare da questo letto? Troverei qualcosa per finire questa pazzia!
Ok, calmati, Nilyan.
È ora di
raccontare… anche se non ho
voglia, quando mi arrabbio peggioro, e prima, quando mi sono arrabbiata,
all’improvviso ho risentito tutta la magia.
E, strano, quando ho sentito
la magia mi sono subito sentita meglio, forte, qualcosa di caldo mi scorreva a
posto del sangue.
Dovranno solo cambiare i
vetri alle finestre. Sono esplosi tutti.
Però ora mi sento
meglio, e non solo fisicamente. Molto meglio.
Avrei voluto rompere quella noce
secca che mia cugina si ritrova a posto della testa (è tutta
raggrinzita, fuori dura e dentro moscia. Così è Roxen), allora
forse sarei stata ancora meglio.
Ma perché sto
così male, Willie? La vita mi scorre intorno, tutti architettano cose,
ed io sono fuori da tutto.
Ora capisco che significa
frustrazione! Darei non so cosa anche per rimanere incastrata con Machin a
casa, per una lezione delle più noiose (storia, magari).
Ellyn e Roxen hanno fatto
comunella e architettano piani senza che io venga coinvolta, mia cugina non mi
parla più, Lilliagrin ha i suoi piani (e la festa non è
così lontana. Non lo è per niente. Oh, Willie… è
stasera. Ed è pomeriggio), Lurak e suo padre cercano gli ultimi appigli
per scappare da questa farsa…e io sto qui.
Sto ferma, e aspetto.
Eppure la festa sarà
stasera, e domani mattina quella maledetta presenterà la coppia reale.
E io non posso nemmeno andare
alla cena. Mi hanno invitata, ma ho dovuto rifiutare.
Poteva essere l’ultima
occasione di trovare una scappatoia.
E cavolo, io sono Nilyan
Nemys, figlia di Nemys,
Conterò pure qualcosa
negli equilibri della resistenza (sto cominciando a parlare come un elfo
adulto. Brava Ninì, questa responsabilità mi piace. Devo solo
dimenticarmene al punto giusto, ovvero quando tornerò a casa).
Avevo pensato di oppormi in
modo molto diplomatico al matrimonio, accusando magari qualche disaccordo razziale o stupidaggini
simili.
Tanto, l’ho visto,
questi qui mica ci conoscono. Pensano che siamo una massa di babbei senza
spirito, tutti morale.
Come quell’elfo dello
spettacolo, ricordi? Boria, noia, boria, noia.
Morale, morale, morale.
Legge, legge, legge. Onore, onore, onore.
Se esistesse un elfo simile
sarebbe la fine!
Tsk, me li sarei mangiati a
colazione, con qualche stupidità di ordine etico.
Una voce educatamente
contraria (perché ho imparato in fretta come fregare le persone.
L’educazione della zia è stata un po’ atipica) avrebbe
frenato Lilliagrin, forse.
Allungato il brodo, il tempo
si sarebbe dilatato e forse si sarebbe arrivati ad una conclusione diversa.
Certo, sicuramente poi zia me
l’avrebbe fatta pagare cara, al suo ritorno, ma avrebbe capito le mie
ragioni e mi avrebbe lasciata stare. Anzi, sarebbe stata contenta di me (zia
odia che qualcuno si metta in mezzo alle storie d’amore).
Un piano perfetto, se non
fosse per un piccolo particolare.
Ho cercato di alzarmi e sono
svenuta. Così, senza nemmeno mettermi seduta.
Mi sento sempre così
stanca…come se avessi corso per ore.
Non posso nemmeno parlare con
Lilliagrin o qualche altra cosa, perché lei potrebbe facilmente far
passare le mie opinioni per un delirio dovuto alla febbre.
Tanto, di notte è
già così, dopo un poco dal tramonto non capisco più niente
e comincio a dire di tutto. Perché non dovrebbe essere così di
giorno?
Roxen è
d’accordo con il piano pazzo di Ellyn (o, meglio, Ellyn è
d’accordo con il piano pazzo di Roxen), e quindi lei non è dalla mia
parte.
Per giunta, credo che mi
vogliano rimandare a casa. I medici si stanno preoccupando molto, non faccio altro che peggiorare.
