*Capitolo 5*
Uhm...mi dispiace immensamente per il ritardo...chiedo scusa in ginocchio!
Tra la fantasia che non collabora e il maledetto esame della patente che si
avvicina, il tempo scarseggia sempre di più...Sono molto felice di vedere quante
persone mi seguono ancora, grazie mille, non avrei mai pensato che questa storia
venisse apprezzata, considerando il fatto che è il seguito di una precedente
fanfiction. Questo capitolo è solo di passaggio, mi serviva per anticipare
quello che succederà nei prossimi due, chissà, sicuramente capirete tutti e vi
chiedo scusa già da adesso se ci metterò un pò di tempo per riaggiornare, ma i
prossimi due capitoli penso che mi terranno sveglia anche di notte! XD
Detto questo, come sempre, ringrazio quei magnifici tre angioletti che hanno
recensito il capitolo scorso. Grazie grazie greazie!!!
Penso di aver detto tutto...buona lettura! Un bacione Simmy!!
-Zacky-
"Torno ad Huntington Beach per il
Natale!"
"Stai scherzando?? Ma avevamo
deciso che avremmo passato il Natale a New York tutti insieme!" Urlo io di
rimando.
"Abbiamo passato tante volte il
Natale insieme. Questo lo vorrei passare con la mia famiglia!"
Mi arrendo alla volontà di Jimmy.
In fondo non lo posso mica
obbligare. E non posso neanche dire la verità.
"Scusatemi, io me ne torno a
casa!" Dico ancora rosso in viso per la sfuriata con Jimmy.
Nessuno dice niente, non si sente
volare una mosca. Quasi stessero sperando che io dicessi una cosa del genere.
Raccatto la mia roba ed esco dagli studi di registrazione. Stiamo registrando il
nuovo album, e sembra essere più difficile del solito. Ultimamente abbiamo idee
molto diverse e sembra che non riusciamo ad andare daccordo. Chissà cosa ne
uscirà fuori.
Prendo una Marlboro dal pacchetto
e la accendo, dirigendomi molto lentamente alla mia Mercedes.
Probabilmente provo invidia, lui
rivedrà gli altri, rivedrà lui.
Se c'è una cosa che mi fà sentire
un fallito è vedere che la mia band prova compassione per me. Non mi lasciano un
attimo da solo, cercano sempre di farmi conoscere gente nuova. Ma non basta, non
basterà mai.
Torno a casa e vedo lampeggiare il
telefono. Un messaggio in segreteria. Faccio partire il messaggio e nel
frattempo poso la mia chitarra e tolgo la felpa.
E' Mickey, insieme alla band...non
tutta ovviamente. Mi fanno gli auguri di buon Natale e chiedono di andarli a
trovare il prima possibile.
Sarebbe squallido rispondergli con
un sms, quasi quasi lo chiamo.
Afferro il cellulare dalla tasca
dei pantaloni e lo cerco in rubrica. Mickey Mouse
Way...trovato!
Faccio partire la chiamata e
attendo la risposta.
"Spero tu abbia un buon motivo
Vengeance, perchè non sono caduto dalle scale per una
stronzata!"
"Sei caduto dalle
scale?"
"Certo per colpa tua, adesso, cosa
ti succede?"
"Ah ah ah, niente, volevo
ricambiare gli auguri a tutti, mi ha fatto molto piacere la vostra
chiamata."
"Oh ma che gentile... grazie mille
idiota! Ci siamo dovuti chiudere in bagno per quella
telefonata..."
"E l'idiota sarei io???
"
"OK, siamo in due. Ah ah ah,
tornate a casa per le feste?"
"No, torna solo Jimmy, noi andiamo
a New York. Torniamo il 27 Dicembre."
"Allora ci vediamo.Magari
organizziamo il capodanno insieme..."
"Meglio di no
Way!"
"No problem...il fratellino parte
per le Maldive il 30!"
"A una
condizione!"
"Vengeance, devo finire di mettere
le luci, ci muoviamo?"
"Niente scherzi e fiumi di
birra...o non vengo!"
"Sicuro Baker...salutami gli altri
allora...Buon Natale!"
"Buon Natale anche a voi! Ah
dimenticavo..."
"Sta bene Zacky, non
preoccuparti."
E la telefonata finisce lì.
