IL GRAFFITO
Prima Parte
- Io... mi chiedevo... ti andrebbe di venire ad Hogsmeade con me,
sabato?
Ron si girò lentamente verso la ragazza dai lisci capelli
biondo miele seduta vicino a lui; incredulo la guardò per qualche istante,
mentre in viso gli diventava di un acceso colore rossastro.
Aprì la bocca a fatica un paio di volte, prima di
balbettare incoerentemente. La ragazza fece una faccia dispiaciuta e offesa
allo stesso tempo, come una bambina a cui hanno levato il suo giocattolino
preferito:
-
Non vuoi...?
Ron abbassò lo sguardo, sempre borbottando qualcosa di
incomprensibile, imbarazzatissimo. Lei decise che era ora di passare
all’azione.
Gli accarezzò una guancia (lui si scostò subito, neanche
l’avesse scottato) e gli posò l’altra mano su quella di lui (che la ritirò
velocemente), cercando di intercettare gli occhi del ragazzo con il suo sguardo
azzurro, ancora seducentemente imbronciato. Lui continuava ad evitarlo
ostinatamente, e lei cominciava ad irritarsi.
-
Non ti piaccio?
Questa volta lui alzò la testa, seppur al rallentatore, e
la guardò, per poi dire con voce bassa, ma sicura: - Non... non è che non mi
piaci... è che non mi interessi.
Questa volta fu il suo turno rimanere a bocca aperta; poi,
disse, con voce che sprizzava vendetta: - C’è qualcun altra?
Proprio mentre lui stava – forse – per rispondere,
un’altra ragazza entrò in Sala Comune, carica di libri, e gettò un’occhiata
verso il loro tavolo:
-
Ron! Eccoti! È da un’ora che ti cerco... siamo di ronda
adesso! Andiamo, dai...
A quella voce, il ragazzo sussultò, diventando di un bordò
ancora più acceso; e salutata la ragazza bionda, si avviò con Hermione, tirando
un sospiro di sollievo per essersi liberato di quell’impiccio.
Ma non sapeva, mentre la ragazza li guardava furente
dall’altra parte della stanza, che l’impiccio era appena cominciato.
*
Ron Weasley ama Hermione Granger
Non era possibile.
Eppure, era davanti ai suoi occhi. Quella scritta.
Troneggiava nel corridoio del sesto piano, rossa, brillante, a caratteri
cubitali in modo che chiunque la potesse vedere.
E un unico pensiero si fece strada nella sua mente, a
quella vista.
Oh, cazzo!
-
Ron, cosa c’è?
La voce di Harry lo raggiunse attraverso il corridoio, e
sentì i suoi passi avvicinarsi velocemente. Si fermò proprio accanto a lui, e
volse lo sguardo occhialuto verso il graffito; Ron si girò ancora sconvolto,
come in trance, verso di lui; lo vide alzare un sopracciglio, perplesso. Poi si
sistemò gli occhiali sul naso, gli mise una mano sulla spalla.
-
Bè, amico...
Scosse la testa.
-
... oh, cazzo, eh?
Disse Harry, come se fosse davanti ad un’opera stupenda e
rivelatrice di un autore – autrice, sospettava Ron – di grandissimo
talento, quasi ammirato. E proprio mentre si stava voltando verso di lui per
mandarlo a quel paese, vide Hermione.
Prima particina di una cosa che sto scrivendo... la
seconda e penso ultima parte, a meno che – cosa improbabile – cambi idea, verrà
postata stasera o domani.
Recensiteeee!