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Autore: MarchesaVanzetta    27/01/2011    2 recensioni
Colin Canon lavora come giornalista al Cavillo, ora diretto da Luna, e deve scrivere un -anomalo- pezzo politico, intervistando i Salvatori del Mondo Magico per capire cosa è cambiato cinque anni dopo la sconfitta di Voldemort.
È una Colin x Hermione
Questa fic si è classificata quarta al contest "Random Pairing" di Herm
ummm, Layla Potter mi ha fatto notare che è Colin che muore, non Dennis! Provvedo a sotterrami dalla vergogna u.u *prende la vanga*
Quindi il l'AU è perchè Colin è vivo e Dannis morto! :)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Hermione Granger, Luna Lovegood
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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 Colin Canon, dopo la scuola, aveva fatto molti corsi, e dopo cinque anni di gavetta alla Gazzetta del Profeta aveva chiesto di essere assunto al Cavillo, di cui Luna era ormai direttrice. Anche se la Gazzetta stava cercando di essere meno ipocrita e giudicante, il giovane si ricordava bene come avesse denigrato Harry, l’eroe della sua adolescenza, e si rifiutava di farsi pagare lo stipendio da Barnabus Cuffe.
Da Luna sì invece. Essendo dello stesso anno, si erano visti dopo la scuola e al loro settimo anno, l’unico davvero pacifico senza l’inquietante presenza di Voldemort, avevano provato anche a stare insieme, ma si erano resi conto di essere troppo amici per perdersi dietro a un sentimento così effimero come l’amore.
Quel Colin Canon che aveva assediato Harry per avere una foto, una firma o anche solo un sorriso, che aveva sfidato tutti difendendo più volte Luna e pestando quelli che le rubavano le cose, che aveva portato caffè e fatto fotocopie magiche per cinque anni, in quel momento stava chiedendo di uscire a Hermione Granger, l’eroina del mondo magico.
Come come?
Ma no, si trattava solamente di una cena di lavoro. Luna gli aveva chiesto di mettere un pezzo un po’ di politica e un po’ di attualità per coprire pagina 10 e 11, per interrompere il lungo articolo sui vari tipi di Berretto Rosso. E Colin aveva pensato a un’intervista “cinque anni dopo” agli eroi. Harry era inavvicinabile e Ron non era mai stato un grande oratore. Non che Harry lo fosse, ma col tempo aveva fatto un po’ di pratica decise quindi di rivolgersi senza alcun indugio a Hermione, invitandola a cena. E lei, felice si staccare un po’ dal lavoro, aveva accettato volentieri. Era giugno, e Colin voleva portarla in un bel posto, in modo da far bella figura a lui e al Cavillo. E aveva in mente il posto giusto…
“Allora Hermione, vestiti un po’ elegante, ti passo a prendere alle otto” le disse,e senza darle il tempo di pensare o rispondere, sparì in un pop.
Hermione era un po’ stupita: quel bel ragazzo era Colin Canon? Wow, il tempo era stato clemente! Era decisamente affascinante! E meditando su questi pensieri aprì l’armadio per decidere cosa mettersi.
 
 
Luna Lovegood, direttrice da tre anni del Cavillo, venne distratta dal suo lavoro da un gufo che picchiettava alla finestra.
Prima di farlo entrare gli lanciò un incantesimo rivelatore, per evitare che Nargilli e bestioline varie entrassero nel suo studio. Lo trovò pulito e lo fece entrare, ma non appena ebbe slegato il messaggio dalla zampina, senza neanche prendere un biscottino gufico, l’uccello volò via.
Luna srotolò in fretta ma con grazia il bigliettino, che recava poche parole :” Alle otto sono a cena con Hermione all’”Albatro”. Domani in redazione ti faccio vedere la bozza dell’articolo. Bacio”.
Luna ghignò soddisfatta. Prima di sera doveva mandare i soldi ad Harry per la sua improvvisa frenesia lavorativa che non lasciava tempo ai giornalisti e cercare nei suoi armadi disordinati due boccette di pozione polisucco e un vestito da cameriera…
 
