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Autore: ladyash    01/02/2011    22 recensioni
Dopo lo scontro contro Pain, Naruto viene trasportato nel passato, al tempo della fondazione del Villaggio della Foglia, prima che Madara Uchiha inneschi tutta una serie di eventi che porterà alla spietata caccia dei nove Bijuu e alla Quarta Guerra dei Ninja che rischia di distruggere definitivamente tutto il Mondo degli Shinobi. Riuscirà Naruto a salvare il passato per cambiare il futuro e riportare la pace nel mondo turbolento dei ninja? O scoprirà una sconcertante verità sullo spietato Madara Uchiha che cambierà le sorti del suo Destino? Sempre che un demone volpe vendicativo con la sidrome da Mamma-Chioccia, un reddivivo Itachi e un incazzoso Sasuke non si mettano a complicare ulteriormente la vita del povero Naruto!!!
Genere: Romantico, Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Itachi, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Tobi
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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cap 5

 L’OSPITALITA’ UCHIHA PUO’ ESSERE QUASI FATALE                                   

                                                Capitolo 5

 

Chiedo umilmente perdono per il ritardo!!! Non sono stata rapita dagli allieni, ho avuto solo un periodo incasinato, ma come potete vedere il capitolo è bello lungo e spero di essermi fatta perdonare e spero di riuscire ad aggiornare con più rapidità, detto questo buona lettura a tutti!!! Fatemi sapere se il capitolo è stato di vostro gradimento!!! 

 

 

 

 

Il gelo invase i cuori dei nostri eroi … Izuna sapeva dei Bijuu … ma fin dove si spingeva la sua conoscenza sulle Bestie Codate?

-Che cosa se sai tu, dei Nove Demoni?-  la voce di Gaara era ancor più tagliente del suo sguardo glaciale, mentre la sabbia cominciò a vorticare all’impazzata per la stanza degli ospiti.

Anche gli altri ninja erano più inquieti per la reazione di Gaara che per le parole di Izuna, persino Sasuke parve turbato dalla reazione violenta del rosso e anche se non ne capiva  a fondo la ragione, l’atteggiamento del Kazekage lo faceva incazzare da morire.

Gaara era una persona assai riservata e con un rigido autocontrollo … ma quando si trattava dei Bijuu … quando si trattava della vita di Naruto, un’ira incontenibile gli ribolliva nel sangue; come se Shukako, il demone Tasso della Sabbia, lo possedesse ancora come un tempo, incitandolo a far strage di quell’essere indegno d’un Uchiha che pretendeva di sapere il segreto di Naruto.

Quel ninja pazzo, casinista e con un sorriso così grande da sciogliere anche il ghiaccio era stata l’unica persona al mondo che avesse avuto il coraggio di strappare il drappo nero della solitudine che gli opprimeva l’anima, il suo sorriso gli aveva dato la forza per ricostruirsi una vita migliore e la sua testardaggine lo avevano salvarlo dalle grinfie della morte anche quando tutti gli altri avevano perso la speranza.

Naruto Uzumaki non era semplicemente il primo ed unico vero amico che avesse mai avuto nella sua triste vita …

Naruto ERA IL SUO SOLE … e se mai qualcuno avesse anche solo osato torcergli un capello, che Kami avesse pietà della sua anima, perché Gaara non ne avrebbe avuta affatto!!!

Ma c’era un piccolissimo dettaglio che rendeva il tutto molto più complicato e dannatamente pericoloso in quel frangente.

Era lo sguardo penetrante di Izuna Uchiha … era lo stesso sguardo che aveva Gaara quando qualcuno minacciava ciò che era d’importanza vitale per lui … importante come Naruto.                                         

-Devo constatare con rammarico che i Bijuu imperversano disturbati anche nel futuro, però ancora non comprendo il comportamento irrazionale di Naruto … -  disse enigmaticamente Izuna, come se stesse parlando con se stesso e non alla presenza dello sguardo assassino di Gaara che voleva farlo a pezzettini microscopici.

-Cosa intendi dire con questo?-  la voce del Kazekage era poco più che un sibilo inudibile, ma più sferzante di una scudisciata in piena faccia.

Izuna, con lo Sharingan Ipnotico che gli danzava inquietantemente negli occhi, sostenne finalmente lo sguardo acquamarina del ninja dai capelli scarlatti.

-Non c’è bisogno che vi spieghi proprio nulla … quando posso farvelo vedere con i vostri stessi occhi … -  bastò così poco per far cadere con estrema facilità i nostri eroi nella fitta tela degli inganni creata della diabolica arte oculare degli Uchiha.

Non si trovavano più nella confortevole Sala degli Ospiti rischiarata dalla tiepida luce crepuscolare, ma era una gelida notte d’inverno, mentre spaventose ed agghiaccianti urla di terrore riecheggiavano per tutta la valle della Terra del Fuoco.

Sakura si accasciò a terra terrorizzata, singhiozzando senza alcun controllo davanti a quella visione da incubo, poco distante da lei Neji non si preoccupò minimamente di nascondere il tremore che attraversava il suo corpo d’innanzi a quella scena raccapricciante e persino il viso imperturbabile di Sai mostrava evidenti segni di paura di fronte a quello spettacolo degli orrori.

Per Kakashi era come rivivere quell’incubo per l’ennesima volta ma da sveglio e anche se all’epoca era ancora un bambino persino Itachi ricordava le urla disperate dei vivi e l’odore del sangue dei morti che per mesi aveva impestato le strade di Konoha dopo quella notte di morte e devastazione.

Sasuke l’aveva visto una volta sola col suo Sharingan e per poco tempo era riuscito anche a dominarlo, ma vedere quell’essere immondo libero di portare l’Inferno sulla terra con la sua splendida e letale forma bestiale era del tutto terrificante … ma soprattutto realizzare finalmente che LUI PORTAVA DENTRO DI SE’ QUELLA COSA MOSTRUOSAMENTE MALVAGIA gli faceva accapponare le viscere dalla paura … anche se non sapeva esattamente di chi o che cosa aveva paura di perdere …

Lo sguardo gelido di Gaara non si scompose minimamente di fronte a quel macabro show di distruzione … lui non aveva paura di quell’ammasso spropositato di chakra malvagio, semplicemente perché fino a poco tempo fa anche il Kazekage ne aveva uno identico sigillato al suo interno … e vedere la forma dell’incubo con cui Naruto era stato costretto a convivere fin dalla sua nascita era fonte d’immensa tristezza per Gaara.

-Questa non è la prima volta che vedete una delle nove Bestie Codate da vicino, vero? O forse è la vista di questo Demone in particolare che vi turba così tanto?-  la voce di Izuna quasi si perse fra le urla disperate dei ninja del neo-villaggio della Foglia che eroicamente tentavano di respingere quell’entità malvagia, portatrice di morte e devastazione.

-No, è impossibile!!! Questa è un’illusione!!! Ci hai intrappolati dentro a quest’incubo col tuo Sharingan!!!-  lo accusò Sakura, incapace di credere che ciò che stava vedendo in quel momento fosse davvero reale.

-Fra i suoi innumerevoli poteri, lo Sharingan ci conferisce il dono di poter condividere i ricordi del nostro passato anche con altre persone … mi dispiace deluderti Sakura, ma quello che stai vedendo è realmente accaduto all’incirca un anno dopo la comparsa di Naruto e se non sei disposta a credermi domanda a loro … -  disse Izuna indicando i due fratelli Uchiha.  

-Tra noi portatori di Sharingan Ipnotico è impossibile nascondersi la verità a vicenda … -  e con sommo sgomento di Sakura vide il volto grave di Itachi annuire impercettibilmente dando ragione al suo antenato, ma il peggio doveva ancora venire.  

Kyuubi no Yoko e le sue nove code si ergevano in tutta la loro maestosa potenza, squassando le montagne, sradicando intere foreste e inaridendo i fiumi; dove il suo crudele sguardo si posava tutte le più elementari forme di vita si estinguevano davanti ai quei occhi rossi pieni di odio e rancore, le urla delle sue vittime e il rumore delle ossa frantumate dalle possenti zanne erano la musica più soave per le sue orecchie, mentre il gusto ferroso del sangue umano saziava brevemente la sua sete inestinguibile.

Il mondo intero era il suo esclusivo parco giochi e gli insulsi umani che lo abitavano erano le sue bamboline preferite con cui giocare per ammazzare la noia di un’esistenza immortale e se mentre ci si sollazzava ne rompeva una o ne divorava un paio poco male, ci sarebbero sempre stati altri villaggi di inutili umani con cui trastullarsi e quello che gli sbarrava ora il cammino era solo uno dei tanti che aveva distrutto nel corso dei secoli … anche se queste patetiche creature che si facevano chiamare ninja non avevano la decenza morire in modo atroce e doloroso, proprio come piaceva al demone volpe.

Anzi!

Questi miserabile avevano anche l’ardire di sfidarlo apertamente e addirittura pretendere di sottometterlo ai loro voleri!!! Tsé!!!

Poveri stolti esseri inferiori!!! Credere di poter sottomettere ai loro capricci il demone più potente dei Nove Bijuu!!! Neanche i suoi fratelli erano abbastanza potenti o altrettanto sciocchi da pensare di fronteggiarlo in uno scontro diretto e presto quell’aria quasi più pungente dei suoi artigli si sarebbe riempita della sua sinfonia preferita: le urla di disperazione dei moribondi!!!

Quel demone era l’essere più malvagio e spaventoso che avessero mai visto, ma sia i Senju che gli Uchiha erano determinati più che mai a non farsi sgranocchiare da quella volpaccia malefica e per la prima volta nella breve storia di Konoha i due clan, eterni rivali, decisero di combattere fianco a fianco e non solo: grazie alla formidabile Arte del Legno posseduta da Hashirama e dal potentissimo Sharingan Ipnotico di Madara, i due Capiclan erano più che sicuri di riuscire a dominare quell’ammasso ambulante di chakra malvagio e di sfruttare tutta quella forza incommensurabile per usarla contro i loro nemici … dovevano solo capire DOVE e COME incanalare tutto quel devastante potere per sfruttarlo a loro vantaggio e dominare così su tutti gli altri villaggi di shinobi

E proprio mentre i due ninja leggendari stavano quasi per imprigionare la possente Volpe a Nove Code con le loro tecniche migliori, un gigantesco rospo vermiglio si parò di fronte ai due Capiclan, frapponendosi alla loro agognata preda codata … ma le sorprese erano solo all’inizio.

