Prefazione
… Durante il viaggio
per una prigione dove anche il più cattivo e terribile malvivente
avrebbe avuto paura di restarci, dove ti sarebbe pentito degli atti impuri
commessi solo per avere una speranza vana di uscirne …In
quella cabina rinforzata e controllata da due guardie, il finestrino
completamente sbarrato, sul quel treno mi accresceva pian piano un senso di
oppressione. Ripensai alla mia vita, a come cambiò radicalmente in
fretta, a come da una vita perfetta di azione e potere si stava trasformando in
una vita di redenzione e ombra. Certo dopo quello che avevo fatto non mi
aspettavo di scappare o trovare un modo per ricontrattare con loro … Dopo
tutto cosa se ne facevano di un ragazzino quindicenne in meno? Niente ,ecco la
risposta,non avevo neanche idea del perché mi avessero, così ad
un tratto, buttato fuori dal Corpo Speciale dell’ Esercito Mondiale
… So solo la rabbia che provai e le azioni che, senza riflettere, senza
progettare un piano, feci. Senza pensarci, accecato dalla rabbia e dalla sete
di vendetta, tradito da tutti e da tutto, rimasto solo al mondo, attaccai senza
pietà e considerazione la più grande potenza militare del mondo.
Uccisi più soldati che potei, naturalmente la mia azione offensiva fu
bloccata presto ma non mi importava, potevo aspettare e magari pianificare
meglio un attacco per arrecare più danni ma anche di questo non mi
importava, volevo solo uccidere. Usai i miei poteri per squartare e dissanguare
chiunque indossasse la divisa dell’esercito. Lo ammetto, aver dichiarato
guerra da solo all’Esercito Mondiale non era stata una mossa intelligente
ma non ho intenzione di pentirmi adesso e non mi pentirò in futuro, ne
sono certo!