Buondì
a
tutti! Che bello, la mia prima fic di Harry Potter (ovviamente yaoi/
slash/ shonen-ai
o come preferite dirlo ^__^).
Il rating
giallo è una cosa che metto sempre nelle mie fic per via del
linguaggio non
proprio elegante che uso ogni tanto. Ma non vi preoccupate non ho
intenzione di
alzarlo oltre quello arancione (non credo di essere ancora pronta per
scrivere
qualcosa da rating rosso ^///^).
Bene, fatte
le premesse vi lascio alla lettura. Fatemi sapere se lo devo continuare
o è
meglio che metta tutto nel cestino.
Papà
Cercasi
Ed erano di
nuovo lì: occhi rossi incastonati su una figura di fumo
grigio che levitava a
pochi centimetri dal pavimento di pietra standogli di fronte.
Il fumo
creava dei bei arabeschi nell’aria circostante.
All’improvviso
la figura gli girò intorno come ad abbracciarlo con lo
sguardo.
La ‘Dama di
Fumo’, come l’aveva rinominata lui, era una
figura ricorrente nei suoi sogni. O meglio, i suoi occhi rossi erano un
elemento ricorrente dei suoi sogni.
Apparivano dopo che Cedric cadeva a
terra colpito dall’Avada
Kedavra e la risata malefica di Voldemort lo assordava senza lasciarlo
svegliare.
A quel punto lui vedeva quegli occhi
rossi occupargli tutta
la scena facendo scemare la crudele risata fino a farla scomparire,
donandogli
finalmente un sonno tranquillo.
La Dama lentamente si
allontanò lungo il corridoio di pietra
per poi fermarsi a pochi metri da lui.
Pian piano allungò la mano
inconsistente invitandolo con le
dita a seguirlo.
Titubante le si avvicinò
per poi affiancarla nel tragitto.
I corridoi scorrevano velocemente
intorno a loro, come se
stessero camminando ad alta velocità, conducendoli in zone
sempre più scure.
Quei luoghi gli ricordavano tanto i
corridoi di Hogwarts.
Come a confermare i suoi sospetti, la
Dama si fermò davanti
a una porta dall’aria familiare. Sembrava il bagno di
Mirtilla Malcontenta.
Dischiuse delicatamente la porta
ritrovandosi di fronte ad
un’alta struttura in marmo bianco di forma circolare, con un
lavandino per ogni
lato.
Harry lo riconobbe immediatamente
come l’entrata alla Camera
dei Segreti.
Stranamente Mirtilla Malcontenta non
c’era.
‘Almeno nei miei sogni non
c’è’ pensò con un sospiro di
sollievo. Incontrare il fantasma petulante era l’ultimo dei
suoi desideri, al
momento.
Guardando verso l’entrata
si stupì di trovarla aperta. Com’era
possibile? Lui non aveva sentito nessun sibilo.
L’ansia però
sparì subito non appena la fuligginosa
testolina della Dama sbucò dalla botola con gli scintillanti
occhi rossi che lo
fissavano divertiti.
Fece un passo avanti per raggiungerla
ma, in un battito di
ciglia (letteralmente!), si ritrovò il piede a mollo in una
pozzanghera gelida.
Stranamente sentì il
freddo pungente dell’acqua gelargli il
piede come se avesse davvero “pestato” una
pozzanghera.
Perplesso alzò lo sguardo
per cercare la Dama ma si
immobilizzò quando vide l’imponente statua del
viso barbuto di Salazar
Serpeverde (Anche se io me lo immagino totalmente
diverso! XP
ndA) che lo fissava seriamente con le enormi orbite vuote.
‘Sono dentro la Camera dei
Segreti!’ il pensiero lo colpì
con la forza di un calcio nello stomaco facendolo boccheggiare. Era dal
2° anno
che non ci metteva più piede, l’anno in cui il
ricordo di Tom Riddle sedicenne
aveva cercato di ucciderlo facendolo sbranare da un Basilisco. Con
tutto quello
che era avvenuto negli anni successi gli era totalmente passata di
testa la sua
stessa esistenza.
I suoi pensieri vennero interrotti da
un sinistro cigolio e,
come in un inquietante flashback, la bocca della statua si
spalancò e con un
lento strisciare un Basilisco fece la sua comparsa fissandolo
intensamente
negli occhi.
Lo fissava con gli occhi gialli e la
sottile pupilla da
rettile, freddo e calcolatore studiandolo e sondandogli
l’anima, che ad ogni
secondo che passava si riempiva del terrore più puro.
Il suo lato Grifondoro lo spingeva ad
raccogliere tutto il
suo coraggio e ad attaccare l’enorme serpente ma (per
fortuna) il suo spirito
di sopravvivenza quella sera aveva deciso di prendere il sopravvento.
