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Autore: telesette    13/01/2011    3 recensioni
A distanza di quasi un anno dal successo ( si fa per dire! ) della fanfiction “Konoha West City”, ecco come promesso una nuova serie che ripropone i personaggi di NARUTO nell’epopèa western…
Neji Hyuga, la “Pallottola di Ghiaccio del Nord”, e i suoi due compagni di viaggio, Kalamity Tenten e Rock Lee, a un anno dal loro incontro si trovano ora in viaggio senza una mèta precisa: girano da un posto all’altro per affrontare sempre nuove sfide e per portare giustizia lungo la pista dei senza legge… La trama è più o meno la stessa, con qualche particolare dettaglio sul passato dei protagonisti: non mancheranno le scene violente e i momenti drammatici; non mancheranno gli scontri a fuoco ( XD soprattutto con “Il Vento della Prateria” - Rock Lee in circolazione! ); e ovviamente non mancherà nemmeno la classica Love-Story…
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Neji Hyuuga, Rock Lee, Tenten, Un po' tutti | Coppie: Neji/TenTen
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Neji X Tenten'
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- Rock Lee, muoviti - esclamò Tenten, finendo di sellare il cavallo. - Stai armeggiando con quella roba da ieri sera!

- Gnnn - fece il moro, cercando di stringere una molla di ferro. - Un momento, ho quasi finito…

- Bah!

 

Lasciando perdere l’amico, Tenten tirò fuori una pagnotta dalla tasca della sella e si avvicinò alla ragazza.

 

- Ti va di mangiare qualcosa ? - domandò, porgendole il pane con fare gentile. - Sarai affamata, dopo quella corsa nel deserto…

 

Mikom accettò il pane con gratitudine e mangiò avidamente, sotto lo sguardo soddisfatto di Tenten. Quest’ultima sorrise e, guardando verso Neji, rimase sorpresa nel vederlo già in piedi.

 

- Come mai così mattiniero ? - fece lei ironica.

 

Neji rispose con un leggero grugnito. Non era una novità il fatto che fosse di cattivo umore, tuttavia dalla sera precedente si rifiutò di aggiungere altro circa la presenza di Sasori e della sua banda a Puppet Town.

 

- Allora, che intenzioni hai ?

- Tu e quell’altro matto siete liberi di fare come credete - esclamò Neji, finendo di allacciare le redini del suo cavallo. - Avere a che fare con il “Marionettista del Deserto” equivale ad ingrassare il becchino… Per quanto mi riguarda, preferisco di gran lunga la sabbia e il vento caldo da qui a Silver City!

- Avresti il coraggio di negare aiuto a questa povera ragazza ?!?

- Sei tu che ti sei offerta di aiutarla, non io - tagliò corto Neji, montando in sella.

- Sei un vigliacco - urlò Tenten con rabbia.

- Pensala come vuoi - replicò Neji. - Semmai riuscirete a sopravvivere, cosa di cui dubito fortemente, avrete una bella storia da raccontare…

- Vai al diavolo!

 

Tenten batté gli stivali per terra con rabbia. Neji si allontanò al trotto finché non scomparve, lasciando la ragazza a chiedersi per quale motivo lei e Rock Lee avessero trascorso un anno intero a viaggiare assieme a un individuo simile.

 

- Dove sta andando Neji ? - domandò Rock Lee, sorpreso nel vederlo partire da solo.

- All’inferno, spero - rispose Tenten.

- Ho capito - osservò Rock Lee, scuotendo il capo. - Avete litigato di nuovo…

 

Gli occhi di Tenten si accesero come due fiammelle.

 

- Piantala di dire scemenze tu - gridò lei, facendolo sobbalzare. - Raccatta le tue cianfrusaglie piuttosto, andiamo a Puppet Town!

- Ma sei sicura che…

- Muoviti !!!

