Anime & Manga > Sugar Sugar
Segui la storia  |       
Autore: _morph_    31/01/2011    4 recensioni
sono passati cinque anni da quando Pierre e Chocola stanno insieme, ma qualcosa non va per il verso giusto. qualcosa si insinua nel loro rapporto, in particolar modo, nella vita di Chocola.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
non respiro

non respiro

mi svegliai nel grande letto di Pierre leggermente intontita. vidi le tende della finestra accostate, notai che era buio. posai lo sguardo su Pierre, era sveglio.

-Pierre...- lo richiamai in un sussurro

si girò verso di me, che ero completamente avvolta dalle lenzuola e le coperte, messe in disordine -come mai sei sveglia a quest'ora?- mi misi seduta tenendo un lenzuolo per coprirmi. portai una mano alla fronte, scostando una ciocca indiscreta che si era posata sul mio viso

-fa freddo...- continuai con la voce flebile. mi prese tra le sue braccia, le mani sui capelli e sul viso, alzò le coperte fino a coprirmi sulla spalla

-meglio?-

-s-sì- portai le mani sulla sua schiena, cercando di farmi stringere il più possibile

-hai fatto di nuovo un incubo?-

-no, sto bene- aspettai qualche istante -dopo quanto mi sono addormentata?-

-appena ti sei poggiata sul mio petto- ricordai improvvisamente la notte trascorsa con Pierre -si vede che avevi davvero molto sonno-

-no... è che quando mi prendi tra le braccia, mi rilasso-

-ho notato...- sorrise -vuoi che ti dia qualcosa per coprirti?-

-no, stò bene così-

-io mi rivesto- si rimise i pantaloni per poi sedersi sul letto. si mise anche la maglietta. ammirai i suoi bei lineamenti -vorrei mi raccontassi degli incubi che hai avuto- era girato di spalle, mi sorpresi della sua affermazione

-che c'entrano adesso i miei incubi? e poi li ho solo avuti due volte- risposi a tono, anche se non volevo

-hai sognato sempre la stessa cosa vero?!- abbassai il capo quando lo vidi girarsi per osservarmi -ci stavo pensando prima, finché non ti sei svegliata. sei strana in questi giorni, sono quei sogni a renderti nervosa?-

-sì, a volte. ma... non sono solo quelli-

-e allora che cos'è?- mi chiese avvicinandomi

-sono successe tante cose. e... il giorno dopo che avevamo passato la notte insieme, mi infastidiva vederti con altre ragazze. e poi, quando ho visto Yurika, che è bella, alta e... ha un carattere fatto per te, mi sono sentita inadatta- il suo sguardo rimaneva deciso. mi intimoriva

-non ci credo- si avvicinò veloce prendomi per i polsi -perchè ti ostini a non volermi dire la verità?!-

-questa è la verità- sussurrai sentendo la presa di Pierre aumentare fino a farmi male. qualche lacrima scese dai miei occhi. si alzò dal letto lasciandomi

-non voglio stare con una bugiarda!- mi comunicò andandosene. iniziai a piangere trovandomi da sola nel letto. le lacrime aumentavano e io, che ero raggomitolata con le gambe al petto, mi sentii sprofondare. l'oscurità mi avvolse ancora una volta, precipitavo, niente che mi tenesse, non c'era nessuno, non respiravo. Pierre mi aveva lasciata, mi sentivo vuota, come se il cuore mi avesse abbandonato.

mi svegliai urlando, vidi Pierre di fronte a me che mi guardava proccupato -Pierre...- sussurrai come nel sogno. mi strinse a se, facendomi sedere. mi guardai intorno ancora stordita, solo dopo realizzai che quello di poco prima, era solo un sogno. lo abbracciai intrecciandogli le braccia al collo, piangevo di disperazione, poiché l'incubo si era ripresentato nonostante non fossi nel castello. eppure fui felice di sapere che Pierre non mi aveva mai, veramente, lasciata.

