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Autore: FunnyPink    01/02/2011    16 recensioni
La mia storia, mi dispiace ma non ho saputo trattenerla mi è venuta e ho dovuto scriverla, le parole sono uscite con vita propria.
Edward e Bella sono destinati a incontrarsi, lei non ha avuto una vita facile, vive per strada, neanche lui ha conosciuto subito la felicità, ma l'ha trovata grazie e a Esme e Carlisle, ma quando entrerà nella sua vita Bella...
Sono umani, sono giovani, cosa hanno da perdere, tutto e niente!
Dal -Capitolo 10-:
-Dopo qualche secondo la sua voce mi arrivò agli orecchi
"aiutami, ti prego, Edward, aiutami"
Crollò, le sue gambe cedettero, e sentii, il suo peso scivolare giù, le feci forza sul suo corpo tenendola, in un attimo mi ero chinato, e le avevo passato un braccio dietro i ginocchi, la sua testa stava appoggiata di lato al mio braccio, senza forze, ma sveglia, sentivo il respiro e lievi gemiti
"Edward, ti prego"
"ci sono io, non ti preoccupare ci sono, io, ti aiuto io"-
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film, Contesto generale/vago
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Wao, ragazzi sono rimasta scioccata pure io dal vostro entusiasmo, avevo paura fosse stato un capitolo troppo lacrimoso, ma vi è piaciuto e ne sono commossa. Purtroppo le lacrime non son finite. Questo ultimo capitolo è la fine dell'addio purtroppo, dei Signori Cullen che tornano a casa.

Quindi sarà un po' transitorio.

Però per cambiare, ho preso il pov di un personaggio che ancora non conoscevamo. Papà Carlisle. Ci vediamo in fondo.

 

 

Pov Carlisle

 

 

 

 

Questo non alleviava i miei sensi di colpa, Bella aveva avuto lo stesso una vita costellata di ingiustizie, soprusi e violenze, tutto questo in soli diciotto anni. Però se conoscevo la mia famiglia, adesso saremmo stati in grado di regalarle un futuro migliore, forse la strada era lunga, e non sempre dritta, ma adesso almeno quella strada l'aveva raggiunta, prima vagava sola in un bosco.

Quello era un primo passo verso la nostra unione, era ancora prematuro, ma una volta a Forks avevo una mezza idea di parlare con il nostro notaio, ovviamente dopo aver discusso con calma con mia moglie, non intendevo imporle niente. Ma presto avrei aggiunto anche lei nel testamento.

Se fino a ieri sera potevano esserci dubbi, beh per entrambi erano stati sfatati dalla bellissima composizione di Edward. Edward aveva composto poco, e solo per chi per lui contava veramente, solo chi era entrato nel suo cuore, in pratica solo per la sua famiglia, per me e mia moglie aveva composto quella bellissima musica che ci regalò per il nostro anniversario, uno dei doni più belli che ci potesse fare insieme al suo affetto e a quello dei ragazzi. Aveva composto in seguito per Alice, un melodia breve ma allegra e frizzante, come la mia bambina, aveva poi composto per i ragazzi, io inizialmente credevo si fosse inspirato alla musica di qualche film epico americano, ma mi spiegò essere la sigla delle innumerevoli sfide dei suoi fratelli Jasper e Emmett, fin da quando son ragazzi, anzi forse dal secondo giorno che Jasper varcò la nostra soglia, Emmett credette che il modo migliore per farlo integrare fosse coinvolgerlo in lotte, le scommesse e sfide tra ragazzi, in parte ci riuscì, ma ha fatto si che fosse un loro marchio di fabbrica, e credo non abbiano mai smesso, in memoria di quegli scontri Edward compose per loro quella musica che sapeva più di colonna sonora, era ironico ovviamente ma piacque molto a tutti, l'ultima volta che compose qualcosa fu un anno fa per il matrimonio di Emmett e Rosalie, il suo fu un bel gesto, prese la classica marcia nuziale abbellendola e creandoci intorno qualcosa di suo, non è facile adattare qualcosa di così noto, ma ci mise molto impegno e i ragazzi come sempre apprezzarono molto. Aveva creato solo per la sua famiglia. Quando avevamo scoperto ieri che aveva composto per Isabella non avevamo più dubbi sul suo affetto per lei. Per lui e per tutti le musiche sono immortali, quindi comporre per lei significa solo che il suo affetto è così profondo da non poter essere qualcosa che potrebbe perdersi. Inscindibile dai Cullen Bella era una di noi.

