Scusate ma avevo
sbagliato la pubblicazione del capitolo, avevo pubblicato il 4 invece che il
terzo, leggete quindi prima il capitolo antecedente a questo
Marmelade
l'incubo del castello
mi ritrovai faccia a
faccia con Vanilla, dopo che la cena era finita e Pierre se ne era andato,
continuava a fissarmi incuriosita
-ecco...io...-
borbottai a testa bassa -non ti ho raccontato proprio tutto quello che è
successo-
-che intendi?
arrossii
violentemente, mi guardai intorno chiedendomi se ci fosse un modo di sfuggire a
quella "rivelazione". tornai a osservare la mia amica -è successa
un'altra cosa nel castello... nel monte roccioso-
-che cosa?- la sua
espressione era gentile e dolce, come sempre. mi sentii in colpa per non
averglielo detto prima.
-ecco... io e Pierre,
abbiamo...- la sua espressione cambiò, da incuriosita diventò stupita, mi
chiesi se avesse capito -fatto l'amore per la prima volta-
-oh.- la vidi sbiancare,
credetti per un istante che le fosse preso un colpo -e... ecco... lui com'è
stato con te?-
-dolce, non l'avevamo
programmato, è successo e basta-
-ha fatto...- fece un
lungo respiro -ha fatto male?-
-solo all'inizio,
dopo poco no- rimanemmo in silenzio per qualche istante -non dici niente?-
-chocola...- mi
guardò apprensiva -non è che l'hai fatto solo perchè lo voleva Pierre?-
rimasi irritata da
quell'affermazione -certo che no! io lo amo davvero, ma non ho perso la mia
verginità per fargli piacere. l'ho fatto perchè in quel momento era ciò che
desideravo di più, e lo voglio ancora. non me ne sono pentita-
mi sorrise -bene,
sono felice per te- sussurrò, abbassò lo sguardo
-Vanilla?- lei mi
guardò
-dimmi-
-oggi... ti sono
sembrata strana quando ho visto Pierre a scuola?-
-un po'... ma che ti
è preso? non ti ho mai vista così nei suoi confronti...-
gli occhi mi
diventarono lucidi -lo so... non so cosa avessi, quando ho visto quelle ragazze
girare intorno a Pierre, mi sono infuriata-
-ma dovresti essere
abituata a tutte le ragazze che gli girano intorno-
-lo sono, non so cosa
avessi ieri...-
-Pierre che ti ha
detto quando ti ha portata via?-
-mi ha chiesto cosa
avessi, e mi ha detto che per lui ci sono soltanto io- fece un sorriso dolce
-è stato carino a dirtelo-
sorrisi anche io
-già, hai ragione...
non me lo meritavo... quelle cose che gli ho detto io... non le pensavo-
-sono sicura lui
l'abbia capito...- restammo per qualche ora a parlare nella sua stanza, finchè
non vidi che era insonnolita. rientrai nella mia camera mettendomi sotto le
coperte. sentii la finestra aprirsi. mi
voltai allarmata finché non lo vidi, richiuse la finestra alle sue spalle,
notai il cappotto pieno di neve e i capelli biondo cenere bagnati. si avvicinò
a me sedendosi sul letto, gli posai una mano sulla testa
-che ci fai qui?- gli
chiesi in un sussurro.
-avevo voglia di
vederti...- mi baciò dolcemente
-ma non eri tu a dire
che ci dovevamo dare una calmata?!-
-esagerata. per un
bacio- mi rimbeccò imitandomi -e poi non posso perdere tutto il mio contegno
con te...- mi diede un altro bacio leggero -non qui dentro almeno- riprese con
più passione
lo fermai per qualche
istante -perchè non puoi?- mi passò le labbra sul collo, sfiorandolo, il che mi
provocò il solletico facendomi ridere
-perchè se ci
scoprissero faremmo la figura degli idioti, il responsabile tra noi due sono
io, sembrerei il ragazzo cattivo che entra dalla finestra, e poi, non credo che
Houx o Saul mi farebbero più avvicinare a te-
-e tu glielo
permetteresti?-
-certo che no, ma non
voglio avere problemi per vederti- riprese a baciarmi sulle labbra -e poi... ti
basta aspettare fino a sabato-
-con
quell'affermazione vorresti dire che io non sono responsabile?!-
-esatto- mi sorrise
per poi sdraiarsi facendomi poggiare sul suo petto. mi sfiorai con l'indice le
labbra rosse per i baci, arrossii -come ha reagito Vanilla?- mi chiese
indifferente
-quando gliel'ho
detto è sbiancata, ma ha capito, si è solo preoccupata se lo avessi fatto solo
per te- infondo era prevedibile la intimorisse che fossi stata con lui per
fargli piacere, ma non era così, io avevo davvero desiderato quel rapporto
-quando pensi potremmo tornare sul monte roccioso?-
-non lo so...- mi
strinse a se dolcemente -domani sarà il tuo ultimo giorno di scuola...-
-passiamo la giornata
insieme?-
-voglio starmene un
po' a casa a risposarmi. ci vediamo domani sera, ti porto a cena fuori- sorrisi
allegra
-dove?!- ero felice
di passare una serata, fuori, con lui
-non lo so, vestiti elegante-
mi alzò il viso dandomi un altro bacio -ora vado, dormi- poggiai la testa sul
mio morbido cuscino a forma di cuore.lo vidi uscire, chiusi gli occhi
rilassata. neanche quella sera feci l'incubo. non avevo ancora raccontato a
nessuno cosa avevo sognato, non avevo raccontato a nessuno di aver fatto
quell'incubo, se non a Pierre. mi chiesi se non era quel castello a provocarmi
quei sogni, ero decisa a scoprirlo. sarei tornata sul monte roccioso, avrei
passato la notte lì e avrei scoperto se era quello a farmi venire gli incubi.