Non me l’hanno detto
apertamente, perché altrimenti farei la matta, ma sono sicura che un
giorno o l’altro mi faranno addormentare, e, quando mi sveglierò,
sarò già lontana.
Come faccio a mettere i
bastoni tra le ruote a tutti i piani cretini che stanno facendo senza di me?
Ecco, ora ti spiego.
Oggi mi sono svegliata molto
tardi, perché stanotte ho dormito male per colpa della febbre.
Di solito, la mattina vengono
sempre Roxen ed Ellyn a fare colazione insieme, per tenermi compagnia.
Oggi, visto che ho fatto
davvero tardissimo, sono venute a pranzo, visto che, a quell’ora, sono
sempre sola come un cane.
Ho notato subito che erano
strane, tutte e due.
Mia cugina sembrava
particolarmente cupa (era più sgarbata del solito nei miei confronti,
anche se non mi parla mai di solito mi riempie di premure asfissianti. Deve
aver paura che la zia mi trovi in questo stato, e sarà anche colpa sua),
mentre Ellyn aveva proprio fretta.
Più che mangiare,
divorava. E poi, non mi sgridava perché non toccavo cibo.
Ho provato a non mangiare, e
lei nemmeno se n’è accorta. Di solito mi fa una testa quadra,
perché se non mangio, come guarisco?
Io mi sono sentita a disagio.
Nessuno parlava, quelle due
mangiavano come due lupi affamati.
Quando avevo chiesto ad Ellyn
se stesse bene mi ero sentita dire “pensa a te, piuttosto”, detto
in tono sbrigativo.
Avevo pensato che il suo
malumore fosse dovuto a questa sera, e alla festa di oggi, e perciò non
mi sono offesa, e ho cercato anche di essere carina con lei.
Mi sono scusata anche,
perché, con quello che mi è successo, non ho potuto stare con lei
come una vera amica.
Allora lei,
all’improvviso, è sembrata cambiare.
Ha cominciato a mangiare il
secondo con più calma, e mi ha anche detto che non importava, e che mi
voleva bene lo stesso.
Di punto in bianco, è
tornata
Abbiamo continuato come al
solito (ovvero, io non mangio e lei mi sgrida), quando le ho chiesto se si
sentisse preoccupata per oggi.
Lei ha annuito, annuito solo.
La cosa ha cominciato a non
convincermi.
Soprattutto, perché,
cosa importante, Ellyn non aveva
l’aria preoccupata.
Mangiava tutto sommato
tranquilla, come stasera ci fosse una normalissima cena.
Era serena, capisci? Come una
persona che ha trovato una soluzione.
Allora, mi sono incuriosita.
Che avesse parlato con Lurak? Magari avevano trovato qualche stratagemma.
Tanto, Ellyn e Lurak si
trovano anche simpatici: magari, convivere per un po’ non peserà
loro. Magari Lurak sa di Faldio, e permetterà a quei due di vedersi,
chissà.
Mi sono rallegrata. Non
sapevo che stesse lavorando anche lei.
Così, le ho chiesto
come mai fosse così tranquilla: forse c’era qualche cavillo che le
avrebbe impedito di legarsi a quel povero principe?
In quel momento, Roxen stava
bevendo, e qualcosa le è andato storto. Ha cominciato a tossire e
lacrimare. Ben le sta!
Intanto, Ellyn ha smesso
subito di mangiare, ed ha stretto la forchetta. È arrossita tantissimo,
ma gli occhi hanno preso una strana espressione determinata, e mi ha guardata,
con un certo orgoglio.
Ho sentito un palpito di
speranza: forse c’era ancora un rimedio al quale non avevo pensato! Che
bello!
C’è stato un
attimo di silenzio. Poi Ellyn ha parlato, con una voce molto decisa.
“sai, ci sono tantissimi
modi per fare tornare qualche passo indietro mia madre!”.
Roxen l’ha guardata
male, e subito Ellyn ha abbassato lo sguardo.
Io, invece, avevo sentito
quella piccola bolla di speranza scoppiare. Che cosa stupida, da dire, la sua.
Non risolveva il problema,
dire che sua madre poteva essere frenata.
Gliel’ho fatto notare,
e le ho detto, un po’ scherzando perché era anche divertente,
quali sarebbero, visto che tutti ci stanno pensando da giorni e nessuno ne ha
ancora trovato uno.
