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Autore: _morph_    14/01/2011    3 recensioni
sono passati cinque anni da quando Pierre e Chocola stanno insieme, ma qualcosa non va per il verso giusto. qualcosa si insinua nel loro rapporto, in particolar modo, nella vita di Chocola.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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l'incubo del castello

Scusate ma avevo sbagliato la pubblicazione del capitolo, avevo pubblicato il 4 invece che il terzo, leggete quindi prima il capitolo antecedente a questo

 

                                                                                  Marmelade

 

l'incubo del castello

 

mi ritrovai faccia a faccia con Vanilla, dopo che la cena era finita e Pierre se ne era andato, continuava a fissarmi incuriosita

-ecco...io...- borbottai a testa bassa -non ti ho raccontato proprio tutto quello che è successo-

-che intendi?

arrossii violentemente, mi guardai intorno chiedendomi se ci fosse un modo di sfuggire a quella "rivelazione". tornai a osservare la mia amica -è successa un'altra cosa nel castello... nel monte roccioso-

-che cosa?- la sua espressione era gentile e dolce, come sempre. mi sentii in colpa per non averglielo detto prima.

-ecco... io e Pierre, abbiamo...- la sua espressione cambiò, da incuriosita diventò stupita, mi chiesi se avesse capito -fatto l'amore per la prima volta-

-oh.- la vidi sbiancare, credetti per un istante che le fosse preso un colpo -e... ecco... lui com'è stato con te?-

-dolce, non l'avevamo programmato, è successo e basta-

-ha fatto...- fece un lungo respiro -ha fatto male?-

-solo all'inizio, dopo poco no- rimanemmo in silenzio per qualche istante -non dici niente?-

-chocola...- mi guardò apprensiva -non è che l'hai fatto solo perchè lo voleva Pierre?-

rimasi irritata da quell'affermazione -certo che no! io lo amo davvero, ma non ho perso la mia verginità per fargli piacere. l'ho fatto perchè in quel momento era ciò che desideravo di più, e lo voglio ancora. non me ne sono pentita-

mi sorrise -bene, sono felice per te- sussurrò, abbassò lo sguardo

-Vanilla?- lei mi guardò

-dimmi-

-oggi... ti sono sembrata strana quando ho visto Pierre a scuola?-

-un po'... ma che ti è preso? non ti ho mai vista così nei suoi confronti...-

gli occhi mi diventarono lucidi -lo so... non so cosa avessi, quando ho visto quelle ragazze girare intorno a Pierre, mi sono infuriata-

-ma dovresti essere abituata a tutte le ragazze che gli girano intorno-

-lo sono, non so cosa avessi ieri...-

-Pierre che ti ha detto quando ti ha portata via?-

-mi ha chiesto cosa avessi, e mi ha detto che per lui ci sono soltanto io- fece un sorriso dolce

-è stato carino a dirtelo- sorrisi anche io

-già, hai ragione... non me lo meritavo... quelle cose che gli ho detto io... non le pensavo-

-sono sicura lui l'abbia capito...- restammo per qualche ora a parlare nella sua stanza, finchè non vidi che era insonnolita. rientrai nella mia camera mettendomi sotto le coperte. sentii la  finestra aprirsi. mi voltai allarmata finché non lo vidi, richiuse la finestra alle sue spalle, notai il cappotto pieno di neve e i capelli biondo cenere bagnati. si avvicinò a me sedendosi sul letto, gli posai una mano sulla testa

-che ci fai qui?- gli chiesi in un sussurro.

-avevo voglia di vederti...- mi baciò dolcemente

-ma non eri tu a dire che ci dovevamo dare una calmata?!-

-esagerata. per un bacio- mi rimbeccò imitandomi -e poi non posso perdere tutto il mio contegno con te...- mi diede un altro bacio leggero -non qui dentro almeno- riprese con più passione

lo fermai per qualche istante -perchè non puoi?- mi passò le labbra sul collo, sfiorandolo, il che mi provocò il solletico facendomi ridere

-perchè se ci scoprissero faremmo la figura degli idioti, il responsabile tra noi due sono io, sembrerei il ragazzo cattivo che entra dalla finestra, e poi, non credo che Houx o Saul mi farebbero più avvicinare a te-

-e tu glielo permetteresti?-

-certo che no, ma non voglio avere problemi per vederti- riprese a baciarmi sulle labbra -e poi... ti basta aspettare fino a sabato-

-con quell'affermazione vorresti dire che io non sono responsabile?!-

-esatto- mi sorrise per poi sdraiarsi facendomi poggiare sul suo petto. mi sfiorai con l'indice le labbra rosse per i baci, arrossii -come ha reagito Vanilla?- mi chiese indifferente