Con stupore e meraviglia di Madara, una figura ammantata di rosso e arancione se ne stava fieramente eretta sulla sommità della testa del rospo, fronteggiando senza paura quella gigantesca fiera demoniaca dagli occhi di fuoco.

-Naruto … -  Sasuke non credeva al suo Sharingan … il Jinchuuriki stava affrontando il suo Bijuu, uno di fronte all’altro e a quanto sembrava anche Kyuubi sembrava turbato dal comportamento anomalo di quel moccioso insolente.

Il demone non aveva mai incontrato un essere umano così strano e sfrontato in vita sua!!! Non un uomo, ma un ragazzino che ancora puzzava di latta osava sfidarlo!!! Non un tremito o un singulto scuotevano la sua minuta figura che rimaneva immota in mezzo a quell’inferno di fuoco, rendendolo più solido ed imponente della montagna alle sue spalle.

Ma la cosa più incredibile erano i suoi occhi: quelli del moccioso erano privi del terrore che tutti gli insulsi umani giustamente gli tributavano ogni volta che la Volpe attaccava un villaggio, ma questo osava addirittura incatenare il suo sguardo celeste al suo scarlatto, ma ciò che la Volpe vide dentro a quei occhi lo scosse violentemente:

Un dolore ed una tristezza senza fine … per lui!

Come si permetteva quel … quell’irritante scricciolo d’uomo compatirlo come se lui, il grande Kyuubi no Yoko, fosse un cucciolo smarrito bisognoso di cura e protezione!? Lui era un possente demone millenario, spietato, crudele e senza cuore che … Ma cosa diavolo stava facendo quel pazzo?! Si chiese allibito il demone dalla nove code.

Lentamente, con mani malferme, Naruto abbassò la zip della sua tuta arancione e sollevando la cotta di maglia protettiva si denudò il petto mostrando al demone volpe il suo segreto e la loro maledizione.

Sasuke sussultò sconvolto al gesto dell’Uzumaki … lui sapeva cosa Naruto voleva far vedere a Kyuubi, il sigillo ottagonale … la prigione di carne e sangue in cui il possente demone era destinato a marcire lì dentro in eterno o almeno fino al momento in cui sarebbe dovuto soccombere definitivamente dopo la morte di Naruto.

-Tu sai perfettamente cosa sta facendo Naruto in questo momento, non è vero Sasuke-kun?-  gli chiese con voce mortalmente quieta Izuna, egli sapeva che anche gli altri ninja del futuro conoscevano il significato di quel gesto apparentemente sconsiderato di Naruto, ma non era questo ciò che a Izuna  premeva sapere …

Kyuubi arretrò sconvolto, non poteva credere a quella visione raccapricciante che i suoi occhi color del sangue stavano vedendo in quel momento  

Lui … lui … ERA Lì DENTRO!!!

Sentiva il suo chakra scorrere potente dentro alle vene di quel biondino, fiutava l’odore pungente di zolfo e fiamme avvolgere quel ragazzino e vedeva … oh Kami, VEDEVA il suo possente corpo rinchiuso aldilà di quel mostruoso sigillo, confinato per sempre dentro a quel corpicino fragile e debole …

Era un’illusione, un incubo … non c’era altra spiegazione razionale, quei ninja tentavano d’ingannarlo coi loro patetici trucchetti da circo e

Gli occhi di quel ragazzino divennero del colore del sangue, proprio come i suoi ... quei buffi baffetti che gli contornavano le guance piene divennero solchi profondi come cicatrici, proprio come se fossero il muso di una volpe  e con quei denti che mutavano in affilate zanne sembrava proprio … la sua copia in miniatura!

Ma quando sentì un chakra di fuoco spaventosamente potente straripare dal corpo di Naruto, fin troppo simile a quello del demone volpe, ma privo della sua aura di malvagità, Kyuubi ebbe paura per la prima volta nella sua immortale esistenza.

Doveva farlo a pezzi, distruggere con i suoi stessi artigli quel corpo così fragile che aveva il potere di terrorizzarlo … quello era un avvertimento, una premonizione di un futuro nefasto per Kyuubi.

Ma quando stava per levare la possente zampa artigliata per sferrare il colpo di grazia, la voce infinitamente triste di Naruto fermò il suo attacco.

-Kyuubi … vattene, ti prego … -  la voce flebile del giovane Sennin era carica di un dolore straziante, non per i ninja feriti del villaggio … ma per la vita della Volpe stessa!

Da che ne avesse memoria nessuno si era mai preoccupato per la sorte di un demone malvagio come lui, ma quel ragazzino non stava difendendo il villaggio dal suo attacco, stava proteggendo lui da quei ninja che volevano catturarlo per fare di lui la loro arma di distruzione di massa … quel moccioso voleva salvarlo!

Se da una parte il suo orgoglio ferito ruggiva per non essere creduto all’altezza di difendersi da solo da un manipoli di insignificanti umani, il suo istinto di demone gli diceva che quel cucciolo era a conoscenza di eventi a lui ignoti e poi capì …

Quel ragazzo sapeva bene come lui fosse finiti sigillato dentro al suo corpo, quindi significa che entrambi condividevano quell’amaro fato, prigionieri l’uno dell’altro …

Kyuubi conosceva a fondo la malvagità umana, superava persino quella dei demoni e quindi per quel moccioso, con un demone potente come lui sigillato al suo interno, la sua esistenza sino ad ora sarà stata un autentico inferno.

Fu allora che Kyuubi cambiò per sempre il suo destino: il suo chakra malvagio si placò all’istante, regalando un’ultima occhiata significativa a quel cucciolo umano e nello stesso istante nella mente di Naruto riecheggiò una  voce sepolcrale:

“Oh, ma non credere che sia finita qui, moccioso!!! Presto tornerò da te e allora mi dirai tutta la verità oppure il tuo insulso villaggio scomparirà inghiottito dalle fiamme dell’Inferno!!!”

Così parlò Kyuubi non Yoko, allontanandosi nella notte e sparendo nell’oscurità.

Se i ninja del neo-Villaggio della Foglia esultavano per lo scampato pericolo  osannando Naruto come loro salvatore, Madara e Hashirama non erano certo intenzionati a lasciarsi sfuggire una preda così succulenta come la Volpe a Nove Code!

Ma il chakra di Kyuubi dentro al corpo del giovane Sennin dei Rospi esplose come una colonna di fiamme attorno a Naruto, lentamente si voltò verso i due Capiclan raggelandoli sul posto: se normalmente il biondo ninja era una visione celestiale ora assomigliava più a un sanguinario demone risalito dalle viscere dall’Inferno per punirli di tutti i loro peccati; persino gli occhi celesti erano scomparsi lasciando il posto a due braci ardenti.

Ora erano persino più rossi dello Sharingan Ipnotico di Madara e anche la sua voce, solitamente cristallina ed allegra come una cascata di montagna, era più simile ad un ringhio animalesco che intimò ad entrambi un severo monito che non avrebbero dimenticato mai per il resto delle loro vite:

 

“Se provate a toccarlo ancora, vi ammazzo!”

 

Persino Sasuke, davanti a quello spettacolo straziante, fremette di rabbia davanti a tutta la sofferenza che il Dobe aveva provato in quel momento, ma le parole che Izuna pronunciò ebbero un effetto devastante sul suo tanto decantato autocontrollo.

-Perché Naruto stava piangendo in quel momento?-  infine svelando ciò che veramente voleva sapere … perché Naruto soffriva per quella malvagia creatura demoniaca, portatrice di morte  che aveva tentato di annientarli tutti?

Il Vendicatore rimase pietrificato da quelle parole e solo grazie all’utilizzo del suo Sharingan Ipnotico allora le vide.

Copiose lacrime colme di disperazione tentavano di scendere da quei occhi color del sangue, ma l’infernale calore del chakra generato da Kyuubi le faceva evaporare all’istante al contatto con la pelle, perché ad un Jinchuuriki non era concesso nemmeno piangere per il suo triste destino.

Lo sguardo di Gaara, solitamente impassibile, venne turbato da lacrime silenziose che scesero sul suo viso insolitamente pallido … lui sapeva, solo lui poteva capire il significato della sofferenza che Naruto provava in quel preciso momento e pianse tutte le lacrime che il suo amato Sole non poteva versare.

Quel triste ricordo scivolò via sospinto dalla tiepida aria del tramonto riportando i ninja del futuro nella rassicurante solidità della Stanza degli Ospiti di Villa Uchiha.

I loro visi erano pallidi e provati, come se avessero combattuto loro stessi contro la temibile Volpe a nove code … loro sapevano perché Naruto aveva agito in tale sconsiderata maniera, ma sapevano altresì bene che nulla al mondo l’avrebbe fermato dal vedere concretizzarsi davanti ai suoi occhi il peggiore di tutti i suoi incubi: la distruzione del Villaggio della Foglia, la morte dei suoi abitante, ma soprattutto un altro innocente che veniva sacrificato per il bene supremo di Konoha, condannandolo ad una vita fatta di odio e solitudine legando per sempre la sua esistenza a quella di un demone.

MAI!!! Mai Naruto Uzumaki avrebbe permesso questo!!! Ora non era più un bambino indifeso, lui era forte, talmente forte da poter cambiare il corso nefasto degli eventi con le proprie mani e col suo credo ninja che lo sosteneva in ogni momento, quello di non arrendersi mai di fronte a nulla, avrebbe cambiato il mondo degli shinobi per sempre.

Gaara non aveva smesso di piangere, ma i suoi occhi erano ancor più determinati del solito: ancora non sapeva quale fosse il piano di Naruto, ma qualunque esso fosse lui l’avrebbe sostenuto in ogni modo, anche a costo di radere al suolo tutti gli ostacoli che gli si sarebbero parati davanti.

