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Autore: Ofelia20    18/02/2011    2 recensioni
STORIA RISCRITTA CAMBIANDO ANCHE UN Pò LA TRAMA.
Clelia Landini è una giovane criminal profiler italiana. convocata in America per indagare su un caso anologo. Duarante il suo soggiorno negli U.S.A. farà esperienze che le cambieranno la vita.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Spencer Reid
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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- Questa storia fa parte della serie 'Se un giorno mai...'
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L’Aereo è appena atterrato. Clelia con la sua pesante valigia fatta in tutta fretta il giorno prima e senza troppa attenzione sta vagando per quell’ immenso aeroporto in cerca di qualcuno. Le avevano detto che sarebbero andati due agenti a prenderla ma, come si fa a riconoscere un agente del F.B.I. in quel marasma? Subito le tornano in mente i personaggi dei telefilm che vedeva da piccola, uomini vestiti di tutto punto con occhiali da sole scuri e un espressione austera sul volto. Continua a guardarsi intorno spaesata, non sa da che parte andare, o a chi rivolgersi; abbandonata ormai la speranza si sedie su una della panchine. Non appena si siede sente la voce grave di un uomo chiamarla:

“Dottoressa Landini, Clelia Landini!” la ragazza subito si gira in direzione della voce, vede due uomini. Uno ha una sua foto in mano mentre l’altro le mostra il suo distintivo. Subito si alza dalla panchina e a grandi falcate si avvicina a quei due uomini. Uno è un uomo di colore, alto con un sorriso benevolo sul viso; l’altro invece è un ragazzo molto giovane, deve avere più o meno la sua stessa età, che la guarda con i suoi grandi occhi castani. Una volta arrivata davanti a loro la ragazza sorride, e si presenta:

“Salve! Clelia Landini” e porge la mano, il primo a stringerla è l’uomo di colore:

“Io sono l’agente speciale Derek Morgan, e lui è il dottor Spencer Reid” indicando il ragazzo alla sua sinistra. Sempre sorridendo Clelia porge la sua mano anche al ragazzo che però la saluta semplicemente sventolando in aria la mano e sorridendo, imbarazzata la ragazza ritrae la mano e gli sorride.

“Bene, la porteremo alla centrale. La prego lasci a me la valigia!” continua Morgan togliendo la valigia dalle mani della ragazza e facendo cenno di seguirlo. Clelia segue quegli uomini in silenzio fino al loro SUV nero dai vetri oscurati. Con un gesto innato apre la portiera posteriore e si sedie il tutto nel più religioso silenzio.

Durante il tragitto la ragazza continua a guardare fuori del finestrino, immersa nel burrascoso mare dei suoi pensieri. I due agenti continuano a rimanere in silenzio fino a quando l’uomo di colore dando una leggere gomitata al più giovane gli sussurra tra i denti:

“Ehi da dille qualcosa!” , il ragazzo tremendamente imbarazzato tenta di girarsi dietro ma la ragazza è troppo assorta nei suoi pensieri per accorgersene, così bisbigliando si rivolge al suo collega:

“Ma cosa le dico?”, e guance leggermente colorate di imbarazzo, e l’altro cercando di nascondere una risata:

“Ma dai, è nostra ospite.” Il ragazzo rassegnato facendo roteare platealmente i suoi grandi occhi castani si rivolse alla ragazza alzando esponenzialmente la voce:

“Lei capire nostra lingua?” gesticolando esageratamente sotto lo sguardo divertito del suo collega. La ragazza guardandolo e spalancando i suoi occhi si rivolge al ragazzo in tono freddo:

“Guardi che sono italiana non scema!” , poi sorridendo leggermente compiaciuta per aver messo in imbarazzo il ragazzo replica: “Parlo molto bene la vostra lingua, ma comunque grazie per avermelo chiesto, e poi la prego non mi dia del lei, mi fa sentire tremendamente vecchia.” detto questo torna a guardare fuori dal finestrino.

 

Arrivati alla centrale Clelia avverte nel suo stomaco milioni di farfalle che svolazzano cercando una via d’uscita che non c’è. Trovarsi davanti alla porta di quel imponente palazzo la fa sentire tremendamente piccola. È tutto molto diverso dal piccolo ufficio dove lavorava in Italia, dove tutti ti conoscono e ti sorridono, dove si stila un profilo si e no una volta ogni sei mesi, dove si può passare gran parte dei giorni a giocare a solitario con il computer, no, l’America era tutta un’altra cosa. Oltre ad essere il suo più grande sogno, era anche azione, adrenalina, tutte cose che in Italia era difficile trovare. Ferma davanti a quel immenso portone Morgan poggiandole leggermente una mano sulla spalla:

“Non lasciarti impressionare. Ci farai l’abitudine.” Percorrono la strada fino all’ascensore. Quando le porte si aprono Clelia sente di nuovo il suo stomaco danzare, il suo cuore batte sempre più forte nel suo petto e le sue mani continuano a sudare. Seguendo sempre i due agenti la ragazza si fa strada con passi incerti :

“Vieni adesso ti presenteremo la tua nuova squadra” dice sempre sorridendo l’agente Derek aprendo una porta di vetro. Appena la ragazza varca la soglia tutti si girano nella sua direzione sorridendo e avvicinandosi. La prima a parlare è una donna bionda, con un viso che esprime dolcezza ed un sorriso rassicurante sul volto:

