Crossover
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Autore: Fiamma Drakon    20/01/2011    3 recensioni
[Anime/Manga principali: Pandora Hearts, Full Metal Alchemist] [Altri anime/manga: Vampire Knight, Death Note, Vocaloid, Hellsing]
Lo Strahl★Night era uno dei più rinomati istituti di formazione vampira di tutta la nazione.
La sua fama si fondava su una secolare tradizione che vantava una ferrea istruzione, insegnanti intransigenti e inflessibili, discipline che comprendevano materie tecniche, scientifiche e liceali piuttosto difficili, che richiedevano un livello d’istruzione precedente non da poco e, ovviamente, corsi completi sulla gestione di poteri, capacità e istinto dei vampiri.
Insomma, lo Strahl★Night era l’obiettivo finale di ogni giovane vampiro con mirabili pretese lavorative per il futuro.
L’unica pecca di quell’istituto altrimenti perfetto, era la difficoltà degli esami d’ammissione: su migliaia di esaminandi, solo una ventina o meno riuscivano ad essere ammessi.
E tra i fortunati, il gentil sesso non era mai stato presente, tanto che lo Strahl★Night era da tutti considerato allo stesso livello di un istituto puramente maschile, esattamente come i suoi studenti.

Ma, quando tre vampire riescono a guadagnarsi l'ammissione, iniziano anche ad aver luogo strane apparizioni... e morti.
[Altri generi: Drammatico, Mistero]
Genere: Horror, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Anime/Manga
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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20_L'ombra nell'angolo della sapienza - Non posso crederci che tra poco meno di un’ora arriveranno i nostri genitori!! - esclamò Edward, scocciato.
- Dai, fratellone! Dici sempre così, ma poi rivedere la mamma ti fa piacere! - lo contraddisse Alphonse in tono di gentile rimprovero, riuscendo a far apparire un grazioso e labile rossore sulle guance del maggiore, che distolse subito lo sguardo.
Emily rise.
- Io ce l’ho fatta a recuperare Chimica! Yuppiee! - esclamò Oz, allegro.
- Sono felice per te! - disse la giovane Blaze, sorridendogli dolcemente.
- Già, ora che ci penso... - intervenne Gilbert, sovrappensiero - ... questo è il vostro primo colloquio genitori-insegnanti qui... - disse, rivolto a Fiamma.
- Esatto - confermò la rossa.
- Quindi avremmo occasione di vedere i vostri genitori! - intervenne il giovane Bezarius, eccitato al solo pensiero.
- No, non credo... - s’intromise Amethyst, pacata.
- Sì, penso che Amethyst abbia ragione... - convenne la Drakon.
L’espressione sul viso di Oz si spense, lasciando il posto ad una forte delusione.
- Come sarebbe a dire, scusa? I vostri genitori verranno a parlare con gli insegnanti, no? O anche solo per rivedervi... -
- Non siamo qui da così tanto... - affermò Emily.
- E poi... - intervenne Fiamma in tono greve, attirando su di sé l’attenzione di tutti gli altri - ... i nostri genitori non vengono mai -.
Seguì un silenzio carico di disagio, decisamente poco allegro.
- C-come...? - chiese Alphonse.
Amethyst aveva gli occhi puntati sulla cugina più grande, ed Emily li aveva incollati al pavimento. La rossa, invece, manteneva saldo il proprio sul suo interlocutore.
- Esatto. I nostri genitori non sono mai venuti a nessun incontro con i nostri insegnanti -
- Siamo state cresciute ed educate da una tutrice - intervenne la giovane De Moon, come sempre indifferente.
- È come una madre per noi... - soggiunse Emily.
- Oh... - commentò semplicemente Oz.
- Mi dispiace - aggiunse Gilbert.
Fiamma scrollò le spalle.
- Non preoccupatevi, non è importante. Ormai ci abbiamo fatto l’abitudine. E poi... - sorrise, fingendosi contenta - ... Vivianne  è simpatica! -.
Nonostante quelle parole, Edward, Alphonse e Gilbert non riuscirono a non pensare a quanto avessero sofferto le tre vampire nell’essere abbandonate dai loro stessi genitori.
Doveva essere stato estremamente triste.
Per il resto del tragitto fino alla sala dove venivano accolti i genitori, il gruppetto continuò a chiacchierare, tutti tranne Fiamma. La vampira aveva ben altri pensieri per la testa: doveva risolvere il macabro mistero che si celava tra quelle mura prima che qualche altro studente venisse ammazzato.
Prima Envy, poi Greed e Matthew... chi sarebbe stata la prossima vittima, se lei non avesse agito?