La loro reazione ha cominciato
a farmi insospettire.
Roxen si è irrigidita,
e Ellyn è praticamente sprofondata nella poltrona, guardando a terra.
C’è stato un
attimo di silenzio, terribile.
Non mi è piaciuto. Che
cosa avevano in mente di fare? Era pericoloso? Per caso, sapevano i rischi che
corrono Lurak e il padre? Sapeva di dover agire con prudenza?
E poi, di solito Ellyn mi
dice tutto. Se avesse avuto qualche idea me l’avrebbe detta.
All’inizio, ho pensato
che me l’avesse detto tanto per dire.
Le ho anche detto “tu
non hai in mente niente”, e lei ha cominciato ad insistere e insistere
che i piani ce li aveva.
Quando, però, io
chiedevo di spiegarmeli, stava zitta.
Ho guardato Roxen, e lei non
mi ha nemmeno rivolto lo sguardo. Era pallida pallida, una cosa molto strana, e
guardava freddamente la principessa.
Ho cominciato a temere che
c’entrasse lei qualcosa. Sarebbe stato un guaio enorme!
Ellyn in combutta con Roxen!
Non sia mai! Quella si inventa solo cose pericolose.
Pian pianino, però,
questo sospetto si è andato a rafforzare. Insomma, è intelligente
guardare Roxen con aria implorante? Così ha fatto Ellyn.
Non c’era modo
più limpido e trasparente di farmi capire la situazione. Quelle due
stavano architettando qualcosa.
Conoscendo mia cugina, ho
subito cominciato a preoccuparmi. Per Ellyn, più che altro.
Sapevo che da quella capra
numero uno non avrei cavato nemmeno un ragno fuori dal buco, Roxen quando
decide di starsi zitta e buona lo fa. E anche bene: penso che sappia i segreti
di tutta la banda di cugini. È la confidente di tutti, perché un
segreto è al sicuro, con lei.
Comunque, l’esperienza
(papà insegna. Nessuno è bravo come lui ad estorcere segreti,
anche la zia ci casca) mi diceva che, parlando con Ellyn, avrei forse potuto
avere le notizie che desideravo.
Ho cambiato tono, e mi sono
fatta preoccupata.
Ho cominciato con il dirle
che io le volevo bene, che ero sua amica e lo sarei stata sempre, che ho fatto
e farei ancora tutto quello che era possibile, che, se non fosse stato per il
fatto che sono a letto, avrei affrontato Lilliagrin con lei, che adoravo Faldio
e sapevo che Lurak non avrebbe mai architettato una cosa del genere.
Ora, sinceramente, Willie: io
sono o non sono un genio della miglior specie? Sono semplicemente ed
assurdamente grande, come Machin dice sempre che è lui.
Solo che lui è un
fifone e casca sempre nelle trappole. Si vede, le femmine sono meglio.
Oh, Willie, sto dicendo
queste cose e cerco di scherzare, ma mi sto arrabbiando di nuovo. Grr, se ci
ripenso…
Comunque, tanto ho fatto,
tanto ho fatto, che alla fine la principessa ha vuotato il sacco.
Mi ha guardata con
un’aria così dolce, da cane bastonato. Era così tenera che
ha finito per farmi preoccupare ancora di più.
Io, di solito, quando faccio
una faccia così è perché l’ho combinata grossa. Che avevano
architettato?
A vedere quella faccia, Roxen
ha fatto uno strano gesto, evidentemente molto contrariata, come se la volesse
fermare.
Devo averla guardata
così storto che è diventata piccola piccola nella sua sedia.
A quel gesto ho capito che
avevano qualcosa di tremendamente brutto da nascondere, un guaio di quelli
giganteschi. Mia cugina non si fa piccola piccola per niente.
Solo quando ha la coda di
paglia riesco a domarla.
Ne ho pensate di tutti i
colori, in quel momento, davvero.
Soprattutto quando Ellyn mi
ha detto “Nilyan, se te lo dico mi prometti di non arrabbiarti?”
con una vocina da bimba.
Ero così infastidita
che ho finito di risponderle che non davo nessuna garanzia, ma che, se non
avesse parlato in fretta, avrei finito per arrabbiarmi lo stesso.
