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Autore: Dira_    10/02/2011    24 recensioni
Le sette volte in cui Dave Karofsky capisce di essere gay, sei sono per colpa di Kurt Hummel.
[Dave/Kurt - One Sided]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Kurt Hummel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La prima volta, Dave – che sua madre chiama ancora il mio piccolo David facendolo diventare tutto rosso sul collo – viene preso per mano da un bambino, all’asilo e portato dietro gli scivoli, sotto il tunnel, dietro alla sandbox.
È all’asilo, e il bambino in questione si chiama Richie. Ha i capelli biondi e gli occhi azzurri, come in una pubblicità per il dentifricio. È suo amico: il giorno prima si sono scambiati i Trasformers. Gli ha persino lasciato tenere il suo, e Dio solo sa quanto ci tiene al suo Optimus Prime.
Il bacio è uno stampo frettoloso e un po’ umido.
“Si fa così con le ragazze, l’ha detto Trevor stamattina. Ma io volevo provarlo con te, le bambine sono brutte.”
Dave non sa bene cosa pensare in merito, ma Richie gli piace e conviene che le bambine siano proprio una rottura di scatole.
Si sorridono.
Dave non ne parlerà più.
 
 
La seconda volta, Dave – che adesso si fa chiamare Karofsky - ha quattordici annni ed è al suo primo anno alla McKinley High.
Al momento attuale è terrorizzato perché si sente continuamente grosso, grasso e profondamente inadeguato. Ma il suo migliore amico dalle elementari, Azimio, ha già pianificato tutto: entreranno nella squadra di football, e lui sarà un difensore.
Il football gli piace, come a qualsiasi all american guy, si capisce.
Dave non dirà a nessuno che nasconde la sua passione per la pop e la indie-rock music sotto le doghe del letto e che trova che Grey’s Anatomy sia il miglior show di tutti i tempi.
Certe cose non si dicono e basta. Si nascondono.
Alle selezioni naturalmente passa – il livello dei giocatori è davvero patetico, tanto che la new entry più brava è un certo Hudson che ha più altezza che sale in zucca.
Si sta dando virili pacche sulle spalle con Azimio, in vicinanza armadietti, quando qualcuno gli sbatte contro. È poco più che un tocco e un “scusa” detto con una vocetta da bambina delle elementari.
Fa per voltarsi e sorridere alla ragazzina: e poi. Poi si trova di fronte a due occhioni enormi, una zazzera piena di lacca per capelli e … no. Non è una ragazza, anche diavolo se lo sembra, persino in una banale t-shirt nera e un paio di jeans.
Quello è un ragazzo, ed è il ragazzo più carino e gay che abbia mai visto.
“Levati dai piedi, campanellino!” Sbotta infatti Azimio squadernando la sua migliore interpretazione da squalo davanti ad un pesciolino. Tu fai lo stesso: è una questione di immagine, si capisce.
Campanellino stranamente però non vi guarda atterrito come copione vorrebbe. Alza invece il mento, in un chiaro e stupidissimo gesto di sfida.
Davvero, Dave lo pensa. Questo è stupido, ricorderà per anni di averlo pensato, perché non si nasconde?
“Mi chiamo Kurt Hummel e gradirei essere chiamato così.” Sillaba invece come se lui e Az fossero due esemplari particolarmente idioti di bipede umano. Ha gli occhi trasparenti come l’acqua della piscina comunale, appena aperta d’estate, viene da pensare a Dave. Gli si legge in faccia che li disprezza.
Da quel momento Karofsky sa che Begl’Occhi avrà vita dura.
 