Non riusciva a capire perché Break volesse attendere fino a venerdì per parlarle di nuovo. Non aveva calcolato che il killer poteva colpire di nuovo in quell’arco di tempo? Cinque giorni erano sufficienti ad ammazzarne almeno un altro paio, eppure in quei tre giorni non c’era stata alcuna aggressione.
Che Xerxes avesse previsto una cosa del genere...? Che sapesse, o sospettasse, che l’aggressore non si sarebbe fatto vivo fino a venerdì?
Non poteva saperlo: leggere o prevedere Xerxes Break, aveva scoperto, era un’impresa impossibile.
Aveva frequentato altre due ore di lezione con lui, durante le quali aveva avuto modo di sperimentare in prima persona l’assurdità della mente di quel professore, che si comportava da bambino e da minaccioso adulto a tratti.
Era una persona veramente singolare, probabilmente unica nel suo genere.
Seguendo quel filo di pensieri, la sua attenzione cadde naturalmente anche sulla donna-fantasma, Lilianne, che in quei giorni non le si era più presentata.
- Chissà, magari anche lei crede che non ci saranno altre aggressioni in questi giorni... - pensò la giovane Drakon.
Era probabile, ma ciò non contribuiva certo a farla stare più tranquilla, anzi, la innervosiva e basta. Finché quell’assurdità orribile e scabrosa non avesse avuto fine, lei non avrebbe potuto mettersi l’animo in pace.
- Eccoci, siamo arrivati -.
All’affermazione di Gilbert, il filo mentale seguito silenziosamente dalla vampira si spezzò.
Sbatté le palpebre e guardò cos’aveva dinanzi: un’ampia porta a due ante spalancata e una stanza che, da quel che poteva vedere, era altrettanto grande.
- W-wow... è questa? - chiese, perplessa.
- Aspetta di vederla dentro... - rise il moro, prendendola per mano e conducendola all’interno.
Be’, Gilbert aveva ragione: se le appariva incredibile vista da fuori, da dentro era ancora più spettacolare.
Il soffitto era decorato da un intricato e complesso motivo arabescato di un bel color legno scuro, che spiccava vivido sull’ambra di cui erano dipinte le pareti.
In un angolo, e in vari altri punti della stanza, erano sistemati divanetti e poltrone rivestiti di stoffa di un elegante rosso sanguigno. Accompagnati ad alcuni di questi mini soggiorni c’erano dei piccoli tavolini di legno.
Era incredibilmente elegante, Fiamma dovette riconoscerlo, ma mai quanto l’edificio degli insegnanti: nessun’altra ala della scuola poteva reggere il paragone con quello.
- Caspita! - commentò Emily, piacevolmente sorpresa, ammirando il locale.
- È come una sala insegnanti di lusso... - disse Edward.
- Extra lusso - lo corresse Amethyst senza alcuna particolare inflessione vocale.
- La usano solo per i colloqui - intervenne Vincent, stringendo la mano della sua amata.
- Per cui ci saranno tutti gli insegnanti? - chiese Emily.
Alphonse annuì.
- Ma vi assicuro che non sono un numero così spropositato - aggiunse in tono ironico.
- Se non altro riuscirò a tener d’occhio tutti i docenti e forse potrò scoprire a chi si riferiva Lilianne quella volta... - pensò Fiamma, guardandosi intorno: per il momento, all’interno c’era solo il loro insegnante di lingue, Elle Lawliet.
- Oh~oh, buonasera ♥! -.
- Okay, ora ce ne sono due - commentò tra sé la rossa, voltandosi assieme agli altri: Xerxes Break aveva appena fatto il suo ingresso nella sala, con uno dei suoi soliti sorrisini leziosi.
Per l’occasione aveva addirittura cambiato look: nessuna traccia dell’uniforme del corpo insegnanti. In sua vece indossava una lunga camicia viola aderente al torace, un paio di pantaloni neri a mezza gamba e un paio di grossi e buffi stivali bianchi con uno spacco al centro della parte che doveva fasciare la caviglia. In una mano reggeva un lungo bastone da passeggio nero estremamente elegante, che muoveva in continuazione.
- Buonasera professore - replicò garbatamente Gilbert.
L’albino gli tamburellò leggermente la punta del bastone sulla spalla, quindi sfiorò la mano intrecciata a quella di Fiamma.
- Vedo che avete fatto conoscenza, neee ♥? - esclamò con un tono che pareva evidenziare in modo particolarmente efficace il suo intento di prenderli per i fondelli.
- Non dovresti impicciarti delle relazioni interpersonali tra studenti... -.