Allora lei ha cominciato a
piangere, a piangere forte, e mi ha abbracciata.
Poi, ha cominciato, pian
pianino, a raccontare tutto.
Oh, stai un po’ a
sentire che razza di piano! Sono pazzi!
Mi limito a raccontarti
com’è andata, altrimenti distruggo qualcosa, e non vorrei fossi
tu, tu sei il mio unico amico, qui dentro.
Qui gli altri mi vogliono
tutti male.
Vogliono male a se stessi!
Comunque, Faldio ha saputo
quasi subito del fatto di Lurak. Si è precipitato, di nascosto, a notte
fonda, da Ellyn. Era infuriato come un toro, poveretto.
Era arrivato ad un punto tale
di esasperazione che per poco non
prendeva Ellyn in spalla e se la portava via, così.
L’hanno fermato Roxen e
Peggy. Era così arrabbiato che hanno fatto subito a buttarlo a terra.
Dopo un po’ sono
riuscite a farlo ritornare ad uno stadio più o meno ragionevole.
Puoi ovviamente immaginare
l’immane tragedia successa, chi dava fondo alle lacrime di lì, chi
bestemmiava di là, si aprano le cateratte e piovano rane.
Dopo un po’, si sono
calmati.
Hanno deciso, Faldio, Ellyn e
Roxen, di lavorare insieme per risolvere la faccenda.
Peggy non era
d’accordo, ma, per amore della sua piccola, ha promesso di coprirli in
ogni caso. Un giorno riempirò di pugni anche lei (poi ti racconto
perché quell’anche).
Comunque, hanno passato un
paio di giorni a pensare.
Poi, ecco l’idea
geniale partorita da quell’insana di mia cugina.
Si è ricordata di come
Faldio stava per portare via Ellyn, e ha avuto un’illuminazione.
Semplice: inscenare un finto
rapimento.
Il piano è questo:
tutto tranquillo fino a dopodomani.
Poi, una notte, Roxen avrebbe
preso Ellyn e l’avrebbe portata via.
Peggy, in qualche modo,
avrebbe avvisato, disperata, che Ellyn era stata rapita da un gruppo di persone
vestite di scuro, e che Roxen era stata ferita ed era andata in cerca dei
colpevoli.
Un paio di giorni dopo,
Faldio, con qualche scusa tipo l’onore ed il mantenimento della
stabilità del Regno, si sarebbe accollato tutti i problemi della ricerca,
e con lui la sua squadra (come spiegherebbe la cosa, non so).
Da solo, avrebbe raggiunto
Ellyn…e poi avrebbero pensato, una volta al sicuro, cosa fare. Di sicuro
avrebbero spaventato Lilliagrin così tanto che sarebbe stata ben
contenta di fare ogni cosa.
Ora capisci?
Non ci volevo credere.
Ero così pietrificata
che i pensieri scorrevano lenti, lentissimi. Puoi facilmente immaginare che
paura ho avuto.
Quello era un piano pazzesco.
Malvagio!
Ma non si rendevano conto
che, se solo fosse andata una sola cosa storta, avremmo dovuto pagare tutti le
conseguenze?
Non sono acutissima, lo so,
ma senti un po’ qua.
Io ho pensato queste cose, in
quel momento.
Lilliagrin avrebbe potuto
scoprire Faldio, e, allora per lui sarebbe stata la disgrazia totale. Sarebbe
stato anche messo a morte, magari.
Lilliagrin avrebbe potuto
pensare che i rapitori fossero persone a conoscenza del suo trabocchetto teso a
Lurak ed al padre, e che, quindi, il rapimento di Ellyn fosse ad opera di
persone vicine a loro. Quindi, guerra, e Lurak ed il padre sarebbero morti.
Oppure avrebbe potuto pensare
che c’entriamo noi elfi. Quindi, problemi con Lainay (che non ci
metterebbe nulla a distruggere tutti) e, soprattutto, con noi, con me e,
soprattutto, con zia, Zipherias e Capouille, che sono via, e molto fragili.
Non ci sarebbe voluto nulla
ad ucciderli.
La cosa che, però, mi
ha fatto montare la rabbia, è stata un’altra.
Ellyn mi ha guardata, tutta
tenera e tutta piagnucolante, e mi ha detto “non ti pare un piano
stupendo?”.
