Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: MaryLouise    29/12/2010    7 recensioni
Sam l'ha lasciata. Ha avuto l'imprinting con Emily.
Ma Leah non si da per vinta.
Che succederebbe se riuscisse a spezzare il legame tra i due?
Storia di MaryLouise e Lupagic
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Leah Clearweater, Quileute, Seth Clearwater
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

III. Partenza

 

 

Una volta trasformata in licantropo si mise a correre.
Voleva andare via da Forks e liberarsi di tutti i problemi.
Se ne sarebbe andata lontano, molto lontano. La sua meta era New York.
Avrebbe trovato lavoro, sarebbe rimasta lì. Lontana dai pensieri del branco, lontana da Sam. Scosse la testa. Non doveva pensare a lui.
La notte silenziosa faceva da sfondo al suo correre infinito, che sembrava non dovesse smettere mai. Le sue zampe arrancavano sul terriccio, i suoi artigli ne graffiavano la superficie irregolare.
Sentì le zampe farsi bagnate, l'umido penetrare nei polpastrelli. Era finita in una pozzanghera perfetto. Avrebbe avuto tutte le zampe infangate ora.
Lo specchio d'acqua riflesse un'immagine. Una donna, divisa a metà.
La prima aveva il viso luminoso e felice, gli occhi sorridenti e sprizzanti di gioia.
 La seconda aveva un'espressione cupa e buia ad oscurarle il viso, gli occhi spenti e quasi privi di vita. Sussultò quando si rese conto d'essere lei.
Da una parte c’era una Leah solare e sorridente, dall’altra una Leah arrogante e scontrosa, triste.
Si mise a correre più veloce, cercando di eliminare quel pensiero.
Quella pozzanghera aveva trasformato le sue emozioni in un’immagine. Era come se sapesse che il suo cuore era così, diviso.
Continuò la sua corsa sfrenata, diretta al piccolo aeroporto di Port Angeles. Era sgombro, nemmeno una persona in giro.  
Non sapeva che cosa stava facendo. Che cosa sarebbe successo? Sarebbe riuscita a dimenticare i suoi fratelli, sua madre e l’alfa? Soprattutto l’alfa. Non credeva che l’avrebbe dimenticato. Ma era sempre meglio provare, giusto?
Doveva dimenticare tutto ed iniziare una nuova vita lontano dai suoi cari.
Aspettò lì in sembianze umane. Quella sarebbe stata l’ultima volta che si sarebbe ritrasformata.
Da ora in poi, avrebbe fatto finta di non conoscere vampiri e licantropi. Si mise su una panchina, e si addormentò. 


Era a casa, in una riunione. Sam la guardava come se fosse la più bella di tutte.
Lei, una volta alzatasi per comunicare che aveva qualcosa da dire, cominciò ad informare il branco, «Questa sarà l’ultima volta che mi vedrete. Non tornerò più».
Alcuni suoi fratelli a quelle parole ringhiarono in segno di disapprovazione.

Lei, facendo finta di non averli sentiti, si trasformò e s’incamminò di sopra. Sbatté la porta con rabbia e si lasciò in un pianto silenzioso ma disperato.
Sentì la porta aprirsi, ma non si voltò e non fece cenno di aver sentito. Sam si accomodò sul letto, e la guardò con degli occhi tristissimi ma innamorati.
«E così hai intenzione di andartene, eh?», chiese, con voce singhiozzante.
«Sì, qual è il problema?», chiese lei, in un singhiozzo soffocato.
«Ti amo». Le pronunciò così piano che Leah non le sentì.
«Cosa?», chiese incuriosita.
Sam aprì bocca, ma non riuscì a formulare una frase perché...


Si svegliò distesa su una panchina.
All’improvviso ricordò tutto. La notte precedente si era addormentata nel bosco, Sam l’aveva presa e l’aveva portata in casa sua. Poi se ne era andata per raggiungere Port Angeles. Si schiaffeggiò la fronte, come aveva potuto dimenticare il volo?
Ora avrebbe dovuto aspettare il pomeriggio per prenderne un altro. Si guardò intorno, tutti erano intenti ad imbarcarsi e qualcuno la guardava con meraviglia.
 Si alzò da quella panchina, ed andò a fare colazione.
Si sedette su una delle malconce sedie di plastica del bar e ordinò un caffè macchiato, girandolo piano col cucchiaino. Ne percepì il calore appena le sue labbra sfiorarono la bevanda. Troppo bollente per gli umani, ma solo caldo per i licantropi.
Lo sorseggiò alla stessa velocità con cui aveva girato il cucchiaino.
«Leah». Avrebbe riconosciuto quella voce ovunque.
Si girò lentamente e vide Emily.
Cercò di mascherare malamente il suo sguardo d'invidia e odio sua cugina.
«Che ci fai qui? Ti abbiamo cercato ovunque, non speravo di trovarti ancora a Port Angeles», i suoi ridenti occhi scuri la fissavano, con una sfumatura innocente a velarli.
Si alzò tenendo il caffè in mano, allontanandosi.

