Da madre a figlio...
Teddy, appena rientrato nel dormitorio, si accasciò sul letto. La giornata era
stata abbastanza impegnativa: tra le lezioni, via via più complesse, ed i
festeggiamenti in sala comune per il suo compleanno, si sentiva un po’ affaticato.
Era quasi sul punto di addormentarsi quando sentì bussare alla finestra, si
alzò e vide un gufo marrone scuro appollaiato sul davanzale. Aprì la finestra
per permettere all’animale di entrare nella stanza; non appena fu dentro il
volatile lasciò cadere una busta sul baule del ragazzo, si accertò che il
destinatario la prendesse prima di ricominciare a volare nella notte.
L’attenzione di Teddy venne catturata dalla busta, era così ingiallita, sembrava quasi vecchia; non vi era mittente. Ormai completamente sveglio, il ragazzo la aprì:
Ciao
piccolo mio,
é la mamma che ti sta scrivendo; fuori c'è la guerra e, presto, con il papà
dovrò prepararmi per la battaglia finale. Harry è il tuo padrino, ma questo lo
sai già, stanne certo, per lui sarai come un figlio, sarà in grado di capirti
più di chiunque altro, ti ascolterà quando ne avrai bisogno, ti accompagnerà
giorno dopo giorno e farà di te un uomo, un uomo meraviglioso, ne siamo certi. L’avrai
capito da solo ma, se hai questa lettera tra le mani, significa che la mamma
non è qui con te. Non devi essere triste, ho lottato per darti la vita e sei stato
una magia, la mia magia, non di quelle facili che si imparano al primo anno di
scuola, ma di quelle che nascono dall’amore e dal desiderio ardente di qualcosa.
Ho chiesto alla nonna di dartela se mai mi fosse successo qualcosa di grave, il
giorno del tuo quattordicesimo compleanno.
Ci sarebbero tante cose da dire, vorrei dirtene tante, vorrei che potessi
conoscere ogni singola sfaccettatura della vita dei tuoi genitori ma, allo
stesso tempo non voglio tenerti troppo legato alla nostra memoria. La vita è
troppo bella per essere vissuta solo di ricordi. Dovrai promettermi che la
vivrai godendo di ogni aspetto, non ho mai creduto fino in fondo al destino ma,
se ha voluto così, dobbiamo accettarlo...
Ti sto osservando, sei davvero bellissimo, i
tuoi capelli ricordano molto i miei, hanno già cambiato colore qualche volta; spero
che non erediterai da me la sbadataggine, potrebbero raccontarti decine di
storie su quello che ho combinato grazie a lei! Dormi beato, senza sapere che
fuori c'è l'inferno, senza sapere che il buio potrebbe inghiottirci da un
momento all'altro; ho raggiunto l'apice della felicità due volte nella vita, la
prima quando ho finalmente sposato il tuo papà e la seconda quando ho visto il
tuo volto; non a tutti è concesso provare tali emozioni, eppure sono stata
fortunata nel poterle vivere fino in fondo. Non dovrai mai essere triste, io e
il papà vivremo sempre in te, e da lassù veglieremo sempre su di te! Entrambi
sappiamo che c'è il rischio di non vederti crescere e insieme abbiamo deciso di
lasciarti un ricordo di noi, un ricordo speciale, che potrai sempre portare con
te. Visto che è il tuo compleanno ho pensato di lasciarti un regalo, non ti
aspettare grandi cose ma spero lo stesso che ti piacerà…
Teddy posò per un istante la lettera e guardò nella busta. Dentro vi trovò un amuleto, era viola, sembrava un semplice vetro
colorato a forma di goccia. Lo prese in mano e lo mise controluce, vide
impressi al suo interno due volti, riconobbe subito i suoi genitori. Erano uno
contro l’altro e sorridevano; Teddy rimase a guardare i contorni incisi, quasi
aspettando un loro movimento, ma rimasero immobili. A quel punto il ragazzo
prese di nuovo in mano la lettera e continuò nella lettura
Non mi
piaceva lasciarti qualcosa di comune, come delle foto, quelle le potrai
chiedere a chiunque ci abbia conosciuti, sono sicura che non avranno problemi a
mostrartele, magari, se puoi, evita di chiedere alla famiglia Malfoy, non penso
che ne sarebbero troppo felici. Desideravo che avessi qualcosa di unico,
l'amuleto non e’ magico, ma e’ intriso dell’amore che solo i genitori posso
provare per il proprio figlio.
Ho convinto anche Remus a scrivere una lettera, all’inizio non era molto
d’accordo, ma non bisogna mai sottovalutare il potere di una moglie! E’ proprio
di fianco a me, sembra preso dal suo mondo, ma credo che ti scriverà, entrambi
abbiamo deciso di lasciare le lettere a qualcuno che non fossimo noi, così, se
entrambi dovessimo lasciarti, avremmo la certezza che ti verranno consegnate.
Chissà in che casa sarai finito? Io, come sai, ho seguito le orme di mio padre
e sono capitata in Tassorosso, il cappello ha deciso che per papà Grifondoro
era la casa più indicata. Ormai sei grande, hai quattordici anni e, come
immagino, avrai iniziato ad apprezzare le ragazze, mi raccomando, comportati sempre
bene con loro, sono sicura che avrai il charme di tuo papà, quindi non farai
alcuna fatica a conquistare i loro cuori, però non giocare mai con i
sentimenti!
Cerca di studiare perché un domani ti sarà utilissimo, ma ricordati di farlo
per te stesso e non per fare un piacere agli altri! Scegli la via da percorrere
lungo la vita senza lasciarti mai condizionare, senza pensare se gli altri
saranno soddisfatti, scegli la tua strada sapendo che è quella giusta!
Credo che le raccomandazioni da mamma finiscano qui…
Probabilmente non lo penserai perche’ sono sicura che chi ti ha cresciuto ha
fatto un ottimo lavoro con te, ma non dovrai mai pensare che la mia morte sia
stata causa tua, perche’ i rischi li avevo messi in conto da un pezzo, ho lottato
per garantire a tutti un futuro degno di essere chiamato con quel nome; non mi
pento di nulla!
Ho scritto lasciando parlare il cuore e non il cervello, piccolo mio, quindi mi
perdonerai di certo se troverai degli errori o se i pensieri ti potranno sembrare
un po’ confusionari,
ti voglio bene piccolo orsetto!
La mamma
Teddy ripiegò la lettera e la rimise
nella busta, il volto era rigato di lacrime, si era fatto raccontare tutto il
possibile sui genitori, ma poter leggere quello che aveva scritto la mamma,
toccare l’inchiostro che aveva usato lo riempiva di gioia e tristezza allo
stesso tempo. Era la prima volta che provava un miscuglio tale di emozioni, una
gioia malinconica si insinuò in lui. Ripose la lettera nel cassetto del
comodino, osservò meglio l’amuleto, era bellissimo, non tanto l’oggetto in sé,
ma l’amore e l’affetto che trasmetteva lo rendevano di immenso valore. Lo
strinse forte nella mano, si coricò ed il sonno lo colse poco dopo. Quella
notte sognò la mamma che lo accompagnava lungo il binario 9 e 3 quarti, lo
guardava sorridendo, lo salutava agitando la mano mentre il treno iniziava
lentamente a muoversi.