A quel punto, non ci ho visto
più dalla rabbia. Da un punto, molto lontano, sentivo dei vetri
tintinnare.
Ellyn e Roxen si sono
guardate, e mia cugina era un cadavere, in pratica.
Ho scostato da me la principessa con tutta la rabbia che
avevo, e l’ho fatta quasi cadere. Lei mi ha guardato terrorizzata.
Roxen si è subito
alzata, e si è avvicinata a me, pian pianino, per non spaventarmi.
Sorrideva con una strana
aria.
Probabilmente, pensava che
fossi in preda a qualche crisi dovuta alla rabbia. Invece, non potevo essere
più lucida. E più arrabbiata.
Appena è stata a
portata ho caricato.
Quando si è chinata su
di me, chissà, per rassicurarmi, le ho dato un pugno così forte
da farle uscire il sangue dal naso.
Lei era stupefatta, tanto che
si è anche dimenticata che non mi deve parlare.
“perché lo hai
fatto?”. Mi ha domandato.
Io allora ho cominciato a
parlare, non ce la facevo più. A gridare, meglio.
Ne ho dette di tutte i
colori. Che era colpa sua, tutta sua, che lei era una strega che non voleva
altro che il male di Ellyn, che le idee pessime erano sempre le sue.
Poi ho detto che Ellyn
è un’ingenua, che si è fatta imbrogliare da lei, e che lei
sta approfittando del fatto che, sostanzialmente, la principessa è una
sciocca innamorata (penso che non me lo perdoneranno più, questo).
Le ho detto che erano tre
immaturi, perché nessuno di loro aveva pensato alle conseguenze.
Ellyn si è ribellata
vagamente, tutta bianca bianca, ed ha cercato di dire che non capiva cosa ci
fosse di male.
Ho cominciato a gridrare
anche a lei.
Ho detto che si deve stare
zitta, che non fa altro che lasciarsi trascinare come una bestia ottusa (ancora
una volta, mi sono giocata un’amica) da chi è più furbo di
lei.
Poi le ho detto quello che
avevo pensato prima, tutti i possibili guai. E poi le ho rivelato quello che mi
sono detta con Lurak ed il padre.
Ad un certo punto,anche Ellyn
si è arrabbiata. Ha cominciato a gridare anche lei, e mi ha detto che mi
si stava annebbiando il cervello.
Io le ho detto che il
cervello annebbiato ce l’aveva lei, perché vive nella nuvolette
rosa e non vede quello che è ovvio.
Ora capisco dove sono le
differenze tra elfo e uomo. Lei è una bambina, una bambina capricciosa.
Lei poi mi ha detto che io
nono capisco un tubo dell’amore, che lei non è disposta a
rinunciare a Faldio, per nulla al mondo e che, se pensassero di farla sposare
con un tipo qualunque, si sbagliavano.
Alla fine lei si è
messa a singhiozzare, ed è scappata via.
Ah, si, non mi pento di
quello che ho detto ad Ellyn. Erano tutte cose vere. Lei sicuramente sarà
Regina prima di me, e deve imparare a non farsi fregare, e che sono poche le
persone buone.
Spero solo che abbia capito,
però, e che questo piano vada in fumo. Anche se la cara principessa mi
è sembrata molto testarda.
Siamo rimaste solo io e
Roxen.
Mi sono calmata di botto.
Eccola lì, la pietra
dello scandalo.
Roxen si è di nuovo
fatta minuscola, e mi ha supplicato di stare calma, perché avrebbe
pensato a tutto lei.
Io non ho risposto.
Ho sentito, dentro di me,
diventare tutto calmo. Come un lago che prima bolle, poi si fa tutto piatto.
Qualcosa, comunque deve
essere esploso. Non ho mai visto mia cugina così terrorizzata. Da me.
Faceva bene. Ora ha davvero
superato ogni limite consentito.
Siamo state per un bel
po’ in silenzio.
Lei ha cominciato ad indietreggiare.
Perdeva ancora sangue dal naso.
Mi supplicava di stare calma,
di non esagerare.
Allora io le ho detto
“ti conviene andartene, Roxen. Davvero”.
Avevo una voce così
calma, così fredda, che mia cugina si è terrorizzata ancora di
più.