“Benvenuta nella squadra io sono Jennifer Jereau, ma tutti mi chiamano JJ e sono l’addetta alle comunicazioni” , dopo di lei le porge la mano un uomo dal viso famigliare:

“Io sono l’agente Rossi, è un piacere conoscerla dottoressa Landini”, la ragazza che fino a quel momento si era limitata a sorridere schiarendosi la voce dice:

“Il piacere è tutto mio, gente Rossi. Ho letto i suoi libri e le faccio i miei complimenti” , poi è il turno di una donna mora, elegante che con un espressione dolce:

“Io sono l’agente Emily Prentiss.” La ragazza sorridendo risponde alla vigorosa stretta di mano della donna. L’ultimo è un uomo, si nota da subito che è il capo che le si avvicina e con un tono solenne e presenta:

“L’agente supervisore Aaron Hotchner, benvenuta Dottoressa Landini” , la ragazza scrutata da tutti e rossa in viso prende la parola:

“Grazie a tutti per l’ospitalità. Vi prego di darmi del tu, come ho già detto il lei mi fa sentire vecchia.” Strappando una risata agli altri. In quel istante la porta sin apre ed entra nella stanza una donna vestita con un arcobaleno di colori, solo guardarla metteva allegria. Tutta trafelata entra nella stanza dicendo agli altri:

“Ehi è arrivata la nostra belle italiana e non venite a chiamarmi!” poi posa lo sguardo sulla ragazza che la guarda sorridendo e le dice:

“Ciao Fragolina, io sono Penelope Garcia la vostra tecnica informatica, il tuo genio della lampada, il tuo oracolo!” la ragazza divertita da quel soprannome buffo ridendo le stringe la mano: “Piacere Clelia Landini”, la donna la sorride  e poi sottovoce, ma facendosi sentire da tutti le dice: “Hai dei capelli fantastici!” indicando il cespuglio di ricci indomabili rossi della ragazza. La parola va poi alla bionda JJ che dice alla ragazza:

“Vieni con me, ti mostro la tua scrivania.” La ragazza la segue nel open-space fino a raggiungere una scrivania vuota la donna indicandola dice: “Puoi lasciare qui la tua roba!” “Grazie” si limita a dire Clelia posando la sua pesante borsa sul tavolo. Mentre sta per sedersi viene bloccata dal suono della voce di Hotch: “Ormai è tardi sarà meglio andare a casa e riposarci, soprattutto lei Landini sarà stanca dopo in lungo viaggio.”detto questo l’uomo sparisce nel suo ufficio. La ragazza prende la borsa e si avvia all’uscita quando viene richiamata da Prentiss :

“Ehi dove stai andando aspettaci!” raggiungendola e chiamando l’ascensore seguita da Morgan e da Reid.

“Dove è il tuo albergo?” chiede Morgan alla ragazza. Lei frugando velocemente nella sua borsa estrae un foglietto e legge:

“Hotel Excelsior”,  e l’uomo con tono sorpreso: “Oh davvero, ma è vicino a casa tua Reid. Ti accompagneremo noi!”  la ragazza subito risponde:

“No no, ho qui la mappa della metropolitana. Non voglio dare altro fastidio.”

“Ma quale fastidio! È poi sai cosa vuol dire prendere la metro in America a quest’ora?” dice retoricamente Morgan, Reid continuò per lui la sua frase:

“Le statistiche dico che ogni nelle metropolitane solo qui in Virginia anno muore il…” immediatamente bloccato dall’ agente Prentiss

“Reid ti prego! Non spaventiamo la nostra nuova arrivata!” per poi rivolgersi alla ragazza sorridendo e scuotendo la testa.

“Comunque insisto per accompagnarti. E poi ho la tua valigia in macchina e posso usarla per ricattarti” scherzando continua Derek

“Se la mette così. Allora non ho altra scelta!” risponde la ragazza.

In macchina Clelia continua a parlare con Morgan senza mai rivolgere la parola a Spencer.  Lo trovava estremamente noioso e antipatico, era l’unico ad averle fatto una brutta impressione nella squadra. Morgan le piaceva, era il solito maschio alfa e lo trovamolto simpatico; Rossi è il suo mito, non poteva non piacerle; poi c’è JJ che con la sua aria protettiva e dolce le incute sicurezza; Prentiss nasconde sotto quell’aria fredda una personalità dolce, un po’ come lei, si, Clelia si rivede molto in lei; Hotch è il classico Leader con la sua personalità dominante e autoritaria e poi c’è lei, Gracia tra le due è stato amore ha prima vista,  era decisamente la sua preferita. Arrivata nel suo Hotel non ha nemmeno il tempo di rileggere i fascicoli sul caso che cade sfinita tra le braccia della notte abbandonandosi all’oblio del sonno.

 

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE:

Ciao a tutti! Vi ringrazio per aver letto questo nuovo capitolo. Mi ha fatto molto piacere vedere che siete stati in tanti a leggere la mia fanfic , e ringrazio chi mi ha dedicato un po’ del suo tempo per lasciarmi un commento. A me questa storia piace molto e sono molto curiosa di sapere cosa ne pensate voi. Critiche,suggerimenti e perché no, anche complimenti sono bene accetti. Un bacio a tutti!!!

 

 

 

 

 

   
 
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