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Autore: MusicDanceRomance    28/12/2010    21 recensioni
Albus e Scorpius alle prese con l'epica.
Perchè bisogna ribellarsi ogni tanto a Rose Weasley. E Rose è una tipa così intellettuale... forse!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Gli altri Serpeverde del quinto anno si abbuffavano senza fretta in quel nevoso mattino d’inverno, ma Scorpius Malfoy non poteva consumare in pace la sua colazione.
-Tua cugina.- bisbigliò al compagno che gli sedeva accanto.
Albus Potter si permise di bofonchiare , poi chiese a Scorpius:
-Quella saccente di Rose è di nuovo fissata con la letteratura Babbana?
-Oh, sì, è innamorata dei miti greci!- affermò esasperato l’altro -E ha detto che noi rimarremo ignoranti “patentati” se non conosciamo l’epica, Babbana o magica che sia! Ma si rimangerà la parola se io saprò rispondere entro stasera a una domanda che mi ha fatto. Ma stavolta ho intenzione di zittire la cornacchia secchiona, devo prepararmi bene!
-Sì sì, concordo, cosa ti ha chiesto?- asserì Albus.
Scorpius tentò di mimare l’accento raffinato e selettivo della giovane Grifondoro:
-“Malfoy, quali differenze intercorrono tra gli eroi Achille, Ulisse ed Enea?”
Albus Severus Potter poche volte aveva tremato nella vita: quando il Cappello Parlante lo aveva smistato tra i Serpeverde e gli sguardi accusatori del fratello e dei cugini lo avevano torturato per settimane, per esempio; quando lui e Scorpius, al quarto anno, avevano rischiato l’espulsione per aver fatto un orribile scherzo fatturato a suo fratello James, ricordava ancora...
Ma ora tremava come mai prima. Panico, panico paura!
Guardò il compagno, divorato dai dubbi. Cosa differenziava Achille, Ulisse ed Enea? Lo dovevano assolutamente scoprire, o Rose Weasley li avrebbe derisi per l’ennesima volta.
“La magia non è tutto”, ripeteva loro da cinque interminabili anni, ormai conoscevano a memoria l’antifona.
 

Impiegarono quattro ore buone in biblioteca per documentarsi efficacemente sulla mitologia arcaica, sui valori portanti della società greca più antica, sui leggendari eroi cantati dai più grandi autori classici.
Chiesero consiglio anche al professore Paciock, a qualche compagna pedante e a al Barone Sanguinario, e infine, quella sera, pavoneggianti, camminarono diretti verso Rose Weasley.
Lei, stazionata di fronte al ritratto della Signora Grassa, già li attendeva, accigliata più di una grintosa professoressa di greco antico.
-Ebbene?- Rose contemplò l’aria sapiente che i due amici ostentavano -Vi siete resi conto che i veri eroi erano quelli d’altri tempi? Scorpius, sai rispondere alla mia domanda?
Scorpius tossicchiò, si aggiustò come al solito la sua divisa da Serpeverde e iniziò ad esporre con minuzia e precisione ogni dettaglio appreso in un estenuante pomeriggio di gennaio:
-Se dobbiamo parlare obiettivamente di comportamento eroico- si esibiva con convinzione -Achille non è, a mio avviso, un vero paladino, infatti aveva abbandonato il campo di battaglia durante la guerra di Troia solo per puro orgoglio, e vi tornò dopo la morte di Patroclo, cioè, a me sta più simpatico Ettore, Rose, scusa, ma i gusti sono gusti. Ulisse è famoso per la sua astuzia e, oserei, la sua incoscienza, è rimasto lontano da Itaca per vent’anni, cioè, non si ricordava che aveva una moglie e un figlio? Preferiva cacciarsi nei guai peggio di me e Albus, noi siamo più razionali, condividi?
Albus, desideroso di parlare, tacciò l’amico e presentò Enea:
-Quanto a Enea, denominato da Virgilio il pius, ha abbandonato la donna che amava, io non lo avrei mai fatto!
Così si andò avanti per un intenso quarto d’ora, Scorpius interrompeva Albus e Albus interrompeva Scorpius, ed entrambi parlavano, parlavano, non si sapevano più fermare.
E Briseide qua, e Circe là, e Didone che si suicidava, e la saggezza di uno e il tallone dell’altro, e l’obbedienza alle leggi divine, e “nessuno” era il suo nome, e lo studio delle fonti, e la questione omerica, almeno quella volta si erano interessati a tutto.
Alla fine Rose, stravolta da tutti quei discorsi per lei incomprensibili, si decise a zittirli.
-Basta, insomma, la mia era una domanda banale, si può sapere quali stornelli state tirando fuori? La risposta è facilissima, falliti!- affermò esasperata.
I due amici la guardarono delusi. Come, non avevano saputo risponderle decentemente?
Adesso che si apprestava a parlare Rose Weasley erano certi che sarebbero rientrati in Dormitorio con un mal di testa clamoroso, quando attaccava la secchiona letterata per eccellenza potevano materializzare i cuscini!
Rose li guardò sorniona e sciolse il grande quesito:
-Achille era forte perché faceva tante guerre, Ulisse era furbo perché faceva tanti viaggi, Enea era forte e furbo perché faceva tante guerre e tanti viaggi! Semplice, no?


 

Ok, maghetti, tornate a studiare incantesimi e pozioni, che alla letteratura ci pensiamo noi babbani!
   
 
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