 
La Terza volta La Signorina – è uno dei nomignoli meno umilianti affibbiato a Hummel – si sta depilando le sopracciglia accennando ad un motivetto di Okhlaoma! davanti agli armadietti.
Dave conosce la canzone perché è un ricordo segreto e dolce che divide con sua madre.
Az, Puck e gli altri sogghignano, dandosi di gomito. Una gomitata compartecipe la rifila anche lui. È l’ottica del branco e lui ci si adagia mollemente, spegnendo il cervello.
È comodo, è facile. Protegge i suoi ricordi di Okhlaoma, i suoi cd da checca e le seghe che si tira sotto le lenzuola pensando ai modelli di Abercrombie&Finch.
“Target acquisito, gente.” Ghigna Puckermann schioccando la lingua.
Hudson sembra l’unico poco felice di vedere comparire i bicchieri di plastica pieni di granita. Ma è troppo debole per non alzarsi in piedi e fare davvero il capo.
Anche se è il quarterback, pensa Karofsky, è un autentico cacasotto. Buon gioco, ma poche palle.
Si avvicinano, e Karofsky è il primo ad avere l’onore.
Prova sempre un certo piacere agrodolce quando getta la granita sulla faccetta di porcellana di Hummel e lo vede strizzare gli occhi e spalancare le labbra in una ‘o’ perfetta e shockata.
Non si esime neanche stavolta, ma forse è la vicinanza, forse è il gemito che gli sfugge dalle labbra… Dave sente una fitta all’inguine e guarda con shock ed eccitazione la valanga di granita gelata e colorata che investe Hummel.
Quella notte, Dave si ficcherà le mani nelle mutande e penserà alla bocca di Hummel.
 
La Quarta Volta Dave Karofsky (nome e cognome) si prende quasi un infarto.
Al campo di Football si presenta Campanellino, scortato da quel Troll di Hudson che sembra, con tutte le ragioni del mondo, volersi sotterrare sotto sei piedi buoni di terra.
Campanellino ha una tutina imbarazzante – Cristo, persino una fascia sui capelli! – e va dal Coach, annunciandosi con quella sua vocetta. Vuole fare le audizioni per il kicker.
Le risate si sprecano. Ride anche lui, anche se si sente piuttosto sconvolto.
Perché Hummel continua a venir fuori, quando è chiaro che dovrebbe solo andare a nascondersi? Seriamente. All The Single Ladies?
Poi grazie a lui i Titans vincono la prima partita della stagione. Grazie ad un balletto.
Dave è ancora una riserva e li vede sculettare. Anche Azimio. E si divertono. E vincono.
Vorrebbe esserci anche lui.
E Dave si ricorda, mentre tutti esultano a fine partita, che il vero nome di homo explosion è Kurt.
Vale la pena ricordarselo, non solo per dare un nome al soggetto deputato di molti dei suoi orgasmi notturni.  
Dave vorrebbe complimentarsi, a fine partita, quando il morale è alto e la cosa non sembra strana. Persino Puckermann gli allunga una pacca sulla schiena, no?
Ma prima che possa toglierti il casco Hummel è già filato via, scortato da Frankesteen Hudson.
Dave rimane con il casco in mano e lo stomaco attorcigliato come un vecchio canovaccio.
Il giorno dopo è già troppo tardi. 
 
La Quinta Volta è per colpa di un musical. Dave ha sentito dire da quella specie di nanerottola col cardigan di Rachel Berry che Campanellino la sfiderà in una competizione canora. La tizia se ne è lamentata agli armadietti con praticamente chiunque le passava affianco.
Hummel che canta contro una ragazza? Pensa Dave. Poi se lo dimentica.
Poi la sera stessa rimane fino a tardi per un progetto di scienze. E lo sente cantare: si sta esercitando da solo nella sala del Glee Club.
Dave rimane finchè la canzone non è finita. Lo vede sorridere, arricciandogli gli angoli delle labbra come un gatto, soddisfatto. Ha cantato bene.
Dave sente le labbra tendersi un sorriso.
Karofsky se ne va prima che l’altro possa uscire. Non gli va di tirargli una granita quando sorride in quel modo.
 