-Allora, sto aspettando una risposta.-  insisté Izuna, dai loro visi sconvolti l’astuto Uchiha aveva dato risposta a molti dei quesiti sul bel ninja biondo, ma contemporaneamente ne sollevava molti altri.

-Cosa sta combinando quell’Usuratonkachi?-  sbottò esasperato Sasuke, lui voleva sapere cosa stava combinando il Dobe e voleva saperlo subito.

-No, no, no Sasuke-kun! Non è così che funziona questo gioco: tu dai una risposta a me e io ne do una a te … ovviamente proporzionata all’importanza della risposta che mi darai, s’intende … -  lo canzonò allegramente Izuna, sperando di far imbufalire il suo simpatico pronipote e farlo cantare come una … papera!!!

Ma la voce glaciale di Gaara smorzò ogni suo astuto piano.

-I segreti di Naruto rimarranno tali finché non sarà lui stesso a svelarveli e se tenterai di estorcerceli con la forza, ti ammazzerò con le mie mani … non ti darò un secondo avvertimento, Uchiha … -  i suoi compagni di viaggio erano un filino spaventati, sembrava quasi essere tornato il Gaara assassino di un tempo, ma Izuna invece di preoccuparsi della sua vita sorrise amabilmente al rossino.

-Naruto è fortunato ad avere un amico come te, Gaara … tu faresti qualunque cosa per lui, vero?-  gli domandò lo scaltro Uchiha.

-Tutto, per lui … -  fu la lapidaria risposta del Kazekage, ma Izuna sostenne senza paura lo sguardo di ghiaccio del rissino.

-Allora io e te siamo uguali, perché anch’io sarei pronto a uccidere per Naruto e questo mi porta ad un’altra domanda, ma non temere, a questa potrai facilmente rispondermi … siete venuti dal futuro per riportare Naruto nel vostro tempo?-  a quella spiazzante domanda i nostri eroi rimasero momentaneamente senza parole: cosa potevano dire ad Izuna? Che avevano viaggiato indietro nel tempo per sfuggire a quel pazzo megalomane di suo fratello che dava la caccia a loro e a Naruto, nonché il suo futuro assassino?

Dire la verità era fuori discussione, quindi Kakashi optò saggiamente per una mezza bugia:

-Ovviamente vogliamo che Naruto torna a casa con noi … la sua vera casa, nel nostro tempo, a Konoha, è lì il suo posto … -  era vero che loro erano scappati dal quel folle di Madara, ma ne Kakashi ne i suoi compagni avrebbero permesso che Naruto rimanesse prigioniero in quel tempo barbaro per sempre anche a costo di combattere contro l’intero Villaggio all’ultimo sangue se fosse stato necessario.

-La sua casa, dici? Intendi forse quel cubicolo orribile in cui a passato l’infanzia solo ed abbandonato? A me risulta che del vostro splendido Villaggio sia rimasto solo un cumulo di macerie … o non stupirti troppo Kakashi-san, Naruto ci ha parlato del suo passato, dettagliatamente: quindi ti ripeto, cosa intendi per casa? Lui non ne ha mai avuta una nel vostro tempo!-  i ninja del futuro parvero sbigottiti dall’espressione furiosa di Izuna, come una lupa feroce che difende il suo cucciolo: davvero Naruto gli aveva confidato la sua triste storia?

Forse Izuna non era a conoscenza di tutti i segreti di Naruto, ma in quel tempo era lui il suo miglior amico, il suo confidente più intimo e conosceva molte cose del bel biondino: dagli ingredienti che Naruto preferiva mettere nel suo ramen alla tristezza che lo coglieva la sera, quando terminati gli allenamenti massacranti della giornata sapeva fin troppo bene che non ci sarebbe stato nessuno ad accoglierlo con un sorriso aldilà della porta del suo squallido monolocale.

Izuna sapeva scorgere la meschinità o l’ipocrisia nell’animo delle persone e quando vedeva Naruto, lui vi vedeva solo luce.

Per il giovane Uchiha, Naruto rappresentava la speranza di una vita migliore non solo per il suo clan, ma anche per quell’accozzaglia di pazzi psicopatici che tentava di far evolvere una manciata di casupole di fango in un vero e proprio Villaggio degno di questo nome e possibilmente riuscire a far arrivare i suoi abitanti alla vecchiaia con tutti gli arti integri e al loro posto!

A volte quasi credeva veramente che quello strano ragazzo fosse stato inviato dal cielo per salvarli tutti … ma sopratutto gli piaceva credere che quel biondino folle fosse venuto per suo fratello, per salvarlo dalla brama di sangue che, presto o tardi, corrompeva inesorabilmente tutti gli Uchiha … e ora non avrebbe certo permesso ai cosiddetti “amici” di Naruto di portar via il giovane sennin da loro, proprio ora che era ad un passo dal realizzare quel miracolo che Izuna attendeva da anni!!!

-Noi siamo la famiglia di Naruto!!! Noi siamo suoi amici e teniamo moltissimo a lui!!!-  ribadì caparbiamente Sakura, come sei lei o gli altri shinobi della Foglia  avessero un contorto diritto di prelazione sulla vita dell’Uzumaki, ma il gelido sorriso che Izuna le regalò smorzò il suo spirito battagliero.

-Amici? Lui non ne ha mai avuti! Vi siete avvicinati a Naruto solo quando vi ha dimostrato che la forza incrollabile di quel suo strano modo di essere un ninja  era più grande del vostro disprezzo, facendovi vedere quanto fosse piccolo e meschino il vostro animo grigio … -  fu come se Izuna avesse schiaffeggiato tutti i presenti con le sue ruvide parole cariche di biasimo, ma la sua voce cominciò a grondare di aperto disprezzo quando i suoi occhi rossi si posarono implacabili sul volto pallido della kunoichi dai capelli rosa.

-E tu? Tu credi veramente di significare qualcosa d’importante per lui? Forse eravate amici d’infanzia, Sakura-chan? Ah già, è vero!!! Se non sbaglio tu consideravi Naruto poco più che feccia quando eravate bambini, vero Sakura-chan? E quando vi hanno messo in squadra insieme tu sbavavi dietro al mio bel pronipotino che ti ha sempre considerato più inutile di un kunai arrugginito, mentre Naruto, che si è sempre fatto in quattro per te salvandoti il culo un milione di volte, era invisibile davanti hai tuoi bei occhioni verdi, dico bene? E’ un vero peccato che tu ti sia accorta del vero valore di Naruto solo quando ha incominciato a percorrere da solo l’irto sentiero che porta pochissimi shinobi a divenire Leggenda nel Mondo dei Ninja, dove ne tu e ne nessun altro dei tuoi “amici” potrà mai sognare di raggiungerlo!-  il corpo di Sakura cominciò a tremare mentre stava per lasciarsi andare ad una crisi di pianto isterico davanti a quell’amara verità: in tutti quegli anni l’arrogante ragazzina aveva sempre bistrattato con cattiveria quell’angelo di Naruto, che aveva sempre risposto con un sorriso a tutte le sue male parole, ma  Izuna di certo non era un santo ed erano tre anni che desiderava dare una lezione memorabile a quella’insulsa ragazzina da capelli inguardabili!!!

Ma il suo sguardo grondò di odio puro quando si posarono su Sasuke.

-E tu … tu … non sei nemmeno degno di respirare la sua stessa aria! Come hai solo osato pensare di levare la mano sull’unica persona che avrebbe dato tutto per te! Anche la sua stessa vita! E per questo, Sasuke Uchiha, io non potrò mai perdonarti!-  Izuna conosceva ogni minimo dettagli della battagli nella Valle dell’Epilogo e mai in vita sua aveva odiato così profondamente un membro del suo clan; chi toccava Naruto o la faceva soffrire, come aveva fatto Sasuke per inseguire il suo effimero sogno di Potere, meritava solo una morte lenta e atroce, un destino orribile che Izuna sarebbe stato ben lieto di donare al suo caro pronipote.   

Sasuke sostenne quello sguardo scarlatto carico di disprezzo col la stessa spietatezza, lui non doveva giustificarsi con nessuno per le sue scelte di vita, perché quando un Uchiha ha un obiettivo da raggiungere nulla deve frapporsi tra di lui ed esso.

Izuna gli regalò un sorriso sprezzante … quel pulcino borioso e spennacchiato che si atteggiava a pericoloso falco era ancor più cieco di Madara … aveva accanto a se il Sole, un astro dorato che voleva solo scaldarlo dal gelo della solitudine, donare solo a lui un mondo di luci e colori e nulla chiedeva se non restargli accanto per sempre  … invece quel’idiota aveva scelto di non vedere, di non sentire, di nascondere la testa  nel buco più viscido e oscuro del pianeta per non rimaner accecato dai suoi caldi raggi, dai suoi sorrisi … ma prima o poi si sarebbe accorto del tesoro che aveva perso e allora sarebbe stato troppo tardi anche per lui, pensò ironicamente Izuna.

 A onor del vero il fratello minore del Capoclan Uchiha non possedeva certo uno spirito puro e nemmeno l’animo caritatevole di un pio monaco zen, come tutti i bravi Uchiha del resto: vedere Naruto che gli sorrideva destabilizzava pericolosamente il suo ferreo autocontrollo, quante volte era stato tentato di afferrare quello spirito libero come il vento e stringerlo al petto per non lasciarlo mai andar via? Però c’era un piccolo ostacolo che si frapponeva tra la sua mano e l’oggetto dei suoi desideri … suo fratello.

Izuna sapeva che, anche se con gran fatica e infinita tristezza, col tempo avrebbe imparato a convivere con la consapevolezza che Naruto non sarebbe mai stato suo … ma per Madara era già troppo tardi.

Se mai il biondino avesse posato il suo sguardo altrove  … o peggio, se fosse scomparso improvvisamente davanti agli occhi del fratello, Madara sarebbe impazzito completamente, Izuna lo sentiva e aveva paura …

Perché allora, cosa ne sarebbe stato del loro mondo senza la presenza luminosa e pacificatrice di Naruto?

Molto probabilmente sarebbe precipitato nel sangue e nel caos più assoluto …

Izuna fu destato dalle sue infauste elucubrazioni mentali quando sentì il sibilo della katana di Sasuke che veniva sguainata dal fodero, l’Uchiha sorrise diabolicamente: il suo sciocco pronipotino aveva deciso che quello era un buon giorno per morire e lui non vedeva l’ora di esaudire il suo desiderio!!!

