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Autore: littlemoonstar    13/02/2011    4 recensioni
«Lo sai,pare che sia 5 centimetri al secondo.»
«Che?»
«La velocità con cui cadono i petali di ciliegio...5 centimetri al secondo
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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5 Centimeters per Second
5 Centimeters per Second ~







Act 01: Sasuke.

«Lo sai,pare che sia 5 centimetri al secondo.»
«Che?»
«La velocità con cui cadono i petali di ciliegio...5 centimetri al secondo



Le parole mi rimbombano nella testa,dandomi la nausea. Non è da me soffrire per queste sciocchezze.
Avevo promesso a me stesso che non avrei più ricordato niente della mia vita di prima.
C'erano tante cose,in fondo,che avrei potuto rievocare in quel momento solitario: in fondo,il Villaggio della Foglia - rabbrividivo ogni volta
a pensarci - mi aveva visto crescere,combattere a lungo per diventare un chunin e per affinare le tecniche che ora mi avevano portato lì,all'Organizzazione Alba.
Ora facevo parte dell'Akatsuki,e il Villaggio della foglia non aveva più nulla a che vedere con me. Ma restava il fatto che una volta ero uno di loro,e i ricordi
mi tormentano ancora pur negando fino alla morte di esservi appartenuto.
Eppure,nonostante tutti quei tasselli che si combinano nella mia mente in modo così ordinato e fastidioso,l'unico ricordo che riesce ad
emergere davvero è il suo.
Forse avevo sbagliato a rimanere da solo,quel pomeriggio: la stanza silenziosa e buia non era un bel luogo per rimanere in silenzio,solo
con i propri pensieri a fare da sfondo a quell'oscurità costante,alla paura che traspira da tutti i pori di questo luogo lontano dal mondo,
lontano da Dio. Lontano da lei.
Le palpebre si abbassano lentamente,con un gesto quasi automatico: fissare il soffitto a lungo non è il modo migliore per sfuggire a quei ricordi.
Così,dopo un attimo di riflessione insensata,decisi di alzarmi. La stanza sembra così piccola,quando non c'è la luce ad illuminarla: spoglia,
priva di vita. Un ritrovo tipico dell'Akatsuki,pensandoci bene.
In quei giorni cambiavamo spesso ritrovo: sapevamo tutti molto bene quello che stava accadendo,ed era un momento che
ognuno di noi si sarebbe aspettato di vivere,prima o poi.
I Villaggi si stavano riunendo: tutti,o meglio,le forze più valorose di ogni villaggio,avevano deciso di unirsi contro di noi. Prevedibile.
Un attacco era quello che ci aspettavamo tutti: da molto tempo oramai l'Akatsuki stava minando la sicurezza degli abitanti dei cinque stati.
Raggiunsi la finestra,un misero spiraglio di luce rettangolare. L'unica via d'uscita,il solo modo per rendersi conto che fuori c'era ancora qualcosa.
Che non eravamo solo noi,in quel covo nascosto e desolato.
Il cielo era tinto di un grigio spento,solcato da nuvole uniformi e cariche di pioggia stagnante; un vento leggero smuoveva appena le fronde esili degli alberi che coprivano il covo,lasciando scivolare via le foglie smeraldine con facilità.
«Lo sai,pare che sia 5 centimetri al secondo.»
Quelle parole erano di nuovo tornate nella mia mente,persistenti. Si attaccavano ai centri nervosi del mio cervello,succhiando via tutto ciò
che potevano trovare e lasciando solo quel ricordo. Si agganciavano come tarli resistenti alle sinapsi,mordicchiavano voracemente per indebolirmi,si attorcigliavano stritolando i già labili legacci che tenevano quei ricordi lontani dalla mia mente,permettendo loro di vagare liberi.
Non volevo che si liberassero,volevo tenerli chiusi lì sotto il mio controllo costante.
Strinsi i pugni,imprigionando le dita nella loro morsa,stringendo così forte da riuscire a vedere le nocche bianche al di sotto della pelle pallida. Fino a sentire il dolore delle unghie che trafiggevano la carne.
Tutto. Può riemergere tutto,ma non lei.
E poi,come un idiota,i miei occhi tornarono sul paesaggio attraverso la finestra: c'erano tanti alberi,ma nessuno di loro era un albero di ciliegio.
Erano comuni querce,che in Primavera davano sfogo alla loro comune bellezza sfoggiando le grandi foglie di un verde acceso,riempiendosi di quella tinta sempre uguale e maestosa.
Nonostante quello sfondo smeraldino,non c'era colore nell'aria: il cielo era triste,le nuvole minacciavano una pioggia scrosciante,stormi di uccelli migravano per trovare un posto più caldo,più sicuro. Più bello.
«Lo sai,pare che sia 5 centimetri al secondo.»
Smettila,risposi dentro di me,come volendo mettere a tacere quella voce squillante e così dolce che ogni volta riusciva a farmi vacillare.
La ricordavo,dannazione. Riuscivo ancora a ricordare tutte le sfumature che riusciva a prendere - la tua voce,mio Dio,quanto l'ho cercata - in ogni momento,come se quei suoni melodiosi fossero ancora lì,vividi e presenti.
Un rumore improvviso scosse quei pensieri,e il mio sguardo andò di nuovo a posarsi sul vetro: avevai iniziato a piovere,i tuoni che avevo sentito
cominciavano a ripetersi ad intervalli sempre più brevi. E c'era del fumo. Fumo grigio in lontananza.
Un rumore di passi veloci si stava avvicinando alla mia stanza,e in quel momento riuscii a collegare tutto. Era arrivato il momento.
La guerra era iniziata.
Eppure,uscendo da quella stanza per raggiungere gli altri,non potei fare a meno di pensarci di nuovo. E il rumore dei petali che sfioravano
la terra si ripresentò vivido nei miei ricordi,insieme ad un profumo.
Non quello dei fiori,no. Il suo profumo.
Il tuo odore,Sakura.





