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Autore: Dark Moon    03/02/2011    11 recensioni
"Ci fermammo a un semaforo e io appoggiai la testa sul bordo del finestrino.
E… in quel momento successe, quel qualcosa che forse sarebbe capitato.
Vidi un ragazzo bellissimo, il più bello che io avessi mai visto."
Lui non è il tipico eroe delle favole, ma lei si innamorerà lo stesso di lui, perdutamente. Un amore che lui non aveva mai avuto, ma Damon saprà mettere da parte gli amori passati e darsi completamente a lei? Accetterà che una "piccola umana" gli sconvolga in quel modo la vita? E se nel momento più inaspettato un attraente corteggiatore cominciasse a demolire le certezze di Damon e cercasse di rubargli qualcosa che ormai considera suo?
"Lei è mia, lo è sempre stata e se ti azzardi a metterti in mezzo, ti distruggo"
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2: Vampiri!!











-Quello è il fratello di Stefan.-

I miei pochi neuroni si bloccarono e lo stomaco cominciò a girare.

Era vero che nelle piccole città tutti conoscevano tutti, ma quella era una coincidenza a dir poco bizzarra!

Un ragazzo visto per caso al semaforo era il fratello della prima persona che avevo conosciuto a scuola! Non un semplice conoscente, il fratello!!

...Era così bello, lo era anche di più di quello che ricordavo. Ma come era possibile che mi piacesse già così tanto?! Non era una cosa normale!

-Non farti ingannare dal suo fascino. È un idiota!- fece Bonnie, storcendo il naso -ragazzi io vado, ci vediamo domani a scuola!-

-Ciao-

Mentre Bonnie si allontanava, noi tre ci dirigemmo da quel ragazzo.

Avevo il cuore che mi batteva all'impazzata.

-E' successo qualcosa?- Stefan partì in quarta, senza nemmeno salutarlo.

Che i due non erano proprio uniti si vedeva lontano un kilometro.

-Ciao fratellino, a me tutto bene, te?- fu la sua risposta sarcastica -Elena…-

Mamma mia che voce profonda! Ti penetrava dentro e ti si insinuava nel cervello.

-Ciao.- fu la stentata risposta di Elena.

Ma cos'era quel clima?

-Piacere Angel!- intraprendente vero?

Allungai la mano verso di lui, ma sembrò non vedermi nemmeno.

Idiota io e la mia maledetta voglia di fare amicizia!

Adesso stavo lì, con la mano distesa verso il ragazzo più bello della terra come una perfetta cretina!

Pian piano abbassai la mano, con una grande voglia di sparire.

-Avete trovato un nuovo cucciolo?- fece, posando questa volta lo sguardo su di me.

Cucciolo? Il CUCCIOLO dovevo essere IO?!

Inarcai un sopracciglio, incrociando le braccia al petto.

-Beh,se ti piace tanto, te lo farò tenere.- con quel ghigno sulla faccia era proprio da prendere a schiaffi!

Ma come si permetteva! Non mi conosceva neanche!

-Il “cucciolo” ha un nome e vorrei che tu avessi la decenza di usarlo!-

Ok,terra apriti e inghiottimi!

Perché non mi ricordavo di contare fino a 200 prima di parlare?!

-Se qualcuno avesse la decenza di dirmelo...- rispose lui tranquillo, per nulla interessato alle mie parole di prima.

-Te l'ho detto!-

-Davvero? Non ti ascoltavo.- fece spallucce, ghignando di nuovo.

Cosa?! COSA?!

Bello sì, bizzarro non poco!

Mi stava letteralmente facendo venire i nervi!

-Si chiama Angel.- ripeté Elena per me, mentre Stefan roteava gli occhi.

-Abbiamo fatto e rifatto le presentazioni, adesso possiamo andare?- Stefan era impaziente.

Perché aveva tutta quella voglia di fuggire da lì?

-Ok, andiamo!- Damon si staccò dalla sua macchina. -Ti diamo un passaggio Elena?-

-Preferisco andare a piedi, grazie.-

Ed io?

-Ok, come vuoi.- aprì la portiera, mentre Stefan era già entrato in auto. -Ciao Elena...- puntò lo sguardo su di me -ciao... Cucciolo!- ghignò ed entrò anche lui in macchina.

La macchina lasciò lo spiazzale a una velocità molto superiore dal consentito, lasciando me, invece, completamente stupefatta.

-Non preoccuparti, è tutto normale.- mi disse Elena, zaino in spalla e sguardo rassegnato.