-stai meglio?- mi chiese dolcemente continuando a stringermi forte

-sì...-

-che hai sognato?- non risposi, volevo solo godermi la sua presenza -Chocola, raccontami cosa hai sognato- mi ordinò secco

-mi svegliavo, poi tu ti sei arrabbiato e mi hai detto che non volevi stare con una bugiarda. poi mi hai lasciata da sola a piangere- raccontai frettolosamente. ci risdraiammo entrambi. prese ad accarezzarmi delicatamente il viso

-era solo un incubo- abbassai lo sguardo. lui, puntandomi due dita sotto il mento, mi guardò negli occhi -era solo un incubo, chiaro? io non ti lascerò mai sola, te lo prometto-

mi strinsi al suo petto -era tutto così reale...- sussurrai spaventata -ti amo- gli dissi con voce tremante

-anche io ti amo- mi rassicurò serio, era piacevole sentirlo, erano così rare le volte in cui me lo diceva

-grazie...-

-perchè mi ringrazi? lo sai che è così...- risi divertita baciandolo ripetutamente sulle labbra -perchè ti davo della bugiarda nel sogno?-

-mi avevi chiesto se erano i sogni a rendermi nervosa, io ti ho risposto di sì, ma c'erano anche altri motivi, te li ho spiegati, e tu mi hai risposto che non ci credevi e mi hai detto che non volevi stare con una bugiarda, lasciandomi a piangere sul tuo letto- risposi tutto d'un fiato

-gli incubi che fai ti spaventano parecchio vero?- chiese serio

-sì... mi fanno stare male-

-hai sognato sempre la stessa cosa?- aspettò qualche istante per poi aggiungere -rispondi sinceramente-

-sì, ma peggiorano di volta in volta- gli circondai la schiena con un braccio

-niente può farti del male nei tuoi stessi sogni. niente può farti del male se ci sono io- lo sentii stringermi a se più di quanto già non facesse

-questa notte mi sono addormentata subito?-

-sì... nonostante fosse molto presto-

-e tu che hai fatto?-

-ti ho guardata dormire finché non ho ceduto anche io- mi alzai mettendomi la maglietta che mi aveva prestato il giorno prima per dormire per poi riaccomodarmi tra le sue braccia, guardai il soffitto fissando il vuoto. lo sentii giocherellare con una ciocca dei miei capelli.

-Yurika è ancora innamorata di te?- lasciò i capelli

-è diventata una fissazione...- si lamentò infastidito

-e dai... rispondimi!-

-suppongo di sì-

-deve odiarmi parecchio- osservai in un sussurro

-perchè dovrebbe? ormai se ne sarà fatta una ragione-

-lo so però, voi due vi conoscevate da prima che arrivassi. poi io ti ho trattato male quando ci siamo incontrati, poiché non volevo innamorarmi di te. insomma, per lei deve essere dura, ti ha sempre ammirato, rispettato, ha difeso anche me pur di farti piacere, ha sempre cercato di fare una buona impressione, poi vede arrivare me di punto in bianco a soffiargli il ragazzo di cui è sempre stata innamorata, e continua a sopportare in silenzio- spiegai poggiandomi sui gomiti per guardarlo

-io non sono il ragazzo giusto per lei- rispose impassibile

feci una smorfia a quell'affermazione che ritenevo particolarmente esatta -certo che non lo sei! tanto per cominciare tu sei il mio fidanzato!- si giro verso di me per guardare la mia espressione stizzita. lo vidi fare un ghigno divertito nel sentire le mie ragioni -poi lei è umana e poi è troppo composta per stare con un tipo come te, vi annoiereste a morte insieme!-

-perchè, che tipo sono io?!-

-tanto per cominciare sei tutto precisino, sei estremamente serio, per non parlare di quanto sei noioso, e poi fai qualcosa che uno non si aspetta all'improvviso. se non ci fossi io...- elencai contando sulle dita. gli dissi quelle cose a posta, facendo una faccia indifferente, come se ci credessi io stessa

-dici che sarei un ragazzo disperato se non ci fossi tu?-

-sìsì, secondo me non riusciresti a vivere- osservai tanto per vedere la sua reazione

-così io sarei noioso eh?- mi chiese prendendomi i polsi e portandoli sopra la mia testa -e precisino, e serio- arrossii vistosamente

-esatto, ti sciogli solo quando sei con me, con le altre persone sei così- risposi con le soppracciglia aggrottate

-non pensavo mi ritenessi noioso-

-no, bhe... magari noioso no, però sei certamente un precisino serio- proseguii ribellandomi alla sua presa. si alzò rivestendosi, questa scena era troppo uguale a quella del sogno, così mi alzai anche io

-sai, io sono serio e preciso solo perchè ho una ragazza che non lo è- si difese con un sorriso beffardo

-saresti così anche se io fossi come Yurika- continuammo a battibeccare sullo stesso argomento per una buona parte della mattina

-ti riporto a casa- mi annunciò sfiorandomi la punta delle labbra

-va bene...- andammo volando, mi piaceva sentire l'aria che mi passava sul viso. arrivati mi salutò sulla porta. non ero calma, per niente. Pierre mi aveva detto che non mi sarebbe mai accaduto nulla di male quando fossi stata con lui. ma quando se ne sarebbe andato che avrei fatto?! entrai agitata, sapevo che gli incubi potevano tornare sempre, non ero più al sicuro. mi sedetti sul divano, tra Houx e Saul

-tutto a posto? ti sei divertita da Pierre?- mi chiese alzandosi per prendere dei croassan che aveva appena fatto, li adoravo.

