N.d.A.:
In primis ringrazio Tetide,
NicotrisAmaltea e garakame per
avere recensito il quinto capitolo di questa storia.
x Tetide: Concordo,
inoltre entrambi hanno delle motivazioni, o almeno credono tali, per
vedere sempre il comportamento dell'altro con sospetto il che li porta
sempre e solo a ferirsi a vicenza. Zucconi!
x NocotrisAmaltea: Ti
ringrazio molto per aver recensito la storia. Spero che il seguito non
ti deluda...hehe!!!
x
garakame: Beh, in effetti Masumi tutto miele e versione
corteggiatore con Maya non ce lo vedo, sarebbe decisamente OOC. Il
problema è che si tratta di una persona che nei rapporti
interpersonali è fondamentalmente maldestro.
Il grande sogno di Maya (Garasu
no kamen), Maya, Masumi e tutti gli altri personaggi sono
proprietà di Suzue Miuchi, Hakusensha Inc. Tokyo, Tohan
Corporation, Orion e quanti aventi diritto alla divulgazione e
pubblicazione del Manga medesimo.
Questa fanfiction è stata
creata senza fini di lucro, per il puro piacere di farlo e per quanti
vorranno leggerla.
Nessuna violazione del copyright si ritiene,
pertanto, intesa….
Seulement à
Noël
By Aresian
Parte Sesta
Rei, Mina e Sayaka fissarono confuse, quanto Maya,
l'uomo e la donna che li attendevano al tavolo. Masumi Hayami,
elegantissimo nel suo smoking nero, si era alzato in piedi e con un
gesto di cortesia aveva atteso che il cameriere le facesse accomodare
prima di tornare a sedersi, il tutto nel più totale ed
imbarazzato silenzio. La tensione era palpabile tanto che Rei
cercò
disperatamete una frase di circostanza per spezzare quel silenzio
innaturale, fu comunque Masumi a fare la prima mossa."Ho
l'impressione" disse in tono discorsivo "che il Maitre di
Sala abbia pensato che quattro attrici e il Presidente della Daito
Art Production, con segretaria al seguito, potessero avere molti
spunti in comune e pertanto svariati argomenti di conversazione
idonei ad intrattenersi durante la serata".
Maya sobbalzò
sulla sedia mentre la sorpresa e il disagio lasciavano lo spazio ad
una sorda rabbia.
"Vuol dire che non è stato lei ad
organizzare tutto?" sbottò alla fine, gli occhi neri che
lampeggiavano irritati.
Sayaka e Mina si scambiarono uno sguardo
d'intesa evitando, prudentemente, di proferire parola. A differenza
di Maya non erano così usuete avere contatti con il potente
Presidente della Daito e non amavano particolarmente l'idea di
prenderlo, come dire, di petto. Rei, per contro, attendeva
placidamente la risposta dell'uomo, con una vena di genuina
curiosità.
Masumi sorrise lievemente, uno di quei suoi
sorrisi cortesi di circostanza.
"Anche se la cosa può
stupirla, no. Sono rimasto sorpreso quante lei". Notando
l'espressione poco convinta della giovane concluse con un lampo
ironico nelle iridi azzurre "Tuttavia, se preferite posso
chiedere al Maitre di cambiare le assegnazioni".
Maya rimase
a fissare il volto dell'uomo provando il profondo impulso di mandarlo
al diavolo. Non gli credeva affatto. Rimase tuttavia sorpresa quando
lo vide alzarsi in piedi, imitato da Misuki, pronto ad allontanarsi
dal tavolo. Fu a quel punto che Rei decise di intervenire.
"La
prego, Sig. Hayami. Non è assolutamente necessario"
disse, consapevole di attirarsi l'ennesima occhiata allibitia da
parte di Maya e compagne. "Perdoni la nostra reazione è
che siamo rimaste spiazzate, non immaginavamo di dover dividere il
tavolo con qualcun'altro. L'imbarazzo palesato varrebbe con chiunque
sedesse al vostro posto" concluse poi in tono cortese. Hayami
innarcò lievemente un sopracciglio, unica reazione al
discorso
accorato della ragazza, per poi fissare il volto contratto di Maya e
cercare nei suoi occhi la conferma. Non l'avrebbe forzata a
condividere il tavolo con lui quella sera se lei non lo avesse
voluto. Proprio in quel momento un cameriere si avvicinò al
tavolo per servire l'aperitivo fermandosi in perplessa attesa. Maya
comprese che Masumi stava aspettando la sua risposta e suo malgrado
decise che fare una scenata e chiedere all'uomo di cambiare tavolo
sarebbe stato decisamente assurdo e fuori luogo.
"Niente
frecciate ironiche, Sig. Hayami?" chiese in tono basso e
stringato, almeno quelle voleva evitarsele, già la sua
presenza le avrebbe fatto andare la cena per traverso,
accidenti.