Senza troppe storie prima di andare a dormire ci eravamo messi d'accordo con Esme, avremo fatto noi, facendo una sorpresa anche ai ragazzi, e credo che siamo riusciti nell'intento, le loro espressioni al momento dell'ingresso in giardino erano impagabili, e molto emozionate.

Vedere Edward così preso da quel momento mi ha commosso, dopo quello che io e lui abbiamo scoperto sulla sua madre biologica origliando la conversazione, avevo paura che sarebbe cambiato qualcosa, fortunatamente così non è stato, non è più stata nominata.

 

Dopo quei momenti di passione, abbiamo deciso di rimanere qua a contemplare la nostra opera, quindi sotto insistenza di Alice abbiamo preso delle coperte e le abbiamo posate sull'erba, I ragazzi hanno recuperato del pane, affettato e formaggi, così che adesso siamo distesi e stiamo mangiando dei panini. L'occhio di tutti cade sempre rapidamente al muro e alla macchia che sotto il sole si sta asciugando.

Siamo qui tutti distesi insieme, in silenzio a goderci la reciproca compagnia. Rosalie è completamente distesa ha i piedi sulle gambe di Emmett e la testa sulla pancia di Edward che l'accarezza con affetto, Alice, la mia piccolina ha fatto lo stesso e è qui posata sulle mie gambe, anche Bella con naturalezza incredibile si è posata sulla mia spalla, il suo gesto oltre ad avermi colto di sorpresa, devo dire mi ha emozionato molto, era mio desiderio tenerle vicine, ma non speravo tanto, Jasper  piano con Esme, mentre lei lo ascolta e gli muove i capelli, ha sempre amato i capelli di Jasper, non so cosa abbiano di particolare.

 

Ci stiamo godendo gli ultimi momenti in loro compagnia. Sono mancati tantissimo anche a me, e sono sicuro che appena torneremo a casa i primi giorni che ci troveremo noi da soli saranno estremamente difficili, soprattutto dopo questa lunga vacanza, le prime volte Esme è stata quasi male, non voleva neanche mangiare, e io che ci soffrivo tanto quanto lei dovevo sforzare sia me che lei ad andare avanti.

Gli scorsi mesi quando ci sentivamo così poche volte, tornando da lavoro ho trovato Esme che fissava il telefono. So cosa pensa, perché lo faccio anche io, non vogliamo essere invadenti sono adulti, sono grandi, hanno una loro vita e non hanno bisogno dei loro genitori che gli scassano, l'ho pensato anche io quando siamo andati a vivere da soli con mia moglie dopo sposati. I suoi genitori che erano estremamente invadenti, una volta al giorno minimo invadevano casa nostra, e la vicinanza delle abitazioni non aiutava a trovare la nostra intimità, infatti appena ebbi la prima buona offerta di lavoro ci spostammo subito, con sommo piacere anche della mia sposa. Per quanto pensi che tu non farai così che per te sarà diverso e cerchiamo di far si che sia diverso, li vorresti sempre qui accanto, ad ascoltare la loro giornata, a parlare dei loro problemi, anche quelli più stupidi come il quadro che si è staccato o il mobile che vorresti cambiare.

Abbiamo preso molte scelte che speravamo concedessero abbastanza libertà per loro, soprattutto da quando sono coppie, gli abbiamo lasciati stare in camera insieme, e abbiamo cambiato piano, creando maggiore privacy, non abbiamo mai fatto problemi sulle loro uscite o su chi frequentassero, sperando che fossero loro a parlarcene, o ponendo domande più discrete possibile. Purtroppo il cambio di città è stato molto netto per noi, credo che anche per loro sia stato difficile all'inizio, ci mostravamo tutti molto entusiasti e tranquilli per non farci soffrire.

Ma quello che mi fa star male così tanto è vedere mia moglie così triste.

Ho avuto anche la pazza idea di adottare un altro bambino, ma sono sicuro che non avrebbe risolto il problema della lontananza, così una sera dando quasi di matto, le proposi di tornare a New York, avremmo preso una casa lontana dai ragazzi, ma sempre in zona così ci saremmo visti minimo una volta al mese. Fu tentata dalla mia offerta, ma volle che rimanessimo nella nostra città di periferia, il mio importante lavoro non poteva essere abbandonato, e che anche lei adesso aveva trovato un buon lavoro.