-Ma... ma... ma... cucciolo?!-

-Come primo incontro è andato piuttosto bene, ritieniti soddisfatta. Oggi era particolarmente amichevole.- mi confessò lei, sulla strada di casa.

-Vuoi dire che di solito è ancora peggio?- ero del tutto stranita. Aveva di certo una personalità... eccentrica.

-Già! Dove abiti?- fece lei, cambiando discorso.

Gli dissi il mio indirizzo e lei si stupì non poco.

-Abiti così vicino al bosco?-

-Si, perché?-

-No, così...-

Arrivammo davanti casa mia e mi strappò un invito a casa sua per l'indomani. Non che non volevo andarci, ma volevo prima abituarmi a tutta quella novità.

Salutai Elena ed entrai in casa, dove mi accolse il rumore di qualcosa che si rompeva.

Abbandonai la cartella e mi diressi di corsa in salotto, dove mia madre stava su una scala e imprecava anche in azteco.

-Ma cos'era quel rumore?!-

-Niente, pulivo il lampadario ed è caduta una lampadina. Questa casa cade a pezzi! Ci ho messo ore solo per aggiustare la cucina!- si lamentò, scendendo dalla scala e posando quell'arnese.

-Ti avevo detto di aspettare me.- sbuffai, chinandomi per raccogliere i cocci della lampadina.

-Almeno per una volta volevo fare qualcosa senza l'aiuto di nessuno...- mi rispose, chinandosi anche lei e aiutandomi.

Ed ecco che si ritornava sempre sui soliti, deprimenti, ripetitivi discorsi.

-Mamma non cominciamo! Si è semplicemente rotta una lampadina.-

-Già,io sono brava a rompere le cose.-

Non lo sopportavo. Quel vittimismo davvero non lo sopportavo!

Sempre a piangersi addosso, sempre a trovare scuse.

-Vado in camera!- dissi semplicemente. Non volevo aprire quel discorso e magari dire qualcosa di spiacevole, così decisi di andarmene.

-Adesso ti sei stancata anche di starmi a sentire?-

-Mamma, ma cosa vuoi che faccia? Vuoi sentirti dire che mi piace essere sballottata a destra e a manca da quando avevo cinque anni?! Beh, mi dispiace! Ma non posso proprio dirlo!-

-Tu non capisci!- anche lei si alzò, abbandonandosi, però, sul divano.

-Cosa non capisco?!-

La bomba era esplosa; cosa che non avrei mai voluto.

Riuscivo a sopportare bene tutto, a sorridere e andare avanti, ma, quando lei cominciava a fare la povera vittima, mi faceva saltare tutti i nervi.

-Io ho dovuto!-

-Ma cosa hai dovuto, mamma?! Sei tu che hai sempre deciso dove andare, sei tu che hai sempre scelto quando andare via e sei sempre tu che decidevi che nessun posto era mai abbastanza!- mi portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio, nervosa al massimo.

-L'ho fatto per te!-

-Per me... Io volevo solo una casa e una famiglia, non una vita on the road!-

-Mi...-

-Non dirmi mi dispiace! Non. Dirmelo.- non mi piaceva trattarla così, ma...-Stanotte dormo fuori!-

Lasciai mia mamma lì, a piangere, mentre io presi lo zaino e uscii.







Guardai l'ora: le 23.00.

Pagai il conto al fast food ed uscii, con l'aria fredda che mi si insinuava nella pelle.

Vagavo per strada come un'idiota, dopo la litigata con mia mamma.

Non avevo avuto il coraggio di andare da Elena. La conoscevo da troppo poco per chiederle un così grande favore e per coinvolgerla nei miei drammi famigliari.

Strofinai le mani l'una contro l'altra, per riscaldarmi un po'.

Cominciai a camminare, pensando che dovevo trovare un posto per la notte.

Adesso, però, dovevo trovare un posto dove riscaldarmi.

Constatai che come opzione avevo il parco e il bar, due luoghi non propriamente belli da frequentare alle undici di sera.

Alla fine optai per il bar, almeno sarei stata al coperto!

Entrai, incontrando facce di persone non molto raccomandabili. Andai al bancone, godendo almeno un po' del tepore di quella sala.

Mi guardai intorno, cercando un posto dove nascondermi alla chiusura e poter, così, dormire.

Sbuffai, quando un barman, dai capelli castani e gli occhi neri, mi chiese gentilmente se volevo qualcosa.

Scossi la testa.

