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Autore: ElseW    18/01/2011    9 recensioni
Il giorno in cui i Malandrini si sono conosciuti, Sirius ha fatto una promessa. Sette anni dopo, è deciso a mantenerla.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Promise

Promise

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Remus! Remus, guarda!” Raggiungo uno dei miei migliori amici, appena uscito dall’infermeria. Certe volte non capisco se Madama Chips con lui perde il suo tocco magico: lo ritrovo sempre più magro di almeno due chili e con occhiaie che farebbero paura a un panda! Certo, non deve essere facile ristabilire un lupo mannaro nei giorni di luna piena, ma cavolo, in sette anni non è riuscita a trovare il modo di trattarlo come si deve? Dovrò farle un discorsetto.

Sirius?” chiede lui, con una voce talmente flebile da stringermi il cuore.

Ti ho portato belle notizie, Remmino caro! Guarda un po’ il voto su questo foglio?”

Moony si sporge leggermente, curioso e cauto allo stesso tempo; il suo profumo mi solletica le narici: miele.

 

Flash Back

 

Ha i capelli color miele e gli occhi color miele. Probabilmente profuma anche di miele.

Quindi sì, potrebbe essere un dolcetto al miele.

Se ne sta rincantucciato nel suo letto, con quei ciuffi dorati a coprirgli gli occhi che, lo so, stanno saettando nervosamente in giro per la stanza, a metà tra la curiosità e la paura.

La cena si è conclusa da un po’, ma io, James, Peter e il dolcetto al miele (si chiama Remus, per chi volesse saperlo) non stiamo ancora dormendo.

Come possiamo dormire, quando abbiamo un intero castello a nostra disposizione?!

Devo ammettere che, escluse le occhiate di puro odio lanciatomi dai miei amorevoli familiari dal tavolo dei Serpeverde, come primo giorno non è andato affatto male, soprattutto nel campo ‘conoscenze’: James è una sorta di pluffa crepitante, un concentrato di energia, un bolide umano con la capacità di attirare l’attenzione su di sé solo con la sua presenza; Peter non è affatto male, nonostante sia stato salvato da me e James poco prima di essere picchiato da un ragazzo del settimo anno a cui aveva pestato le scarpe; e poi c’è lui: Remus. Ha poche cose con sé, quasi non sia abituato a risiedere in un posto per più di una settimana. I grandi occhi mielati sono tenuti bassi e spalancati come piattini, ma di tanto in tanto, quando crede che nessuno lo guardi, li alza e scruta con attenzione tutto ciò che ha attorno, con un’espressione nervosa e avida, come se avesse paura di non avere il tempo di vedere tutto e di essere costretto ad andare via il più presto possibile.

Quando ha detto (pigolato) qualcosa di sé, si è limitato a dire che ama leggere e che non è molto bravo a fare amicizia. Il che è vero, in effetti. Probabilmente altre persone l’avrebbero sospinto ancora di più nel suo angoletto, costringendolo a diventare invisibile; ma io e James ci vediamo qualcosa, in questo scricciolo biondo.

Improvvisamente Remus alza gli occhi. Mi guarda. Batte le palpebre, sorpreso, quindi arrossisce furiosamente, probabilmente poco abituato ad essere visto. Mi osserva di rimando, ancora troppo intimidito per chiedermi per quale motivo lo stia fissando, quindi si limita a ricambiare l’occhiata, scrutandomi attraverso i ciuffi che gli cascano sulla fronte.

La mia mente nel frattempo, ha dato il via ad un processo mentale che non credo si fermerà molto presto. Prima che io abbia il tempo di scacciare via l’immagine, Remus si trasforma in un piccolo gattino dagli occhi grandi, l’espressione spaurita e le orecchie dritte, curioso nonostante tutto gli sia estraneo e ne sia evidentemente terrorizzato, ma deciso a trovare il suo posto nel mondo. Non riesco a trattenere un sorriso, mentre nella mia mente si forma l’immagine di Remus come un cucciolo in cerca di una casa.

È questa l’impressione che ho tentato di acchiappare per tutta la sera.