Amo mia moglie più di qualsiasi altra cosa.

Rose Tesoro?”

dimmi pa'”

quando avete il prossimo incontro con i servizi sociali?”

mercoledì sera, a casa nostra”

tardi?”

si dalla prossima settimana rientriamo tutti a regime doppio, o quasi, io almeno devo fare dei turni in più per tornare in pari, e mercoledì tornerò verso le sei e devo pure pulire casa, anzi DOBBIAMO vero Emm?”

certo tesoro”

Se serve una mano...ecco io visto che non ho niente da fare, cioè quello che potrei...no volevo dire non voglio invadere casa vostra ma se posso che ne so pulire in terra o i mobili...”

Bella? Dici sul serio, oddio non sai che favore mi faresti...ma ecco io non voglio farti sgobbare per me non sei mica Cenerentola tesoro-”

ahahaha” Edward era scoppiato a ridere all'improvviso, tanto che Rose aveva dovuto alzarsi perché si muoveva troppo, ma adesso lo guardava storto, anzi un po' tutti lo stavamo facendo, quando riuscì a calmarsi e riprendere fiato indicò Isabella “Cene-ahahah-Cenerentola” indicò poi le due sorelle “Anastasia e Genoveffa” e si ripiegò in due.

ma che gran bastardo di fratello”disse Rosalie e cominciò a cercare di picchiarlo e la raggiunse in breve anche Genove...ehm anche la piccola Alice.

Noi restammo a guardare mentre cercavano di picchiarlo e lui continuava a ridere e noi non trattenendoci lo seguivamo a ruota.

aaaah vi ho in pugno, fa proprio caldo oggi eh?” gridò Edward che era riuscito a caricarsi entrambe le sorelle in collo...capii al volo cosa volesse fare e mi alzai in piedi. Feci appena in tempo a veder Edward fare due passi e lanciarsi con i suoi due pesi urlanti nella piscina.

Che presi la rincorsa, e senza pensarci, come piaceva a me, saltai dentro anche io... e poco importava che tra poche ore dovessi partire, che fossi vicino alla cinquantina e che mia moglie pensasse fossi un bambino.

Cominciai a scherzare e schizzare le ragazze.

largooooo” quando un'onda anomala mi travolse seppi che anche Emmett era dei nostri.

Entrarono anche Jasper, e Bella che venne spinta proprio da lui.

Mia moglie ci guardò dal bordo piscina, voleva essere seria e severa, ma aveva un leggero sorriso sulle labbra.

qualcuno di voi ha visto mio marito? no perché io qui vedo solo dei bambini” si sedette anche lei sul bordo piscina e immerse le gambe, che tanto con la gonna non si sarebbe neanche bagnata. Lei non amava per nulla l'acqua e sapeva a malapena nuotale, però le piaceva stare con i piedi a mollo quando noi ci davamo alla piscina.

Mi avvicinai a lei sorridendole

ma guardati hai quasi cinquant'anni e non li dimostri”mi disse

colpa dei ragazzi...lo sai che quando sono con loro perdo minimo dieci anni”

me ne ero accorta sai” mi accarezzo i capelli bagnati “vieni qui ragazzino” mi allungai sul bordo giusto per baciarla.

Con la mano mosse l'acqua schizzandomi il viso “vai a giocare, che tra poco devi uscire, altrimenti in aeroporto non ci arriviamo in tempo”.

Mi volsi e mi buttai in mezzo ai ragazzi facendo una capriola in acqua, riemersi, Alice cerco di montarmi in testa, poi schizzammo tutti Emmett, aiutai poi Edward con Bella che sapeva solo nuotare a cane e voleva che gli mostrassimo gli altri stili. Quando mi volsi verso mia moglie, aveva una faccia sconsolata, sapevo che voleva dire dovevo uscire, mi avviai alla scaletta e sempre Esme mi porse un accappatoio.

 

Quando tornai in camera con i capelli finalmente asciutti e i vestiti a posto, Esme era seduta accanto alla valigia, mi sorrise appena.

Hai controllato tutto tesoro?”gli chiesi

si ho rifatto il giro della casa non manca niente tranne il tuo cellulare che è giù sul tavolino dell'ingresso, gli abiti bagnati di oggi li ho lasciati qui nell'armadio, insieme all'altro paio che teniamo di scorta, tanto a casa ne hai un armadio pieno”

Due vestiti in meno non fanno la differenza, sono la minor cosa da lasciare qua”

già” aggiunse solo, chi se ne fregava di lasciare due panni quando dovevi lasciarci metà del tuo cuore insieme con la tua famiglia.