Act 02: The past.

Come al solito,Kakashi aveva finito prima la lezione per andare a pranzo. Era tipico da lui,ma a Naruto non sembrava dispiacere affatto.
Continuava a ridacchiare a modo suo,facendo un gran baccano e pregustando la ciotola di ramen che avrebbe ingurgitato in pochi
minuti - anzi,forse secondi - di lì a poco.
Lo vidi correre sempre più veloce,lungo il viale alberato,per raggiungere Kakashi in modo da arrivare primo.
C'era un'aria tranquilla,quel giorno: il viale era completamente vuoto,e la Primavera era arrivata. Lo dimostravano le decine di alberi di
ciliegio in fiore che ci circondavano,inebriandoci con il loro profumo inconfondibile. Era assurdo pensare a quanti fiori potessero esserci
in ognuno di quegli alberi,sembravano sul punto di scoppiare.
Diedi una rapida occhiata con indifferenza,tornando a camminare. Kakashi e Naruto si erano allontanati,le loro voci non si sentivano più.
Mi voltai verso la mia unica compagna di viaggio,e rimasi stupito nel vedere quanto potesse essere affascinata da quegli alberi,al
contrario di me: Sakura era sempre stata così,nonostante tutto. Sognatrice,forse troppo.
Osservava i ciliegi in fiore con sguardo assorto,gli occhi verdi brillavano come due luci abbaglianti. Mi sorpresi nel constatare che ero
rimasto a fissarla,per troppo tempo. Voltai lo sguardo e tornai a guardare dritto,maledicendo quello che avevo appena fatto.
Ma lei sembrava non essersene accorta.
Si era fermata sotto uno degli alberi,ed io feci qualche passo avanti prima di fermarmi e voltarmi verso di lei. La fissai con sguardo
interrogativo,chiedendole silenziosamente e solo con quell'occhiata il motivo per cui si fosse fermata. Lei,sorprendentemente,mi sorrise.
Era un sorriso dolce,luminoso,che quasi mi destabilizzò. Dio,quanto mi sento idiota.
«Lo sai,pare che sia 5 centimetri al secondo.».
«Che?».
Una folata di vento scosse il viale,cogliendoci di sorpresa.
Eravamo più vicini di quanto mi aspettassi,e i suoi capelli color confetto si mossero così velocemente che quasi non mi accorsi che quel
profumo zuccherino proveniva proprio da lei. Ma tanto,prima o poi,ci avrei fatto comunque caso.
Perchè mi sconvolge ogni dannata volta che mi avvicino.
Dopo quella folata improvvisa,i fiori caddero dagli alberi più velocemente. Ne osservai uno,studiandone il percorso: abbandonò rapidamente
il ramo su cui si trovava e scese velocemente nello spazio che mi divideva da lei. Lei,che lo osservava con quello stesso sorriso.
Il fiore si posò a terra,e le sue parole mi tornarono alla mente.
«Lo sai,pare che sia 5 centimetri al secondo.».
«Che?».
«La velocità con cui cadono i petali di ciliegio...5 centimetri al secondo.»
5 centimetri al secondo. Mi sembrava stupido osservare di nuovo un fiore di ciliegio per contare i secondi.
Così osservai lei.
E mi resi conto che quei fiori le somigliavano più di quanto credessi.