Ma prima che i due Uchiha potessero cominciare a squartarsi allegramente tra di loro, un insolito urlo di guerra ruppe irrimediabilmente l’atmosfera drammatica che regnava nella stanza.

-GNUDOOOOO!!!- la vocina squillante del piccolo Arashi assordò tutti i presenti perchè in quel momento la piccola peste stava facendo un dei suoi giochini preferiti: fuggire dal suo bagnetto serale e scorrazzare liberamente per Villa Uchiha tutto ricoperto di schiuma come una pecorella da tosare, mentre il suo adorato Papy lo inseguiva armato di asciugamano cercando di acchiapparlo.

-Ahaaa!!! Ti ho acchiappato piccola peste!!!-  esclamò trionfante Naruto, mentre catturava quel coniglietto dispettoso di Arashi, stringendoselo forte, forte al petto.

Ora la scena di per se sarebbe anche stata anche buffa e divertente, ma in quel determinato momento non lo era affatto.

Perché un Naruto nudo, bagnato e assolutamente fottibile fece il suo trionfale ingresso nella stanza degli ospiti … i lunghi capelli biondi adornavano le spalle possenti del sennin come un regale mantello dorato, lascive goccioline d’acqua percorrevano quel petto brunito e quegli addominali scolpiti andando poi a sparire maliziosamente dentro l’unica barriera che proteggeva le nudità del biondino allo sguardo incandescente dei suoi compagni d’arme: solo un’insignificante e malfatto nodo teneva in precario equilibrio una minuscola salvietta di lino, ormai bagnata e semitrasparente, sul fianco  destro di Naruto, chiedendo a gran voce di essere strappata coi denti per mostrare al mondo intero il tesoro che celava sotto di essa.

Izuna non sapeva se piangere per la castità forzata che affliggeva la sua attuale vita sessuale oppure infischiarsene del buon senso: si sarebbe caricato sulle spalle quel biondino sexy per possederlo senza tregua finché non gli avesse fatto perdere la voce a forza di urlare dal piacere o almeno era quello che avrebbe voluto fare, almeno finché suo fratello lo avrebbe scovato e poi privato dei suoi preziosi attributi virili con un kunai arrugginito.

 

Kakashi dovette farsi pura violenza fisica per non sbavare apertamente davanti al figlio del suo defunto maestro … oramai Naruto assomigliava sempre di più a Minato-sensei e francamente lo Yodamine era un gran bel pezzo di ninja su cui Kakashi fantasticava già all’età di dodici anni e Naruto stava venendo su forte e fottibile come suo padre!!!

I giovani shinobi del futuro, ex nukenin Itachi compreso, invece tentarono eroicamente di arginare l’inarrestabile emorragia nasale che li stava uccidendoli lentamente, anche se perire contemplando quel torrido ed eccitante biondino  era un modo molto eroico e piacevole di morire!!!

E Sasuke? Che ne pensava del Dobe che si aggirava per Villa Uchiha tutto nudo e bagnato?

Che era un idiota e si sarebbe beccato una polmonite conciato così, oltre a rovinare tutti i tatami della dimora dei suoi antenati bagnandoli!!!

Questa sarebbe stata la risposta sprezzante e bugiarda del glaciale Vendicatore degli Uchiha … leggermente diversa sarebbe stata la risposta sincera dello Scoiattolino Infoiato nel suo cervello, se qualcuno avesse potuto udire la sua dolce vocina, chiaramente:

SCOPIAMOCI CULETTO D’ORO SUL TATAMI!!! ALLA CARICA, MIEI PRODI!!!

Questo sarebbe stato l’urlo di guerra del piccolo e puccioso roditore arrapato … ma ovviamente il glaciale Teme si ostinava a negare l’intenso desiderio sessuale che i suoi ormoni impazziti scatenavano nelle sue parti basse ogni volta che il Dobe gli appariva davanti mezzo nudo e lo istigavano a possedere quel corpo eccitante in molteplici posizioni che nemmeno Sasuke sapeva di conoscere …  

(Nota dello Scoiattolino Infoiato:  E’ il DNA Maniaco degli Uchiha che si sta risvegliando, genio!!!)

Ma visto che la vita di Naruto non era abbastanza pericolosa, specialmente per le sue chiappe, il piccolo Arashi decise di movimentarla ulteriormente.

Quel piccolo nukenin di grado S, per sfuggire alla presa salda del suo papino, si aggrappo al bordo della salvietta umida legata alla vita di Naruto come un koala bisognoso d’affetto e sotto al peso di quella piccola peste, il nodo si sciolse.

Colto dal panico, Naruto mollò la presa sul suo pestifero nonnino, che lesto come una volpina birichina, scivolò tra le gambe del suo papino guastafeste per fuggire trionfalmente con la salvietta bianca del suo biondo padre usata come mantello da Hokage per scorazzare liberamente per villa Uchiha ancora tutto nudo e insaponato!!!

Naruto ora era incazzato, bagnato e molto nudo mentre inveiva contro quel bricconcello del suo nonnino … ma per gli altri ninja nella stanza che stavano ammirando impunemente quelle splendide natiche dorate, che osavano mostrarsi così sfacciatamente davanti ai loro occhi in tutta la loro soda e regale rotondità, da sciocco Usuratonkachi bardato con orridi vestiti anti-molestie arancioni si era improvvisamente trasformato nel Dobe che Sorge dalle Acque per Istigarli allo Stupro Collettivo …

Un brivido gelido attraversò la schiena nuda di Naruto e voltando leggermente il capo intravide alle sue spalle gli sguardi allupati dei suoi compagni e parecchi sharingan attivi … terrorizzato Naruto capì che stavano per saltargli addosso come lupi famelici e nemmeno il Rinnegan avrebbe potuto salvarlo questa volta … ma quanto tutto sembrava ormai perduto, un eroe dalla scarlatta armatura e dalla chioma porcospinosa accorse coraggiosamente in soccorso del ignudo e biondo pulzello.

-IL CULO DELL’URUSAI E’ SOLO MIO!!!- urlò incazzoso il Capoclan Uchiha, che fiondandosi sul corpo nudo ed indifeso del bel biondino, lo nascose con la sua imponente stazza dagli sguardi lascivi e carichi di desiderio degli altri ninja presenti nell’angusta stanza degli ospiti.

Naruto avrebbe anche potuto ringraziare Madara per averlo salvato da quella situazione molto imbarazzante, ma la gratitudine del biondino sfumò immediatamente perché, oltre ad avvertire l’erezione granitica del Capoclan dell’Uchiha sfregarsi contro il suo fianco, quel bastardo gli stava anche palpando impunemente le natiche nude col le sue gran mani calde e callose.

-Crepa, Dannato Porcospino Hentai!!!-  entrando in modalità eremitica, Naruto afferrò Madara per i capelli e scaraventò l’Uchiha più maniaco dell’Universo fuori dalla stanza degli ospiti, facendogli sfondare la parete di pietra con quella testa dura che si ritrovava ed infine piantandolo nel terreno come un banano nano mal cresciuto!!!

I ninja venuti dal futuro ammirarono allibiti quel capolavoro di botanica opera del Dobe, che fruttando quel diversivo, né approfittò per sgattaiolare furtivamente nella sua camera per arraffare un paio di vestiti ed evitare lo stupro da parte di qualche allupato Uchiha … solo Izuna, ormai abituato alle singolari manifestazioni d’affetto tra il nii-san e Naruto, poté ammirare, sospirando languidamente, quel culetto sodo e mordicchiabile che si metteva in salvo da un branco di maniaci assatanati, lui compreso!!!

-Ma che pessimi padroni di casa che siamo, nii-san!!!-  esclamò Izuna, che ripresosi da quella estatica visione, tirò fuori il suo fratellone dal terreno come se fosse stato una rapa gigante e sorrise ai viaggiatori del tempo.

-Che ne dite di darvi a riposare? Immagino che i viaggi nel tempo siano assai massacranti … Naruto dormì per tre giorni di fila, quando Madara lo trovò semisvenuto sul campo di battaglia … questa sera daremo un banchetto in vostro onore, ma prima vi mostrerò le vostre stanze, prego da questa parte … -  spiegò Izuna da perfetto padrone di casa, guidando tra i tortuosi corridoi di Villa Uchiha i ninja del futuro che al momento erano un tantino affamati, stanchi, sudati e incominciavano anche a puzzare lievemente come caproni!!!

Ovviamente Madara, in qualità di Capoclan Uchiha e quindi l’effettivo padrone di casa, non ne voleva proprio sapere di accogliere sotto al suo tetto quel accozzaglia di miserabili ninja senza talento che avrebbero potuto attentare all’integrità del sedere dell’Urusai prima di lui, ma i suoi piagnistei vennero bellamente ignorati dall’adorabile Izuna che scorto i loro “graditi” ospiti nelle rispettive camere.

Quando gli stomaci vuoti degli ospiti di Villa Uchiha incominciarono a protestare sonoramente per la fame, un profumino invitante di riso speziato accompagnato da carne di montone e di sakè alle rose riempì la casa, guidando i nasi sopraffini dei ninja venuti dal futuro verso il salone dei banchetti.

 

Dopo essersi lavati e vestiti con morbidi yukata estivi con lo stemma del clan Uchiha, i nostri eroi potere meravigliarsi dinnanzi ad ogni succulento manicaretto preparato in loro onore … tranne Sasuke, perché il Vendicatore degli Uchiha al momento aveva una faccia decisamente incazzata e pronta per il massacro: indossava ancora il suo kimono sporco e puzzolente confezionatogli da Orochimaru in persona e non si era nemmeno lavare come tutti gli altri … ovviamente Izuna, che prese posto proprio accanto ad un splendido e rilassatissimo Itachi, con estremo tatto e cortesia, non mancò di fargli notare la sua scarsa propensione dell’igiene personale …

-Sasuke-kun, perchè puzzi più di un cadavere in putrefazione!? Ti avevo preparato un bel bagno caldo con delle essenze profumate rarissime … e perché non hai indossato lo yukata pulito che ti avevo preparato personalmente? Spero che almeno la stanza che ho scelto appositamente per te sia di tuo gradimento … -  chiese Izuna dispiaciuto perché il suo giovane pronipotino non apprezzava le sue gentilezze, mentre Kakashi e gli altri ninja lo fissavano con aperto biasimo, Izuna-san li aveva trattati come re e lo stronzetto dal culo di papera in testa faceva pure il signorino altezzoso … e Sasuke non ci vide più.