Masumi si rilasso impercettibilmente concedendole un
breve sorriso accondiscendente mentre rispondeva
deciso.
"Aggiudicato. Niente frecciate ironiche ambo le
parti. Consideriamo questa serata come una tregua" concesse
tranquillo riaccomodandosi, sempre imitato da una silenziosa e
attenta Misuki, per poi fare cenno al cameriere che poteva
servire.
Masumi non sapeva se essere lieto o meno della piega
presa dagli eventi ma decise, con la solita pragmatica
praticità,
di tentare di sfruttare l'inattesa occasione al meglio. Per prima
cosa occorreva sfoggiare tutto il suo repertorio da "pubbliche
relazioni" per sciogliere l'atmosfera da naufragio del Titanic.
Non appena il cameriere si allontanò prese decisamente in
mano
la situazione. Con naturalezza si rivolse a Mina e Sayaka in tono
cordiale e cortese.
"La Sig.na Rei la conosco già, ho
avuto modo di scambiare in passato qualche parola con lei, non credo
però di avere il piacere di conoscere voi. Rammento tuttavia
alcune vostre interpretazioni come in "Piccole Donne" e in
"Sogno di una notte di mezza estate".
Incredibilmente
Sayaka arrossì sotto lo sguardo attento ma cortese dell'uomo
prima di presentarsi, seguita a ruota da Mina, mentre anche Misuki si
inseriva nella conversazione rammentando di avere già
incontrato le ragazze qualche volta, quando si occupava come manager
di Maya per conto della Daito. Rei si rilassò, concedendosi
un
breve sospiro di sollievo, ringraziando la prontezza di spirito di
Hayami che, con abilità, stava tessendo una buona trama di
conversazione senza coinvolgere, per ora, Maya dandole così
il
tempo di sbollire la rabbia. Maya rimase per un po' in silenzio. A
dire il vero uscì dal suo ostinato riserbo solo quando
vennero
serviti gli antipasti. Hayami aveva intavolato una vivace
conversazione sui vari tipi di teatro esistenti in Giappone e poi
aveva spostato la dissertazione sul singolare "Teatro delle
Ombre" tradizione cinese. Maya non seppe resistere alla sua
innata curiosità di sapere, specie quando si trattava di
teatro, e alla fine si ritrovò a chiedere, quasi suo
malgrado.
"Ha mai assistito ad una rappresentazione, Sig.
Hayami?".
Misuki, che sino a quel momento aveva seguito a
ruota la "guida" di Masumi, rilevò l'abilità
con la quale aveva, al fine, stuzzicato la curiosità della
giovane facendole scordare il risentimento che pareva convinta di
dover palesare per tutta la serata.
Masumi, con naturalezza
rispose alla giovane.
"Due anni fa, in occasione di un
viaggio di lavoro a Shangai. Uno spettacolo molto interessante, dove
anche l'accompagnamento musicale vuole la sua parte".
"Sarebbe
possibile assistere a spettacoli di questo genere anche qui a Tokyo?"
chiese invece Rei, interessata a sua volta.
"Temo di no. Se
trovate comunque interessante l'argomento ci sarà, a maggio,
una mostra delle arti teatrali dell'Oriente presso la Biblioteca
Nazionale. Anche il teatro delle "ombre" sarà
presente, anche se in forma temo piuttosto ridotta".
Maya
annuì brevemente. Doveva ammettere che l'idea di quella
Mostra
non le spiaceva affatto. Doveva andarci, si disse.
Il resto della
cena trascorse incredibilmente senza intoppi. Per altro Maya si
trovò
a considerare che Hayami era un uomo raffinato e colto, al di
là
del cinismo dell'uomo d'affari, c'era anche questo nuovo aspetto,
insieme a quello che le aveva mostrato durante la giornata trascorsa
sulle piste, del suo carattere che doveva ammetterlo in fondo non le
dispiaceva. Quando, tuttavia, l'orchestra diede l'apertuta alle
danze, poco prima che venisse servito il dessert, un attimo di
imbarazzo calò sul loro tavolo. La stra grande maggioranza
degli ospiti si era infatti riversata sulla pista mentre Maya e le
amiche avevano improvvisamente concepito l'idea di essere diventate
un decoro della tapezzeria. Masumi risolse, da par suo, la situazione
cogliendo di sorpresa persino Misuki.
"Poichè sono
l'unico uomo a questo tavolo temo che dovrete accontentarvi di me
come cavaliere questa sera. Misuki, mi concede questo ballo?"
disse infatti alzandosi in piedi, tendendo la mano alla segretaria
che lo fissò con un'espressione sinceramente sorpresa.