Emily la seguì, abbandonando il suo sorriso. «Che ti succede?».
«Mi chiedi che succede?», respirò profondamente. «Vediamo, mi hai solo rubato il futuro marito e distrutto l'avvenire. Ecco che mi succede».
Emily indietreggiò. «Perché mi stai trattando così? Sai che non è stata colpa mia».

«Bisogna essere in due per mettersi insieme».
I suoi occhi si riempirono di lacrime. «Dunque è l'ultima volta che ti vedrò».
«Sì, per tua fortuna». Non la degnò più di uno sguardo e  s'imbucò nella coda per il check-in. Controllò i voli. Ne sarebbe partito uno tra una quarantina di minuti.
Aspettò pazientemente il suo turno, dopodiché s'avviò  verso la dogana.
Passato il controllo, si recò il più velocemente possibile verso l'imbarco.
La voce gracchiante annunciò la partenza.
Addio Forks.
Salve New York.

 

Perché devo sempre venire a sapere per ultimo tutte le news del branco, comprese quelle che riguardano mia sorella? latrò Seth, indignato.
Piantala, batuffolo di peli ringhiò Jared.
Va bene, la pianto borbottò coprendosi il muso con le zampe anteriori.
Leah ha chiesto il permesso per andarsene almeno? domandò Jacob.
Non credo proprio affermò Paul.
Infatti, è sempre stata una ragazza trasgressiva ridacchiò Quil.
Ha chiesto il permesso a me e io l'ho lasciata andare. Punto. era l'alfa a parlare.
Abbassarono tutti il muso.
Perché l'hai fatto? E' una di noi e deve vivere con noi ringhiò Jake.
Soffriva, voi tutti ne conoscete la causa.
L'hai lasciata andare solo perché in questo modo sei a posto con la tua coscienza latrò Seth.
L'ho lasciata andare perché mi sembrava giusto. La discussione è chiusa la voce a doppio timbro di Sam.
Io me ne vado il lupo più piccolo di tutti si girò e tornò altezzoso verso casa.
Vado con lui affermò Quil.
Ti seguo a ruota gli corse dietro Embry.
Veniamo anche noi affermarono in coro Paul e Jared.
Non te la prendere con te stesso Sam. Probabilmente hai fatto la cosa giusta una punta d'incertezza persino nella voce del beta. Jake s'avvicinò a lui, strusciando il naso contro la sua folta pelliccia, per poi scomparire nell'ombra.
Probabilmente aveva fatto la cosa giusta. Perché allora percepiva tutt'altro?

 

La città era avvolta da una pesante coltre di nebbia che le si appiccicava ai capelli.
Gli uomini erano vestiti con cappotti pesanti, le donne con pellicce.
Lei possedeva soltanto una felpa leggera e il suo paio preferito di jeans. Forse era per quello che la gente si girava a guardarla.
Decise di sostare per quella notte in un hotel di periferia.
Era di media altezza, l'intonaco scrostato ed i muri bagnati gli davano un'aria lugubre.
Le finestre erano molto sporche, dall'interno non proveniva luce.
Ma di cosa aveva paura lei? Era un licantropo. Entrò.
«Desidera?», l'accolse un uomo alto e distinto, in netto contrasto con l'ambiente circostante.
«Vorrei una camera».
«Sono dieci dollari a notte, spese extra escluse».
«La prendo».
S'illuminò in un ampio sorriso.
«Secondo piano a sinistra, numero 203», declamò, consegnandole la chiave d'ottone.
«Buonanotte».
Dormì male, il materasso era molle e molto sottile, inoltre la sua mente era perseguitata da incubi.
Il mattino seguente, con l'ausilio di un cappuccino caldo preso da Starbucks, s'avviò alla ricerca di un lavoro.
La sua esplorazione non durò a lungo. Un grande magazzino era alla ricerca di una nuova commessa. Lei era lì, disponibile a cominciare subito.
Disponibile a muovere i primi passi verso la sua nuova vita.

 

Jo_96: Ok, ok. Scappiamo prima che ci tiriate pomodori, frutta ammuffita, o qualcos'altro!
LupacchiottaCullen99: Dai, Jo! Non essere sempre la solita!
Jo_96: Che ci vuoi fare? Ogni volta vorrebbero ammazzarci! xD 
LupacchiottaCullen99: Dai, sù, non fare così! Dopotutto ci inseguono soltanto con i coltelli appuntiti xP
Jo_96: Un profondo inchino alle 7 persone che hanno commentato la storia e alle 8 che l'hanno inserita nelle seguite!
LupacchiottaCullen99: Ok, ok, dobbiamo andare.
Jo_96: Spero vi sia piaciuto il capitolo. 
LupacchiottaCullen99: In questo caso, recensite!
LupacchiottaCullen99 & Jo_96: ora noi vi salutiamo, dopo aver augurato a tutti voi felice 2011!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: MaryLouise