-sì, molto. però ho fatto un incubo, quindi non ho dormito troppo bene- li informai appoggiando la testa su un cuscino

-sai, oggi abbiamo rivisto Yurika- subentrò Vanilla, che era seduta su di una poltrona

-l'abbiamo vista anche noi ieri- risposi secca

-è diventata bellissima- feci una smorfia -abbiamo anche parlato, ci ha detto che era felice di vedere spesso Pierre, e di aver tenuto così stretti i rapporti- una nuova fitta di dolore, intensa, mi colpì al petto

-Pierre e Yurika si sono visti l'ultima volta qualche settimana fa, i loro rapporti non sono stretti e non si vedono così spesso!- vidi tutti guardarmi sorpresi dal modo in cui dissi quelle mie parole, che erano venute fuori tanto male.

-a noi ci ha detto che si vedevano molto spesso- sentii il cuore rosa, che era di un colore così intenso da sembrare rosso, farmi male. mi alzai guizzante uscendo. raggiunsi nuovamente la villa di Pierre. arrivata cominciai a bussare con una tale furia da spaventare i passanti. le lacrime scendevano ininterrottamente dai miei occhi. quando aprì mi fiondai su di lui, colpendolo con dei deboli pugni sul petto, mentre il fiato veniva reso debole dal pianto, che affievoliva anche il mio poco contegno. mi fermò prendendomi i polsi con una mano e attirandomi a se con quell'altra -tu sei un bugiardo- sussurrai tra i singhiozzi che mi smorzavano il fiato

-che è successo?- chiese con quella sua bellissima voce, maestra dell'inganno

-sei un bugiardo!- ribadii allontanandomi il necessario per poterlo guardare negli occhi -tu mi hai fatto credere di amarmi, quando invece stavi solo giocando con me! sei un bugiardo, solo un bugiardo, non voglio più vederti!- realizzai in quell'istante che stavo facendo quella scenata solo perchè Pierre aveva incontato un'umana, che non avrebbe mai potuto amare, senza dirmelo. realizzai in quel momento della sofferenza che stavo procurando a entrambi, ma per qualche strana ragione, non riuscivo a fermarmi

-mi spieghi che diavolo ho fatto?!-

-tu hai incontrato spesso Yurika- sussurrai con la testa china -senza dirmelo, mentendomi dicendo che l'avevi vista molte settimane prima-

-ti ho detto la verità, io l'ultima volta che l'ho vista è stato settimane fa- le lacrime ripresero a scendere

-non è vero-

-sì, che lo è, l'ho vista qualche settimana fa. io e lei...-

-non è vero, non è vero! tu sei un bugiardo!- lo interruppi accusandolo in malo modo

-perchè non mi credi?! sei gelosa di qualcuna che non potrei mai amare!- adesso era arrabbiato anche lui

-sì invece che potresti, Blanca si è innamorata di un umano! potresti anche tu!- non potevo crederci che stavo paragonando un topo, che per giunta non soffrivo, al mio ragazzo

-non è così, io amo te!-

-non è vero!- ripetei urlando. mi prese per il polso stringendolo e trascinandomi fuori dall'abitazione -dove mi porti?! lasciami!

-andiamo da Yurika- aveva un tono serio, che non ammeteva repliche. mi condusse verso la grande casa della ragazza in questione, la ricordavo perfettamente. la vidi uscire dalla porta, come se ci aspettasse, restando in attesa che ci avvicinassimo per accoglierci, come farebbe una perfetta ragazza abituata alle compostezze e alle buone maniere che la borghesia imponeva, cosa di cui non mi ero mai preoccupata poiché il mio mondo aveva a che fare con tutt'altro. mi bloccai di colpo -che ti prende?!- mi chiese voltandosi verso di me

-non voglio andarci! ti prego, torniamo a casa tua!- gli chiesi in modo infantile agitando il braccio per liberarmi dalla sua presa. sforzi completamente inutili poiché la sua forza che scagliava violentemente contro di me, era di gran lunga superiore