-Brutto bastardo psicopatico dalla personalità multipla!!! Quando mi sono immerso nella vasca da bagno l’acqua non solo era gelida, ma era pure quella unticcia della sciacquatura dei piatti, poi lo yukata che mi hai gentilmente fornito molto probabilmente era stato usato fino a ieri come strofinaccio per i cessi e la stanza che mi hai assegnato probabilmente era la latrina dei servi, perché a parte le quattro assi marce del pavimento c’è solo un buco fetido, pieno di mosche e di altra melma non identificata!!!-  urlò a squarcia gola il maltrattato e puzzolente Vendicatore degli Uchiha … nemmeno Orochimaru era mai stato così subdolo nei suoi confronti!!!

Tutti fissarono ammutoliti Sasuke e poi volsero lo sguardo verso Izuna, nella speranza che le parole del giovane Uchiha fossero solo frutto della sua mente psicolabile.

-Itachi, ma che bello smalto viola che usi!!! Me lo presti?-  esclamò estasiato Izuna ammirando quel bel colore ametista che brillava sulle unghie dello sterminatore del Clan Uchiha, senza smentire nessuna delle accuse di Sasuke … il sorridente braccio destro di Madara era un uomo decisamente pericoloso e disturbato!!!

Ma le lagne di Sasuke vennero stroncate dall’arrivo di due cicloni dorati: il piccolo Arashi indossava uno yukata giallo decorato con dei coniglietti saltellanti bianchi, mentre quello azzurro con le rotelle di ramen che aderiva perfettamente al corpo di Naruto metteva in risalto il suo incarnato brunito.

-PAPPA, PAPPA, PAPPA!!!- trillò affamato il piccolo Shi-chan.

-CIBO, CIBO, CIBO!!!- reclamò a gran voce Naruto che ormai sbavava dalla fame.

-Piantatela di fare casino, Dobe e Mini-Dobe!!!-  li sgridò Sasuke, che compostamente si stava riempiendo il piatto con ben cinque pomodori ripieni alle erbe.

-Chiudi quella fogna, fottuto nanerottolo!!!-  lo zittì Madara, che si presentò davanti ai suoi ospiti in assetto da guerra: tuta da combattimento nera molto aderente, un grande vassoio carico di pietanze sistemato sulla spalla e un grembiule da cucina rosso fuoco con lo stemma del Clan Uchiha cucito sul petto.

-MAMY, PAPPA!!!- gorgogliò Arashi, che si aggrappava con entrambe le manine al grembiule della sua possente mammina, fissandola con i grandi occhioni scintillanti e un filo di bava alla bocca, in attesa.

-ANCHE A ME, CIBOOO!!!- Naruto invece sbavava senza ritegno, stava per svenire dalla fame e non vedeva l’ora di riempirsi la pancia.

-La cena è servita!!!-  disse orgogliosamente Madara, che da brava e amorevole mammina … cioè da eccellente padrone di casa, cucinava personalmente tutte le pietanze destinate a Naruto e al piccolo Arashi … nemmeno Izuna, il suo adorato e sadico fratellino, non aveva mai assaggiato i manicaretti preparati da Madara.

Davanti a Naruto e Arashi il profumo dello sformato di riso dolce con le rape invase le loro narici, una fumante zuppa di miso con tofu e i colori sgargianti dell’insalata mista di pomodori maturi rallegravano la tavolata.

Identico fu il pensiero che sfiorò le menti dell’Urusai e del Chibi-Urusai quando videro le pietanze cucinate da Madara

-CHE SCHIFO!!! NOI VOGLIAMO IL RAMEN!!!- urlò Naruto contro Madara, dopo giorni e giorni di combattimento estenuanti e le molestie sessuali che aveva subito dal cuoco, il povero e sfinito biondino voleva solo una decina di scodelle giganti extralusso di fumante ramen da sbafarsi, ma fu il piccolo Arashi a passare alle maniere forti col la sua inflessibile mammina fissata con quelle schifose verdure.   

-MAMY, LAMEN … -  gli occhioni blu di Arashi si riempirono di lacrime mentre alzò il visino per incontrare lo sguardo implacabile del Capoclan Uchiha, e fu così che la tecnica letale del Volpino Triste di Arashi si scontrò contro il mortale Sharingan Ipnotico di Madara … nessuno dei due avversari voleva cedere all’altro.

-LAMEN, PEL FAVOLE MAMY … - poi Arashi passò al contrattacco sfoderando il suo asso nella manica ovvero il labbro tremulo con tanto di lacrimoni agli occhi, mentre ancora supplicava la sua mammina salutista.

Lo spirito battagliero di Madara stava pericolosamente vacillando, ma ci pensò Naruto a dargli il colpo di grazia finale.

-Madara, daccelo ti pregooo!!!-  anche il biondino ben piazzato cercò di intenerire quel nemico del ramen di Madara, sgranando gli enormi languidi occhioni azzurri mentre le labbra piene s’imbronciarono adorabilmente … ma invece di muoverlo a compassione e fargli sganciare il ramen, Madara soccombé inevitabilmente alla micidiale Tecnica della Volpe in Calore, che unita alle frasi equivoche appena pronunciate da Naruto, equivalevano per l’Uchiha ad un invito per abusare di quel biondino sfrontato che lo istigava alla violenza.

 Infatti invece di ricevere il suo ramen, Naruto fu sbattuto a terra mentre Madara, fiondatosi su di lui decisamente allupato, gli stava strappando lo yukata a morsi, ma prima che Sasuke, istigato allo sterminio di massa dallo Scoiattolino Infoiato nel suo cervello, ma sopratutto prima che il Capoclan potesse abusare finalmente di quel corpo mozzafiato, Arashi si arrampicò sulla grande e calda schiena della sua cara mammina e urlò a squarcia gola:

-YEEAAHHH!!! MAMY, CAVALLUCCIO!!!-  trillò felice il Chibi-Urusai che afferrando saldamente i lunghi capelli della sua mammina, cominciò a tirarglieli come se fossero un paio di briglie e incitò il suo cavallino al galoppo; Madara, per preservare la sua splendida e fluente chioma porcospinosa dalla calvizie incipiente prematura, fu costretto a mollare la presa tentacolosa sul corpo seminudo e bollente di Naruto.

Per quanto Madara fosse uno spietato assassino, un severo Capoclan e il Re dei Pervertiti, non voleva che il piccolo Arashi venisse traumatizzato a vita e diventasse un piccolo manico proprio come lui … almeno fino ai 14 anni, poi avrebbe fatto la stessa che aveva fatto con Izuna, ovvero iniziare il biondino alle tecniche amatorie segrete del Clan Uchiha: esse si tramandavano di generazione in generazione a tutti gli shinobi del clan, ma solo gli Uchiha con particolari e notevoli doni naturali potevano vantarsi di metterle tutte in pratica con successo (e modestamente Madara aveva una gran dote nei pantaloni), in questo modo i giovani Uchiha oltre ad essere delle implacabili macchine di morte, erano anche degli stalloni da monta senza pari e giustamente voleva tramandare il suo sapere al piccolo Arashi, senza far scoprire i suoi nobili intenti a Naruto o il biondino lo avrebbe privato della sua impressionante dote con un kunai appuntito, prima che l’Uchiha avesse modi di fargliela toccare e provare con mano!!!

Dopo che Naruto si riassettò lo yukata, affogò Madara nella zuppa di miso, sedato gli istinti omicidi di Sasuke con i pomodori ripieni e quando finalmente Madara sganciò una zuppiera fumante del tanto sospirato ramen, i ninja venuti dal futuro poterono infine abbuffarsi come porcellini affamati!!!

Ogni manicaretto presente sulla tavola era una festa per i sensi e nessuno, nemmeno quell’anoressico viziatello di Sasuke, fece troppi complimenti abbuffandosi di ogni ben di Kami, ma lo spettacolo più curioso lo offrirono sicuramente Naruto e Madara: se di solito i due ninja diversi come il giorno e la notte erano sempre intenti chi a fuggire e menare, chi a molestare e palpare, ora sedevano tranquillamente l’uno accanto all’altro e in grembo a Naruto se ne stava teneramente accoccolato il piccolo Arashi e insieme dividevano la stessa scodella di ramen.

-Attendo Arashi!!! Sta arrivando un Rasenshurikan!!!-  esclamò Naruto con una vocetta buffa, mentre con le bacchette era tutto intento a imboccava il suo piccolo Shi-kun, in tutta risposta l’angioletto biondo con la boccuccia spalancata come un uccellino affamato, cercava di spazzolare quegli squisiti spaghetti ancora fumanti, mentre Madara sbuffava esasperato.

-Naruto, quante volte devo ripeterti che un bambino in fase di crescita deve mangiare le verdure? Se no Arashi rimarrà un tappetto come quello sgorbio col culo di papera laggiù in fondo!!!- disse preoccupato il Capoclan degli Uchiha indicando Sasuke.

Il Vendicatore sentendosi apostrofare “Tappetto” e “Sgorbio” e ultimo, ma non meno importante, insultare la sua bellissima chioma geometricamente perfetta da un individuo i cui capelli sfidavano ogni legge della gravità conosciuta dall’uomo, riaccese in lui il desiderio di trucidare il suo stesso casato, ma le parole di Naruto gli gelarono il sangue nella vene.  

-Ha ragione Madara, Arashi!!! Devi mangiare anche le verdure, oppure vuoi rimanere basso come il Teme?-  lo punzecchiò divertito Naruto, mentre con somma meraviglia di tutti, videro che nella sua scodella di ramen c’era una quantità sproporzionata di verdure, una combinazione di sapori abbastanza insolita per una pietanza che veniva solitamente preparata con molta carne.

