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Autore: lauritta    27/01/2011    0 recensioni
Le prigioni non sono come te le descrivono da piccola ( o da grande ). Le prigioni sono posti cattivi per gente cattiva, spera di non andarci mai!
Sbagliato.
La prigioni sono i luoghi in cui risiedono persone che potrebbero essere cattive. Uno potrebbe essere innocente, potrebbe essere buono, o ancora colpevole. Chi lo sa poi?
La storia che sto per raccontare non è qualcosa per i deboli di cuore. Da qui, come in prigione, si è confinati per anni...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 20
Ciao a tutti! :) Allora, nei capitoli che seguiranno ci sarà una specie di "Diario di Teddy", stralci brevi della sua vita e di quella dei suoi compagni. Avevo pensato di dividere questa parte dalla trama originale in un'altra fic, ma chi leggesse solo Detenuto n.84 e non questo piccolo "plus", non capirebbe il perchè di alcuni eventi. Con questo... buona lettura! Ci vediamo giu :)





Diario del n.84: La matricola

Venerdì 20. Ora di pranzo.
Oggi Harry non è stato di aiuto in niente. Continuava a fissare il vuoto in mensa, come se cercasse la risposta ai suoi problemi sul muro, che, peraltro, è più sporco della mia divisa e per nulla bello da vedere. Se voleva trovare un oggetto sul quale scaricare i suoi pensieri, poteva almeno farlo con classe... Comunque... Dopo un po', si è stufato di giocare ( da solo ) al gioco di chi fa meglio l'invertebrato passivo, così ha preso parte alla conversazione che ho intavolato con gli altri sulla matricola del carcere. Un nuovo inquilino abbiamo, tale Paul McEnzevine.
E' stato incastrato, pare, in una rissa in discoteca sfociata con una coltellata all'addome da parte del più giovane dei due. E questo imbecille, peraltro nemmeno amico di uno dei due litiganti, si è intromesso e ha cercato di placare l'ira dei ragazzi, ma con poco successo. Ti credo, alla fine si è trovato con la polizia a un palmo di naso, un occhio nero e un coltello di 12 cm sporco di sangue in mano.
Oggi è il suo primo giorno e, poveretto, non è riuscito a superare nemmeno il Livello Zero.
Io e Nott lo stiamo osservando da lontano, per capire che tipo sia. Alto, magrolino, capelli castano chiaro, un po' sfigato. Non c'è traccia di muscoli sul quel corpo da uccellino. Porta perfino gli occhiali...


Venerdì 20. Pomeriggio. Il girotondo dei detenuti è cominciato.
Ho deciso di rivolgere la parola a questo Paul. Non sembra antipatico, nemmeno arrogante. Mi tengo sempre lontano da tipi come lui perchè mi irratano. Cristo, non si sa nemmeno difendere da Robert, la merda più merdosa del carcere, figurati essere cintura nera di kung fu. Mi fa quasi pena, vorrei fare qualcosa per lui. D'altronde abbiamo anche qualcosa in comune. Non parlo degli occhi..

Mi avvicino al poveretto tutto preso a camminare intondo che, dopo le botte che ha ricevuto essendo la matricola, si copre il volto con le braccia per proteggersi da un calcio che potrebbe colpirlo. Cerco di vederlo in faccia senza toccarlo, per capire un po' come sia fatto. Non è facile visto che giriamo a vuoto e non sono in una posizione di vantaggio per conoscerlo. Juice è proprio dietro di me, ed è regola che alle matricole il primo giorno non si parla, ma si fa rissa. Che stronzata.
Juice Norriss è una specie di leggenda qui a Viterbo. Arrestato 11 volte per traffico di stupefacenti, ma sempre rilasciato dopo poche ore per insufficenza di prove ( e grazie all'aiuto di legali corrotti... ). Ha passato praticamente la sua vita in questo inferno e si vede. E' il più muscoloso, è nero, ed ha la stazza di un lottatore di Sumo.
In carcere farsi i muscoli è quasi obbligatorio, perchè ci sono delle ore di palestra da seguire e di conseguenza il fisico c'è. Riconosci subito il cucciolo dal leone. Juice è una specie di capo branco. E' il più vecchio ma anche il più prepotente. Mi ha salvato un paio di volte la vita in cella, perchè quando ero appena arrivato avevo un braccio rotto, e non era nella regola picchiare una matricola se non si può difendere. L'ho ringraziato per questo, ma anche perchè per il resto dei miei giorni nessuno mi ha picchiato. Sono stato la prima matricola a non essere picchiata il primo giorno, e per questo tutti cercano o di farmi la pelle per vendicarsi delle botte che era giusto darmi ( e che tutti hanno ricevuto ), o di essere nelle mie grazie, perchè essere mio amico equivale ad esserlo a quel bidone di Juice.
Quell'omone si è preso una cotta per me dal primo giorno che sono entrato. Non è gay, ma è molto affettuoso con chi reputa suoi amici.
Mi ha preso come un bambolotto dal fondo della palestra dove mi avevano bloccato; ha disperso i predatori con qualche urlo e qualche pugno, salvandomi, e mi ha riportato in cella in braccio. Mi sono sentito in imbarazzo e anche un po' preso per il culo. Avrei saputo cavarmela se non fosse stato per il braccio. Ma quello mi era servito per stordire decentemente il poliziotto che mi aveva preso...
Stavo facendo la figura del deficiente, così, non appena mi ha appoggiato sul letto, mi sono tirato indietro e non l'ho ringraziato. Lui, al contrario, si è seduto vicino a me e mi ha scostato i capelli dal viso con una dolcezza che mi dava il voltastomaco. Ha sorriso, dicendomi:

" Hai degli occhi stupendi, non coprirli. E non solo gli occhi hai di bello..."
Mi sono irritato per quell'atteggiamento da checca preoccupata che non si addiceva a un uomo che ritenevo un santo.
Con il passare del tempo però, ho capito che Juice è tutt'altro che un mostro o una checca, ma una specie di "protettore" dei nuovi arrivati che reputa
saggio preservare ed avere poi come amici.
Il primo della fila a rapporto alle guardie alla mattina, era sempre lui, per vedere appunto in faccia le matricole e giudicarle. Ed era anche bravo...
Dopo pochi giorni mi ero conquistato la fiducia e la stima di mezzo carcere, e lui aveva gia previsto questo successo. Sono entrato nel gruppo con la stessa facilità con cui avevo conquistato popolarità, e diventai il braccio del genio. Ho un compito però molto futile, perchè essere il prescelto equivale ad essere il più odiato. In molti aspirano a partecipare a questa specie di club di sfigati, ma non do a nessuno, se non in rari casi, la possibiltà di entrare. Faccio lo stronzo apposta, tanto non ho mai niente da fare qui, e Juice mi protegge come fossi il suo barboncino indifeso.
In sostanza, controllo che le matricole siano davvero come ha calcolato Juice: arroganti, sgarbati, superbi, avidi o viscidi; oppure gentili, intelligenti, furbi e scaltri. Io ho la dote, inoltre, di essere molto persuasivo. Parlare di qualcosa alla gente e portarla dalla mia parte oppure scoprire segreti e doppi fini dei loro atteggiamenti, è un passatempo che mi copre più della metà del tempo che devo passare qui. Questo gioco mi piace, non rischio di essere picchiato e sono sempre privilegiato. E' un atteggiamento che non rientra nelle qualità che vuole Juice per i suoi amici, ma io sono un gran oratore...
" Io ti consiglierei di usare delle lenti a contatto" sussurro, fissando sconsolato gli occhiali rotti tra le dita tremanti di Paul.
Lo affianco, cercando di stare al suo passo. Sta cercando di finire il giro prima degli altri, suppongo, per tornarsene in pace in cella.
" St
o parlando con te"
" Ti ho sentito, biondino" ribatte lui all'improvviso, brusco.
Arrogante. Sgarbato. Non mi piace.
Mi volto verso Juice dietro di me, ma mi accorgo che è sparito. Mi sbaglio. Dopo qualche secondo, mi da una spallata e mi guarda torvo, fissando prima me e poi Paul. Non gli ho chiesto il permesso. Faccio spallucce, innocente, e Juice ci casca. Decido di dare un'altra occasione a Paul.
" Se mi hai sentito, allora segui il mio consiglio. E te ne do un'altro: vieni in palestra quando abbiamo finito il giro qui"
Paul si scosta i capelli scuri con una mano, tirandoli indietro sulla nuca in modo svogliato.
" Non voglio essere picchiato un'altra volta. Scommetto che ci saranno dei bastardi appostati da qualche parte per farmi di nuovo la festa! Non vedo l'ora di incontrare una matricola..."
Mi faccio piccolo piccolo alla vista delle nocche bianche di Paul.
Juice si volta di nuovo, lanciandomi un'altra occhiata sospettosa. Sillabo tutto ciò che ho detto e mi ha detto. Paul non mi vede perchè si sta pulendo gli occhiali rotti nella divisa.
" Che sfiga essere capitato in mezzo a una rissa. Ho avuto lo stesso problema"
Paul si volta verso di me, scrutandomi dietro le lenti a mezzaluna. E' veramente sfigato, ma non so perchè i miei piedi non si decidano a muoversi.


Venerdì 20. Ora di cena.
Juice si complimenta con Paul per l'abbuffata di hamburger, dandogli una pacca sulla spalla che lo fa ribaltare dalla sedia. Scoppiamo tutti a ridere, ma Paul la prende con ironia e non si offende. E' troppo buono, non può esserlo qui.
Juice mi pesta un piede sotto il tavolo. Due colpi: vuole parlarmi.
Lo guardo in fretta prima di pulire il mio vassoio e uscire dalla mensa prima di lui. Lo aspetto alla lavanderia, dove ci incontriamo sempre noi alla sera quando abbiamo dei problemi. Io parlo a lui di quello che mi succede, e lui parla a me. Di solito è sempre lui che vuole parlare, io preferisco tenere alcune cose al sicuro.
Arriva poco dopo il mio ingresso, chiudendo a chiave la porta alle sue spalle enormi. Rimango in attesa.
" Paul può restare, ma a patto che tu lo educhi un po' come si deve. Minchia, è più imbranato di Robert, ma è intelligente e scaltro nonostante l'aspetto da mongoplettico"
Scoppio a ridere, ma Juice non ride con me. Sembra serio e anche preoccupato.











Hola! x)
Spero che questo breve capitolo sia piaciuto, il diario di Teddy è davvero pieno di cose ;P Qui si capisce a grandi linee il motivo per il quale Teddy è finito in carcere, ma sottolineo che è qualcosa di molto soft rispetto alla storia vera, che occuperà invece un capitolo intero :) Il passato di Teddy sarà uno dei temi centrali in questi brevi spazi, ma parlerò anche della sua relazione con Evangeline e soprattuto di Paul McEnzevine... Se questo nome non dovesse suscitare dubbi o particolari flash, rivedete il primo capitolo della fic ;P
Fatemi sapere!
Kiss, Laura

  
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