-che cosa? tu fino ad adesso mi hai accusato, non sentendo ragioni. dicendomi che sono un bugiardo e che non volevi più vedermi! e adesso non vuoi venire?!- era di nuovo infuriato, e la sua morsa intorno al mio polso aumentò facendomi emettere un flebile suono. allentò di nuovo la stretta notando il dolore che provavo e la sua graduale perdita di controllo

-no, non voglio- sussurrai intimorita

-e perchè?!-

-perchè andando da lei faccio la figura della ragazzina gelosa del suo ragazzo tanto più grande-

-ma tu sei la ragazzina gelosa del suo ragazzo di tanto più grande- mi sentii incapace di agire, non sapevo come tirarmi indietro dall'imminente colpa che Yurika mi avrebbe gettato addosso guardandomi come se non fossi degna di stare con lui. vidi avvicinarsi la mia condannatrice, che avrebbe sicuramente segnato quella giornata aumentando i sensi di colpa che non sarebbero tardati a venire una volta che mi fossi resa conto dell'ingiusta colpa che avevo affibbiato a Pierre

-buon pomeriggio ragazzi, non vi aspettavo-

-ciao Yurika, è che...- lo vidi riflettere per un istante, senza far notare la sua pausa -ieri abbiamo parlato solo per pochi secondi, volevamo fare un giro e abbiamo pensato di passare a trovarti. non ricordo nemmeno quand'è che ci siamo visti l'ultima volta- disse tutto in modo naturale, con un tono fermo. Yurika sorrise felice dalle sue parole

-tre settimane fa, circa. mi fa piacere rivederti Chocola- mi guardò con i suoi grandi occhi scuri, arrossii. Pierre non mi aveva umiliata, come avrebbe dovuto. lui non aveva detto a Yurika che ero gelosa, che non mi fidavo, le aveva mentito per evitare a me una sicura umiliazione

-grazie, anche a me fa piacere rivederti- risposi a tono. quando cominciò a camminare, Pierre, si voltò verso di me guardandomi con un sorriso gentile. sussultai. la brutta figura l'avevo comunque fatta, però con la persona sbagliata. passammo il pomeriggio in compagnia di Yurika, il dolore al petto non accennò a diminuire e per giunta mi sentivo terribilmente fuori posto. una volta salutata ci avviammo a casa, continuavo a guardare in basso, timorosa di incontrare il suo sguardo e di inciampare ancora in una qualche parola che mi avrebbe assicurato una litigata con lui

-allora? non hai niente da dirmi?- chiese cingendomi i fianchi

-lei ha detto a Houx, Saul e Vanilla che voi vi incontrate spesso- mi giustificai tenendo le mani sulle sue, pronta a spingerlo via se mai fosse sfociato tutto in un altra scenata. speravo vivamente non accadesse.

-per lei incontrarmi ogni due settimane è incontrarsi spesso, visto come sono impegnato con te- la sua presa aumentò -come hai intenzione di scusarti per quello che hai fatto?!- chiese con un sorriso beffardo sulle labbra

mi sentii irritata, io stavo male e lui si divertiva, ridendo del dolore che provavo -io non chiederò mai scusa!- risposi chiudendo i pugni imponendomi di non correre via da lui

-che cosa?!- qualche lacrima silenziosa solcò nuovamente il mio candido viso -ti rendi conto di quello che hai fatto?! ti sei infuriata con me solo perchè sono rimasto suo amico-

-credevo mi avessi mentito- sussurai, mi fermò circondandomi la vita con le sue grandi mani

-perchè ti comporti così?! sai bene quello che provo per te-

-tu non mi avevi detto che vi incontravate ancora!-

-sapevi che ci sentivamo-

mi sentii alterata ancora una volta. la rabbia ormai era di entrambi -tu però mi impediresti di andare con un qualsiasi altro ragazzo!- sbraitai stupendomi delle mie stesse parole. lui non mi impediva di essere amica di Houx o Saul. eppure sapeva bene quello che Houx continuava a provare per me ormai da anni. che stavo facendo? perchè gli dicevo quelle cose che, ero consapevole, lo facevano soffriere.

