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Autore: Cobwy23    15/02/2011    0 recensioni
"All'egregio piede Destro di Alice/Tappeto Davanti al Caminetto/ Presso il Parafuoco/Dalla sua affezionatissima Alice"
Cento One-Shot e Flashfiction dedicate alla squisita personcina di Alice nel paese delle meraviglie disneyana, basate su i 100 prompt della BigDamnTable
e che seguono la reclame "cento modi per morire".
- [050: picche], Topsy-Turvy: loro non son altro che cuori capovolti.
- [052: fuoco], Se una notte, un Bianconiglio: qualcuno doveva pur farlo.
- [041: forme], Sneering half-moons: ..e ghignava, ghignava mezzelune fluorescenti.
- [071: rotto], Checkmate: "scacco matto", e poi tutto si era rotto.
- [056: colazione], Daughters and dead fish are no keeping wares: non le era rimasto altro che boccheggiare.
Genere: Fantasy, Horror, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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056

 

 

Titolo: Daughters and dead fish are no keeping wares.
Prompt 056: Colazione

 

Un qualunque pesce, persino quello pagliaccio,

farebbe  certamente meno storie e sarebbe  indiscutibilmente più composto e garbato

nell’accettare la sua fine.

Ma proprio quel pesce, insolente,

di morire non ne aveva voluto sapere fino all’ultimo,

Continuando ad agitarsi e dimenarsi in modo davvero sconcio.

 “Non era stato affatto un buon affare”.

 

 



*

Sul posto in cui si trovava si potevano comporre svariati pensieri.

Il primo, tra i tanti che le affollavano la mente, era stato  non c’era un odore piacevole”, che si era poi pesantemente arricchito di sfumature: “Né appetitoso, né stuzzicante. Nemmeno gradevole, o vagamente passabile”; per poi concludersi , tempo dopo, in una battutina ironica che l’aveva fatta ridacchiare fra sé e sé,  e quindi affatto opportuna.

Decisamente quel posto puzzava di pesce, di putrido, di marcio. Ma lei, di pesce, in giro non ne vedeva.

Il secondo pensiero, era stato diverso, se lo era sentito impellente arrivarle giù fin nei polmoni: “mancava d’aria! Quel posto mancava d’aria!”, cosa fastidiosissima, poiché si sentiva la gola secca, impastata; e lei stessa gonfia, febbricitante, con la pelle raggrinzita e appicicaticcia, “per l’amor del cielo! Lei li dentro sudava!!!”. Assolutamente quel posto aveva un non so ché di asfissiante.

Il terzo pensiero lo aveva percepito, schifandosene subito dopo.

Viscido, il posto era bagnato e viscido. Aveva provato a muoversi un tantino, quel poco che bastava per sgranchirsi un po’ le gambe ecco, e – le venivano i brividi solo a pensarci – era scivolata su una di quelle cose così vischiose disseminate in ogni dove. Le aveva sentite fin sotto la pelle, così appiccicose, unte, scivolose. Indiscutibilmente quel posto era grasso.

 

 

 

*

Vedendo quello strano, ingenuo, pesce arenato sulla spiaggia

Il tricheco non aveva fatto altro che lasciarsi condurre dal suo stomaco.

Immediatamente.

La parola “COLAZIONE” era apparsa come un neon lampeggiante,

ed era bastata un’unica, rapida occhiata al carpentiere

per capire che erano sulla stessa lunghezza d’onda.

E ghiotti come pochi si erano leccati i baffi,

pregustandosi il momento.

Forse sarebbe stato meglio cercare altre ostrichette.

“Non era stato affatto un buon affare”.

 

 

 

 

 

 

*

 

 

Ci era voluto un po’ per capire che era lei stessa ad emanare quell’odore così speziato, ad essere così asciutta, e che quelle cose così..così grasse su cui era scivolata erano le sue stesse interiora.

Poi non le era rimasto che boccheggiare.

Come un pesce.


 

 

 

 

 

 

 

  
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