Arashi fissò la sua mammina e il suo papino con le sopracciglia aggrottate e le guanciotte gonfie, che lo facevano assomigliare ad una adorabile ranocchietta, per dichiarare solennemente ad entrambi che a lui quelle schifose verdure proprio non gli piacevano, ma Arashi non voleva certo diventare come quella papera antipatica che scrutava in modo sospetto il suo papino e quindi prese tutto il suo coraggio e con la manina paffuta rubò un pezzo di pomodoro maturo dal piatto della sua mammina: maneggiava il vermiglio ortaggio come se fosse stato una scoria radiativa e chiudendo gli occhi per compiere quell’immane sacrificio, se lo ficcò in bocca e se lo mangiò tutto intero.

-Era così difficile, piccolo?-  esclamò divertito l’Uzumaki, addirittura Madara sorrise sinceramente di cuore davanti a tutte le faccine buffe e schifate di Arashi mentre masticava il tenero pomodoro maturo, ma gli altri commensali rimasero incantati davanti a quel piccolo spettacolo fuori programma.

-Lo sai Naruto … -  cominciò a dire divertito il ninja dai capelli argentati.

-Che cosa, Kakashi sensei?- chiese incuriosito Naruto mentre cullava dolcemente il suo arzillo nonnino.

-Tu, Madara e il piccolo Arashi sembrate proprio … un famigliola felice ed unita!-  esclamò tutto divertito il copy-ninja, sopratutto vedendo arrossire teneramente il suo biondo allievo che al momento era senza parole per ciò che il suo maestro aveva appena detto; Sasuke invece sputacchiò il pezzo di pomodoro ripieno che stava elegantemente gustando in quel momento … a lui l’affermazione del sensei non era piaciuta per niente, specialmente quando vide il ghigno di Madara allargarsi ancor più del solito e fissandolo sfrontatamente negli occhi come a volerlo sfidare, lo vide abbracciare possessivamente il suo biondino … cioè il suo ex-compagno di Team con un po’ troppa confidenza, ma con un bel colpo di katana si sarebbe risolto tutto, pensò saggiamente il Vendicatore degli Uchiha, ma un piano ancor più subdolo si fece strada nel suo cervellino scaltro!!!

(NdA Ci tengo a specificare che l’idea è venuta allo Scoiattolo Allupato e non ha Sasuke).

Prese una ciotola vuota e si servì di un’abbondante dose di ramen fumante che il Capoclan Uchiha aveva cucinato esclusivamente e solo per Naruto, incurante di tutte le minacce di morte che Madara gli lanciò vedendolo rubare il ramen destinato a toccare le labbra suo biondino, il Vendicatore degli Uchiha incominciò ad assaggiarlo e dopo pochi bocconi un ghigno trionfante fissò l’odiato antenato.

-Questa è la dimostrazione che sei un incapace Madara! Questo ramen è una vera schifezza, io sarei in grado di prepararlo mille volte meglio con gli occhi chiusi e con una mano legata dietro la schiena!!! Dov’è la carne di manzo? Nel brodo ci sono pezzi di pomodoro, broccoli e altri ortaggi che non c’entrano un cazzo col ramen!!!- Sasuke voleva farsi bello agli occhi di Naruto … cioè voleva dire mettere in luce l’incapacità di Madara e aprire gli occhi a biondino, ma il Vendicatore degli Uchiha venne zittito da due bacchette di legno che gli furono scagliate contro, a mo’ di kunai, a due centimetri dalla faccia, ma fu la voce gelida di Naruto ad inchiodarlo alla parete.

-Nessuno può insultare il ramen di Madara, ancora un'altra parola Sasuke e ti massacro di botte!!!- i suoi occhi celesti erano furenti quanto le sue parole.

 

Madara poteva essere un assassino psicopatico, un bastardo megalomane e il re dei porcospini maniaci sessuali … ma nessuno doveva permettersi d’insultare il ramen di Madara, perché quella ricetta bislacca, creata dal Capoclan Uchiha in persona, era speciale per lui e non avrebbe permesso a nessuno di criticarla!!!

Tutti erano allibiti davanti al comportamento bizzarro del biondo Sennin, tranne Arashi che se la rideva allegramente, perché solitamente l’Uzumaki era intento a massacrare Madara di botte o ad urlargli contro, ma era la prima volta che vedevano quell’ardore negli occhi di Naruto mentre difendeva a spada tratta le sue pessime dote culinarie stupendo non poco i ninja venuti dal futuro, primo fra tutti il Teme in persona … persino lo sguardo solitamente glaciale di Madara si era un poco intenerito facendogli quasi scappare un sorriso, mentre vedeva le guance ambrate dell’Urusai farsi rosse rosse per le urla che lanciava contro il suo pronipotino degenere e gli occhi celesti illuminarsi d’indignazione per quelle ingiuriose parole che quel Teme aveva osato rivolgergli contro … Kami, quanto voleva toccarlo, stringerselo al petto per far capire ai presenti che quell’Urusai casinista era soltanto suo e di nessun’altro!!!

Basta!!! Ormai aveva deciso: se lo sarebbe scopato lì davanti a tutti!!! Così almeno avrebbero capito una volta per tutti a chi apparteneva Naruto!!!

Ma il saggio Izuna, intuendo che il suo aniki stava per fare una dell’ennesime cazzate delle sue, decise d’intervenire personalmente.

-Aniki, ma come siamo maleducati!!! E’ ora di preparare il tè per gli ospiti!!! Vieni a darmi una mano, Madara!!!-  esordì allegramente il più giovane di Casa Uchiha mentre afferrava il bavero della casacca del fratellone per trascinarlo di peso verso le cucine, anche se Madara aveva qualcosa da obbiettare in proposito.

-Che si fottano loro e il tè!!! Lasciami andare Izuna, mi devo scopare l’Urusai!!!-  urlò Madara più frustrato che mai!!!

-Molesterai Naruto-kun più tardi, aniki … E poi ho preparato con le mie mani dei dolcetti speciali appositamente per Sasuke-kun e sarebbe un peccato sprecare tutto quel lassativo … cioè volevo dire cioccolato … KUKUKU!!!-  il povero Vendicatore degli Uchiha rabbrividì davanti al sorriso sadico di Izuna  che oltre a volerlo morto nel modo più orribile possibile, tentava di assassinarlo in maniera ridicola, facendolo morire su una fetida tazza del cesso!!!

Una volta soli, fu Naruto a bombardare di domande i suoi amici venuti dal futuro, approfittando dell’assenza di Madara.

-Allora cos’è successo al Villaggio della Foglia dopo che Nagato-senpai mi ha spedito nel passato?-  domandò ansiosamente il biondo Sennin, non solo perché era divorato dalla curiosità, ma anche perché voleva sapere se tutte le battaglie e i sacrifici che aveva sostenuto in quei tre anni nel passato avessero influito positivamente sul loro futuro.

-Dopo che sei scomparso, tutti i ninja caduti durante l’incursione di Pain al villaggio sono resuscitati per miracolo!!! E anche Lady Tsunade, che dopo l’attacco era caduta in uno stato di coma perenne, si è ripresa perfettamente!-  esclamò concitatamente Sakura perché in quanto ninja medico esperto, non riusciva a spiegarsi come dei cadaveri potessero tornare nuovamente alla vita.

-Però prima che la Godaime riprendesse conoscenza siamo stati costretti a rieleggere come nuovo Rokudaime quell’essere repellente di Daunzo!-  aggiunse con una punta di disgusto Sai, ricordando la soddisfazione che si era dipinta sulla faccia rugosa dell’ex Capo della Root.

-Ma quando Daunzo partì per il summit dei Kage, per assoggettarli al suo volere, avvenne il vero miracolo: nel giro di una sola notte l’intero villaggio era nuovamente in piedi!!! Ogni mattone, ogni tegola era al suo posto, tranne la Montagna degli Hokage … -  rivelò Neji che ancora non si spiegava cos’avesse combinato Naruto per provocare simili sconvolgimenti.

-Che è successo alla mia adorata Montagna!?- urlò allarmato il biondino temendo di aver combinato qualche casino dei suoi e aver distrutto il luogo che amava di più di Konoha.

-Affatto Naruto, la Montagna è sempre al suo posto, semplicemente i volti di pietra del Primo e secondo Hokage sono state sostituite da altre due facce che non avevamo mai visto prima … - spiegò semplicemente Kakashi, mentre osservava divertito la mascella del suo biondo allievo toccare terra dallo stupore, ma Naruto non poté indagare ulteriormente sui due misteri volti comparsi sulla Montagna degli Hokage perché ovviamente il Teme doveva imporsi su tutti con le sue domande.

-Ehi, Dobe! Si può sapere cos’hai fatto per ridurre quella viscida Serpe di Orochimaru in un ninja santarellino?- volle sapere immediatamente il più giovane degli Uchiha, che era rimasto profondamente shockato vendendo quel pedofilo del suo Sennin squamato prestare aiuto ai ninja della Foglia che professava di odiare con tutte le sue forze … ma quello che proprio non si aspettava era la reazione violenta di Naruto.

Il biondo Sennin dei Rospi gli diede uno scappellotto sulla nuca tanto forte da fargli spiaccicare la faccia dritta dritta sull’ultimo pomodoro ripieno che aveva nel piatto davanti a sé.

-Non permetterti di parlar male del piccolo Oro-chan in mia presenza, Teme!!!- gli urlò contro per l’ennesima volta Naruto; certe volte Sasuke era un vero e proprio stronzo!!!

Oro-chan?!

Non solo Sasuke, ma anche le mascelle di Itachi, Kakashi e gli altri giovani shinobi avevano toccato il tatami, talmente erano sconvolti nel sentire Naruto difendere strenuamente l’essere malvagio e repellente che aveva causato immenso dolore proprio al biondino, nonché a mezzo Villaggio della Foglia, ma sicuramente sentirlo chiamare il terrificante Orochimaru, sadico e spietato Sennin dei Serpenti, “Oro-chan” era ancor più terrificante!!! E forse non volevano approfondire l’argomento, almeno per quella sera!!!

Ma come sempre, era Itachi a porre le domande più interessanti al biondo shinobi.