 

Durante il loro viaggio, Rock Lee aveva imparato abbastanza velocemente a non contraddire MAI Tenten, soprattutto quando quest’ultima ha i nervi a fior di pelle. Di conseguenza smise subito di fare commenti e, una volta radunate le proprie cose, montò immediatamente in sella. Tenten fece salire Mikom dietro di lei dopodiché, facendo segno a Rock Lee di seguirla, diede di sprone ed entrambi partirono al galoppo verso Puppet Town.

 

                                                                                                                                                   ***

 

Neji era ormai lontano dal punto in cui si erano separati. Difatti si voltò indietro ad osservare l’orizzonte alle sue spalle, con la sua solita espressione imperscrutabile.

 

- Che stupidi - mormorò. - Andare a cacciarsi nella tana dello scorpione, senza neanche sapere a cosa vanno incontro…

 

Thunderblack sbuffò violentemente al trotto, la folta criniera color pece in netto contrasto col suo manto candido come la neve.

 

- Bah - impreco Neji, scuotendo la testa. - Ne ho abbastanza di quella mocciosa petulante e di quello sciocco dal grilletto facile, che si arrangino!

 

Così dicendo, si calò il cappello sugli occhi e proseguì per la sua strada senza aggiungere una parola.

 

                                                                                                                                                   ***

 

Tenten e Rock Lee arrivarono in città verso il tramonto. Puppet Town non era molto grande, una lunga strada polverosa con due file di edifici ai lati, si trattava perlopiù di una tappa intermedia per i viaggiatori occasionali. Nei dintorni non sembrava esserci anima viva, salvo per quattro cowboys stanchi che rincasavano e uno o due cagnolini che scodinzolavano allegramente per ottenere qualche boccone.

La prima cosa che i due amici notarono, una volta scesi da cavallo, fu l’assenza del consueto schiamazzo proveniente dal saloon: piuttosto insolito per un piccolo paese di frontiera, senza altre attrazioni da offrire all’infuori di una buona bevuta.

 

- Per essere il covo di una banda di spietati fuorilegge, è tutto fin troppo calmo - osservò Tenten.

- Le apparenze ingannano - fece notare Rock Lee, dandole un leggero colpetto sulla spalla. - Sono sicuro che al saloon troveremo il nido di quei brutti ceffi…

- Per carità, fate attenzione - gemette Mikom. - Io… Io non… Vi prego, lasciatemi qui e tornate indietro prima che sia troppo tardi!

 

Sia Tenten che Rock Lee la guardarono sorpresi.

 

- Si può sapere che ti prende ?

- Vi chiedo scusa - fece la ragazza, scoppiando in lacrime. - Non volevo coinvolgervi, solo che i miei genitori… Non potevo lasciarli qui!

- E’ per questo che ti abbiamo accompagnata - cercò di tranquillizzarla Tenten. - Daremo a quel Sasori e alla sua banda una lezione che non dimenticheranno facilmente…

- No, vi prego - urlò Mikom terrorizzata. - Voi non sapete… non avete visto di cosa sono capaci… Non sono “esseri umani” !!!

- Tranquilla - sorrise Rock Lee con spavalderìa. - Abbiamo già avuto a che fare con i fuorilegge, sappiamo come trattare con quella gentaglia!

 

Il moro fece per avviarsi al saloon, quando Mikom cercò di fermarlo disperatamente agguantandolo per un braccio.

 

- Si può sapere che ti prende ?!?

 

Tenten si incupì in volto.

 

- Rock Lee - esclamò. - Evidentemente è ancora sconvolta per quello che ha visto… Rimani qui con lei, darò io un’occhiata al saloon!

- Sei sicura ?