 

Facendoci forza ci alzammo, dal nostro letto, ci guardammo un po' attorno, era così familiare questa stanza, ci avevamo passato bellissimi momenti, un giorno ci dormimmo tutti insieme, ammucchiati, ma insieme.

vai giù, porto io le valigie” presi le due valigie in mano, feci forza e uscii dalla stanza chiudendomi la porta dietro. Arrivato al piano inferiore guardai il corridoio con le stanze dei ragazzi, poi tornai ad affrontare l'ultima rampa di scale.

Secondo me le valigie quando uno riparte sono sempre più pesanti. E non solo perché puoi averci messo dentro qualcosa di nuovo, ma perché dentro oltre alla tristezza di dover ripartire, ci stanno tanti ricordi, tanti momenti che ti porti via e che pesano sulle braccia come macigni.

Sulla porta mia moglie stava già abbracciando i ragazzi, aveva il volto abbandonato sul petto di Edward.

scusa tesoro, scusa se non ti ho detto subito di tua madre non volevo soffrissi, scusami ma io ti voglio tanto bene”

Mamma anche io te ne voglio, non preoccuparti è passato e non me ne importa niente, deve solo riprovarci a farvi del male che se la vedrà direttamente con me” abbracciò poi Emmett esclamando “il mio bambino” proprio il bambino che aveva le lacrime agli occhi “fammi sapere che dicono i servizi sociali ok? Voglio vedere al più presto il mio nipotino” cercò di sorridere tra le lacrime mentre abbracciava Rosalie che invece non si tratteneva neanche ed era un fiume.

Mi avvicinai a Jasper e lo abbracciai dandoci forti pacche sulla schiena cercavamo di sfatare la commozione, abbracciai allo stesso modo Edward, spettinandogli i capelli e poi il mio Emmett. Quando mollai la presa e mi volsi verso le ragazze, diedi direttamente addio al mio orgoglio maschile, come facevi a resistere a tutti quegli occhi bagnati e tristi

Adesso voglio tutte le mie bambine, abbraccio di gruppo!” e allargai le braccia per accoglierle

Due corpi mi si lanciarono contro e quasi cappottammo, e io risi accarezzando le teste, mentre sono sicuro una lacrima scappava al mio controllo “ehi ma qui manca qualcuno, Bella tesoro” la vidi titubante ma si avvicinò e anche lei posò il capo sulla spalla, le baciai la fronte e le strinsi forte tutte assieme.

Quando le lasciai purtroppo, dovetti strofinarmi un attimo il viso per riprendere un po' di lucidità.

mi raccomando giovanotti le affido a voi come ogni volta, e bada Edward che ti affido Bella, ma tu dimmelo se non fa il suo dovere che lo faccio rigare dritto, intesi?” mi rivolsi alla mia nuova ragazzina

certo Carlisle”

come scusa...sono un po' sordo”

certo Carlisle”

ah la vecchiaia fa brutti scherzi mi hai chiamato Carlisle??”

misi le braccia incrociate davanti a lei, Edward da dietro di lei le suggerì

prova con papà, quando lo chiamiamo Carlisle diventa sempre sordo”

lei lo guardò di nuovo, la vidi mimare le lettere con le labbra, come se stesse facendo le prove, poi lo sussurrò appena..

si papà” disse con voce leggera e un po' emozionata

così va meglio” e dentro di me gongolavo forte.

Un'ultima pacca a tutti, Alice, mi montò di nuovo in testa, e caricai i bagagli nel taxi che aspettava da un bel po'.

Salimmo nel taxi, e ci voltammo dietro al vetro a salutare, erano sulla porta, Esme lanciava baci a tutti io muovevo solo ritmicamente la mano.

Dopo pochi metri, ormai fuori dal nostro vecchio giardino. Esme si buttò sul mio petto, piangendo più silenziosamente possibile, io cercavo di rilassarmi e di mantenere un po' di controllo per entrambi ma era dura, cercai di concentrarmi su mia moglie, e i capelli che accarezzavo sotto le mie dita.

 

Quando varcammo diverse ore dopo, la soglia della nostra casa a Forks.

Tutto era estremamente silenzioso e immobile. Era quasi ora di cena, ma sicuramente nessuno dei due aveva voglia di mangiare.