-Giornata storta?- mi chiese.

-Un po'...-

-Ti farebbe bene buttare giù qualcosa di pesante.- aveva l'aria amichevole e il sorriso affabile.

Scossi di nuovo la testa, un po' infastidita da quelle attenzioni.

-Cosa mai ha potuto rendere una ragazza così carina, così triste?-

Era una tecnica di abbordaggio?!

-Perché le ragazze carine non possono essere tristi? E poi non sono carina!-

-Ehi, Joe! Di nuovo “a caccia”?- mi voltai per capire chi avesse parlato e mi trovai davanti un ragazzo-armadio, alto due metri e completamente sbronzo.

-Fatti gli affari tuoi Luke!-

Mi sentivo tanto una carne da macello...

-Dai! È troppo carina per te! Ma per me...- lasciò volontariamente la frase in sospeso, prendendo tra le mani una ciocca dei miei capelli.

Mi alzai di scatto.

Realizzai sul serio solo in quel momento di ritrovarmi da sola, di sera, in un bar di ubriachi.

-Non toccarmi!- sibilai stizzita, cercando con gli occhi una via di fuga.

-Non fare la schizzinosa! Sono molto bravo, sai?-

Si avvicinò ancora di più a me ed io in risposta mi addossai ancora di più al bancone.

-Smettila, Luke! La stai terrorizzando!-

-Tu sta zitto!- tuonò lui, afferrandomi per un polso.

Volevo urlare, ma chi mi avrebbe sentito? Chi sarebbe venuto in mio aiuto?

-La mia macchina è qui vicino...- la puzza di alcool si sentiva lontano un kilometro e mi strattonò così in malo modo da farmi male.

-Lasciami stare!- urlai, mentre altri ragazzi, probabilmente amici di quel tipo, ancora più sbronzi di lui, cominciarono a ridere, battendo le mani, eccitati.

-Sì, Luke! Facci vedere un bel spettacolo!-

Avevo gli occhi lucidi e, anche usando tutte le mie forze, non riuscii a impedirgli di schiacciarmi sul suo petto.

Cercavo di divincolarmi, ma invano, mentre la sua mano scendeva dalla mia schiena sempre più giù.

Ma perché quel cavolo di barista non muoveva un dito?!

Con tutta la forza che avevo in corpo gli mollai una ginocchiata e lo feci piegare, mollandomi.

Approfittai di quel piccolo vantaggio per raccattare la mia borsa e correre spedita fuori da quel maledetto bar.

Non avevo, però, messo in conto che quel Luke si sarebbe ripreso subito, così me lo ritrovai di nuovo dietro.

Avevo paura e non sapevo che fare, eppure sentivo che c'era qualcosa.

-Lasciami stare!- ripetei di nuovo, ma con un tono di voce di tre ottave superiori.

-Ma sta zitta!-

Mi afferrò per i capelli e mi sbatté al muro. Gli mollai uno schiaffo che, però, non lo spostò di un millimetro.

-Brutta...- alzò la mano a pugno verso di me, pronto a colpirmi.

Chiusi gli occhi, attendendo terrorizzata un pugno che non arrivò mai.

Sentii qualcosa, o meglio qualcuno, che mi strappava quell'omaccione di dosso e che lo gettava a terra.

Aprii gli occhi, trovandomi davanti la schiena di un ragazzo.

-La mamma non ti ha insegnato ad essere gentile ed educato?- fece una voce ironica.

Fece QUELLA voce ironica.

Sentii le gambe molli e non sapevo se era per la felicità di essere scampata a quella situazione o per la tensione di poco prima.

Continuavo ad avere gli occhi lucidi, ma proprio non riuscivo a piangere. Angel Jonson non piange. Mai.

-Cosa vuoi?- fece Luke, mettendosi in piedi un po' barcollante. -Fatti gli affari tuoi, pivello!-

Avevo un po' paura per quel ragazzo. Luke lo sovrastava di parecchi centimetri e sembrava anche molto più muscoloso, ma qualcosa nelle sue spalle rilassate, nel suo tono ironico, mi diceva che per Damon non era per niente una minaccia.

-Pivell?! comincia a pregare!- Damon si scagliò contro quel Luke.

Non riuscii nemmeno a vedere i suoi movimenti, finché non vidi quell'armadio steso a terra privo di sensi e Damon che sbadigliava, annoiato.

La combriccola di quel demente si era diradata in meno di un secondo, non appena era arrivato Damon, il mio bel sconosciuto. Il mio bell'ex sconosciuto.

