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Autore: valentina_black_cullen    11/01/2011    5 recensioni
-Edward, ma cosa ti aspettavi? Che ti abbracciassi e ti baciassi appassionatamente?- sibilai, cercando di trattenere le lacrime.
-Io... mi mancavi. Sono stati due anni di inferno e adesso sono venuto qui, per chiedere il tuo perdono-
Lo guardai -Bene, ora puoi anche andare via e portare con te le tue stupide scuse, perché non le voglio-
-Bella- disse, cercando di leggere nei miei occhi la verità.
-Non ti amo più, vattene- ****** E se Jacob, non fosse diventato il migliore amico di Bella? E se Edward, tornasse dopo tanto tempo? New Moon secondo il mio punto di vista.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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Rispondo alle recensioni:

Giselle S: Sinceramente a me questa Bella piace molto, anche se nonostante cerca con tutta se stessa di odiare Edward, lo ama più di ogni cosa.
Il ruolo di Jacob si scoprirà nel prossimo capitolo e si capirà anche perchè Bella e lui non diventeranno mai migliori amici. Un bacione, Vale.
Giulls: Grazie per la recensione tesoro, spero che questo capitolo possa piacerti perchè il tuo commento per me vale molto :)
Luna Renesmee Lilian Cullen: Anche io sono felicissima che Bella e Jacob non diventano amici *_* muaaaa.
kandy_angel: Ma grazieeee :)
deny1994: Ebbene sì :D anche se non credo che Bella riuscirà a farlo ingelosire, è così ingenua... un bacio :)
vanderbit: Se vuoi avere le tue risposte, continua a seguire questa storia :D
poc: Grazie per il complimento, un bacio ^^


CAPITOLO 1 - Ninna nanna

--Ciao-- mi sussurrò una voce vicino a me, la sua voce.
--Edward-- gridai correndo verso di lui ed abbracciandolo. --Mi sei mancato--
--Shh-- mormorò come per tranquillizzarmi. --Anche tu--
Era tutto così naturale intorno a noi, ci trovavamo nella mia camera ed era notte.
--Dovrei essere arrabbiata con te, mi hai lasciata dicendo che non mi amavi più, eppure io ti amo ancora Edward-- mentre parlavo, lasciavo dei piccoli baci sul suo collo ghiacciato.
--Ti amo anch'io Bella, ma il nostro è un amore impossibile--
--No-- urlai e mentre lo stringevo ancora forte a me, la sua figura scomparve lasciandomi abbracciare il vuoto.