Act 03: Goodbye.

La pioggia sferzava la mia pelle con violenza. Non credevo che potesse essere così dolorosa,della semplice acqua. O forse era solo la profonda ferita che avevo in mezzo al petto,a provocare quel dolore infernale. Non riuscivo a vederla,ma doveva essere bella profonda: il sangue veniva
spazzato via dall'acqua scrosciante,e mi circondava in una pozza di un rosso diluito,come se volesse nascondermi il fatto ovvio che
oramai avevo davanti agli occhi.
Sto morendo,non è così?
La guerra si è improvvisamente fermata: c'è un silenzio quasi surreale,rispetto alla spaventosa quantità di suoni accatastati fra loro che si
sentivano fino ad un attimo prima. Che stava succedendo,non combatteva più nessuno?
«Sasuke-kun!».
Di chi era,quella voce? Non poteva essere...
Un sorriso invisibile si dipinse sulle mie labbra umide,solcate dalle gocce di pioggia fredda. Avrei riconosciuto ovunque quella voce.
La voce che riemergeva sempre nei miei ricordi,che mi attanagliava la mente. Che aveva provocato quella ferita sul petto con un colpo
maestrale,che non mi sarei mai aspettato,ed un'altra,nelle profondità del mio animo,dal momento in cui avevo abbandonato il Villaggio.
«Sakura...» mormorai,ma non riuscii a sentire il suono delle mie parole. Era tutto maledettamente ovattato.
Era stata lei,a dare il colpo di grazia: l'avevo sottovalutata,oramai non era più una ragazzina. Era cresciuta,ed era riuscita a vincermi.
«Sasuke-kun! Sasuke-kun!» continuava a ripetermi,e in ogni momento la sentivo più vicina.
Non mi chiamava così da tempo. Sasuke-kun.
«Fermatevi,dannazione!» riuscii a sentire a stento quella voce. Naruto?
«Sasuke,ti prego...apri gli occhi,ti prego...» continuava lei,e in quel momento mi sentii improvvisamente meglio. Era lei,che alleviava le mie ferite?
In quel momento riuscii ad aprire gli occhi: la scarica di pioggia si era interrotta,e un grande spazio azzurro e luminoso si era aperto
davanti ai miei occhi. Un cielo limpido,terso,senza peccato.
E,tutto intorno a noi,gli alberi di ciliegio mossi dal vento leggero lasciarono cadere i loro petali di nuovo,come quella volta.
Un sorriso più visibile si mostrò quando riuscii a vederli,finalmente: colorati,dal profumo inconfondibile,leggeri.
Ogni cosa di loro mi ricordava lei. Ed ecccola lì,appena le mie palpebre si sollevarono.
«Sakura.» dissi,questa volta con voce flebile ma definita. Le sue lacrime presero il posto della pioggia,rigando il suo viso e scendendo sul mio.
Perchè piangi,ragazzina?
«Sasuke-kun,resisti...»mormorò lei,tra le lacrime. «andrà tutto bene,Sasuke. Andrà tutto bene. La guerra è finita,ti riporteremo a casa,vedrai..».
Sorrisi,osservando i suoi occhi limpidi e di un verde smeraldo inconfondibile. I petali di ciliegio si posavano intorno a noi,passandole sul capo e scendendo a terra.
«Sorridi.» dissi semplicemente,e lei mi guardò. Forse anche io avrei avuto quello stesso sguardo stupito sentendomi parlare così,ma ora
non me ne importava un granchè.
Lei annuì appena,si asciugò le lacrime e tentò di mimare un sorriso il più possibile credibile.
Stupida,credi che non sappia distinguere i tuoi sorrisi?
Ma andava bene così.
«5 centimetri al secondo.» mormorai,cercando di resistere al dolore della ferita che mi stava portando via,oscurandomi nel suo dolore lancinante.
«c-come?» balbettò lei,ma stava piangendo di nuovo. Aveva capito,forse.
«La velocità... con cui cadono i petali di ciliegio...5 centimetri al secondo.».
Chiusi gli occhi,e sentii il suo abbraccio stringermi più forte.
In fondo,era quello il motivo per cui avevo sempre ricordato quella frase in particolare: perchè quella frase mi ricordava lei.
La sua delicatezza,il suo essere sempre pronta,quei capelli rosa confetto dal profumo inconfondibile,gli occhi sempre persi nel vuoto ma così
intensi da distruggere con un solo sguardo. La leggerezza e la grazia dei suoi movimenti,la sua forza d'animo.
La sua bellezza.
«Si...» sentii appena,una volta chiusi gli occhi. «ci sono anche adesso. Li vedi,Sasuke-kun?».
Se lo ricordava. E questo era più che sufficiente.
Ci eravamo separati come quei petali. Allontanati per un tempo che sembrava un'eternità. Ma adesso,sembrava che non ci fossimo mai separati.
Sembravano essere passati solo pochi secondi,il tempo che un petalo impiega per cadere a terra.
Ed io?
A quale velocità sarei dovuto andare,io,per poterla rivedere di nuovo?







