Fa freddo. Osservo un panorama deprimente accanto a me. Anche se il sole si sta appena mostrando, provo ancora un vago senso di inquietudine. I mostri se ne sono appena andati, è stata una notte infernale. Non ho fatto altro che sorvegliare Caska. Provo strane sensazioni.
E’ la prima volta, nella mia vita, che mi prendo cura di una persona. Durante la mia infanzia e la mia adolescenza, nelle poche volte in cui mi dimostravo gentile avevo comunque dei secondi fini. Provavo una rabbia incredibile che dovevo sfogare su coloro che mi circondavano. Mi pervadeva una voglia indefinibile, di bruciare, di fare del male, trovare la sofferenza negli occhi della gente. Invece, da quando sto seguendo il Guerriero Nero credo di essermi calmata. Chissà, forse sto facendo la cosa giusta. Anche se temo di essere inutile. Non ho alcuna capacità, niente, che possa farmi distinguere dagli altri. La vecchia Farnese, viziata, autoritaria, rispettata solo per il nome che portava, ora non c'è più. L'ho tagliata via come le trecce che imprigionavano i miei lunghi capelli.
Sospiro. Caska si è addormentata, tranquilla. La lascio e mi metto a camminare, anche se lei rimane nel mio campo visivo.
Attorno al fuoco riposano i miei compagni di viaggio, sfiniti dalla lotta notturna. Isidoro, quel bizzarro ragazzino che fa un sacco di confusione, scalcia nel sonno e dà dei colpi a Pak, l’elfo, che borbotta qualcosa di indefinito. Il Guerriero mi dà le spalle. Anche se non posso vedergli il volto, qualcosa mi dice che è ancora sveglio(quell’uomo è incredibile!).
E Serpico. Dorme sulla schiena, silenzioso come al solito. Mi avvicino lentamente. Il mio cuore batte veloce, non riesco a controllarlo. Mentre dorme sembra un bambino; è veramente grazioso. Mi fa tornare indietro, all’infanzia, quando lo tenni a letto per avere un altro schiavetto al mio seguito.  Una domanda, che mi ha riempito i pensieri nelle ultime notti mi assale ancora. Perché, continua a seguirmi? Per quale motivo continua a giurare fedeltà ad una persona come me? Ha veramente la pazienza di un santo. Chiunque altro, se ne sarebbe sicuramente andato alla prima occasione.
Gli scosto una ciocca dei capelli biondi, così simili ai miei, e svelo il taglio sottile dei suoi occhi da volpe. Ora non posso farlo, ma prima o poi mi sdebiterò . Non so quando questo avverrà, ma per allora sarò preparata. Farò in modo che mi ringrazi. E’ una promessa.