Una voce fredda e calcolata li raggiunse e Fiamma avvertì una sequela di brividi risalirle lungo la spina dorsale.
Poi, alle spalle di Xerxes, comparve Rufus Barma.
Anche lui, per l’incontro, aveva messo da parte la sua personalissima uniforme e aveva rispolverato un completo così elegante che al confronto quello del collega appariva sciatto.
La sua espressione, al contrario di quella dell’altro, era fredda, distaccata e soprattutto severa.
Quando gli occhi scarlatti di Fiamma incrociarono quelli color nocciola dell’insegnante, un terrore profondo prese a strisciarle sottopelle, mentre il suo cervello rievocava alla memoria la sua quasi assassina. Un vuoto le si aprì nello stomaco quando constatò che... sembravano gocce d’acqua.
Lui era la versione al maschile della sconosciuta e lei viceversa. Era un paragone inquietante, e quello sguardo... era identico, non c’era che dire: regale, arrogante.
Fu a quel punto che non ebbe più dubbi, e i suoi pugni si serrarono: era da lui che doveva guardarsi.
Lui era l’insegnante da cui l’aveva messa in guardia Lilianne.
- Signorina Drakon, c’è qualche problema? - chiese il docente di Filosofia, squadrandola serio.
La vampira si trattenne a stento dall’inveirgli contro a pieni polmoni.
Contraendo in modo quasi doloroso i muscoli, replicò in tono secco ed algido: - No, professore -.
Barma la esaminò ancora qualche attimo, prima di andare a prendere elegantemente posto all’altro capo della sala.
- Ehi, Fiamma, tutto okay? - le domandò Gilbert, posandole una mano sulla spalla.
La ragazza rilassò istantaneamente i muscoli e si voltò.
- Sì, tutto okay! - esclamò, sorridendogli, poi spostò gli occhi su Break, il quale la stava scrutando in modo alquanto enigmatico.
- Gli spiegherò le mie supposizioni al nostro prossimo incontro... - si risolse mentalmente.
A quel punto entrò il professore dai capelli corvini che aveva avuto modo di incontrare di sfuggita diverso tempo addietro, nella mensa dove avevano rinvenuto il corpo martoriato di Greed.
Anche lui era elegante, vestito con un completo nero simile ad uno smoking, e le rivolse un’occhiata sfuggente, per poi superarla. Dall’espressione, o era serio o estremamente arrabbiato, difficile decidere quale delle due.
Allora si rivolse a Gilbert: - Ehi, Gil... ma chi è quel professore? -.
- Chi, quello coi capelli neri sempre serio? - domandò il Nightray in un soffio.
- Sì -
- È Alucard, un insegnante di ginnastica... -.
Be’, cavolo, se quello insegnava educazione fisica, non voleva neppure pensare a come trattava i suoi alunni: due volte su due l’aveva incontrato con un’espressione severa, per cui non le risultava affatto difficile immaginare che genere d’espressione potesse avere durante le lezioni.
- Perché, signorina Dra~kon? - domandò Xerxes Break, in viso un cipiglio accigliato e interessato.
- Niente... semplice curiosità - disse, ma sapeva bene che l’albino non ci avrebbe creduto, infatti quest’ultimo replicò con un allegro: - Non preoccuparti, sembra cattivo, ma è innocuo ♪ -.
Il tono con cui le aveva risposto, oltre ad essere gioioso, nascondeva anche un qualcosa che, a primo impatto, la rossa riuscì a cogliere solo distrattamente, ma poi le apparve più chiaro: Xerxes le stava comunicando che Alucard non era incluso nella “lista dei cattivi”.
- Chissà perché ne è tanto convinto... - si chiese la vampira, lanciando una furtiva occhiata al vampiro in questione, che se ne stava appoggiato alla parete in un angolo.
- Be’, ragazzi... devo lasciarvi! A presto! - si congedò l’albino, quindi andò a prender posto su una poltrona poco distante.
- Allora... che facciamo? Aspettiamo i nostri genitori qui? - chiese Alphonse.
- Noi dobbiamo andare nell’atrio: è la prima volta che Vivianne viene e non saprà certamente orientarsi... - disse Emily, trovando consenso anche presso le altre due.
- Okay, allora andate. Ci si vede più tardi! - le salutò Oz, sorridente.
- A più tardi! -.

- Awww, Alphonse...! Come sono orgogliosa di te! -
- Mamma, per favore... -.
Edward distolse lo sguardo, un po’ infastidito: non era giusto che solo suo fratello fosse elogiato dalla madre. Anche lui era un po’ migliorato.