Act 04: Sakura.

Il cimitero era intriso di un profumo intenso,inconfondibile. I grandi alberi di ciliegio intorno allo spiazzo verdeggiante si muovevano velocemente,
mossi dal vento. I petali cadevano a ritmo costante,come se sapessero esattamente a quale velocità andare.
Sakura costeggiò il vialetto sterrato e si avvicinò ad una fila di lapidi,quelle dei grandi eroi del Villaggio della Foglia.
Lì,più luminosa e splendente di tutte,c'era la sua.

Sasuke Uchiha
xxx
Guerriero valoroso,amico fidato.
Hai attraversato le nostre vite con
la velocità di un petalo di ciliegio.
Il tuo ricordo resterà vivo
nei cuori di tutti.



Sakura non potè fare a meno di versare una lacrima leggendo quelle parole. Nonostante andasse lì tutti i giorni da quando Sasuke non c'era più,
non poteva rimanere impassibile di fronte a quelle parole.
La guerra era finita prima di iniziare,e Sasuke era stato sepolto lì nel loro villaggio. Lui avrebbe voluto così,e ne erano tutti certi.
Sakura posò il grande mazzo di fiori di ciliegio sul tumulo,e qualche petalò si separò inevitabilmente dagli altri.
Guardò quei piccoli temerari con dolcezza,sfiorando la lapide di pietra con un gesto aggraziato.
Si era chiesta a lungo il perchè di tutto questo: in fondo,era stata lei a mettere fine alla sua vita; il faccia a faccia con Sasuke era durato a lungo,ma alla fine
era riuscita ad ucciderlo. Perchè erano rivali,ma si amavano nel profondo.
E aveva capito,dopo tante domande,che la risposta era la più semplice di tutte: doveva andare così. Il destino l'aveva voluto.
Forse la morte era l'unica condizione che avrebbe potuto riunirli: Sasuke le aveva dimostrato il suo amore esalando l'ultimo respiro. Se n'era andato con la velocità di un petalo,abbandonando quella vita così fugace e delicata. Quella vita che somigliava tanto a quei fiori che cadevano costantemente
dagli alberi,e che lei ammirava ogni volta.
«5 centimetri al secondo.» mormorò lei,e un'altra lacrima le rigò la guancia rosea. « anche questi,Sasuke-kun. 5 centimetri al secondo.» .
In fondo,anche la vita era breve a quel modo. Fragile,delicata,e rapida. Ma sapeva che,anche se si erano separati così tante volte,il loro percorso
continuava ad essere lo stesso. E che prima o poi si sarebbero riuniti,nonostante tutto.
E in quel momento,a Sakura sembrò quasi di sentire la voce di Sasuke,sospinta dal vento nel cimitero solitario.






















Note il più possibile serie dell'autrice.
Ooookay,potete buttare le scatole di fazzolettini,la shot è finita. Vabè,magari prima passatemene una a me.
Ve lo giuro,mi sono commossa solamente scrivendola,figurarsi rileggerla. Però non potevo non omaggiare uno dei più bei film di animazione
che abbia mai visto: "5 Centimeters per second". E' un film della durata di un'ora,formato da tre storie.
Ed è meraviglioso,consiglio a tutti i guardarlo.
Per quanto riguarda questa one-shot,che dire? Mi sono ispirata al film,e devo dire che sono stata combattuta fino alla fine perchè odio scrivere
delle shot così tristi. Ma era così che doveva andare u.u
Come avete capito ho diviso la storia in atti: il primo atto si collega al terzo,il secondo invece è una memoria del passato. Il quarto,invece,si riferisce ad un futuro prossimo.
Quindi spero vi sia piaciuta,e che mi facciate sapere cosa ne pensate lasciando

un bel commentino >w<
Un supermegaabbracciococcoloso <3

L.
  
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