Ascoltando quest’ultimo,
fece lentamente un passo indietro
cercando di non far movimenti bruschi per non far attaccare
l’animale che lo
fissava con curiosità.
Con uno scattò si
voltò per scappare il più veloce possibile,
ma la sua corsa si concluse ancora prima di iniziare: la Dama di Fumo
gli stava
di fronte e gli bloccava la via.
Con un sorriso gli mosse un dito
davanti al viso in segno di
diniego per poi fargli segno di girarsi.
Si voltò lentamente
ritrovandosi occhi negli occhi con l’enorme
serpente e, con orrore, lo vide abbassare la testa verso di lui per poi
spalancare le fauci con gli aguzzi denti colanti di bava.
Harry non aveva alcuna intenzione di
guardare mentre il
Basilisco lo sbranava per cui chiuse gli occhi e attese la fine.
E attese.
E attese.
E attese.
…
…
…
‘ E che cazzo, si muove si
o no?!’ Se doveva divorarlo che
si desse una mossa e non la tirasse tanto per le lunghe!
Spalancò gli occhi
fissando la creatura con il suo miglior
sguardo truce ma rimase scioccato nel vedere lo spettacolo che gli si
presentò
davanti.
Il Basilisco aveva la bocca
spalancata mostrando tutto l’interno
e adagiato sulla grande lingua stava un fagottino bianco avvolto in una
copertina.
Con gli occhi sgranati come palline
da ping-pong osservava
la piccola figura riposare tranquilla nonostante la
pericolosità della
situazione.
Mentre era ancora sconvolto per
quella assurda situazione,
non notò la Dama che si avvicinava alla bestia e prendeva il
fagotto tra le
braccia. Si risvegliò solo quando si ritrovò un
neonato tra le braccia.
Era bianco: bianca la pelle, bianca
la testolina, bianca la
copertina.
Ok, che cavolo ci faceva
lì un neonato e per
di più in bocca ad un Basilisco?!
Si voltò per chiedere
spiegazioni alla Dama ma lei lo
anticipò carezzandogli il viso con le impalpabili dita e
sorridendogli per la
prima volta con le labbra. La sua voce risuonò nella sua
testa dolce e
cristallina, quasi stesse cantando.
“Ben arrivato Harry. Lei
è la nuova erede, tua e del
precedente erede. Finalmente sei giunto in questo luogo sacro e ti sei
ricongiunto a lei. Te l’affido, so che sarai
un’ottima guida”.
Fece per allontanarsi ma Harry la
fermò “ASPETTA! Non mi
puoi abbandonare così! Io non ne so niente di bambini! Ti
prego, non lasciarmi”.
Lei lo fissò un attimo
prima di sorridergli e abbracciarlo.
“D’accordo,
rimarrò con te finché tutti gli eredi non
saranno riuniti. Per quanto riguarda la piccola … ho estrema
fiducia nelle tue
capacità e nel tuo cuore. So che sei la persona
giusta” detto questo appoggiò
le fredde labbra sulla fronte di lui lasciandogli un piccolo segno
argentato
che scomparve dopo pochi secondi.
“Con questo dono potrai
contattarmi quando vorrai, ti
basterà pensarmi.” “Grazie.”
Era ancora un po’ rosso per via del bacio
inaspettato.
“Buona fortuna Harry. Oh,
si sta svegliando!” e mentre la
Dama si staccava da lui, due occhioni color sangue si aprirono sul
mondo. Due occhi
rosso sangue che si fissarono nei suoi color giada. Rosso e Verde.
Gli sembrava di aver un deja-vu. Ma
dove poteva aver già
visto occhi di quel particolare colore?
Intanto la neonata lo stava fissando
con interesse: chi era
quella strana persona? Le piaceva tanto tanto.
E mentre la neonata gli sorrideva
gorgheggiando entusiasta,
pian piano gli occhi di Harry si chiusero facendolo cadere in un mare
di
tenebre.
Fu così che lo
trovò il professor Piton: steso sul pavimento
della Camera dei Segreti, svenuto e con una figurina bianca che dormiva
profondamente tra le sue braccia.
Controllò che i due
non fossero in pericolo di vita e avvisò il preside del suo
arrivo e di quello
del ragazzo.
Questa faccenda non gli era chiara ma
di sicuro avrebbe reso
ancora più difficile l’intera situazione.
Dannato moccioso, sempre a ficcarsi
nei guai!
Ok, questa è la fine del
primo capitolo e penso che qualcuno
abbia già capito un paio di cose. Il paring principale lo
scriverò solo dal
prossimo capitolo: voglio vedere chi indovina a chi ho appioppato
Harry!XD
Se ci dovessero essere errori di
ortografia o altro non
fatevi problemi a dirmelo: mi servono a migliorare a scrivere, e le
opinioni
dei lettori sono sempre gradite – gli insulti no, per
favore!ç_ç- e ben
accette.
Bacioni a tutti.