- Trisha, considera un poco anche Edward... si è impegnato tanto anche lui... - intervenne il padre, a favore del maggiore.
- Ah, sì! - esclamò la vampira, quindi si chinò sul biondo e gli schioccò un bacio sulla guancia, abbracciandolo.
- Sono contenta di tutti e due! -.
Okay, un po’ di considerazione la voleva, ma non di certo così tanta.
Edward si guardò intorno in cerca di aiuto. Notò un Oz abbastanza felice che galoppava dietro suo padre, intento a fare il giro di tutti gli insegnanti, e Pride, poco più in là, assieme a sua madre.
Magari se fosse riuscito ad attirare l’attenzione di uno di loro, avrebbero potuto sgusciar via insieme ed andare a cercare Fiamma, Amethyst ed Emily: era davvero curioso di vedere la loro tutrice.
- Ho sentito che adesso ci sono anche delle ragazze in questo istituto... - commentò sua madre all’improvviso.
- Sì, sono nostre compagne di classe... -
- Ehi, ragazzi! Ragazzi! -.
Oz corse loro incontro, seguito a breve distanza da suo padre, che iniziò a discorrere con i coniugi Elric.
- Che c’è? - chiese Alphonse, allarmato - C’è stata un’altra aggressione? - chiese poi a bassa voce, per non farsi sentire dagli adulti.
- Macchè! - replicò il biondino - Sono le ragazze! Sono appena arrivate... -.
I tre sgusciarono via tra la folla, abbandonando i genitori a loro stessi, certi che avrebbero saputo cavarsela anche in loro assenza. S’infilarono tra adulti e docenti, attraversando la stanza, diretti verso la porta.
- Ehi, dove andate voi? -.
Gilbert fermò la loro fuga, interponendo un braccio.
- Dove credi che stiamo andando? - chiese Oz, retorico.
- Le ragazze sono appena tornate! - rispose Al con un filo d’eccitazione nella voce.
- Davvero? - s’intromise Vincent.
- Sì, certo! - replicò il Bezarius.
- Allora veniamo con voi - concordarono i due Nightray, imboscandosi assieme al gruppetto.
Percorsero il resto della stanza tutti quanti insieme, finché, arrivati vicino alla porta, udirono distintamente un: - Ragazze, non sapete quanto mi siete mancateee! -.
Riuscirono a distinguere le tre studentesse pochi metri più avanti, strette nell’abbraccio di una donna dai capelli castani raccolti dietro la testa da una crocchia sorretta da due matite incrociate, con un paio di occhiali da vista dalla montatura metallica spessa e nera e con indosso un paio di jeans stretti e una maglietta viola con le maniche corte a sbuffo.
Be’, per essere una donna fatta e finita, si vestiva in modo decisamente giovanile.
- Ehi! - chiamò Oz, al che le tre studentesse si voltarono.
- Oh, sono vostri amici, tesori? - chiese la tutrice, osservando con un misto di sorpresa e piacere il gruppetto di maschi in avvicinamento.
- Sono compagni di classe... - disse Amethyst.
- Be’, non proprio... almeno, non tutti - aggiunse Fiamma, prendendo dolcemente le mani a Gilbert.
- Aaaahn... i primi amori, eh? - domandò la donna - Piacere, io sono Vivianne - si presentò all’allegra combriccola.
Uno dopo l’altro, Gil, Ed, Al e Vince si presentarono.
- Be’, ragazze... vado a sentire i vostri insegnanti... - disse la vampira infine, abbracciandole un’ultima volta - Torno dopo -.
- Okay - replicarono le tre all’unisono.
Vivianne si allontanò, lasciandole sole con i compagni.
- Usciamo da qui? Inizio a soffocare... - propose Edward all’improvviso, trovando consenso negli altri.
Fiamma...
La rossa sobbalzò e si fermò.
- Andate pure, io devo chiedere una cosa al professor Break. Vi raggiungo dopo - disse, quindi s’inoltrò di nuovo tra la folla.
- Proprio ora? Qui, in mezzo a tutta questa gente? - mormorò la vampira tra sé, facendosi largo tra le persone.
Ad un certo punto sentì una leggera brezza alzarle i capelli.
Era vicina.
Fiamma vieni: dobbiamo parlare.
Le forze le vennero meno all’improvviso e tutto il mondo attorno a lei vacillò, prima di venire assorbito dall’oscurità.
L’ultima cosa che vide fu il professore dai capelli neri, Alucard, che si piegava su di lei, gli occhi improvvisamente animati da allarmismo, e una voce familiare, maschile e cantilenante, che la chiamava.