-siamo solo amici! che c'è di strano?!-

-sono io la tua ragazza!-

mi prese il viso fra le mani -lo so, e nessuno può prendere il tuo posto!- eppure continuavo a sentirmi da meno, la sua dolcezza non riusciva ad arrivarmi al mio cuore come avrei voluto

-lasciami in pace Pierre, voglio starmene un po' da sola- lo liquidai allontanandomi. pensai che forse, per riordinare le idee, mi servisse solo un po' di tempo, per pensare, per ragionare. tornai a casa senza salutare nessuno, andai in camera sentendo lo sguardo preoccupato di Robin e Vanilla su di me. mi sdraiai sul mio letto piangendo

-chocola, tutto a posto?- chiese apprensiva la mia amica da fuori la porta. risposi flebilmente di sì. le volevo davvero bene, mi dispiaceva coinvolgerla nel mio insensato e inutle, per entrambi, dolore. di sera non mangiai, continuavo a pensare al viso di Yurika, e a quello di Pierre quando mi diceva di amarmi. sentii la finestra aprirsi, lo vidi entrare per poi mettersi al mio fianco

-che ci fai qui?- chiesi felice di vederlo, mi era mancato terribilmente nonostante fossi stata io ad allontanarmi lestamente da lui, come fossi una vigliacca che non voleva affrontare le proprie colpe

-ho pensato che avessi voglia di vedermi dopo quello che è successo oggi, così sono venuto- lo baciai con passione, mettendomi a cavalcioni su di lui. lo strinsi a me possessiva -posso dedurre che sei felice di vedermi- continuai a passargli le labbra sulle sue

-mi dispiace... sono una stupida!- mi scusai per come mi ero comportata con il massimo impegno

-sì, è vero, lo sei!- mi sfiorò il fianco con una mano, arrossii allontanandolo ma restando sulle sue gambe -stai meglio?- chiese asciugandomi una lacrima che si era posata sulla guancia

-sì- 

-tu... mi avresti lasciato se avessi visto Yurika spesso come pensavi?- chiese avvicinandomi nuovamente a se con un tono serio e deciso, tipica di quando voleva una risposta sincera e diretta da parte mia

-no... parlavo senza pensare-

-le tue reazioni in questo periodo sono strane. i sogni che fai modificano il tuo comportamento, devi raccontarmi cosa succede negli incubi- ciò che disse mi colpì come un fulmine, non volevo raccontargli ciò che accadeva. volevo tenermi tutto dentro in modo da soffocare quello che sentivo, non sarei più stata gelosa, me lo ero ripromesso.

-no- affermai risoluta -quei sogni non mi disturbano più. quella che ho avuto è stata una reazione infantile, ma non accadrà più-

-chocola, non mi interessa se riaccade, se fai quelle scenate. io non voglio che stai male- abbassai lo sguardo, per poi tornare a guardarlo trovando nuovamente la forza, anche se sentivo il peso, il dolore del mio cristallo del cuore

-io sto bene, non mi importa se le sei amico, ne hai tutto il diritto- mai niente fu più difficoltoso da dire quanto quelle parole

-ma a me non interessa se ti preoccupi per questa sciocchezza, io non voglio che stai male!-

-ma io sto bene- risposi irritata. mi prese tra le braccia stringendomi -Pierre, sto bene!-

-meglio che sia così- dopo qualche istante iniziò a baciarmi per poi accarezzarmi dolcemente sotto la maglietta, con una naturalezza che mi sorprese. mi chiesi se fosse nuovamente un sogno, sentendolo così sciolto, così deciso nelle sue azioni. credevo non arrivasse mai a voler fare l'amore con me nella mia camera, prevenuto com'è, ma comunque la cosa non mi dispiaceva, visto com'ero stata male gran parte della giornata, volevo sentirlo vicino. così, lo lasciai fare. chiuse la porta della mia camera a chiave. nei momenti seguenti non feci altro che farmi guidare dai suoi movimenti, sentendomi parte di lui. non desideravo altro che essere in lui, restarci, non andare mai via. eppure mi rendevo conto che era impossibile, tuttavia in quelle ore che passavamo insieme, in cui avevamo un rapporto così intimo, volevo sentirmi in quel modo. sperando che almeno quella sensazione di appartenenza durasse per sempre, che non finisse mai, fosse eterna. ancora non mi rendevo conto che io e Pierre facevamo parte l'uno dell'altra. in quel periodo ero stupida, fragile. il mio cuore era sull'orlo di un precipizio, la differenza è che io, senza rendermene conto, stavo già cadendo nell'oscurità. niente che mi tenesse, non respiravo.

 

commenti dell'autore:

in questo capitolo ho messo tutta me stessa, spero vivamente apprezzerete.

bacio Marmelade                                                                                                                                                                                                        
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sugar Sugar / Vai alla pagina dell'autore: _morph_