 

Come annuì col capo, Tenten attraversò la strada a passo sicuro fino a raggiungere l’ingresso del locale. L’interno era fumoso e soffocante, come se qualcuno avesse bruciato dell’incenso di pessima qualità, ma la clientela sembrava stranamente calma. Tenten si guardò intorno: quattro individui erano seduti al tavolo alla sua sinistra e sembravano intenti a giocare a carte; altri tre erano appoggiati al bancone di fronte a lei, dandole le spalle; alla sua destra invece un’altra mezza dozzina di ceffi dall’aria poco raccomandabile, fermi e immobili come pupazzi…

 

- Strano - pensò Tenten, guardandosi intorno. - E’ la prima volta che metto piede in un locale senza sentire la solita puzza di whisky!

 

In effetti era piuttosto strano, per non dire assurdo, in giro non c’era neanche una bottiglia e nessuno col bicchiere in mano… Possibile ?

L’uomo dietro al bancone, col volto baffuto e praticamente calvo, stava lucidando la superficie di legno con un panno. Tenten attraversò il locale senza staccare le dita dalla rivoltella appesa al fianco, tuttavia nessuno sembrò interessarsi a lei.

 

- In c… che cosa posso servirla, signorina ? - domandò timidamente il barista.

 

Tenten esitò un momento prima di rispondere.

 

- Con questo caldo, ho proprio bisogno di qualcosa di fresco…

- Prego ?

- Sei sordo ?!? Ho detto che voglio qualcosa di fresco - così dicendo, Tenten posò una moneta sul banco e fissò il pover’uomo dritto negli occhi. - Per esempio un “cocktail allo scorpione”, mi hanno detto che è piuttosto famoso da queste parti!

 

L’uomo spalancò la bocca in preda al panico, tuttavia Tenten lo afferrò subito per impedirgli di allontanarsi.

 

- Non ci provare - sussurrò lei tra i denti. - Hai capito benissimo, voglio sapere dove posso trovare un individuo chiamato Sasori…

- Io… Io non so niente! P… per favore, io…

- E’ pericoloso giocare con gli scorpioni, ragazza mia - esclamò una voce roca alle sue spalle. - Il loro veleno uccide molto più in fretta delle pallottole!

 

Voltandosi di soprassalto, Tenten notò un individuo che prima le era sfuggito. Costui era nascosto dall’ombra e dal fumo che avvolgevano il tavolo d’angolo in fondo al locale. Osservandolo meglio, la cacciatrice di taglie riconobbe la descrizione fattale da Mikon: un uomo robusto, col volto semicoperto da una bandana e soprattutto l’inconfondibile scorpione color rosso vivo sui suoi vestiti… Non c’era alcun dubbio che quell’uomo fosse Sasori, il “Marionettista del Deserto” in persona!

 

- Sei tu il capo della banda dello Scorpione Rosso, vero ?

 

Per tutta risposta, Sasori le lanciò un’occhiata penetrante.

 

- Devo ammettere che hai un bel fegato - mormorò l’uomo, riportando l’attenzione al suo solitario e alla carta che teneva in mano: un asso di picche. - O più semplicemente incoscienza…

 

Lasciando perdere il barista, il quale non perse tempo nel cacciarsi terrorizzato sotto al bancone, Tenten si avvicinò al tavolo di Sasori senza battere ciglio.

 

- E’ inutile che cerchi di impressionarmi - fece acida la ragazza. - Sei solo un maiale, come tutti gli altri farabutti che insozzano la terra dove camminano… Sono qui per fartela pagare!

 

Sasori rimase calmo, come se niente fosse.

 

- Ho capito - esclamò. - E suppongo tu ci abbia riflettuto molto prima di entrare da quella porta…

- Se alludi ai tuoi scagnozzi - rispose Tenten, alludendo agli altri avventori. - Se solo provano a mettere mano alle pistole, te li faccio tutti secchi!

- Per questo non ti preoccupare, sparano solo quando IO glielo dico…

 

In effetti nessuno dei presenti sembrava scomporsi del fatto che la nuova venuta si fosse avvicinata con fare minaccioso al tavolo del loro capo, erano tutti calmi e tranquilli come da quando Tenten era entrata nel locale, e la sicurezza di Sasori era a dir poco inquietante.

