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Autore: Lost Girl    07/02/2011    2 recensioni
Salve. Questa storia l' ho scritta dopo aver visto Peter Pan,il film diretto da P.J. Hogan, che prende spunto dal libro di J.M. Barrie.
Peter e Wendy si rincontrano per vivere un' altra maledetta, bellissima avventura, di nuovo insieme con i Bimbi Sperduti: Macchia,Falutino,Pennino,Pochino e i gemellini Sudilà e Giùdilì.
Ora che Uncino non c'è più cosa faranno??? E se ci fosse qualcun' altro da combattere. Ecco a voi un' altra mirabolante avventura.
Buona lettura ;)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Peter Pan, Wendy Darling
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1= Insieme ancora una volta.

Erano passati precisamente cinque mesi all' ultima volta che l' avevo vista, dopo che mi aveva dato il suo ditale e avevamo sconfitto Capitan Uncino, facendolo finire - con l' aiuto suo e dei Bimbi Sperduti - nella bocca del coccodrillo.
Da quando anche la Banda dei Bimbi Sperduti si era fatta adottare dalla famiglia Darling mi sento maledettamente solo: senza Uncino da combattere, senza i miei "figli" con cui giocare, senza la mia Wendy con cui litigare o chiacchierare. Lei aveva deciso di crescere e se n'era andata, portandosi via tutta la mia famiglia. Ora posso solo parlare con Trilli, la mia fatina luminosa che una volta si era sacrificata per me bevendo la medicina di Wendy, avvelenata da Capitan Uncino. Ma io e tutto il mondo avevamo gridato cento volte di credere nelle fate: Io credo nelle fate! Lo giuro, lo giuro!
Ho deciso... ho deciso da un po' di tempo. Devo andare a rivedere la mia famiglia, per riguardarla tutta intera. Ma sopratutto, dovevo ritrovare lei, dovevo rivederla.
Vado lì, nella sua città, quella dove eravamo passati con lei e i fratelli. Poi, vedo la sua finestra, chiusa. In quel momento mi terrorizzo e cado a terra. E se quello che aveva detto il mio acerrimo nemico prima di morire era vero? Se Wendy si era scordata di me e ora fosse fidanzata con qualcun' altro? Provo a tornare a volare, ma la paura e il dubbio me lo impediscono. Cerco di rivedere il suo viso che si avvicina al mio orecchio, mormorando: "Questo è solo tuo!" E poi appoggia le sue morbidi labbra sulle mie, provo a rivivere quella sensazione, e torno a volare, sopra la città.
C'è lei, seduta su una sedia, davanti i suoi fratelli e gli sta parlando; vedo tutta la mia banda che dorme beatamente, distesi su tanti lettini diversi. John e Michael salutano la sorella e vanno a dormire anche loro, lei si dirige verso la finestra, ma io sono rapido e mi nascondo di lato: non puo' vedermi.
"Seconda stella a destra, e poi dritta fino al mattino..."  Sussurra lei, aprendo la finestra e guardando il cielo.
"Sorpresa!" Le dico, spuntando dal mio nascondiglio.
Lei mi sorride, entusiasta e mi abbraccia. Ci metto un po' a capire, ma poi ricambio anch' io l' abbraccio. Ha un anno in meno di me, ma lei vuole crescere e presto ne avrà sedici, venti, trenta, quaranta e così via, diventando troppo grande per me.
Ci separiamo e lei continua a sorridere.
"Ciao, Wendy Moira Angela Darling!" Le dico, facendo l' inchino, come la prima volta che l' avevo vista. Sorrido furbamente, scrutando il suo collo, alla ricerca del mio bacio. Se ne accorge e lo tira fuori, guardandolo come un vecchio amico... dopotutto l' aveva salvata dalla freccia di uno dei miei Bimbi Sperduti.
"Ciao a te, Peter Pan" Dice lei, ricambiando l' inchino, sorridente.
"Sei venuto qui per me?" Mi chiede, tenera.
E' da tanto che non la vedo e mi manca, ma non posso dirglielo!
"Veramente ho perso di nuovo l' ombra!" Mento io. Già, è così che cinque mesi fa l' avevo incrociata, con l' ombra che era scappata ed era entrata in quella casa, facendomi conoscere la stella più luminosa di tutte.
Lei mi guarda ed alza un sopracciglio, sorridendo maliziosa. La guardo stranito, non capisco il motivo del suo sguardo.
"Veramente è ancora lì!" Osserva lei, facendo un cenno con la testa ai miei piedi, mi accorgo solo in quel momento che l' ombra ce l' ho e si estende proprio sul pavimento della sua stanza.
"Mi sarò sbagliato!" Mi giustifico. Entro nella sua stanza e passo in rassegna i letti dei bambini.
"Vuoi.. coff..... tornare coff coff... conmeall'isolachenonc'è?" Chiedo io, cercando di far capire il meno posibile le mie parole.
"Scusa?" Domanda lei, scrutandomi. Lei ha capito. Ma so che lei vuole farmi mettere da parte l' orgoglio e chiederglielo con il cuore di un bambino che solo poco tempo fa ha conosciutol' amore.
"Io? Non ho detto niente..."  Bugia. Chissà quante ne ho dette nei miei anni di vita. Wendy continua a guardarmi, attendendo pazientemente.
"Ti ricordi come si vola?" Le chiedo, senza lasciare intendere le mie intenzioni.
"Ovvio!" Dice lei con aria da saputella, come se tutta la sua vita fosse ovvia.
Le spruzzo un po' di polvere di fata, ci solleviamo in aria e la trascino con me fuori dalla finestra.
"Seconda stella a destra..."      "... e poi dritti fino al mattino!" Gridiamo. In un attimo ci troviamo a sorvolare il mare azzurrino di Neverland, l' isola che è popolata da fate, pirati ed indiani. Solo con questi tre argomenti riuscii a convincere i Darling a seguirmi, cinque mesi fa. Quando nominai le fate, Wendy stava per ucciderne una, se non le avessi chiuso la bocca. Ma ora sapeva tutto. Aveva visto tutto. Aveva visto l' indiana Giglio Tigrato e la fatina Trilli. Poi era entrata in amicizia con Capitan Uncino, chiamandosi Jacky Manorossa, la racconta-favole.
Ah, le favole. Per tanti anni mi sono chiesto come finisse quella di Cenerentola e  fu lei a raccontarmela.

FINE PRIMO CAPITOLO.
  
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