-quando gliel'ho detto è sbiancata, ma ha capito, si è solo preoccupata se lo avessi fatto solo per te- infondo era prevedibile la intimorisse che fossi stata con lui per fargli piacere, ma non era così, io avevo davvero desiderato quel rapporto -quando pensi potremmo tornare sul monte roccioso?-

-non lo so...- mi strinse a se dolcemente -domani sarà il tuo ultimo giorno di scuola...-

-passiamo la giornata insieme?-

-voglio starmene un po' a casa a risposarmi. ci vediamo domani sera, ti porto a cena fuori- sorrisi allegra

-dove?!- ero felice di passare una serata, fuori, con lui

-non lo so, vestiti elegante- mi alzò il viso dandomi un altro bacio -ora vado, dormi- poggiai la testa sul mio morbido cuscino a forma di cuore.lo vidi uscire, chiusi gli occhi rilassata. neanche quella sera feci l'incubo. non avevo ancora raccontato a nessuno cosa avevo sognato, non avevo raccontato a nessuno di aver fatto quell'incubo, se non a Pierre. mi chiesi se non era quel castello a provocarmi quei sogni, ero decisa a scoprirlo. sarei tornata sul monte roccioso, avrei passato la notte lì e avrei scoperto se era quello a farmi venire gli incubi.

pochi giorni dopo raccontai a Pierra, Vanilla, Robin e i gemelli, che avrei passato la giornata a palazzo. arrivata su extramondo volai verso i monti con cui ero stata con Pierre. feci mille giri prima di trovare il castello in cui ero stata poco tempo prima. entrata fui felice di vedere che il salone principale e la camera da letto erano messi decentemente. mi ero portata dietro da mangiare, provaia a rifare l'incantesimo del fuoco che aveva fatto Pierre. unii le mani e provaia a concentrarmi in tutti i modi, quando sentivo il calore, l'energia, entrarmi dentro, improvvisamente spariva. mi diressi verso la camera, nonostante non riuscissi a creare un fuoco, riuscii ad accendere le candele senza problemi. faceva davvero troppo freddo. avevo il cappotto bagnato, che tolsi malvolentieri insieme agli stivali. mi lascia addosso i pantaloni pesanti che avevo indossato e il maglione. mi misi sotto le coperte. appoggiando la testa al cuscino sentii l'odore di Pierre, sorrisi. mi rannichiai portando le gambe al petto. indulgiai nel chiudere gli occhi, alla fine decisi che era venuto il momento di scoprire cosa causasse quegli incubi. mi addormentai, e in poco tempo, come previsto, iniziai ad agitarmi nel letto. precipitavo, niente che mi trattenesse, non c'era nessuno, non respiravo. ma sembrava che più volte facessi quel sogno, più le cose peggioravano. di differente, c'era che, precipitando, vedevo uno spiraglio di luce... che si allontanava, sempre di più, e io che allungavo le braccia per prenderlo, ma era sfuggente. non sapevo più cosa fare, ero conscia fosse un sogno, mi sarei dovuta svegliare. in qualche modo pensavo di morire. non respiravo, e per quanto mi ribellassi, la situazione non cambiava. mi svegliai nel buio, il respiro affannato, il solito orologio che mi intimoriva. mi alzai agitata infilandomi il cappotto e gli stivali, non mi interessava fosse notte, volevo andarmene, fuggire da quel posto che tanto mi aveva resa felice e che allo stesso tempo mi faceva stare male. 

tornai a casa piangendo, era notte fonda. le lacrime scendevano ininterrottamente. avevo gli occhi gonfi, li asciugai prima di entrare a casa. appena aperta la porta constatai che dormivano tutti, non avevo svegliato nessuno. andai in camera, mi spogliai per poi mettermi il pigiama. appena fui nel letto ricominciai a piangere, mi sentivo vuota e non capivo il perchè. sapevo di non riuscire a riaddormentarmi da sola dopo aver fatto quel sogno, eppure lo speravo. avevo mal di pancia ed ero, nonostante si gelava, completamente sudata. uscii nuovamente dalla finestra, sarei andata da Pierre, non riuscivo a stare da sola in una situazione come quella, e se fossi andata da Vanilla, di sicuro si sarebbe accorta che c'era qualcosa che non andava. cominciai a bussare alla sua porta finché non mi aprì -chocola, che ci fai qui?-

-posso restare con te stanotte?- sussurrai infreddolita.

 

 

 

 

commenti dell'autore:

ecco un altro capitolo, spero vi piaccia. fatemi sapere.

(non so cosa scrivere ^-^)

baci Marmelade

   
 
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