Era tutto buio, fuori era nuvoloso e l'aria era tiepida, anche se estate non potevi pretendere il sole a Forks. L'aria in casa era satura di polvere e odorava di chiuso dopo una settimana immobile. Ci sedemmo sul divano.

dovremmo chiamare i ragazzi” ruppi il silenzio

potresti..”

ok faccio io” presi il telefono dal mobile e chiamai New York.

pronto?”

Emmett sono papà, siamo appena arrivati a casa”

oh, papà tutto bene il viaggio?”

si tutto bene e nessun ritardo”

dovete cenare ancora?”

già adesso prepareremo qualcosa veloce” mentii “voi avete già mangiato?”

si qualcosina insieme, aspettavamo voi adesso io e Rosalie dobbiamo tornare nella nostra casa”

ok Emm non voglio farvi fare ancora più tardi allora, buona serata e fateci sapere giovedì com'è andata con gli assistenti”

certo papà, salutami la mamma”

certo, e tu salutami tutti” riattaccai

Mia moglie mi guardava

i ragazzi hanno già mangiato, ti salutano”

io non ho fame” mi rispose

neanche io, che ne dici, se tu mentre butti le ultime cose in lavatrice io cambio intanto le lenzuola in camera, magari apro anche la finestra sennò stanotte soffochiamo” annuì e andò in lavanderia trascinando la valigia dove stavano le ultime cose da lavare, le altre le avevamo già rilavate e la portai su con me.

Passare da una casa con otto persone a una con due era quasi traumatico.

Soprattutto la nostra casetta isolata ai confini del bosco, era ancora più silenziosa del solito.

Mentre cambiavo le lenzuola non sentivo neanche un rumore, credetti anche che fosse successo qualcosa ad Esme, perché non sentivo neanche lei.

 

Ero in bagno e indossavo già gli abiti per dormire, quando anche lei mi raggiunse, con la sua camicia da notte.

Si pulì il viso mentre continuavo a guardarla. Poi quando sentimmo uno squillo telefonico, e andai subito a rispondere.

Pronto?”

Carlisle allora sei tornato”

ciao Josh si appena un'ora fa”

senti mi dispiace disturbarti stavi cenando forse ma qui abbiamo un'emergenza” sbuffai forte, e vidi la faccia interrogativa di mia moglie sporgere dalla porta.

Josh sono appena arrivato..”non mi diede il tempo di finire

lo so, lo so ma è un'operazione importante e tu sei il migliore” dicevano sempre così quando cercavano di convincermi, vidi il volto abbattuto di mia moglie, tornare in bagno, poi riuscirne e entrare tra le lenzuola.

Ma questa volta non mi sarei fatto convincere, per niente, anzi non ne erano neanche vicini.

Andiamo dai ti aspetto qui tra-”

no Josh, mi dispiace sono tornato ora, sono molto stanco e non è prudente che io affronti un'operazione adesso, inoltre mi devo già occupare di qualcuno di importante adesso”

ma...ma Carlisle”

a domattina Josh” e chiusi la comunicazione.

Ero disposto spesso a fare straordinari per emergenze, ma questa volta non potevo esserci. Quella persona sotto i ferri aveva bisogno di me, ma anche un altro chirurgo sarebbe stato bravo abbastanza.

Mentre mia moglie aveva bisogno solo di me.

Non vai?” mi chiese quando mi infilai con lei sotto le coperte.

no, lo farà qualcun altro. In questo momento ho bisogno solo di averti vicina, anche tu hai bisogno di me”

ma...”

shh”

la abbracciai baciandole le tempie, poi le guance e le labbra.

E come succedeva spesso, la miglior medicina alla solitudine era fare l'amore con la persona che ami.

 

 

 

 

Ciao ragazzi, non credo ci sia molto da dire su questo capitolo è un po' un commiato da Carlisle ed Esme, che per un po' non riprenderò se non al telefono. Mi dispiace un po' perché mi ci sono affezionata e poi io adoro Carlisle, ma questo si era capito forse ^^

 

Se avete domande o suggerimenti, o avete bisogno di uno psicologo...

...no per quello perfavore non venite da me!! Ma se vi va di parlare o chiedere qualcosa(tranne quando si metteranno insieme Edward e Bella perfavore! tanto non lo so manco io) sono qua, prima o poi passo e vi rispondo.

FunnyPink.

 

   
 
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