Irripetibile
Quando l’ha incontrato, Misa non sapeva nulla di lui.
L’ha visto
in un negozio che vende occhiali da sole in cui era entrata, intento
a osservarne un paio dalle lenti arancioni e, notando quelli che
indossava già – gli coprivano completamente la
parte superiore del
viso – aveva riso. Una risata cristallina, pulita, spontanea,
di
quelle che non puoi ignorare.
Lui si era voltato, infatti, in maniera discreta ma non abbastanza da
non essere notato da Misa. Non aveva visto bene i suoi occhi, ma
quando aveva sentito il suo sguardo addosso non era stata una
situazione nuova: era stato come scoprire che non aveva mai smesso di
guardarla e che avrebbe voluto continuare a farlo. In tutti i modi
possibili.
Quando l’ha incontrata, Matt sapeva tutto e niente di lei. Le
piace
fare shopping, parlare di sé in terza persona, essere
notata, le
minigonne, NON essere ignorata, parlare e ridere.
E’ quest’ultima cosa che, per Matt, ha avuto
davvero
importanza quando lei ha riso in quel negozio, guardandolo.
Improvvisamente gli era sembrato che quella risata, da qualche altra
parte del mondo, sarebbe stata ignorata, e gli era sembrato
così
ingiusto che non aveva potuto non voltarsi.
Forse la curiosità di sapere altro di lei, di conoscerla e
sentire
ancora quella risata l’avevano costretto a fare
l’unica cosa che
avrebbe dovuto evitare: uccidere un rimpianto prima che nascesse.
Quando si sono incontrati, i segreti che si portavano dietro non
hanno impedito alle loro mani di cercarsi e al cambiamento di entrare
prepotente negli occhi.
E’ cambiato il modo in cui Misa fa l’amore. Con
Light deve
impegnarsi troppo. Con quel ragazzo – non le ha detto come si
chiama – le viene naturale muoversi seguendo la sua voce o il
suo
silenzio. Perché lui la chiama e le chiede di non smettere;
qualche
volta, ma Misa si dice sempre che è solo una sua impressione
e che è
troppo felice per comprendere ciò che è vero,
Light sembra le
chieda di finire in fretta. Sì... forse è troppo
felice, così
tanto che sembra una bugia. Così tanto che sembra quasi
debba
chiedere scusa, implorare perdono e scoprire che nessuno
accoglierà
le sue preghiere. E’ come stringere un rosario, cercare di
cominciare a dire la prima preghiera, e sentire le perle scivolare
dalle dita, continuamente. Per quanto ricominci, Misa non riesce mai
a raggiungere la fine – non riesce neanche a iniziare.
Con Matt è diverso: non riesce neanche a pensare.
E’ cambiato il respiro di Matt. Può respirare
rumorosamente, può
incendiare il silenzio e soffiarlo via come il fumo di una sigaretta.
E’ durata tre giorni, ma sarebbe potuta durare un secondo e
l’intensità non sarebbe mutata.
“Misa Misa crede che non ti rivedrà, uomo
misterioso.”
La cenere cade insieme alla pioggia. Senza fare rumore.
Matt non risponde, la guarda e basta, e questo, riempiendo di una
strana tristezza lui, uccide Misa di felicità.
La gioia irripetibile di un istante che svanisce con l’eco di
una
lacrima.