"Non
temete, tengo in serbo un ballo per ciascua di voi, Sig.rine"
disse poi strizzando lievemente l'occhio in direzione di Maya che si
ritrovò ad arrossire sino alla radice dei capelli mentre Rei
scoppiava a ridere prima di ribattere, per nulla imbarazzata "Io
passo, Sig. Hayami. Non ho l'abito adatto".
Masumi accolse
con un sorriso sinceramente divertito l'osservazione della giovane
prima di allontanrsi verso la pista da ballo con Misuki.
"Scherzava,
vero?" chiese a quel punto Mina mentre considerava rapidamente
che tutto sommato l'idea di ballare con il Presidente della Daito non
era poi così da buttare via.
Rei sorrise guardando
il visetto imporporato di Maya.
"Temo di no, Mina ma come ho
già detto, io passo" disse in tono serafico facendo
sorridere Sayaka.
Dopo un attimo di silenzio quest'ultima
considerò, osservando Hayami e Misuki che ballavano a centro
sala.
"Certo che stanno molto bene insieme. Sarebbero una
gran bella coppia".
Maya, a quell'affermazione, rischiò
di soffocarsi con il sorso d'acqua che stava bevendo per darsi un
contegno. Il Sig. Hayami e la Sig,na Misuki? No, impossibile. Beh!
Sì, insomma. Hayami non era interessato alle donne, solo
agli
affati e poi Misuki era solo la sua segretaria... allora
perchè
quella considerazione di Sayaka le dava fastidio? Era assurdo. Ma poi
a lei cosa gliene importava di Hayami e della sua vita privata?
Niente, eppure non riuscì a staccare gli occhi dalla coppia
che volteggiava, sicura, in mezzo alla pista. E se Sayaka avesse
avuto ragione?
Ignaro delle considerazioni che avvenivano
alle sua
spalle al tavolo Masumi approfittò di quel ballo per levarsi
il dubbio che lo assillava dall'inizio della serata.
"Misuki,
le riconosco notevole intraprendenza e spirito d'iniziativa ma non
accetterò un'altra intromissione come quella di stasera
nella
mia sfera privata" disse in tono freddo, cercando lo sguardo
della donna celato dietro gli occhiali.
La donna abbassò
lievemente lo sguardo per una frazione di secondo prima di rispondere
con sincerità.
"Non era mia intenzione, Sig. Hayami.
Quando il Maitre mi ha contattato per sapere quale disposizione per
la cena avrebbe potuto esserle gradita ho solo fatto presente che se
ci fosse stato qualcuno, tra gli ospiti, dell'ambiente dello
spettacolo sarebbe stato più conveniente. Niente di
più".
Masumi ponderò in silenzio la risposta
della segretaria.
"Diciamo che le credo, ma l'avvertimento è
sempre valido" sentenziò alla fine in tono deciso.
La
donna si limitò ad annuire brevemente per poi restare in
silenzio. Innanzi al contegno riservato, ma forse ferito, della donna
Masumi per una frazione di secondo si sentì in colpa. Misuki
era sempre efficiente, discreta e pragmatica. Lo sfiorò il
dubbio di avere esagerato.
"Forse la responsabilità è
mia. Non essendo abile a ritagliarmi spazi privati le ho dato l'idea
di non averne. Consideriamo chiuso qui l'argomento" si decise a
concedere sorprendendo la donna, questo fu palese, mentre la musica
finiva e la riaccompagnava al loro tavolo.
Come promesso Masumi fece da cavaliere, a
turno, alle
ragazze riservando volutamente l'ultimo ballo per Maya. La ragazza,
da par suo, viveva la situazione con l'impressione assurda di essere
seduta su una graticola, invece che su di una comoda sedia con fondo
imbottito e rivestito di velluto damascato. La giovane era
consapevole che il Presidente della Daito non si sarebbe lasciato
scappare l'occasione di trascinarla in pista a sua volta, dopo aver
fatto volteggiare per un paio di volte Mina e Sayaka. Disperatamente
la sua testolina cercò di escogitare una scusa valida, ed
indolore, per rifiutare l'invito ma prima che potesse aprire bocca si
ritrovò sulla pista da ballo con l'aria di un pesciolino
fuor
d'acqua e Masumi che le diceva semplicemente.
"Abbiamo già
ballato una volta, in passato. Non sia a disagio, Maya"
posandole una mano, calda e forte, delicatamente sulla schiena mentre
con l'altra tratteneva la destra della ragazza prendendo il tempo del
valzer che l'orchestra aveva appena iniziato a suonare.
Maya,
imbarazzatissima, fissava insistentemente lo sparato della camicia da
smoking dell'uomo, il fatto che fosse parecchio più alto di
lei le forniva un valido alibi per evitare di guardarlo in
faccia.