Vado a farmi un bel panino, mi è
venuta proprio fame pensando al cenone di capodanno.
-Gerard-
Mi sveglio di soprassalto. Non so
neanche io cosa mi stia succedendo in questo priodo. Incubi su incubi. Non
riesco neanche a dargli un senso, ma la cosa che più mi sorprende è che il sogno
è sempre lo stesso. Zacky che piange, disperato, che non riesce a spiegarmi cosa
sia successo, ed io, che più cerco di avvicinarmi a lui, più mi allontano, come
se una forza superiore mi trattenesse. Ormai non ci faccio più neanche caso e
come tutte le mattine, dopo esser sceso dal letto, vado a farmi un buon caffè.
Ho imparato ad ignorare anche la tazza con su scritto il suo nome, quando apro
la credenza.
Tornare a vivere in questa casa
non è stato facile, c'erano troppi ricordi. Ricordi che non potevo neanche
affogare nell'alcool. Non bevo ormai da tre mesi, e le bruciature di quella
maledetta notte sono ormai un ricordo lontano, a parte qualche cicatrice. Mi
sono reso conto che piangere non ha senso, significherebbe essere deboli. E' un
pò come smettere di fumare. Che senso ha stare solo con gente che non fuma? Lo
sforzo è minimo. Quando invece stai con tanti fumatori e sai che non puoi fare
neanche un maledetto tiro, ti verrebbe voglia di strappargli quelle schifose
sigarette e fumarle avidamente, ma ti trattieni. E quando torni a casa, sapendo
di aver represso quel tuo grande desiderio, ti senti un uomo migliore. Un uomo
capece di superare mille avversità.
E così è stato per me. Tanta forza
di volontà. Ho rinchiuso in angolo segreto del mio cuore tutto ciò che mi
ricorda lui. Adesso entro addirittura in camera sua. Ci sono i suoi vestiti, i
suoi regali, c'è ancora una delle sue chitarre. La sfioro piano, e a volte
sembra di tornare indietro nel tempo, a quando, mentre ero rinchiuso in camera
mia, cercando di scrivere un buon testo, sentivo lui suonare. Ma adesso non fà
più molto male, perchè appartiene comunque ad un passato bellissimo, che
purtroppo, io, non voglio dimenticare.
Questo è il numero tre. Si, il
terzo Natale che passo senza...Zacky. Fà ancora male pensare al suo nome. Il
semplice "lui" è sempre andato bene. Sarà il terzo Natale di seguito che passerò
con la mia famiglia. Do solito andavamo in qualche bella località esotica, dove
potevamo essere solo Gerard e Zacky, due ragazzi che si amano. Ed è pensando a
quei giorni che ho deciso di far passare due settimane di tranquillità ai miei
genitori, a cui non ho mai fatto un vero e proprio regalo, neanche dopo tutto il
successo e i soldi che ho ottenuto.
Ho regalato loro una fantastica
crociera nel mediterraneo, quindi mi toccherà passare queste feste con il
fratellino e la cognatina. Niente di spettacolare. Parleranno solamente della
piccola peste in arrivo. Il ventre di Alicia inizia finalmente a vedersi, e non
riesco ancora ad immaginarla grassa come una mongolfiera, tra qualche mese non
riuscirò neanche a guardarla che scoppierò a ridere.
Ma per fortuna stasera ci sarà
anche il mio angelo personale. La piccola e terribile Jess. E' così ingenua e
così...piccola, che tutto quello che gli passa per la mente finisce per
coinvolgerti e ti trasporta in quel suo mondo fatto solo di bambole e cartoni
animati.
Non sono mai stato un grande
Cristiano, ma il Natale è comunque una delle più belle feste che ci
contraddistingue. Fatta di addobbi, dolci e grandi abbuffate...ah anche di
regali.
Che adesso aspettano solo di
essere scartati, e che mi guardano da sotto il meraviglioso albero che ho fatto
insieme alla mia Jess la settimana scorsa.
E per adesso mi basta. Cercherò di
nascondere i miei sentimenti e sorridere per ogni nostra piccola conquista. In
fondo, è solo colpa mia se è finita in questo modo. Niente ripensamenti, niente
solitudine e niente alcool. Questo è quello che mi aspetto da stasera.
Desidero passare una bella serata
insieme agli amici di sempre, senza
pensieri.