 

- Hai grinta, ragazzina - aggiunse Sasori, prendendo in mano un’altra carta. - Così piena di energia… e così sciocca allo stesso tempo da non capire con chi hai a che fare, che peccato!

 

La mano di Tenten spazzò via tutte le carte presenti sul tavolo, mentre l’altra impugnò rapida la pistola. Sasori osservò impassibile la lucida canna di acciaio puntata contro la sua testa, mentre Tenten lo fissò con odio misto a disprezzo.

 

- Hai finito con la tua arroganza - esclamò lei.

 

Sasori gettò via con noncuranza la carta che aveva in mano.

 

- Se tu fossi più furba, avresti girato i tacchi non appena messo piede in città - mormorò il bandito. - Adesso invece mi costringi a darti una dura lezione, “ragazzina”…

- Alzati e vieni fuori, così perlomeno potrai crepare con dignità!

 

Tenten uscì fuori per prima secondo le regole, Sasori invece comparve subito dopo seguito dai suoi uomini. Tenten non poté fare a meno di notare il loro modo di muoversi e camminare quasi meccanico, sembravano dei burattini piuttosto che degli esseri umani, e anche nei loro lineamenti così rigidi e inespressivi c’era qualcosa di strano…

 

- Rock Lee - fece la ragazza, rivolta all’amico che l’aspettava dall’altra parte della strada assieme a Mikom.

- Tenten, cosa…

- Non fare domande e tieni pronta l’artiglieria - esclamò lei con un cenno d’intesa. - Se questi fantocci decidono di intromettersi, non avranno neanche il tempo per pentirsene!

- Sembri molto sicura di te, a quanto pare - commentò Sasori. - Mi chiedo se tu sia svelta con la pistola quanto lo sei con la lingua…

- Lo sono abbastanza da spedirti all’inferno prima che tu estragga!

- Se lo dici tu…

 

Tenten si mise di fronte all’avversario ad una distanza di alcuni metri. Rock Lee osservò la scena senza preoccuparsi troppo, conosceva  bene l’abilità di Tenten con la pistola e non aveva dubbi sull’esito del duello. Mikom invece sembrava terrorizzata al pensiero di quello che stava per accadere.

 

- Ti prego - esclamò la ragazza, cercando di supplicare Rock Lee. - Ti prego, fermala…

- Non posso - provò a spiegarle il moro. - Ormai la sfida è lanciata, non posso certo intervenire, è la Legge del West!

- Tu non capisci, la tua amica sta per essere uccisa!

 

Rock Lee sorrise rassicurante.

 

- Non preoccuparti - esclamò. - Tenten sa quello che fa, non è tipo da farsi battere facilmente e io pure ne so qualcosa…

- Dalle retta, figliolo - esclamò una voce alle spalle di Rock Lee.

 

Sorpreso il ragazzo si voltò e vide un vecchio abitante del luogo, con il volto segnato dall’angoscia.

 

- La tua amica è senza dubbio molto coraggiosa, ma non basta il coraggio per vincere contro il “Marionettista del Deserto”…

- Che intendete dire ?

- C’erano diversi pistoleri di passaggio, il giorno in cui Sasori è arrivato in città - spiegò il vecchio, chinando il capo con un sospiro. - Gli avranno sparato addosso almeno quaranta volte, eppure quel demonio non ha perso nemmeno una goccia di sangue… Nessun essere umano potrebbe sopravvivere a una cosa del genere, eppure è andata proprio così!

- Ma è impossibile - fece Rock Lee sgomento.

- Purtroppo è vero invece - proseguì il vecchio. - E se quella ragazza ha veramente intenzione di sfidarlo, ho paura che farà la stessa fine di quei poveri disgraziati…

 

Intanto Tenten si concentrò solamente sul nemico che aveva di fronte. L’aria era carica di tensione e le dita fremevano attorno al calcio della pistola, tuttavia Sasori sembrava del tutto indifferente. Anche gli uomini fermi davanti al saloon erano come tante marionette dalla forma umana, Tenten non aveva mai visto niente del genere in vita sua.