-Questa città diventa sempre più noiosa.-

Si volse verso di me e io puntai i miei occhi terrorizzati nei suoi. -Tutto ok?-

Non sapevo perché, ma avvertivo che non gli interessava veramente conoscere la risposta alla sua domanda.

Così mi limitai ad annuire, sedendomi a terra.

-Ti prego risparmiami la scenetta in cui tu piangi e ti disperi. E' passato, ok?! Non farmene pentire.-

-Non preoccuparti, nessuna scena...- sussurrai, appoggiando la fronte sui palmi delle mani.

La massa liscia dei miei capelli si riversò in avanti, quasi fosse uno scudo ai suoi occhi.

Lo sentii sbuffare e avvicinarsi a me.

-E ora cosa c'è?-

-Perché tutto questo interessamento?- chiesi, senza alzare la testa.

-Sai, vero, che non si risponde a una domanda con un'altra domanda?-

Ok, basta abbattersi.

Alzai la testa e incrociai i suoi occhi di ghiaccio. -Grazie-

-Hn- si alzò e, ficcandosi le mani in tasca, cominciò ad andarsene.

Mi avrebbe sul serio lasciata lì?

Sbuffai e mi alzai da terra. Dovevo trovare un posto dove dormire, ma non avevo voglia di tornare a casa...

Mi ravvivai i capelli nell'istante stesso in cui mi investì una folata di vento e vidi Damon fermarsi a metà strada. Si voltò verso di me.

Lo vidi scrollare la testa e respirare forte, poi cominciò a ritornare verso di me.

-Perché sei tornato indietro?- gli chiesi, quando me lo ritrovai di nuovo vicino.

-Perché ormai il danno è fatto,tanto vale andare fino in fondo.- mi disse scocciato, mentre mi faceva alzare e mi trascinava per un braccio.

Ero andata forse dalla padella alla brace?

-La smetti di tirarmi così? Finirai per staccarmi un braccio!-

-Non dovresti essere sotto shock o cose simili? Almeno eviteresti di parlare!-

-Sto bene, invece! Grazie per l'interessamento!- feci io, con il suo stesso tono di voce.

-Hn. Ma tu guarda...-

Arrivammo a una macchina, la sua macchina. Aprì la portiera, facendomi segno di entrare.

Scossi la testa, guardandolo scettica.

Lui inarcò le sopracciglia -Avanti, quante storie! Se avessi voluto ucciderti, mi sarei risparmiato la patetica scena di poco prima.-

Notai che, in fondo, aveva ragione...(,)ma lui restava pur sempre un ragazzo di cui non sapevo niente, però era il fratello di Stefan...

Mi incitò con la mano, facendomi capire che stava perdendo la pazienza e che di lì a poco mi avrebbe abbandonata là.

Decisi di salire: meglio con lui che a vagare per strada.

In poco tempo prese posto accanto a me.

-Allora, dove ti porto?- mi chiese, mettendo in moto.

-Ehm...-

-No, ti prego!-

Al mio cenno confuso, riprese -Non dirmi che hai avuto la brillante idea di andare via da casa tua!-

-Ehm...- ripetei di nuovo, portandomi una ciocca dietro l'orecchio.

-Sei una piantagrane! Ma vedi un po'!-

-Ehi! Non ti ho chiesto io di essere qui stasera e nemmeno di farmi salire nella tua auto! Hai fatto tutto tu! E aggiungo anche che non ti conosco nemmeno!- sbottai.

Per quella sera ne avevo abbastanza di litigate e lui, con la sua maledetta ironia, non mi aiutava di certo!

-Senti un po', vedi di...- si bloccò all'istante, indurendo la mascella -ma chi me l'ha fatto fare!?-

-Me lo chiedo anche io.- mi appoggiai al sedile, incrociando le braccia, come una bambina.

In realtà, quella era tutta scena: volevo mascherare il fatto che ero nervosa poiché stavo nella sua stessa auto, a una manciata di centimetri da lui...

-Perché lo stai facendo?- gli chiesi a un tratto, mentre lui partiva e pensava a chissà cosa.

Aveva sempre uno sguardo così imbronciato e corrucciato...

-Cosa? Farti da balia?-

-Beh, sì!- mi arresi. Avevo capito che Damon non lo potevi ripagare con la stessa moneta, in quanto a risposte pungenti lui restava il re indiscusso.

-Passavo di lì.- si limitò a dire, guardando diritto davanti a se.