La Sesta Volta è per Lady Gaga. Perché non c’è alcuna ragione sulla terra per cui Hummel dovrebbe diventare ancora più checca di quanto già non sia, se non per il Glee Club addizionato a quella pazza, di cui ciancia in continuazione, se uno è tanto sfortunato da beccarselo dietro a letteratura inglese.
Karofsky e soci lo incrociano nei corridoi: Hummel ha delle fottute zeppe e sembra sul serio una femmina, commenta Azimio disgustato.
Dave odia quando Kurt si ribella. Vorrebbe fargli capire che non deve farlo, che è stupido e fa solo incazzare quelli della squadra di football.
Fa incazzare anche Dave naturalmente: sente sempre quella contrattura allo stomaco, quell’ansia maledetta, come se dovesse fare qualcosa di diverso che tirargli granita in faccia.
Quindi, tenta una soluzione: comincia a sbatterlo contro gli armadietti.
È esasperazione, si dice, è l’esasperazione che lo porta a pressare quel corpicino esile, che profuma di lacca per capelli e crema idratante.
Ogni volta aspira quell’odore, una manciata d’aria piena.
Non è più sicuro sia esasperazione però, quando lo vede piangere e urlare che non cambierà, per colpa loro. Che sarà sé stesso, anche se questo significa essere picchiato per aver indossato trine e merletti.
Dave sente la rabbia montargli addosso, come una brutta febbre. Hummel urla, si dibatte, mentre lui è solo in camera sua, a nascondere cd, riviste e la sua attrazione per gli uomini.
Vorrebbe picchiarlo, veramente. Az farebbe da spalla.
Poi arrivano gli altri freaks del Glee Club, e Az annuncia la loro ritirata.
Dave e Karofsky sanno che non finisce qui. Lo sa anche Kurt.
 
La Settima Volta è per via di un bacio.
Lui non è gay. Se lo ripete ogni sera, allo specchio.
Si sente dire ai talk-show, sulle riviste che ci sono delle fasi, no? Finchè non tocca un uomo, finchè non bacia, lecca, scopa il corpo di un uomo non è gay.
Molto semplice.
Ma… c’è un ma.
C’è Hummel, e una parte di sé sa che sbatterlo agli armadietti è praticamente come andare in prima base. O quasi.
Dave può mappare la sua storia con Hummel, per punti precisi: prima gli insulti, ma adesso gli si ritorcono contro. Sembra che Karofsky li dica a Dave.
Poi le granite. Non basta più ed è troppo rischioso vederlo bagnato come un pulcino e sognare che quello che gli cola dalle labbra sia altro. Troppo rischioso.
Per ultima cosa, le spinte. E le minacce.
Poi Hummel, un giorno, di punto in bianco reagisce. Viene a cercarlo, si infila dentro con lui negli spogliatoi di hockey.
Senza scherzi, Karofsky si vede arrivare addosso quel nanerottolo, col faccino tondo come una mela contratto di rabbia.
Allora deve fare le sue battute, anche se non ne ha voglia, anche se si sente stanco e teso.
Per un momento quasi indaga. Chiede. Sarebbe davvero possibile che Hummel possa provare qualche sorta di attrazione per lui?
Certo che no.
Karofsky allora perde il controllo, neppure ascolta quello che dice l’altro. Lo vuole picchiare, vuole spaccare la faccia a quella checca che ha dato inizio a tutto. È tutta colpa sua. Come si permette di dirgli anche che gli fa schifo?
Ma poi, prima che The Fury possa abbattersi sulla checca, arriva Dave: le sue dita scivolano sulla pelle delle guance di Kurt e poi lo bacia.
Dura solo una manciata di secondi, ma quello è davvero il Primo Bacio e lo sta dando a Kurt.
Capiscimi ti prego – sembra urlare Dave dentro di lui – Ti prego, guardami.
Ma Hummel quando tenta di nuovo di baciarlo lo guarda terrorizzato, e si tira indietro.
Allora Karofsky scappa.
Tutti poi dicono che è stato lui a far trasferire Kurt.
Dave avrebbe voglia di urlare che è lui l’unico a stare scappando.
 
 
 
Note:
È la mia prima fic fuori dal Potterverse. Non credo ripeterò l’esperienza presto. XD
Il titolo si riferisce ad una frase detta da Kurt. ;)
  
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