Il vento cominciò a soffiare, sollevando una nuvola di polvere tra i due contendenti. Gli occhi della giovane riuscirono ugualmente a cogliere il movimento di Sasori, la mano di quest’ultimo si abbassò verso la propria fondina. Per Tenten quello fu il segnale d’inizio: in men che non si dica estrasse la colt e fece partire il colpo prima che l’avversario potesse fare altrettanto.

Il rumore dello sparo ruppe la tensione che si era creata intorno al duello. Sasori crollò a terra senza un lamento e Tenten rimase immobile con l’arma in pugno, non riusciva ancora a credere di aver vinto.

 

- A… Ah - provò a dire Rock Lee. - Tenten, ce l’hai fatta!

 

Tenten osservò il corpo di Sasori riverso sulla schiena e si passò la mano sulla fronte, tirando un sospiro di sollievo.

 

- Ha avuto quello che meritava - esclamò lei, puntando in fretta l’arma verso gli altri banditi fermi davanti al saloon. - E voialtri, se non volete fare la sua stessa fine, gettate le armi e arrendetevi!

 

L’avvertimento di Tenten tuttavia non sortì alcun effetto, i banditi non batterono ciglio. La ragazza fece per ripetere il suo ordine, ma in quel momento si accorse del rumore assai noto di un grilletto che viene alzato.

 

- Tenten, attenta!

- Ma cosa…

 

Sia Tenten che Rock Lee osservarono sbigottiti il braccio di Sasori scricchiolare e sollevarsi, mentre il resto del corpo era ancora a terra immobile. Tenten vide con orrore la canna già puntata contro la sua testa, era troppo tardi per evitarla, non aveva scampo.

In quella però un’altra pistola fece sentire la sua voce, un colpo secco e preciso e il braccio di Sasori volò via con uno schianto, prima di ricadere nella polvere. Tenten si buttò al riparo del basamento rialzato del saloon, chiunque avesse sparato quel colpo le aveva appena salvato la vita.

 

- Tenten - gridò Rock Lee, non appena si rese conto di cosa era successo. - Stai bene ?

- Sì, sto bene - rispose lei. - Non preoccuparti per me, proteggi Mikom!

- Ma chi ha sparato ?

 

Bella domanda. Tuttavia in quel momento Tenten aveva altri interrogativi per la testa, per esempio come aveva fatto il braccio di Sasori a muoversi da solo ? Per poco non ci aveva rimesso la pelle… Con la coda dell’occhio, Tenten vide l’arto spezzato alla sua destra  con l’arma ancora ben stretta nelle dita.

 

- Pazzesco - esclamò lei. - Quel braccio è… artificiale!

 

Si trattava infatti di un braccio di legno, non c’era alcun dubbio, le schegge e la mancanza di sangue parlavano chiaro, ma la cosa più sorprendente era il meccanismo che gli aveva permesso di muoversi.

Il vento fischiò violentemente, sollevando una nuvola di polvere nel punto dove giaceva ancora Sasori. Questi rialzò di scatto il busto come una marionetta cui erano stati appena riattaccati i fili.

 

- Ma è ancora vivo ?

 

Con movimenti del tutto innaturali il bandito si rimise in piedi, la testa piegata all’indietro come se il collo fosse spezzato. Fu in quell’istante che Tenten comprese: non si trattava di un essere umano!

 

- Ma cosa diavolo è ?!?

 

Sinistri scricchiolii e il corpo di Sasori tornò a posto come se niente fosse, ad eccezione del braccio staccato. La sua figura tuttavia dava a intendere che il duello vero e proprio era appena cominciato.

 

- Sei fortunata - fece la voce di Sasori, in tono agghiacciante. - Se non fosse stato per quel proiettile, a quest’ora saresti già morta… Ad ogni modo, rimediamo subito!

