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Autore: Lady Yoritomo    10/02/2011    2 recensioni
Può l'odio per il proprio nemico mortale tramutarsi in amore? E può succedere dopo che si sacrifica la propria vita per ucciderlo? Jill Valentine non credeva possibile tutto questo, nel momento in cui si è buttata dalla finestra di Villa Spencer trascinando con sé Albert Wesker... ma lentamente, nel periodo trascorso alla mercé del suo aguzzino, si renderà conto che si sbagliava. E da quel momento in poi, il carceriere diventerà liberatore e quelli che aveva creduto suoi amici saranno i suoi nemici.
Ovviamente JillxWesker. OOC dopo un certo punto.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albert Wesker, Jill Valentine
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2
"Falling - Wesker"

Che tu fossi imprevedibile, Valentine, avevo già avuto ampiamente modo di constatarlo nei giorni in cui facevamo entrambi parte della STARS, ma che mi saresti stata d’ostacolo fino a questo punto, rimpiango di non averlo potuto prevedere prima, altrimenti mi sarei sbarazzato subito di te, anziché concentrarmi su Chris. Mai mi sarei aspettato una mossa come quella di oggi. Così eroica e disperata da meritarsi la mia ammirazione, se non fosse che è perfettamente inutile. Davvero credi che una semplice caduta dall’alto possa uccidermi? Allora non hai veramente idea dell’estensione delle mie capacità, eh? Ormai sono invulnerabile a qualsiasi cosa, come solo un dio può essere. E puoi provare a farmi cadere da qualsiasi altezza che vuoi, non morirò per così poco. Che peccato che invece per te non sia lo stesso, mia giovane ex-compagna… è davvero triste che tu debba sprecare la tua piccola vita per un’uccisione fallita. Eppure, considerato che hai appena tentato di uccidermi, meriti di morire, così non ti avrò più d’ostacolo ai miei piani. Non puoi certo capire la grandezza che c’è dietro di essi, né concepire l’idea che siano giusti, quindi è ora per te di morire, come tutti coloro che sono morti prima di te per essersi opposti a me. Andrai presto a raggiungerli, Valentine. E da lì non dovrai attendere molto perché anche il tuo adorato Chris ti raggiunga. Spazzerò via anche lui, dopo che mi sarò liberato di te.
Sento il vento fischiare con forza contro alle mie orecchie, infilarsi dentro al collo della mia giacca e scuoterne le falde violentemente, mentre i cocci della finestra attraverso la quale ci siamo lanciati mi fluttuano accanto, apparentemente immobili grazie ad uno scherzo delle leggi della fisica. Mentre rifletto su come sia meglio atterrare per subire meno danni possibili, sento le tue braccia stringersi con forza al mio petto e il tuo viso schiacciarsi contro alla mia schiena: la logica reazione di un essere umano in preda al terrore, o quella di una donna innamorata del proprio ex-capitano che, resasi conto dell’approssimarsi della sua dipartita, gli si stringe contro come avrebbe voluto fare per tutta la sua vita? Quali che siano le ragioni che ti spingono ad abbracciarmi così forte non mi interessano più di tanto, tra poco sarai morta a causa della caduta e diventerai semplicemente un altro nome nella mia lista mentale di persone che ho ucciso per arrivare al mio obiettivo.
Che spreco… eppure è inevitabile, mia cara Valentine. Devi essere punita per esserti opposta al mio intento. Subirai per prima la sentenza che toccherà presto anche a Chris… a meno che…
Negli ultimi secondi di caduta prima dell’impatto, mi viene in mente un’idea perfetta: sì, forse ti risparmierò la vita, ma tu in cambio diventerai il mio strumento per infliggere dolore a Chris. Attraverso le tue mani, che tu lo voglia o no, io lo farò capitolare. E la tua misera esistenza non sarà sprecata, perché degnerò dell’onore di essere un mio prezioso alleato.
È questione di pochissimo: per salvarti la vita non devo far altro che farti scudo col mio corpo. Chissà cosa starai pensando, adesso che mi giro verso di te per stringerti forte al mio petto. Il tuo cuore batte così velocemente per l’emozione o per il terrore? Stringiti forte, mia futura pedina, perché stai per cominciare una nuova esistenza, a partire da questo schianto.
 
La mia schiena è la prima cosa che tocca violentemente il terreno. Tutta la spina dorsale scricchiola, dall’osso sacro fino alla base del collo, ma non un solo osso va fuori posto. L’impatto mi spreme il fiato fuori dai polmoni per alcuni secondi, sensazione che viene accentuata subito dal peso del tuo corpo che si abbatte violentemente sul mio. Qualche schiocco mi lascia presagire che il tuo scheletro non sia stato fortunato come il mio, ma sarà solo questione di risistemarti qualche osso rotto… l’importante è conservare intatta la tua preziosa, piccola vita.
La tua testa giace immota appoggiata al mio petto, i capelli bagnati incollati al viso, mentre il tuo corpo è scompostamente abbandonato sul mio. Socchiudi dolorosamente gli occhi per guardarmi, poi li richiudi. Devi essere svenuta per il troppo dolore, meglio così. Farai meno domande riguardo a quello che sto per fare.
Mi alzo a sedere, poi lentamente in piedi. Come avevo previsto, sono illeso. Mi chino a raccoglierti, ora che sei solo un fagotto di arti abbandonato nel fango. Non sei neanche troppo pesante, cosa che mi facilita il prenderti in braccio. Stretta tra le mie braccia, respiri fievolmente e muovi le labbra senza produrre alcun suono. Forse, nel tuo delirio semicosciente causato dal dolore, ti immagini tra le braccia di Chris. Forse dovrei dispiacermi a darti la cattiva notizia che invece sei tra le braccia del tuo peggior nemico, ma ovviamente non posso fare altro che sorridere, mentre mi allontano sotto la pioggia battente dal luogo della caduta.
  
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