-Sorvolando il fatto che io sia vivo, visto che cambiando il passato non sarò certo l’unico a tornare in vita, ma ho saputo che ad un certo punto del combattimento contro Pain stavi per liberare anche la nona coda, ma come hai fatto a bloccare Kyuubi?-  chiese curioso Itachi.

Naruto arrossì un poco e grattandosi la testa imbarazzato raccolse il breve, ma intenso incontro con lo Yondaime.

-Io non sapevo rispondere alla domanda del senpai Nagato* e la disperazione che provavo in quel momento aiutò Kyuubi a prendere il sopravvento su di me, io stesso stavo per  togliere il sigillo con le mie mani e liberare la Volpe dalla sua prigione … ma la sua mano mi ha fermato … la mano del Quarto Hokage, mio padre … -  confessò timidamente Naruto, mentre stringeva con tenerezza il piccolo Arashi che cominciava a sbadigliare sonoramente.

Ancora arrossiva davanti al ricordo del sorriso caloroso che il padre gli rivolse per la prima volta ed unica volta in vita sua.

Kakashi sorrise divertito dietro la maschera: lui sapeva bene come ci si sentiva davanti al sorriso solare dello Yondaime, così simile a quello di Naruto: con le palpitazioni, la sudorazione fredda e con un’erezione abbondante nei pantaloni!!!

Ma Gaara non sorrideva affatto, lui e Naruto avevano purtroppo molte più cose in comune di quanto il Kazekage avrebbe mai voluto augurato al biondo amico: soli, emarginati dal loro stesso villaggio perché Junchuurikuji, lui dell’Ichibi e Naruto del Kyuubi, erano entrambi figlio di Kage che invece di proteggerli avevano sigillato nei loro corpi dei demoni malvagi, rovinando per sempre le loro vite … ma Naruto, come sempre, sapeva leggergli dentro l’anima più a fondo di quanto ci riuscisse lui stesso.

-Quando ho capito che lo Yondaime era mio padre … gli ho smollato un cazzotto allo stomaco!!! Ero così incazzato con lui perché mi aveva ficcato Kyuubi dentro al corpo rovinandomi l’esistenza … però … ero così felice di averlo conosciuto, almeno una volta nella mia vita … lui mi ha dato la Volpe perché fossi abbastanza forte per cambiare il Mondo fatto di odio degli Shinobi … e poi ha detto che ha fiducia in me e che io riuscirò a realizzare il suo sogno di un mondo di pace e quindi non lo deluderò! -  disse Naruto con un grande sorriso che fece arrossire fino alle orecchie il povero Gaara … senza contare che aveva un problemino imbarazzante nei pantaloni, ma per fortuna poteva nascondersi dietro la sua enorme giara.

Il terzo grado sarebbe ancora andato avanti sino al mattino, ma l’arrivo di un immusonito Madara e un raggiante Izuna con tanto di vassoi stracarichi di tazze fumanti e dolcetti fragranti, interruppe quei discorsi potenzialmente pericolosi per orecchie Uchiha indiscrete.

Izuna servì impeccabilmente il tè profumato e i dolcetti speziati agli ospiti, anche se il suo sorriso si allargò ancor di più quando porse la tazza di fronte a Sasuke.

-L’hai avvelenato, vero?-  chiese il Vendicatore degli Uchiha scrutando sospettoso la tazza fumante, aspettandosi di venire attaccato da quel pazzo squilibrato di Izuna da un momento all’altro.

-No, ci ho solo sputato dentro, Sasuke-kun!!!- rispose con un grande sorriso Izuna che per quel giorno si era divertito a sufficienza alle spalle del pronipotino: a differenza di Madara, Izuna preferiva far impazzire lentamente le sue vittime prima di dargli il colpo di grazia.

Dopo quest’ultimo scambio di battute mordaci tra i due Uchiha, un pesante silenzio regnava ora nella stanza degli ospiti, silenzio rotto solo dal canto delle cicale: i visitatori del futuro erano tesi a causa di Madara che fissava in cagnesco Sasuke cercando l’ispirazione per la torturarlo nel modo più doloroso, il Teme meditava di far fuori Izuna e il Porcospino malefico in un colpo solo, mentre Izuna sogghignava divertito per i nuovi supplizi che avrebbe inflitto all’adorato pronipotino il giorno seguente, ma fu un assonnatissimo Arashi a decretare la fine delle ostilità!

-PAPI, TANTO SONGNO!!!- sbadigliò Arashi mentre si stringeva ancor di più al petto caldo e grande del suo papà, Naruto lo strinse teneramente a sé posandogli un piccolo bacio sulla testolina dorata.

-E’ ora di andare a dormire, nonnino! E’ stata una lunga giornata e non solo per noi … e domani faremo quello che facciamo sempre ogni nuovo giorno, Arashi!!!- disse Naruto con un gran sorriso.

-E cosa sarebbe, Dobe?- volle sapere sarcasticamente Sasuke.

-Ma salvare il mondo naturalmente, Teme!!!-  esclamò convinto Naruto, affermazione che fece sbuffare il Vendicatore degli Uchiha e Madara, mentre fece sorridere il resto dei ninja presenti nella stanza.

Lentamente ogni shinobi si diresse nella stanza che Izuna aveva assegnato loro per passare una piacevole nottata e Sasuke s’indispettì, non solo perché la sua camera era una discarica abusiva di scorie radioattive, ma perché vide Madara imboccare lo stesso corridoio buio che percorreva anche Naruto, ma se il Dobe o il moccioso non inveivano contro quel Porcospino Allupato, allora non aveva nessuna scusa plausibile per infilzarlo con la sua katana!!!

Le ore della notte si susseguirono lentamente e quando la luna raggiunse il suo zenit nel cielo stellato, Sasuke decise di sgattaiolare furtivamente tra i corridoi bui di Villa Uchiha per riposare qualche ora nella camera del suo aniki perché almeno lì non sarebbe morto asfissiato dai fumi tossici della sua “camera” e non era assolutamente una scusa per verificare che Madara non molestasse Naruto nel sonno!!!

No, signore!!! Era solo un caso che si trovasse vicino alla camera del Dobe, ben sapendo che la stanza di Itachi era esattamente dalla parte opposta della Villa rispetto a dove alloggiava Naruto!!!

Anche se non sentiva nessun genito sospetto provenire dalla camera del Dobe, Sasuke attivò lo Sharingan e ciò che vide oltre la porta chiusa lo sconvolse profondamente.

Arashi se ne stava accoccolato sul petto di Naruto e lui e il Dobe dormivano stretti stretti nello stesso futon … a pochi passi da loro, Madara era seduto a terra con la schiena appoggiata alla parete e una grande katana stretta nel pugno pronta ad essere sguainata contro gli invasori della camera di Naruto.

Non stava affatto dormendo, faceva la guardia ai due Dobe Biondi addormentati, gli occhi scarlatti fissi in maniera ossessiva sul viso addormentato di Naruto.

Sasuke addirittura si stupiva di come il biondino riuscisse a dormire serenamente davanti a quello sguardo che sapeva trapassarti l’anima … ma gli occhi di Madara non erano né feroci né malvagi in quel momento.

Quando lo sguardo scarlatto di Madara si posava sul Dobe, i suoi occhi diabolici mutavano e il sentimento che Sasuke vi scorgeva dentro era così intenso e disperato che il giovane Uchiha non sapeva dargli un nome … ma quando vide la mano di Madara tendersi per sfiorare le ciocche setose e dorate di Naruto, il corpo di Sasuke si mosse da solo.

Non appena Madara udì il tintinnio della lama liberata dal fodero provenire aldilà della porta chiusa, la luce assassina infiammò nuovamente il suo sguardo verso colui che disturbava la contemplazione del suo biondino serenamente addormentato.

Sasuke era pronto a squartare quel bastardo di Madara in mille pezzettini se osava sfiorare il Dobe senza il suo permesso, il Capoclan Uchiha invece non vedeva l’ora di staccargli la sua testa di cazzo dal collo così non lo avrebbe più importunato mentre molestava l’Urusai!!!

Ma quell’epico scontro per la conquista del sederino ambrato di Naruto fu interrotto dal provvidenziale intervento di Izuna.

-Ti sei perso, Sasuke-kun? Ti porto nella stanza di tuo fratello Itachi, se hai paura del buio … e tu fratello, non svegliare Naruto e Arashi … - chiese gentilmente il moro psicotico al Vendicatore degli Uchiha e contemporaneamente sgridando il suo aniki che ricambiò sbuffando silenziosamente dall’altra parte della porta, Sasuke invece digrignò i denti adirato davanti a quel sorrisetto irritante.

-Non permetterò a quello psicopatico di rimanere un secondo di più nella stessa stanza con Naruto!!!- sibilò a bassa voce Sasuke pronto a brandire la sua katana che reclamava il sangue di quel porcospino.

Incredibilmente Izuna sorrise di quel pulcino borioso che ancora non conosceva la vita e dando le spalle a un Sasuke ancora sul piede di guerra, se ne tornò quietamente nelle sue stanze, prima però volle spiegare una delle regole di Casa Uchiha al giovane Vendicatore.

-Madara non sta molestando proprio nessuno. Sta semplicemente facendo la guardia: fin dal giorno in cui Naruto-kun varcò la soglia di questa casa, mio fratello ogni notte veglia sul suo sonno … -  cominciò a dire Izuna, ma Sasuke, non riuscendo a frenare la sua lingua indisponente, saltando subito a giudizi sbagliate.

-Perché il Dobe non possa fuggire da lui!!! Lo tiene prigioniero!!!-  concluse frettolosamente il Genio degli Uchiha, che stava per fare irruzione nella stanza di Naruto da un momento all’altro, per liberarlo da quel tiranno si Madara!

