Cap 5
I giorni seguenti passarono con lo stesso programma giornaliero. Adoravo guardare i due fratelli giocare dalla finestra e raggiungerli per unirmi a loro.
Quel pomeriggio correvo per il giardino, che era simile a un labirinto per come era strutturato. Ridevo fortemente e dietro di me vi era Stefan che mi rincorreva, cercando di prendermi come se fossi un premio importante.
“Ho vinto!” esclamai, poggiandomi su una statua. “Qual è la mia ricompensa?” chiesi a Stefan, avvicinandomi maliziosamente. “Quale vorreste che fosse?” una voce interruppe il nostro dialogo, entrambi ci girammo verso la fonte, era Damon.
Indossava la stessa divisa che aveva il giorno in cui lo vidi scendere dalla carrozza, ma con in mano una pergamena che sbatteva sull'altra divertito.
“Ti hanno prolungato la licenza?” domandò Stefan. “Mi stavo divertendo troppo per tornare a combattere!” esclamò l'altro, sorridendo e alzandosi dalla pietra. “Il tuo impegno nei confronti della federazione è notevole!” Stefan lo abbracciò con tutto l'affetto possibile e Damon ricambiò. Li guardavo sorridendo, vedevo in loro un grande amore fraterno che chiunque avrebbe invidiato.
“Beh, la cosa va a meraviglia per me” Decisi di interompere l'abbraccio. “In che senso signorina Katherine?” chiese Damon curioso. “Ora avrò entrambi qui ad intrattenermi” risposi con un tono provocatorio, e sorrisero entrambi. “Prima di tutto ho bisogno che qualcuno mi accompagni al ballo dei fondatori...” mi girai delicatamente, ed entrambi risposero con un “Ne sarei onorato” o “E' un piacere”. Mi fermai, sorridendo per le loro reazioni. Risi e mi rivoltai. “I brillanti e gentili fratelli Salvatore corrono in mio soccorso” avanzai, girando intorno a loro, ipnotizzandoli. “Come potrò mai scegliere?” domandai scuotendo la testa, senza cercare una risposta, e ritornai all'interno del pensionato camminando con le mani sulla schiena, come una nobil donna qualsiasi.
Tornai di sopra, e trovai Emily vicino alla mia porta, che mi attendeva.
“Ha intenzione di dirglielo?” domandò, guardandomi preoccupata. Inizialmente non diedi una risposta. “Quando sarà il momento” risposi, ed entrai in camera, guardandola con la coda dell'occhio, mentre sorrideva.
Aprii un cassetto e presi il mio diario. Lo aprii, e inzuppando d'inchiostro la punta della penna che trovai sulla scrivania, cominciai a scrivere qualcosa.
2 Agosto 1864.
Non scrivo qualcosa da parecchio tempo. Adesso più che mai ho bisogno di farlo.
Ho conosciuto due giovani, Stefan e Damon. Sono entrambi fratelli. Sono i figli di Giuseppe Salvatore, e animano i miei giorni di permanenza nel pensionato di famiglia.
Dovrò scegliere chi, dei due, mi accompagnerà al ballo dei fondatori della città. Caro diario,
so già chi sceglierò, perché per la prima volta dopo tanto tempo, il mio cuore dice che è la scelta giusta.
“Emily, dite a Stefan di preparare il suo vestito per il ballo dei fondatori” ordinai.