-E adesso? Potevi benissimo lasciarmi lì!-

-E chi ti dice che non lo stia pensando?-

-Sono in auto con te, no?-

-Già, purtroppo...-

Girò a destra, e imboccò la strada di casa mia.

Che volesse riportarmi a casa?

Un attimo!

Lui come conosceva la strada di casa mia?

Stavo per chiederglielo, quando le parole mi morirono in gola. Perché mi stava portando nel bosco, di notte?

-Dove... dove andiamo?-

-Scenario da film horror, vero?-

Il cuore cominciò a battermi velocemente e le mani a sudarmi. Cosa voleva davvero?

Guardai fuori dal finestrino: gli alberi tetri e la nebbia fitta sembrava davvero uno scenario da film horror.

Cominciai ad agitarmi, pensando a mille modi per potermene andare da lì. Troppo tardi: Damon fermò la macchina.

-Ti stai agitando, cucciolo?- si voltò verso di me, con quel suo inimitabile ghigno.

Mi addossai alla portiera, davvero preoccupata. -Cosa vuoi Damon? Stefan...-

-Non mi sembra che qui ci sia Stefan.-

Giusta osservazione.

Si avvicinò a me, piano, troppo piano.

-Sarò veloce...vedrai...e non ricorderai niente.-

Voleva...?

La paura si impadronì di me, dovevo pensare a qualcosa. Veloce!

Portai una mano dietro la schiena, senza farmi vedere. Aspettai il momento giusto e, quando lo ebbi abbastanza vicino, gli mollai un calcio sulla mandibola e, aprendo la portiera, mi lanciai fuori dalla macchina.

Due aggressioni in una notte sola, record!

Cominciai a correre, correre più velocemente che potevo; non lo vedevo dietro di me, ma qualcosa mi diceva che era lì, minaccioso, a seguirmi.

Avevo paura. Ero divorata divorata dal terrore.

Correvo, si, ma dove potevo andare?

Casa mia! Casa mia era vicino al bosco!

Se solo fossi stata in grado di orientarmi!

Decisi di deviare a destra, ma mi scontrai con qualcosa di duro, che mi mandò a terra.

Ma come era possibile! Come poteva trovarsi Damon davanti a me?!

-Cosa...cosa VUOI?!- urlai disperata.

Due aggressioni...ma perché solo con Damon avevo così tanta paura?

Lui in risposta ghignò, come sempre -Pessima mossa quella del calcio. Mi hai solo fatto innervosire.-

Si avvicinò a me e in un istante me lo ritrovai a pochi centimetri dalla faccia.

Mi prese per le braccia, facendomi male e mi schiacciò contro la corteccia dura di un albero.

Ero confusa e spaventata. Cosa voleva farmi davvero?

-Hai un buon odore...fragole...- mi sussurrò sul collo.

Cominciai a respirare pesantemente, portandomi le mani al petto.

Mi bloccò per le spalle e poco dopo sentii qualcosa di duro e caldo, pungente, entrarmi nel collo.

Ecco. Era la fine. La mia fine.

Non riuscivo nemmeno a pensare.

Morire...morire per mano di...

Un VAMPIRO?!?!









Angolo autrice (sé! Come no!):

Buona sera! ^^ con taaaaanto dispiacere ho visto che le recensioni sono state pochine pochine (me triste!!)...mi farebbe piacere anche sapere se la cosa non va proprio, se è il caso di continuare...XD

Detto questo non voglio demoralizzarmi!! in fondo siamo ai primi capitoli!!

Bhe...rispondo alle ragazze che così pazientemente hanno dedicato 5 minuti alla mia storia!



Mandix95: ciao e innanzitutto grazie per aver recensito! Ti devo confessare che anche io adoro damon e elena insieme e spero proprio che alla fine lei scelga di stare con lui! Ma ho deciso di inserire un personaggio nuovo perchè la mia mente è perversa u.u hihihi scerzo...!! spero mi lascerai un piccolo commentino! Ciao e baci!



Deliz: ciao! Wow! Di certo non mi aspettavo una prima recensione così! Grazie mille! Sono contenta che ti sia piaciuta, perchè io cerco sempre di fare del mio meglio e avere l'appoggio delle persone mi conforta sul serio XD mi fa piacere sapere che non è banale, in fondo è questo che mi auguravo! Ancora grazie! Baci!



Così...non mi resta che ringraziare chi ha messo nei preferiti e nei seguiti! Grazie!

Al prossimo capitolo!

Baci!!





   
 
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