 
Anche Colin si era vestito elegante, ma abbastanza semplice. Indossava uno smoking nero, camicia bianca, papillon e scarpe lucide. Nella tasca interna della giacca aveva una penna prendiappunti ridotta, impostata su cinque ore di appunti. Sapeva di aver esagerato con il tempo, ma voleva essere sicuro di non perdersi una virgola delle parole di Hermione.
Arrivò davanti a casa sua alle otto precise con un piccolo bouquet di fiori bianchi. Bussò alla porta e, ricevuto un “Entra pure, arrivo tra un attimo!” aprì e si guardò un po’ intorno.
Come aveva immaginato c’erano tantissimi libri sparsi in giro, impilati l’uno sull’altro in un equilibrio piuttosto precario, foto magiche e non appese alle pareti, raffiguranti lei con vari amici, ma soprattutto Harry e Ron e fogli con bozze per le prossime pubblicità progresso.
Infatti Hermione era il capo della sezione Pari Opportunità e ci metteva l’anima in quel lavoro. Colin notò all’improvviso una foto che raffigurava suo fratello Dennis… cosa ci faceva lì?
Si avvicinò per guardare meglio, e vide un’intera parete coperta di foto e nomi. I caduti delle battaglie contro Voldemort. Per tutta la parete scorrevano due date dorate: 31 ottobre 1981 e 5 maggio 1998. Le due sconfitte di Voldemort.
“Quelle sono per non dimenticare” una voce calda, di solito allegra e decisa gli giunse all’orecchio insolitamente triste e malinconica. Hermione era pronta.
“Scusa, non volevo curiosare in giro, ma ho visto la foto di Den e…” “Shh, non c’è bisogni di nessuna scusa. Piuttosto sono io a dovermi scusare con te, per avere una foto di tuo fratello in casa mia…” “Hermione, quello che hai fatto qui è bellissimo! È davvero degno di te ricordarti di tutti! Comunque, bando ai brutti ricordi, si va a mangiare!” e con un sorriso che non era davvero suo si smaterializzò, portando Hermione con sé.
 
