Seduta sul tettuccio della mia macchina, al chiaro di Luna me sto a contare le stelle.
Rumori lontani e ovattati mi raggiungono, sopraffatti dal dolce e caldo soffio del vento che passa fra le fronde degli alberi in fiore.
I pallidi raggi lunari donano un tocco fatato all'intero paesaggio inondandolo di una vellutata e lattea luce.
Mi guardo intorno, nonostante gli anni nulla è cambiato.
Stesso posto.. Stessa ora.. Stessa macchina..
Eppure qualcosa manca.
Nella canzone c'è una nota mancante che fa stonare l'intera melodia.
Vedo le stelle mano a mano più sfocate e qualcosa di caldo mi scivola lungo la guancia..
“No dai, lasciami ti prego!” Riesco a dire tra le risate scomposte che mi fanno addirittura lacrimare gli occhi, le tue mani sui miei nudi fianchi che mi solleticano, vorrei non mi lasciassero mai.
“Baciami e io ti lascio andare.”
Ed eccoci di nuovo, io sopra di te, i nostri corpi ancora accaldati che si cercano e si toccano, le nostre labbra che vagano instancabili per poi tornare a poggiarsi su quelle dell'altro cercando conforto e riposo.
“Rivestiti, voglio farti vedere una cosa.”
Il tuo sguardo sospettoso era esattamente quello che cercavo.
Tra altre risate e baci, riusciamo a ritrovare tutti i vestiti sparsi per la macchina e a ricomporci in modo assolutamente indecente.
Sul tetto della macchina stiamo abbracciati a contare le stelle, la Luna è l'unica testimone delle nostre promesse e delle nostre carezze.
“Mi amerai anche tra dieci anni?”
“Assolutamente no. Che razza di domande fai?”
Un senso di vuoto mi assale allo stomaco..
“Io ti amerò fino a quando morirò.”
Un bacio, e un altro ancora.
Le mie labbra sulle tue sigillarono le nostre reciproche promesse.
E ci ritrovammo di nuovo in macchina, tra carezze e baci e amore e sesso.
Mai avrei immaginato che quel “fino a quando morirò” sarebbe arrivato così presto..
Strappandoti dalle mie braccia ancora nel fiore degli anni.
Ma una promessa è una promessa, e la Luna mi è testimone.