 

Come in risposta ad un segnale convenuto, gli uomini di Sasori impugnarono tutti le pistole. Rock Lee capì che era arrivato il suo turno di esibirsi.

 

- Beccatevi questo, carogne!

 

In aggiunta alle sue micidiali pistole, quattro bocche da fuoco supplementari si aprirono istantaneamente sulle spalle e sugli avambracci con uno scatto metallico. Lo strano congegno era cucito addosso alla sua giubba per mezzo di alcune molle e conferiva al ragazzo un aspetto terrificante, sembrava un intero arsenale pronto a esplodere.

 

- Uragano del Vento di Piombo Moltiplicato !!!

 

Nessuno seppe dire quanti colpi furono sparati nello stesso momento. Mikom si mise al riparo dietro l’abbeveratoio e il vecchio che si era avvicinato se la diede a gambe, scomparendo dentro uno degli edifici. Rock Lee scatenò un vero e proprio inferno di proiettili che investì in pieno tutti coloro che gli si pararono davanti. Tenten approfittò della confusione per attraversare di corsa la strada e aggiungere il suo contributo. Sasori e la sua banda vacillarono sotto quella devastante pioggia di piombo, tuttavia dai loro corpi sconquassati non uscì una sola goccia di sangue. Le armi dei banditi rimasero saldamente nelle mani di questi ultimi e, come se dei fili invisibili ne guidassero i movimenti, risposero al fuoco costringendo Rock Lee e Tenten a mettersi al riparo.

 

- Quelli non sono uomini, sono proprio delle marionette - osservò Tenten con stupore.

- Cosa… - Rock Lee non riusciva a crederci. - Ma come accidenti è possibile ?!?

- Non lo so, è la prima volta che vedo una cosa del genere…

 

Interrompendo un attimo il “concerto”, Sasori sembrò intenzionato a spostare in avanti la fanteria.

 

- Poveri sciocchi - esclamò il marionettista. - Credevate davvero di cavarvela così ? Vi attende una fine miserabile!

 

Purtroppo aveva ragione. Le marionette/bandito si fecero avanti, per spedire all’inferno i due ragazzi e, malgrado Rock Lee e Tenten continuassero a sparare a raffica contro di loro, niente sembrava in grado di fermarle.

 

- Ho paura che questa sia veramente la fine…

 

In quel momento un cavallo sbucato dal nulla si lanciò al galoppo nella loro direzione. Il cavaliere teneva la testa abbassata contro la criniera dell’animale, Tenten lo riconobbe immediatamente.

 

- Quel cavallo è Thunderblack - sorrise lei. - E’ Neji, è venuto ad aiutarci!

 

Prendendo la mira in corsa, Neji sparò un colpo esattamente al petto di una delle marionette, facendola scoppiare in mille pezzi. Subito dopo sparò altri tre colpi e altrettante marionette fecero la stessa fine della prima.

 

- Guarda cosa mi tocca fare - brontolò Neji, soffiando sulla canna.

- Hai visto ? - fece Rock Lee, rivolto a Tenten. - Allora non tutto è perduto, facciamo fuori anche noi quegli spaventapasseri!

 

Così dicendo, riprese a sparare a raffica contro i nemici ancora in piedi.

 

- Rock Lee, piantala di sprecare munizioni - gridò Neji, voltando il cavallo. - Dovete mirare allo scorpione sul petto, è quello il loro unico punto debole!

- D’accordo, ho capito - rispose il moro, annuendo col capo.

 

Seguendo il consiglio dell’amico, sia Tenten che Rock Lee mirarono nel punto indicato e anche questa volta le marionette esplosero con uno schianto impressionante. Una di queste si era portata fin dove si era rintanata la povera Mikom… Nell’istante in cui la ragazza sollevò lo sguardo, il proiettile di Tenten fece esplodere la carcassa di legno a pochi centimetri dal suo volto. Lo shock fu tale da farle perdere i sensi per lo spavento.