Mi svegliai tutta sudata e con le lacrime agli occhi, ma non me ne curai più di tanto... ormai era così da oltre un anno.
Sorrisi amara, se mai un giorno l'avessi rivisto non gli avrei mai dato la soddisfazione di dirgli che lo amavo e che mi era mancato, no non dopo tutto quello che mi aveva fatto passare.
Abbassai lo sguardo e vidi che strette tra le mani, avevo le nostre foto. Non ero riuscita a non guardarle... non ero riuscita a non piangere, tanto
per cambiare, mentre ricordavo ciò che era impresso in quelle immagini.
Nervosa, le buttai per terra e guardando verso la finestra, mi accorsi che era già mattino.
Mi vestii, mi lavai svogliatamente e non mi curai neanche di guardarmi allo specchio mentre mi pettinavo i capelli, tanto non me ne fregava niente di come potevo apparire agli altri, l'unica persona per cui mi era fatta bella era stata Edward che mi aveva spezzato il cuore dicendomi che per lui ero stata solo un passatempo, uno stupido gioco.
Eppure io ci avevo creduto alle sue parole... ogni volta che mi sussurrava ti amo il mio cuore perdeva un battito, ogni volta che leggero come una piuma toccava le mie labbra con le sue avevo un fremito, ogni volta che mi mormorava la mia ninna nanna per farmi addormentare mi sentivo felice.
Che ingenua ero stata. La prima notte che era rimasto a dormire con me mi aveva rivelato di non essere mai stato con una donna, che bugiardo.
Chissà quante ragazze aveva abbindolato prima di me, chissà con quante era riuscito ad andare oltre il semplice bacio.
Però di una cosa ero felice, se prima di lasciarmi io e lui avessimo fatto l'amore, non credo che sarei mai riuscita ad odiarlo.
Scesi in cucina, e trovai mio padre intento a leggere il giornale.
--Buongiorno papà-- dissi senza un'ombra di emozione.
--Buongiorno piccola-- rispose.
Mentre facevo colazione, sentivo i suoi occhi preoccupati addosso, ma non ebbi la farza di alzare lo sguardo, mi avrebbe fatto male vederlo soffrire ancora.
Quando finii, presi la mia borsa e mi diressi verso la porta. --Io vado a lavoro, ci vediamo dopo--
Lui rise gentile. --Bells, forse non ti sei accorta che oggi è domenica quindi niente lavoro--
Era vero. Ormai non mi accorgevo più di niente, da quando era finita la scuola quasi tutti i miei ex compagni erano andati al college:
Chi alla Brown, chi a Yale ed io, invece, rimanevo lì lavorando dai Newton.
Mio padre avrebbe tanto voluto vedermi andare all'università, aveva messo da parte dei soldi con lavoro e sacrifico, ma io sapevo di non avere la forza di affrontare tutto quanto anche se ero riuscita a prendere il diploma.
Insomma tutto il mondo andava avanti ed io restavo ferma, attaccata al fantasma di Edward.
--Ah, giusto-- mormorai a bassa voce e incominciando a salire le scale per tornare in camera.
--Ehm, Bella...-- chiese titubante mio padre.
--Dimmi-- gli risposi, facendo un debole sorriso.
Prese coraggio. --Questa sera siamo stati invitati a La Push dai Black, ti andrebbe di venirci?--
No che non mi andava, volevo solo trovare il modo per smettere di soffrire, per smettere di sentire il mio stomaco attanagliato da scosse di dolore, ma sapevo che solo una persona sarebbe riuscita a far sì che quello avvenisse: Edward, l'uomo che amavo e odiavo più di ogni altra cosa al mondo.
--Okay papà-- risposi e mi sentii ancora più male quando vidi che nei suoi occhi era tornata la speranza.
Quando salii, mi accorsi che il mio cellulare aveva preso a squillare ed il numero era sempre lo stesso.
--Mike-- risposi annoiata, aprendo la chiamata.
--Bimba, ti volevo chiedere scusa per ieri, non mi sono comportato per niente da gentiluomo--
Mi venne da ridere a quell'affermazione. --Okay-- risposi.
--Okay? Cioè io ti chiedo scusa e tu mi rispondi solo okay?-- imprecò qualcosa sotto voce e poi continuò. --Hai perso tanto occasioni Bella, questa è veramente l'ultima volta che ci provo con te. E' da quando sei arrivata qui a Forks che mi sei piaciuta, ma tu non hai mai guardato me, no.
Hai avuto occhi sempre e solo per Cullen e adesso che non c'è più devo ancora vedere la sua ombra che ti segue come una calamita, che è sempre vicina a te. Apri gli occhi Bella, lui non c'è più e non ti tirerà i sassolini alla finestra per poi chiederti scusa in ginocchio. Di sicuro la sua vita sarà andata avanti, avrà trovato un'altra ragazza con cui stare. Ti prego ritorna a vivere, queste parole te le dico da amico, perchè so che tu non proverai mai niente per me--
Rimasi di sasso, aveva ragione in tutto. --Mike, non è così facile--
--Lo so, ma è passato un anno Bella, un anno--
--Io...-- sussurrai, sentendo le lacrime pizzicare i miei occhi. --Devo andare-- e posi fine alla chiamata.
Non ci pensai due volte e prese le chiavi del mio pick-up, feci per andare via.
--Esci?-- mi chiese Charlie.
--Sì-- risposi e scappai via, prima che le sue domande mi facessero capire che quello che stavo per fare, per l'ennesima volta, era sbagliato.
Quando arrivai di fronte a quella casa mi sentii sprofondare nei ricordi:
Ricordavo perfettamente la prima volta che ero stata lì, Edward voleva presentarmi la sua famiglia. Io ero agitata come non mai, lui per farmi rilassare prese la mia mano e la strinse forte alla sua.
Chiusi gli occhi e presi un lungo respiro, cercando di tornare lucida. Non capivo perchè mi trovassi lì, dopo il discorso di Mike avrei dovuto farmi un esame di coscienza e capire che dovevo ritornare a vivere, ma forse mi piaceva farmi male da sola un po' come Edward il leone pazzo e masochista.
Aprii la porta con le chiavi che si trovavano sotto lo zerbino. Le avevo trovate lì la prima volta che ero tornata a quella casa senza di lui e ancora mi chiedevo il perchè di quel gesto. Che Alice avesse previsto? No, lei era andata via senza neanche salutarmi.
Correndo, andai subito nella sua stanza e mi ci chiusi dentro.
Era tutto uguale, come la prima volta. Le uniche cose che mancavano erano i suoi cd, i suoi quadri e i suoi diari.
Ma per il resto tutto era rimasto com'era. C'era ancora il divano di pelle nera ad esempio e lo stereo.
Presi il cd che avevo trovato la sera prima nascosto sotto un'anta e lo inserii nello stereo, pentendomene subito.
Il dolore che sentii, mentre ascoltavo la mia ninna nanna, fu qualcosa di assurdo. Eppure non ebbi il coraggio di toglierla e fino a quando non si fece buio, stesa sul suo divano ascoltai quel cd.
Mentre andavo via guardai il cellulare, per vedere se mio padre mi aveva cercato: trovai dodici sue chiamate.
--Papà-- risposi sospirando, quando lo chiamai.
--Bella-- gridò. --Ma ti rendi conto di che ore sono? Sono più di otto ore che manchi da casa--
--Scusa-- sussurrai a bassissima voce.
Sospirò anche lui. --Ti aspetto qui per andare dai Black--
--Arrivo--
Dopo dieci minuti arrivai a casa e lo trovai che guardava fuori, aspettandomi.
Mi facevo schifo. Ormai io non vivevo più, ma anche per lui era lo stesso. Non facevo altro che farlo preoccupare dalla mattina alla sera, povero Charlie. Se avessi avuto la forza necessaria sarei andata via da Forks, ma i ricordi mi tenevano attaccata lì.
Quando mi vide, uscì fuori e mi guardò.
--Ti prego non fare domande-- mormorai, abbassando il capo.
--Ancora lui, vero? Quindi quello che c'è stato tra te e Newton...--
--Non c'è mai stato niente tra me e lui, papà. Fingevo--
--Perchè?--
Non c'era un perchè, non sapevo neanche io perchè l'avevo fatto. Ormai tutto era meccanico.
--Non lo so, vogliamo andare?--
--Ne sei sicura? Ti sto vedendo più distrutta del solito--
Andai da lui e lo abbracciai debolmente. --Charlie, ti sto privando fin troppo della tua vita, quindi andiamo--
--Bells a me della mia vita non importa, voglio solo vederti felice--
--Quando tornerà lui sarò di nuovo felice, ma...-- lui non sarebbe tornato.
Mi accarezzò una guancia. --Andiamo piccola--

 

  
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