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Autore: visbs88    08/02/2011    2 recensioni
Dobby osserva Winky, e non riesce a capire cosa ci sia di male nell'essere liberi.
Scritta per l'iniziativa "Un prompt al giorno", prompt "Birra".
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Ehilà ^.^
Nuovamente, torno su questo fandom ^.^ (e chi ti vuole? Nd Lettori)
Dedico quest’altra shot a MusicDanceRomance, che ha recensito “Crucio”! Ho notato che quella ha avuto meno successo della prima, spero di tirarmi su ^.^ (ah, per MusicDanceRomance: non pensare nemmeno per un solo istante che io mi sia dimenticata di doverti recensire XD lo so, sono lenta come l’anno della fame, ma arriverò XD)
D’accordo, basta con le chiacchiere!
Buona lettura!
 
Dobby non capiva.
La libertà era tutto quello che aveva desiderato da quando era nella famiglia Malfoy. Era stato schiavizzato, umiliato, in quella casa non aveva mai avuto alcun valore, lì era solo uno straccio, qualcosa privo di identità e di sentimenti.
Poi, Harry Potter aveva fatto in modo che Lucius Malfoy lo liberasse. Ed era iniziata una nuova vita, finalmente non doveva più ubbidire a padroni, eseguire ordini, punirsi per una parola di troppo, per un gesto sbagliato.
Non capiva come Winky potesse essere tanto disperata per essere stata liberata.
L’elfa piangeva, piangeva, piangeva, gemeva e piangeva. Non piangeva solo quando doveva cucinare, lì ad Hogwarts, poi si sedeva vicino al caminetto e ricominciava. E beveva.
Continuava a bere Burrobirra, ogni giorno, bottiglie su bottiglie. Le faceva male, però, forse lo sapeva, forse no. Puzzava sempre più da alcool, e spesso era costretto a portarla nella Stanza delle Necessità per aiutarla.
Non capiva. Era stata liberata ed era triste. Come poteva non gioire del più grande valore per un elfo domestico? Ma anche tutti gli altri la pensavano come lei. Nessuno voleva uno stipendio, nessuno voleva giorni liberi. Anzi, ogni volta che ne parlava, si arrabbiavano.
Ma perché? Come si poteva essere felici di essere schiavi, di vendersi corpo e anima ai propri padroni?
Gli elfi domestici avevano nel sangue l’obbedienza, ma non capiva perché non si potesse cambiare. Perché avessero paura della libertà.
E intanto guardava Winky bere un altro sorso di birra, già ubriaca, mentre iniziava a gridare, delirando. La fissava con gli enormi occhi marroni, scuotendo la grossa testa e sbatacchiando le lunghe orecchie. Non riusciva a consolarla, lei non lo voleva ascoltare, lei non capiva lui, lui non capiva lei. Nessuno lo capiva.
Con un singhiozzo, l’elfa si accasciò, mentre la bottiglia cadeva sul pavimento.
Sospirò, mentre si avvicinava a saltelli. Cercare di tenerla quantomeno in salute era l’unica cosa che potesse fare.
 

Uhm, no, probabilmente non è un granché nemmeno questa XD
Ma Dobby mi sta troppo simpatico XD e Winky, invece, mi fa troppa pena.
Spero vi piaccia, anche se dubito!
Visbs88
   
 
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