pochi giorni dopo
raccontai a Pierra, Vanilla, Robin e i gemelli, che avrei passato la giornata a
palazzo. arrivata su extramondo volai verso i monti con cui ero stata con
Pierre. feci mille giri prima di trovare il castello in cui ero stata poco
tempo prima. entrata fui felice di vedere che il salone principale e la camera
da letto erano messi decentemente. mi ero portata dietro da mangiare, provaia a
rifare l'incantesimo del fuoco che aveva fatto Pierre. unii le mani e provaia a
concentrarmi in tutti i modi, quando sentivo il calore, l'energia, entrarmi
dentro, improvvisamente spariva. mi diressi verso la camera, nonostante non
riuscissi a creare un fuoco, riuscii ad accendere le candele senza problemi.
faceva davvero troppo freddo. avevo il cappotto bagnato, che tolsi
malvolentieri insieme agli stivali. mi lascia addosso i pantaloni pesanti che
avevo indossato e il maglione. mi misi sotto le coperte. appoggiando la testa
al cuscino sentii l'odore di Pierre, sorrisi. mi rannichiai portando le gambe
al petto. indulgiai nel chiudere gli occhi, alla fine decisi che era venuto il
momento di scoprire cosa causasse quegli incubi. mi addormentai, e in poco
tempo, come previsto, iniziai ad agitarmi nel letto. precipitavo, niente che mi
trattenesse, non c'era nessuno, non respiravo. ma sembrava che più volte
facessi quel sogno, più le cose peggioravano. di differente, c'era che,
precipitando, vedevo uno spiraglio di luce... che si allontanava, sempre di
più, e io che allungavo le braccia per prenderlo, ma era sfuggente. non sapevo
più cosa fare, ero conscia fosse un sogno, mi sarei dovuta svegliare. in
qualche modo pensavo di morire. non respiravo, e per quanto mi ribellassi, la
situazione non cambiava. mi svegliai nel buio, il respiro affannato, il solito
orologio che mi intimoriva. mi alzai agitata infilandomi il cappotto e gli
stivali, non mi interessava fosse notte, volevo andarmene, fuggire da quel
posto che tanto mi aveva resa felice e che allo stesso tempo mi faceva stare
male.
tornai a casa
piangendo, era notte fonda. le lacrime scendevano ininterrottamente. avevo gli
occhi gonfi, li asciugai prima di entrare a casa. appena aperta la porta
constatai che dormivano tutti, non avevo svegliato nessuno. andai in camera, mi
spogliai per poi mettermi il pigiama. appena fui nel letto ricominciai a
piangere, mi sentivo vuota e non capivo il perchè. sapevo di non riuscire a
riaddormentarmi da sola dopo aver fatto quel sogno, eppure lo speravo. avevo
mal di pancia ed ero, nonostante si gelava, completamente sudata. uscii
nuovamente dalla finestra, sarei andata da Pierre, non riuscivo a stare da sola
in una situazione come quella, e se fossi andata da Vanilla, di sicuro si
sarebbe accorta che c'era qualcosa che non andava. cominciai a bussare alla sua
porta finché non mi aprì -chocola, che ci fai qui?-
-posso restare con te
stanotte?- sussurrai infreddolita.
commenti dell'autore:
ecco un altro
capitolo, spero vi piaccia. fatemi sapere.
(non so cosa scrivere
^-^)
baci Marmelade