Scusa se ti ho sottratto così bruscamente alla realtà, Fiamma, ma dobbiamo parlare... e là non era sicuro farlo.
La rossa aprì gli occhi, ritrovandosi di nuovo in quell’immenso spazio vuoto e nero dal pavimento coperto d’acqua.
Stavolta, però, era vestita e seduta sul pavimento, stranamente asciutta.
- Lilianne, dove sei? - chiese, guardandosi intorno.
Qui, davanti a te...
La donna comparve dal niente e le si avvicinò, inginocchiandosi innanzi a lei e stringendole le mani nelle proprie.
Posso parlare con calma adesso: il Sigillo è tolto.
- Che Sigillo? - chiese la ragazza.
Serve a tenere noi spiriti che vaghiamo in questa scuola rinchiusi.
- Quindi... anche la donna dai capelli rossi adesso è libera? -.
È lontana da qui, adesso... per cui non devi preoccuparti.
- È il professor Barma quello da cui mi devo guardare, vero? - domandò Fiamma di getto, cercando disperatamente una conferma nei dolci occhi rossi della donna, che si limitò a sorridere.
Devi fidarti di quel che ti dice il cuore, non delle mie parole. Ma posso dirti che quella donna è l’aggressore.
Quella frase lasciò la ragazza di sasso, orripilata.
- Quindi... ha cercato di uccidermi perché sapeva che stavo cercando di saperne di più? -.
No, ha cercato di ucciderti per il tuo potere, perché con quello temeva che avresti scoperto la verità... e che poi l’avresti eliminata per sempre, come non era stato secoli or sono.
- C-come sarebbe a dire? - esclamò la vampira, perplessa: adesso che era ad un passo dalla verità, ecco che questa s’allontanava di nuovo.
Era dannatamente frustrante!
- Spiegami -.
Non posso.
- Perché no? - domandò Fiamma, indignata e delusa.
Io non posso parlarne, ma qualcuno che ti è vicino sa la verità su ciò che si cela nel passato. Lui potrà aiutarti.
La vampira s’illuminò.
- Chi?! - chiese, senza esitazioni: avrebbe potuto avvicinarsi di nuovo alla verità circa quelle orribili aggressioni.
Lilianne si rialzò e la fissò dall’alto con sguardo mesto.
Qualcosa di oscuro grava su questa scuola da troppi anni, qualcosa in cui è invischiato anche un membro del corpo insegnanti. È giunto il momento che questa cosa termini una volta per tutte.
Per secoli ho atteso che la Prescelta arrivasse, e finalmente...
All’improvviso s’interruppe e si ritrasse lanciando un grido che squarciò l’oscurità.
- Lilianne! Cosa succede?! - chiese Fiamma, allarmata, alzandosi a sua volta.
- Il Sigillo... - sussurrò la donna con voce strozzata, gli occhi sbarrati.
Si portò le mani alla testa e lanciò un secondo grido.
- Aspetta!! Aspetta, non andartene ora! - urlò la studentessa, vedendo che stava scomparendo.
Sta... arrivando...
La ragazza non le badò e le corse incontro, afferrandola per le spalle, scuotendola, in lacrime.
- Dimmi almeno se... se... SE POSSO FIDARMI DI XERXES BREAK!!! -.
Poi venne spinta via da una forza invisibile, che la catapultò lontano. Quando si rialzò vide che la misteriosa donna dai capelli rossi stava in piedi davanti a Lilianne e stava cercando di strangolarla.
- No, lasciala!!! - gridò Fiamma, correndole incontro, ma la sconosciuta le rivolse un’occhiata di fuoco che la inchiodò sul posto.
Mentre lentamente la scena svaniva davanti ai suoi occhi senza che lei potesse far niente per salvare la donna-fantasma, sentì riecheggiare nella sua mente il labile sussurro di quest’ultima: “Lasciati guidare dal tuo istinto...”.





Angolino autrice
Finalmente aggiornooo *O*
Ehm-ehm *torna seria* u-u mi spiace aver fatto aspettare tanto <3 ma era un capitolo impegnativo e tra tante cose mi mancava il tempo e la voglia di mettermi lì e rileggerlo tutto ^^''
Ma alla fine ce l'ho fatta *W* così rieccomi qui ùwù
Well, ringrazio SabbathUnderground che mi ha recensita lo scorso capitolo e Furiarossa che ha avuto il tempo e la pazienza (Dio mio, ma come hai fatto? O___O) di recensirli tutti. Poi - ovviamente - ringrazio tutti coloro che hanno aggiunto la fanfic alle preferite/ricordate/seguite.
Al prossimo chappy! ^^
F.D.
   
 
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