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Autore: Luz_    24/01/2011    2 recensioni
Nessuna continuità.
Nessuna storia.
Solo un solo filo rosso che inizia per A e termina per Z.
Alex e Zoe, gli antipodi della loro storia.
[...] “In sintesi: sì, amo te. Amo te, Zoe. Amo le cose più banali che ti caratterizzano, amo i tuoi occhi, le tue labbra, il tuo sorriso. Ma anche il neo che hai sulla nuca, non vorrei si offendesse. Amo il dentifricio che dimentichi di sciacquare via dal labbro la mattina e che levo con un bacio appena ci incontriamo; amo quando ti arrabbi e mi offendi, perché le offese che crei sono le più belle che io abbia mai ascoltato. Amo il pensiero che forse, io e te, un giorno andremo a fare la spesa insieme per riempire il nostro frigorifero. Amo gli infiniti motivi per cui ti sto dicendo queste cose. E come dimenticarlo, amo il pensiero che tu ami me. Perciò in sintesi, Zoe: io sì, amo te.”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Momenti.
 
Nessuna continuità.
Nessuna storia.
Solo un solo filo rosso che inizia per A e termina per Z.
Alex e Zoe, gli antipodi della loro storia.




Dove ho visto te.
 

E le mie mani hanno applaudito il mondo
Perchè il mondo è il posto dove ho visto te
Dove ho visto te, dove ho visto te.

 
 
Il freddo ero pungente, si infiltrava nei vestiti come una lama dalla punta affilata.
Ma lui, Alex,  non percepiva nulla, se non calore. Un calore disumano, mai provato sino ad allora.
Era seduto nel parco di Kensington Garden, come spesso accadeva la domenica, e fumava una sigaretta lentamente, assaporando la nicotina che accarezzava il suo palato, la gola e scendeva lungo la trachea, rilassando i suoi muscoli ormai sempre tesi.
Il cielo era plumbeo, nessuna novità lì a Londra, ma quel giorno Alex sentiva che c’era qualcosa di sbagliato nel clima. Avrebbe dovuto esserci il sole.
Inspirò l’ultima boccata di fumo e fece per spegnere la cicca sotto la punta della sua Nike, quando si fermò.
Il suo sguardo era incatenato, bloccato, incastrato in l e i .
Il leggero venticello che soffiava su Londra le scompigliò leggermente i capelli lunghi e dorati e per un attimo ebbe il desiderio di sfiorarli con le dita e sentire la loro consistenza simile alla seta. Poteva sentire il tintinnare dei bracciali che portava al polso.
Rideva di gusto, come se il mondo circostante non esistesse, come se quella fosse la cosa più bella da compiere. Ridere.
Alex avrebbe desiderato che un giorno fosse per merito suo e in un attimo decise: l’avrebbe fatta ridere, fino a sentire dolore alla pancia, fino al momento in cui lei lo avrebbe pregato di smettere, di farle prendere fiato.
La osservò passeggiare, mentre scherzava con le amiche; analizzò ogni gesto, ogni sguardo, ogni azione.. erano tutte indispensabili per lui.
Non ne comprendeva il motivo, ma Alex sentiva che le apparteneva, che lei fosse l’essenza che lo avrebbe reso completo.
Lei era il tassello mancante della sua esistenza.




Oh bè, cos'è questa cosa qui?
Non lo so, davvero non lo so.
Ho iniziato a scrivere e non so se sia uscita bene, male, da censurare. Per questo ci siete voi.
Questa non è una storia o per lo meno non si basa su una storia unitaria.
Sono tanti piccoli momenti, spezzoni di vita, di quotidianità ed i protagonisti sono loro, Alex e Zoe.
Se siete arrivati a questa frase, bè..vuol dire che non vi ha provocato l'istinto di chiudere il pc e nascondervi sotto le coperte per dimenticare questa roba e spero davvero che siate qui al prossimo 'capitolo' per vivere un altro istante di vita di "Momenti".
   
 
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