Ha ripreso di nuovo a
parlarmi, chiamandomi cuginetta, Ninì, e tanti altri vezzeggiativi.
Maledetta. Ora mi parlava,
quando era troppo terrorizzata da me per fare l’offesa.
Mi sono arrabbiata di nuovo,
e le ho urlato di andarsene. È stato allora che ho cominciato a buttarle
la roba appresso.
Lei è fuggita con
tutta la velocità consentitale. È stato allora che sono esplosi i
vetri.
Io ho agito d’impulso.
Dovevo muovermi! Fare
qualunque cosa, insomma, dovevo rimediare.
Prendere Roxen per la collottola,
che serve sempre, dovevo parlare ancora con Ellyn.
A me non frega nulla
dell’amore, so solo che, facendo così, si immergeranno in un mare
di guai.
Io non potevo restare a
letto, dovevo agire anche io. Magari, parlando con Peggy…
Mi sono alzata di botto.
Dovevo andare!
Ho visto, subito, tutto
girarmi intorno, e mi sono trovata a fissare il soffitto, stesa a terra, senza
sapere come cavolo ci fossi arrivata.
Il naso ha preso a
sanguinare, e non lo riuscivo nemmeno a fermare.
Sono stata presa dalla
rabbia, ed ho provato ad alzarmi, ancora ed ancora. Solo che non riuscivo
nemmeno a mettermi seduta, nemmeno per andare a letto.
Allora ho provato a
strisciare, ma nemmeno quello mi riusciva. Ero letteralmente inchiodata a
terra, e non potevo fare nulla. Ero inutile.
Ho cominciato a piangere e
piangere, perché mi sentivo completamente rotta, dolorante, arrabbiata,
triste, preoccupata.
Ho paura per tutti. Io voglio
bene ad Ellyn, non voglio che si senta responsabile se poi succede un disastro.
Poi, ho paura per la zia. Lei
è tanto lontana, e totalmente in mani estranee. Tutte persone che, poi,
sono amiche di Fiya. Un ordine di Lilliagrin e tutti e tre moriranno, o saranno
sbattuti in prigione.
Ho visto queste cose con
tanta lucidità, e mi sono disperata.
Sono rimasta a terra a
piangere fino a quando Ellyn non è tornata indietro, perché era
troppo preoccupata per me.
Si era arrabbiata, ma, quando
aveva tirato un paio di respiri, si era resa conto che, forse, un pochino avevo
ragione.
Era tornata per parlare con
me, e scusarsi. Roxen aveva troppa paura per presentarsi, la vile.
Quando mi ha vista a terra, a
piangere, con il sangue che continuava ad uscire dal naso, una manica
completamente sporca di sangue, un casino immane nella stanza, vetri rotti
ovunque, le è venuto un colpo.
Ha sistemato il letto, e poi
mi ha aiutata a salire, stendermi, e poi è riuscita a fermarmi il sangue
dal naso.
Nello stesso tempo, parlava.
Mi diceva che mi voleva bene,
che non sarebbe successo nulla, ero troppo pessimista. Avrebbero preso ogni
precauzione per impedire succedesse qualsiasi cosa, la mia sfuriata era stata
utile.
Mi ha anche sgridata,
perché non le ho detto in tempo del fatto di Lurak, pensa un po’!
Poi mi ha chiesto se fossi
mai stata davvero innamorata.
Io sono stata sincera, le ho
detto che proprio non mi interessava avere qualche maschietto noioso tra i
piedi, e non volevo fare la sdolcinata con nessuno.
Allora lei mi ha risposto che
io non posso capirla. Che l’amore è come una specie di attrazione,
come quello che ci tiene attaccati alla terra, e solo chi l’ha provato lo
sa capire.
Che ti trovi a diventare una
sola cosa, una sola persona, con quello che ami, che nei pensieri non
c’è altro che lui.
Che cominci a pensare con due
teste, come se avessi due cuori e due cervelli.
Che l’idea di essere
separati è intollerabile, un po’ come essere separati da un
braccio, da una gamba.
Che mai e poi mai lei
sarà disposta a rinunciare a Faldio, perché lei ruota intorno a
lui e lui intorno a lei.
Davvero, io non la capisco.
Quello che mi dice sono cose assurde.