"Il valzer dovrebbe conoscerlo piuttosto bene. Ne "Le
Due Regine" l'ho vista piroettare sul proscenio con una certa
grazia" le disse stuzzicandola brevemente Masumi, voleva che la
smettesse di atteggiarsi a piccola martire per uno stupido ballo. La
frecciatina giunse subito a segno perchè Maya
alzò
immediatamente il viso con un cipiglio altero.
"Mi pareva
avesse promesso che non ci sarebbero state frecciatine, Sig. Hayami"
disse poi in tono stringato, appena percettibile.
Masumi le
concesse un sorriso spontaneo e divertito.
"Ha ragione, le
chiedo scusa. Ormai è quasi mezzanotte, l'anno vecchio sta
per
finire mentre uno nuovo, ricco di sorprese, sta per iniziare"
disse in tono discorsivo, depistando la conversazione su argomenti
decisamente meno spinosi.
Maya annuì brevemente, anche se
in quel momento provava uno strano disagio che poco aveva a che fare
con la battuta di Masumi riguardo il ballo. La mano di Masumi che
posava indolente sulla sua schiena era così ... calda!!!
Rammentò di avere già provato una sensazione
simile in
passato e per questo arrossì lievemente. Masumi
prudentemente
non rilevò a voce questa sua reazione e si limitò
a
guidarla, sempre danzando, verso la parte meno affollata della pista,
accanto all'ampia porta-finestra dove l'aria era più fresca
e
respirabile. Lì Maya si sentì un po' meglio,
anche se
il profumo maschio dell'uomo continuava a solleticarle le nari e a
darle un vago senso di vertigine. Per distrarsi tentò di
conversare.
"Emh! Credo di doverla ringraziare per la lezione
di sci, sono riuscita a prendere lo ski-lift in questi giorni e a non
ruzzolare troppo" disse a bassa voce, evitando cautamente di
sollevare il viso a cercare il suo sguardo. Lo sentì
irrigidirsi impercettibilmente prima di scoppiare a ridere.
Infastidita sollevò il viso a lanciargli un'occhiata di
aperto disappunto.
Masumi tornò serio anche se gli occhi
continuavano a brillare divertiti quando parlò.
"Mi
perdoni, Maya. Il fatto è che lei ha un modo tutto suo,
alquanto singolare, di fare le proprie scuse o di porre
ringraziamenti. Comunque sono lieto di apprendere che la lezione di
sci è servita. Suppongo sia stato decisamente più
divertente il suo soggiorno qui a Nagano in questi ultimi giorni"
disse in tono cortese e privo di ironia.
Maya riabbassò lo
sguardo confusa. Rendendosi conto che la giovane provava una sorta di
imbarazzo atavico a conversare pacificamente con lui, Masumi riprese
l'iniziativa, come già aveva fatto a tavola per tutta la
sera.
"Ha mai assistito ad una fiaccolata sugli sci?"
chiese in tono neutro osservando il viso della giovane illuminarsi di
sorpresa.
"Come? Ecco... esattamente cosa sarebbe?"
rispose infatti titubante, temendo di procurare nuova
ilarità
nell'uomo, cosa che tuttavia non avvenne anzi ottenne una
dettagliata spiegazione.
"E' tradizione, la notte di
Capodanno, che sulle piste di sci venga fatta una fiaccolata. In
sostanza i maestri di sci percorrono la pista con fiaccole tra le
mani creando figure, spirali o scritte di auguri, scendendo verso
valle. Sicuramente la faranno prima dei fuochi artificiali per
salutare il nuovo anno. Se vuole avere modo di vederla, tuttavia, non
è possibile dalle vetrate della Sala del Veglione,
è
necessario uscire sulla terrazza panoramica. In quel caso le
consiglio di andare ad indossare qualcosa di decisamente più
caldo" concluse dando una rapida occhiata all'elegante orologio
da polso. Maya ora era veramente curiosa.
"Mi piacerebbe
vederla. Non credo che avrò un'altra occasione per farlo"
disse con genuino interesse dimentica dell'imbarazzo. Masumi, con un
lieve sorriso, annuì.
"Torniamo al tavolo allora, così
lei e le sue amiche potrete andare a procurarvi qualcosa con cui
ripararvi dal freddo. Se la cosa non le spiace, io e Misuki vi
attenderemo nella hall" propose in tono gentile e saudente.
Maya
sbatte rapidamente le palpebre un po' sorpresa ma non vedeva motivo
di rifiutare, in fondo c'era una tregua in corso, così
accetto
con un lieve cenno del capo.
Nè Rei nè Misuki
manifestarono sorpresa, avevano già sentito parlare della
fiaccolata, e comunque anche Mina e Sayaka erano propense ad
assistervi così in breve si allontanarono dal tavolo
dirigendosi alle rispettive stanze, ormai mancava poco all'inizio del
nuovo anno.
- continua -