 

- Come sta Mikom ? - chiese Rock Lee preoccupato.

- Sta bene - rispose Tenten, chinandosi su di lei. - Per fortuna è solo svenuta…

 

Mentre stava ancora parlando, non si accorse che il braccio della marionetta esplosa era ancora armato di pistola e stava appunto per far partire un colpo contro la sua schiena.

 

- Buttati a terra, sciocca - urlò Neji.

 

L’avvertimento giunse in tempo, Tenten si buttò all’istante e, rotolando su se stessa, sparò verso quella specie di protesi ambulante mandandola in frantumi.

 

- Uff - sospirò lei, rialzandosi. - Che razza di diavoleria!

- Incredibile - fece eco Rock Lee. - Gli avremo sparato contro qualcosa come mille pallottole, eppure non c’era verso di fermarle…

- Meno chiacchiere - tagliò corto Neji. - Prendete la ragazza e montate in sella anche voi, presto!

- Perché ?

- Fate come vi dico, una buona volta - sbraitò l’altro in risposta. - Distruggendo le marionette abbiamo solo qualche secondo di vantaggio… Muovetevi!

 

Senza alcuna voglia di discutere, Tenten caricò in sella Mikom ancora svenuta e si lanciò al galoppo, seguita a ruota da Rock Lee. Un istante più tardi i tre si erano già lasciati alle spalle città e marionette.

I “pezzi” dello Scorpione Rosso e della sua banda giacevano ora nella polvere. Tuttavia c’era ancora qualcosa che si muoveva: la carcassa di Sasori che ondeggiava al vento… Improvvisamente quest’ultima cedette, con un rumore di cerniere metalliche, e si aprì per rivelare un corpo molto più sottile nascosto al suo interno.

 

- Interessante - commentò la figura dai capelli rossicci, alzandosi in piedi. - L’ultimo arrivato non sembrava proprio uno sprovveduto, mi piacerebbe proprio sapere cos’ha da spartire con quegli altri due imbecilli…

 

Sasori rimase fermo ad osservare prima la nuvola di polvere che scompariva all’orizzonte, poi i resti delle sue marionette sparsi miseramente al suolo.

 

- Davvero notevole - osservò, raccogliendo quello che restava di un braccio. - E’ riuscito a scoprire il punto debole delle mie creature, come se avesse “visto” ciò che permette loro di muoversi…

 

Per qualche secondo Sasori restò in silenzio a riflettere sulla faccenda.

 

- Oh, beh - esclamò alla fine. - Sono certo che ci rincontreremo ancora, comunque!

 

Sasori gettò via con noncuranza il pezzo che aveva in mano.

 

- In fondo si trattava di modelli ormai vecchi, penso sia il caso di cominciare a costruirne di nuove… Forse è il momento di “utilizzare” qualche altro corpo!



( continua )

 

Nota dell'Autore:

XD scusatemi immensamente per il ritardo e per la mia lunga assenza... Purtroppo sono rimasto senza connessione a internet  ( per fortuna un amico mi ha prestato il PC per caricare questo capitolo ), e beh... Non c'è molto da dire, chiedo scusa a tutti per eventuali disagi e approfitto per fare due o tre saluti:

- A VAIUS, chiedo ancora un po' di pazienza ( XD è tanto che ho promesso di leggere le tue fic e con questo inconveniente di internet purtroppo NON l'ho ancora fatto ),  rimedierò appena possibile...

- A HIKARI_UCHIHA, perdonami anche tu amica mia  ( XD non mi sono dimenticato di te, comunque )  ci risentiremo appena riattiverò la connessione, spero...

- DULCIS IN FUNDO a TENNY_93 RINGRAZIAMENTO SPECIALE  ( XD per avermi sopportato al telefono a discutere di mille particolari ), grazie infinite amica mia ti voglio bene!

SALUTI A TUTTO EFP !!!

^__^

 

DADO

   
 
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