Pensare solo ad una persona,
essere legata a lui. Che fifa che mi fa. Mi sento prigioniera solo a pensarci,
davvero.
E poi? Non si può
pensare a nessun altro? Sei vincolata? Sai che cosa orribile…
Comunque, mi sono tenuta questi
pensieri per me, e le ho solo detto di non fare stupidaggini di nessun tipo.
Ho continuato a piangere, e
le ho parlato delle mie paure.
Di zia e degli altri lontani,
di Lurak che tutto sommato è un amico. Di loro.
Non voglio che Lilliagrin li
separi, sono così carini, ma, nello stesso tempo, non voglio nemmeno che
si caccino nei guai con qualche idea stramba.
Le ho detto di non fidarsi di
Roxen, che le vuole solo male, le ho detto tutto quello che fa a casa, come
frega tutti quei tipi nobili e snob, le ho detto che lei la odia perché
è tutto quello che lei non è.
Ellyn si è fatta una
risata, ed ha detto che sono io a fidarmi poco di mia cugina.
Lei ha cercato di trovare una
soluzione pratica, ha detto.
Io le ho risposto che ha
cercato di trovare una soluzione che la mettesse nei guai.
Stavamo ancora parlando
quando ho cominciato a sentirmi molto stanca. Ellyn se n’è
accorta, ed ha preso a rassicurarmi.
Non poteva far vincere sua
madre, non in quell’ambito.
Avrebbe pensato ad una
soluzione diversa, avrebbero tutti pensato a come non cominciare un pasticcio
di proporzioni immani.
Mi ha detto che dovevo stare
tranquilla, perché lei avrebbe vinto.
Che stupida testarda.
Alla fine mi sono
addormentata. Quando mi sono svegliata, era tutto pulito ed hanno messo
qualcosa sui vetri, per evitare al vento di passare.
Ellyn non c’era.
A quest’ora, si
starà preparando per la cena importante.
Oh, Willie!
Come faccio? Lei mi è
sembrata fin troppo decisa, e, sono sicura, niente di quello che ho detto
servirà.
Succederà un guaio, e,
stavolta, ci scapperà il morto..
Oh, Willie… ecco, sto
piangendo di nuovo.
Perché deve essere
tutto così difficile? Perché mi dovevo sentire male?
Perché ora?
Non voglio che qualcuno
muoia. Voglio che Lilliagrin capisca, e che tutto finisca bene.
Ma ora il tempo è
poco, è praticamente finito.
Io non ho pensato a nulla,
l’unica soluzione l’hanno trovata due scemi innamorati
(perché sì, scemo uguale innamorato, innamorato uguale scemo. Non
li invidio per niente), ed una subdola maligna con cattive intenzioni.
Io sono stata inutile.
Oh, Willie. Come vorrei che
tu fossi un amico in carne ed ossa. Come vorrei che ci fosse Machin, qui, a
giocare con me.
Lui sicuro mi avrebbe
appoggiata. Non sopporta quando gli scherzi si traducono in guai e male per qualcuno.
Quando la zia si è sentita male perché avevamo fatto finta che
lui era ferito, non ha parlato per un giorno intero. Lui!
Capisci, ora?
Non sai cosa si sta agitando,
in me.
Rabbia, perché non
sono riuscita a fermare Roxen.
Senso di inutilità,
perché ora come ora non posso cambiare niente.
Frustrazione…perché…perché
sì.
Tristezza, perché non
voglio che le cose vadano come vadano.
Preoccupazione, perché
non voglio scappi il morto.
Willie…ho paura. Tanta
paura.
Ho bisogno di tanti abbracci,
di coccole.
Perché la zia mi ha
lasciata sola, qui? Se ci fosse stata lei… se solo non ci fosse stata
Roxen, con me, ma Capouille o Zipherias…
Willie.
Basta, amico mio, scusa se me
ne vado così di fretta. Sto piangendo tanto, e non voglio macchiare le
pagine.
Forse è meglio che mi
distragga un po’, anche se so che non ci riuscirò.
Ti voglio bene, Willie, anche
se non esisti. Voglio più bene a te che a mia cugina, che è
un’irresponsabile.
Basta. Non voglio parlare di
questo.
Ti voglio tanto bene.
Nilyan.