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Autore: yobai888    29/12/2010    3 recensioni
Il re degli shinigami era stato il primo dio della morte a nascere dopo la divisione dell'universo, poi tutti gli shinigami precedenti erano morti, perdendo l'immortalità, e lui aveva potuto governa su tutti gli dei della morte nati dopo.
Per rimanere in vita aveva creato i Death note, quaderni demoniaci in grado di rubare la vita agli umani, i nuovi abitanti dell'universo, per aumentare la longevità degli shinigami.
Ma il non-essere non può esistere senza l'essere, e vennero creati altrettanti amuleti, capaci di allungare la vita agli umani, e di uccidere gli shinigami.
Gli dei della morte si occuparono di distruggerli tutti.
Quasi tutti.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Alive'
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Parte 1

All'inizio il mondo era solo oscurità.
Era una terra desolata, dove non cresceva nulla o quasi.
Era popolata solo da shinigami, dei della morte, creati per abitare quell'inferno.
Originariamente gli shinigami erano immortali, non potevano morire nemmeno volendolo.
Ma il non-essere, l'oscurità, non può esistere senza l'essere, per questo una lama di luce irruppe nell'oscurità, interrompendo la monotonia dell'universo.
Piano piano la luce prese piede, fino a occupare l'esatta metà del creato.
Da allora la luce e l'oscurità combattono in una eterna danza.

Il re degli shinigami era stato il primo dio della morte a nascere dopo la divisione dell'universo, poi tutti gli shinigami precedenti erano morti, perdendo l'immortalità, e lui aveva potuto governa su tutti gli dei della morte nati dopo.
Per rimanere in vita aveva creato i Death note, quaderni demoniaci in grado di rubare la vita agli umani, i nuovi abitanti dell'universo, per aumentare la longevità degli shinigami.
Ma il non-essere non può esistere senza l'essere, e vennero creati altrettanti amuleti, capaci di allungare la vita agli umani, e di uccidere gli shinigami.
Gli dei della morte si occuparono di distruggerli tutti.
Quasi tutti.

Rabuto stava guardando fuori dalla finestra, fuori pioveva, era come se il cielo stesse piangendo.
Come lui.
La notizia della morte di suo zio gli era arrivata quella stessa mattina.
In realtà non era il suo vero zio, ma il suo insegnante al corso d'arte, erano diventati amici e per lui era quasi un suo parente.
-Rabuto! Scendi, c'è una tua amica!- urlò sua madre dal piano di sotto.
Un'amica? Strano.
Scese la scale, nell'ingresso c'era una ragazza, aveva i capelli neri, molto scuri, tagliati a caschetto, e un paio di occhiali squadrati sul naso.
Doveva avere l'età di Rabuto e frequentava la sua stessa scuola, vista la divisa.
-Forse è meglio se vi lascio soli- così dicendo la madre di Rabuto tornò in cucina.
-C...ciao, io sono Mizuki.
-Ciao, ci conosciamo?
-A dire il vero no, ma il signor Akazawa era il mio insegnante d'arte e so che gli eri molto legato, sono venuta per darti le mie condoglianze.
-Grazie, non dovevi.
-Sono venuta anche per darti questo- tirò fuori da una tasca un pacchettino -è un omamori, un amuleto shinto, aiuta a superare i lutti, pensavo fosse un pensiero carino...- chinò la testa e arrossì.
-Beh... molte grazie, sei stata davvero gentile, ti va di fermarti a prendere il tè?
-No, grazie lo stesso, ma ora devo proprio andare, ci vediamo domani a scuola!
-Ok, ciao!-
Che strana ragazza.
Ma andare al tempio shinto era una buona idea, forse l'avrebbe davvero aiutato ad elaborare il lutto.

Per entrare al tempio bisognava passare sotto tre archi, o torii, quello era un tempio modesto quindi le torii non erano molto ricche ma, entrandoci, si aveva l'idea di avere accesso a un luogo sacro.
Il tempio era consacrato a un kami della fortuna e della vita, i kami sono degli dei che vivono in un piano parallelo al nostro.
Al centro del tempio era conservata una reliquia, era una specie di quaderno, bianco e dorato, nell'antichità si credeva che scrivendoci sopra il proprio nome la propria vita si allungasse.
Quando sentì l'esplosione Rabuto stava ammirando il parco del tempio, adorava i ciliegi in fiore.
Fu come un ondata di calore che sbattè Rabuto a terra, nel panico agguantò la reliquia e corse fuori, quando arrivarono le ambulanze Rabuto aiutò a caricare gli anziani sulle barelle, ma rifiutò di farsi portare in ospedale, stava bene.
Quando tornò a casa sua madre stava piangendo, sapeva che Rabuto era andato al tempio e aveva letto la notizia dell'esplosione sul giornale, era stata colpa di una uscita di gas.
Rabuto si buttò sul letto, l'incidente non lo aveva distolto solo dalla morte del suo insegnante, ma dalla morte in generale.
Era tutto il giorno che pensava alla data della sua morte, non sapeva se sarebbe stata vicina o lontana, ma una cosa era certa, sarebbe morto.
Si ricordò improvvisamente della reliquia che aveva preso al tempio, il quaderno era nel suo zaino, lo tirò fuori.
La copertina era un po' ruvida, bianca e dorata, non aveva scritte a indicare cosa fosse.
Lo sfogliò.
Nella prima pagina c'erano solo nomi di persone, poi il resto era vuoto, continuò a sfogliarlo, nel risvolto di copertina c'era una specie di elenco, sembravano regole.
Era scritto in giapponese antico, probabilmente dell'epoca Sengoku, Rabuto ci mise un po' a capire cosa ci fosse scritto, il contenuto era questo.

-L'umano il cui nome verrà scritto su questo quaderno tornerà a vivere.
-Bisognerà avere in mente il volto e il nome della persona per resuscitarlo.
-Si potrà decidere la data della sua resurrezione e gli avvenimenti che la precederanno specificandoli.
-Qualora l'umano il cui nome sarà scritto sul quaderno fosse ancora vivo l'effetto del quaderno sarà nullo.
-Se la data della resurrezione non verrà specificata l'umano tornerà in vita 30 secondi dopo che il suo nome sarà scritto sul quaderno.

Che culto complicato, assomigliava tanto a quelle catene che giravano sul web e sui cellulari.
Un pensiero lo fulminò.
Se il quaderno avesse davvero avuto effetto avrebbe potuto portare di nuovo in vita suo zio!
Si costrinse a frenarsi, se non fosse successo niente il dolore per la morte di suo zio sarebbe stato ancora più gravoso.
E in ogni caso in quel momento si trovava diversi metri sotto terra, se fosse tornato in vita avrebbe vissuto un incubo.
Però... grazie al potere di quel quaderno avrebbe potuto far cessare il dolore nel mondo, ma prima doveva provarlo.
Prese il giornale e andò alla pagina dei necrologi, se avesse resuscitato delle persone che in quel momento si trovavano ancora all obitorio la notizia avrebbe avuto un po' di rilievo.
Akahito Kimura, Koshiro Natsu e Munoto Kokan trenta secondi dopo si svegliarono.

Nel mondo degli shinigami tre dei della morte morirono.
Il fatto che ne morisse uno era una cosa rarissima, tre insieme non sembrava nemmeno possibile.
Si disintegrarono come polvere.

To be continued

  
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