 
“Colin, dove siamo?” “ In rue Hautefeuille n°13, Parigi” “Parigi?” “Esatto. Cena fuori città, va bene?” “Oh, sì, perfetto!” e si avviarono verso l’entrata del locale.
Un ragazzo in livrea li vide subito, mandò un patronus alla nuova cameriera e andò loro incontro.
“I signori hanno prenotato?” “Sì, due persone a nome Canon” “Oh, oui, oui, prego per di qua. Signorina, lei è un vero bijioux!” e detto questo si dileguò.
Colin guardò per la prima volta di quella sera Hermione. Aveva un lungo abito dorato senza spalline, con un leggero coprispalle di seta sempre dorata, capelli raccolti e orecchini pendenti. Mentre lui la guardava rapito, sentì sulla sua pelle gli occhi di lei, intenta come lui a osservarlo. “Wow” dissero nello stesso momento, e scoppiarono in una risata. “Hermione, sei davvero bellissima! Questi sono per te” e le porse il mazzo di fiori, adeguatamente ricolorati di un oro molto simile a quello del vestito della ragazza. “Grazie Colin, anche tu sei uno splendore” Colin arrossì e scostò la sedia ad Hermione, in modo che potesse accomodarsi.
La stanza aveva color molto caldi, era arredata con molti oggetti lussuosi e belli. “Tipico stile dandy” mormorò la ragazza. “Esatto Hermione! Sai chi è nato in questo edificio, al piano superiore?” “Emmm, ammetto la mia ignoranza… no!” “Ahah, Hermione Granger che non sa qualcosa, Severus sarebbe scoppiato di gioia in questo momento!” vedendo lo sguardo minaccioso della mora decise di abbassare i toni per non finire come un colapasta dopo essere stato attaccato da uno stormo di canarini “Dicevo, qui è nato Charles Baudelaire, poeta…” “Esteta e decadente, simbolista e dandista… lo adoro! Le sue poesie sono così belle…” “Sono felice che ti piacciano, è uno dei miei poeti preferiti! Se noti, sulle pareti ci sono le poesie raccolte ne “I fiori del male”. Sono in lingua originale, ma non credo che tu abbia problemi con il francese…” “Oh Colin, è un posto bellissimo! Però mi sta venendo fame… mangiamo?” “Certo! Posso ordinare per te? C’è il menù parigino, con le specialità della città. È davvero squisito!” “Vada per il menù parigino!”. Velocemente un cameriere si accostò al loro tavolo, prese la semplice ordinazione e sparì.
Dopo poco arrivò l’antipasto, due piatti di cocktail di astici e mousse di salmone. Iniziarono a parlare del lavoro di Hermione, il rapporto con Harry e Ron… dopo aver chiarito la questione della complicata storia di Harry e Ginny, Colin si arrischiò a porre una domanda un po’ più personale. “Hermione, scusami se sono indiscreto, ma tu e Ron non stavate insieme? Come mai si sente in giro che lui sta con la Brown?” Hermione pensò brevemente a cosa dirgli.
Una vocina però le disse di dirgli la verità e, seguendo quella vocina sconosciuta, disse:“Semplicemente non ci amavamo. Avevamo scambiato per amore ciò che era amicizia. Non è stato difficile lasciarci. Vedere Harry e Ginny così presi dal loro amore e dalla felicità di essere vivi e uniti, ci ha fatto riflettere. Cioè, mi ha fatto riflettere, sai che Ron non è esattamente meditativo! Così abbiamo parlato, e adesso siamo ottimi amici, lo considero un fratello come Harry, ma niente di più. Continuo a pensare che la Brown non sia la compagna adatta, ma non è tanto la gelosia che parla, quanto l’affetto e l’esperienza. Ron ha bisogno di qualcuno di buono e puro come lui. Ecco, penso che Luna sarebbe la partner perfetta, è onesta e gentile al contrario i quell’oca di Lavanda. Ma, tant’è…”
 
 
Una certa biondina di nostra conoscenza sorrise a quelle parole. Luna infatti stava ascoltando tutta la conversazione e si era anche infilata nella mente della riccia un paio di volte per “pilotare” la conversazione. Trovava che quei due fossero perfetti insieme e voleva aiutarli a farlo notare anche a loro. Comunque, Ron… bhè, ci avrebbe fatto un pensierino, era proprio un bel ragazzo e apprezzava il suo carattere aperto e solare. Ma ora aveva una coppia da render tale!
 
 
Le portate si susseguirono numerose e deliziose: bouillabaisse alla marsigliese, orata con crema ai ricci di mare, ratatouille, mignon pastisserie… Bevvero due bottiglie di Pinot Nero e quasi una di Pastis.
Al termine della cena uscirono dal ristorante sazi e felici, continuando parlare.
Colin si rese conto che non poteva più scrivere un articolo su Hermione, non sarebbe stato obiettivo: si stava innamorando. Hermione si rese conto che forse aveva trovato il ragazzo giusto questa volta.
 
 
Camminarono tutta la notte, sotto lo sguardo benevolo della luna, ammantata da una lieve coltre di nubi e da Luna, infagottata in una veste porpora degna di Silente.






Il "Random Pairing" di Herm è stato davvero fanatstico! :)
Non mi sarei MAI e dico mai, immaginata quei due insieme, ma appena mi è saltata in testa l'idea... puf, in meno di un'ora era scritta.
Devo dir la verità, sono soddisfatta della mia storia e della posizione, considernado che era uno dei primi contest a cui partecipavo! :)
Spero sia piaciuta anche a voi!
pace&amore
  
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