-Perché Naruto non scompaia davanti ai suoi occhi come se fosse stato solo un sogno, un bellissimo sogno, ma che purtroppo è destinato a scomparire alle prime luci del mattino … ogni sera mi fratello veglia su Naruto affinché possa vedere con i suoi occhi i primi raggi del sole accarezzargli il viso ogni mattina, questo è il solo modo che Madara conosce per accertarsi che questi tre anni trascorsi ad inseguire quel biondino scatenato di Naruto non siano stati solo un lungo sogno … - queste furono le enigmatiche parole di Izuna, ma dallo sguardo allucinato e ottuso che Sasuke gli lanciò molto probabilmente non ne aveva capito il senso, quindi decise di usare parole più semplici affinché lo Scoiattolino Infoiato che viveva nel cervello di Sasuke afferrasse il discorso almeno lui!!!

-Madara non ti permetterà mai di portargli via Naruto, Sasuke … -  rivelò Izuna notando come gli occhi di Sasuke da allucinato passavano alla modalità omicida in mezzo secondo.

-Tu sei pazzo!!!- Sasuke non comprendeva o forse non voleva capire le folli parole di Izuna: l’unica cosa che sapeva con certezza era che dava fuori di matto ogni volta che Madara si avvicinava o tentava di toccava Naruto e la causa di questo sconquassamento ormonale e razionale era, come sempre, tutta colpa del Dobe!!! Forse era meglio se faceva a tocchetti il biondino che era la causa di ogni suo male …

Ma Izuna la sapeva lunga e intuì che Sasuke provava le stesse emozioni che Madara sentiva per Naruto, solo che suo fratello finalmente si era dato una svegliata, mentre i sentimenti che quell’isterico d’uno scoiattolo vendicativo, che si atteggiava a maestosa aquila, provava per il biondino erano troppo acerbi per essere compresi pienamente dal piccolo cervello dello psicotico roditore dalla codina morbidosa

-No, sei tu che ancora non hai capito niente! Chiedi a te stesso perché non sei mai riuscito ad uccidere Naruto … quando sarai in grado di rispondere a questa domanda, allora avrai compreso le mie parole, Sasuke … però mi auguro che le capirai quando per te sarà troppo tardi … -  concluse tristemente Izuna.

L’Uchiha del passato sapeva di essere stato volutamente crudele con Sasuke, anche se il Vendicatore degli Uchiha non aveva capito quanto quell’augurio fosse stato meschino nei suoi confronti.

Ma Izuna, che non avrebbe mai potuto avere Naruto per sé, preferiva vedere il biondino tra le braccia del suo aniki piuttosto che lasciarlo a quello stupido scoiattolo che aveva sempre e solo fatto soffrire Naruto, quindi tifava per il suo fratellone Madara e ritirandosi fischiettando nelle sue stanze, lasciò Sasuke a rimuginare inutilmente sulle sue misteriose parole, con la speranza che passasse la nottata in bianco e che gli venisse una bella emicranie appena svegliato!!! 

Perché non aveva ucciso Naruto?

Questa domanda rimbombava nel cervello di Sasuke come un colpo di pistola: il ricordo di Naruto, ferito e abbandonato sotto la pioggia battente nella Valle dell’Epilogo, faceva mancare il respiro al glaciale Vendicatore degli Uchiha … ogni notte, riviveva quei dolorosi momenti da quando aveva abbandonato il Villaggio, ma poi si svegliava madido di sudore nel suo letto, ringraziando il cielo che tutto quello che aveva fatto in quei foschi sogni fosse solo uno sgradevole incubo … ma poi vedeva le pareti di umida e fredda pietra nera che rivestivano il Covo di quella Serpe di Orochimaru, colui che gli avrebbe dato la forza per vendicare il suo Clan e Sasuke allora capiva che quel brutto sogno era la sua orribile realtà … ma se pensava a Naruto, tutti i suoi propositi di vendetta svanivano e quindi il pensiero del Dobe non doveva toccarlo, non doveva sfiorare il suo cuore o la sua vendetta non si sarebbe mai compiuta, quindi ogni volta che Naruto incrociava il suo cammino cercava di eliminarlo ad ogni costo, ma ogni volta che incrociava il suo sguardo cristallino, la sua mano fermava il colpo prima che gli fosse fatale …

Forse provava solo pena per quell’insulso Dobe che lo implorava di tornare a Konoha con lui e quindi era talmente disgustato dal biondino da non voler porre fine alle sue sofferenze per il puro piacere di vederlo soffrire … Si, doveva essere senz’altro così … Allora perché lo Scoiattolino gli urlava nel suo cervello che era soltanto un idiota?

Con questi foschi pensieri Sasuke si accoccolò accigliatamente in un angolo della lussuosissima stanza di Itachi, munita di tutti i confort di un ryokan** a cinque stelle, l’ex nukenin dormiva beatamente nudo e strafigo come non mai su un futon di soffice seta nera … Sasuke passò la notte in bianco rimuginando inutilmente sulle parole senza senso di Izuna e pianificare in quanti modi dolorosi avrebbe torturato quel dannato Uchiha sorridente che gli stava rendendo la vita un inferno!!!

Nemmeno Madara riuscì a chiudere occhi, nel timore che quello stronzetto di Sasuke tornasse ad importunare Naruto e distogliere l’attenzione del biondino da lui … solo Naruto, sprofondato nel Mondo dei Morfeo, sognava …

Sognava il suo sconcertante primo giorni nella Konoha del passato …

 

 

 

L’ANGOLINO DELL’ISTERIA DI MASSA:

Sasu-Scoiattolo: Basta, mi sono scocciato di stare in questa stupida fanfiction!!! E l’autrice è pure un sadica stronza!!!

Madara-Porcospino: Per una volta hai detto una cosa intelligente, nipote!!! T’è l’ha sugger italo Scoiattolo?

Ladyash: Ok, se non volete più farvi torturare dalla sottoscritta per me non ci sono problemi, andate liberi e in pace … Itachi, Izuna, Gaara ora che le due prime donne se ne sono andate vi potete scopare Naruto!!! Però prima tiro fuori la telecamera

Itachi-Marmotta che già sta preparando le lenzuola di seta nere su un enorme letto a baldacchino e le boccette di olio profumato per massaggi: Questa sera finalmente potrò deflorare Naruto più e più volte!!! KUKUKU, chi porta le catene e i frustini?

Izuna-Gatto che sta preparando la schiuma profumata per la vasca idromassaggio e i cioccolatini ripieni di nocciole da stuzzicare tra un amplesso e l’altro: Vanno bene lo stesso le manette pelose e il costume da liceale? Naruto starebbe benissimo vestito così …

Gaara-Tasso che accende le candele per l’atmosfera romantica e spranga la porta della camera da letto per evitare che gli scocciatori non gli rompano le palle: Io ho portato il costume da coniglietto sexy … in pratica Naruto dovrebbe indossare delle lunghe e candide orecchie pelose e per concludere una morbida codina da pon pon da mettere sul quel culetto sexy che si ritrova e sotto … completamente nudo!!! Dite che sarebbe troppo osceno conciato così?

Itachi-Marmotta, Izuan-Gatto e Gaara-Tasso che sbavano sul pavimento a tale celestiale visione: Altamente stuprabile!!! Vada per il costume da Coniglietto Sexy!!!

Naru-Volpacchiotto entra nella stanza tutto bagnato con un solo asciugamani legato in vita che lo protegge dall’essere stuprato immediatamente sul pavimento: Finalmente perderò la verginità stanotte!!!

Sasu-Scoiattolo e Madara-Porcospino sfondano la porta con un bel Amaterasu.

Madara-Porcospino che sbava alla grande: Fermi!!! L’Urusai-Coniglietto me lo posso scopare solo io!!!

Sasu-Scoiattolo che non ne capisce la ragione, ma ha una bella erezione nei pantaloni quando ha visto il Dobe con le orecchie da Coniglietto: Dobe, rivestiti immediatamente!!! Sei indecente!!!

Naru-Volpacchiotto: Lo scopo era proprio quello Teme!!! Se va avanti così, morirò vergine!!!

Tutti i Seme della fanfic presenti: QUESTO NON SUCCEDERA’ MAI, NARUTO!!! ALLA CARICA!!!

I Seme allupati, Sasuke compreso, stanno per avventarsi sul quell’appetitoso Uke biondo e con la codina a pon pon sul culetto ancora immacolato, quando all’improvviso appare un altro dolce coniglietto …

Arashi-Pulcino che con i suoi dolci ed innocenti occhioni celesti riesce a gelare gli ormoni di tutti i Seme allupati presenti nella stanza: PAPI!!! MI LEGGI UNA FAVOLA PLIMA DI ANDALE A NANNA?

Naru-Volpacchiotto che non sa dire di no al suo dolce nonnino: Vieni nel lettone con me che ti leggo una favola e poi ci addormentiamo insieme!!!

Arashi-Pulcino: YEEEHHH!!! CHE BELLO!!! DOLMIAMO TUTTI INSIEME NEL LETTONE CON MAMY E GLI ZII … PELO’ LA PAPELA SPENNACCHIATA, NO!!!

Ladyash: E fu così che Arashi si addormentò sul petto caldo del suo papino Naruto, mentre il nostro sexy biondino, con ancora addosso le orecchie da coniglio, si era addormento sui petti scolpiti dei poveri Seme che erano andati ancora una volta in bianco, ma quello a cui era andata peggio di tutti era sicuramente Sasuke, visto che il povero scoiattolo era all’agghiaccio, utilizzato come zerbino e lontano del sederino morbido del Dobe … e vissero tutti frustrati ed insoddisfatti, tranne il piccolo Arashi-kun, ovviamente!!!

Tutto lo zoo di questa fanfic leggermente alterato: Sta favola fa schifo!!! Ti odiamo!!!

Ladyash: Anch’io vi voglio tanto bene e nei prossimi capitoli compariranno altri due personaggi misteriosi!!!

I due personaggi misteriosi: KUKUKU, sono cazzi vostri!!!

Tutto lo Zoo di questa fanfic molto preoccupato: Ma non è una favola della buonanotte!!! E’ un film horror!!!    

 

 

 

 

NOTE:

* Se non ricordate più la fatidica domanda di Nagato, con annessa risposta di Naruto, la potere andare a trovare nel primo capitolo della fanfic.

** Un Ryokan è un albergo tradizionale giapponese, quelli che di solito si vedono quando i protagonisti di un manga vanno in vacanza alla terme. Per Itachi solo il meglio … a Sasuke lascio la latrina da pulire!!!

   
 
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