Sarà stato il suo aspetto così trascurato, quei capelli color miele tenuti un po’ troppo lunghi per quel viso piccolo, quegli occhi grandi e liquidi, quel corpicino minuto e sprofondato in abiti troppo grandi per lui e sicuramente le diverse cicatrici che ho intravisto sui suoi polsi, sul collo e l'unica che ha sul viso, lungo la mandibola.

Mi ritrovo a sorridere, divertito da quella visione e chiedendomi se prima o poi sarò in grado di trasformarlo davvero! Faremo Trasfigurazione, no? Potrei anche riuscirci, se mi impegnassi. Oh sì. Lo farò, prima o poi. Prometto.

Devo solo aspettare di diventare abbastanza bravo …

 

Riemergo dal mare dei ricordi, ritrovandomi a fissare gli occhi dorati di Mr. Moony che apre la bocca e dice, ignaro delle conseguenze a cui le sue parole lo porteranno in contro, “Una E in Trasfigurazione. Davvero un bel voto Sirius, sono contento per te.” E sorride, con gentilezza e affetto.

Sono tentato di cambiare idea per una frazione di secondo, ma il mio lato malandrino soffoca quello che, solitamente, cede di fronte agli occhioni dolci di Remus. “Già. Adesso sono in grado di trasformare tutto. Anche gli esseri umani.

Ho pronunciato l’ultima frase con un tono talmente serio, che neanche Moony potrebbe dubitare della mia malafede, infatti spalanca gli occhi e indietreggia di un passo. “Sirius? Che vuoi fare?”

Sfodero la bacchetta ancora prima che io stesso me ne renda conto, “Mantenere una promessa.”

Remus ride nervosamente. “Ma sono fatte per essere infrante, non lo dite sempre, tu e James?”

Sbuffo, contrariato. “Quelle sono le regole, Moony-bello; e adesso sta un po’ fermo che vedo di… ehi! Ehi, torna qui!”

Non ci penso nemmeno! Credo di aver subito abbastanza trasformazioni negli ultimi giorni, non ti pare?”

E adesso non usare il tuo Piccolo Problema Peloso come scudo, razza di vigliacco.”

Non riuscirai a prendermi per orgoglio, il mio spirito di sopravvivenza è molto più forte”

E mentre corro dietro a Remus, rivedo per un attimo il ragazzino che teneva strette a sé le uniche cose che poteva portarsi dietro durante i suoi spostamenti, esiliato da tutti e costretto quindi a spostarsi una volta che i suoi vicini scoprivano la sua natura; e sorridendo mi dico che quel cucciolo sperduto ha trovato una casa, adesso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Spazio Autrice:

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Questo è una storia che parecchio tempo fa ha partecipato al Contest di lyrapotter, Classici Disney Contest.

Come cartone la mia scelta era caduta su Oliver&Company e come citazione su cui costruire la storia, mi era stata assegnata 'Cucciolo in cerca di una casa'.

Ovviamente quando si parla di cuccioli, la mia mente malata si dirige subito verso Moony-Land.

Il risultato è stato questo, anche se questa è la versione corretta.

Devo ringraziare IMMENSAMENTE la “giudicia”, in quanto le sue correzioni e i suoi consigli mi sono stati oltremodo utili e per questo credo non smetterò mai di ringraziarla : )

Di conseguenza, questa storia la dedico a lei, perché non ha idea forse dell'aiuto che mi ha dato @.@

 

Spero vi piaccia :))

Besos*

 

 

P.S. L'immagine soprastante è stata realizzata dalla sottoscritta. Siete pregati di non riutilizzarla, anche perché è presente su DeviantArt. Vi chiedo di essere corretti e di non usarla o pubblicarla da nessuna altra parte. Confido nel vostro buon senso.
P.P.S. Non ho aggiunto l'avvertimento 'Slash' perché, di fatto, di slash non ce n'è. Chi però crede nella coppia - io, per esempio - potrebbe individuarne qualche traccia. Diciamo che è uno pseudo-slash. Uno slash intercambiabile. È slash per chi vuole vederlo e NON-slash per chi non lo vuole. Nel caso però che le mie capacità di giudizio fossero offuscate dalle troppe Remus/Sirius lette, vi chiedo di esprimere un parere: devo o non devo mettere l'avvertimento 'Slash'? A voi l'ardua sentenza u.u

 

Moony

   
 
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