L’Aereo è
appena atterrato. Clelia con la sua pesante valigia fatta in tutta fretta il
giorno prima e senza troppa attenzione sta vagando per quell’ immenso aeroporto
in cerca di qualcuno. Le avevano detto che sarebbero andati due agenti a
prenderla ma, come si fa a riconoscere un agente del F.B.I. in quel marasma?
Subito le tornano in mente i personaggi dei telefilm che vedeva da piccola,
uomini vestiti di tutto punto con occhiali da sole scuri e un espressione
austera sul volto. Continua a guardarsi intorno spaesata, non sa da che parte
andare, o a chi rivolgersi; abbandonata ormai la speranza si sedie su una della
panchine. Non appena si siede sente la voce grave di un uomo chiamarla:
“Dottoressa
Landini, Clelia Landini!” la ragazza subito si gira in direzione della voce,
vede due uomini. Uno ha una sua foto in mano mentre l’altro le mostra il suo
distintivo. Subito si alza dalla panchina e a grandi falcate si avvicina a quei
due uomini. Uno è un uomo di colore, alto con un sorriso benevolo sul viso;
l’altro invece è un ragazzo molto giovane, deve avere più o meno la sua stessa
età, che la guarda con i suoi grandi occhi castani. Una volta arrivata davanti
a loro la ragazza sorride, e si presenta:
“Salve!
Clelia Landini” e porge la mano, il primo a stringerla è l’uomo di colore:
“Io sono
l’agente speciale Derek Morgan, e lui è il dottor Spencer Reid” indicando il
ragazzo alla sua sinistra. Sempre sorridendo Clelia porge la sua mano anche al
ragazzo che però la saluta semplicemente sventolando in aria la mano e
sorridendo, imbarazzata la ragazza ritrae la mano e gli sorride.
“Bene, la
porteremo alla centrale. La prego lasci a me la valigia!” continua Morgan
togliendo la valigia dalle mani della ragazza e facendo cenno di seguirlo.
Clelia segue quegli uomini in silenzio fino al loro SUV nero dai vetri
oscurati. Con un gesto innato apre la portiera posteriore e si sedie il tutto
nel più religioso silenzio.
Durante il
tragitto la ragazza continua a guardare fuori del finestrino, immersa nel
burrascoso mare dei suoi pensieri. I due agenti continuano a rimanere in
silenzio fino a quando l’uomo di colore dando una leggere gomitata al più giovane
gli sussurra tra i denti:
“Ehi da
dille qualcosa!” , il ragazzo tremendamente imbarazzato tenta di girarsi dietro
ma la ragazza è troppo assorta nei suoi pensieri per accorgersene, così
bisbigliando si rivolge al suo collega:
“Ma cosa le
dico?”, e guance leggermente colorate di imbarazzo, e l’altro cercando di
nascondere una risata:
“Ma dai, è
nostra ospite.” Il ragazzo rassegnato facendo roteare platealmente i suoi
grandi occhi castani si rivolse alla ragazza alzando esponenzialmente la voce:
“Lei capire
nostra lingua?” gesticolando esageratamente sotto lo sguardo divertito del suo
collega. La ragazza guardandolo e spalancando i suoi occhi si rivolge al
ragazzo in tono freddo:
“Guardi che
sono italiana non scema!” , poi sorridendo leggermente compiaciuta per aver
messo in imbarazzo il ragazzo replica: “Parlo molto bene la vostra lingua, ma
comunque grazie per avermelo chiesto, e poi la prego non mi dia del lei, mi fa
sentire tremendamente vecchia.” detto questo torna a guardare fuori dal
finestrino.
Arrivati alla
centrale Clelia avverte nel suo stomaco milioni di farfalle che svolazzano
cercando una via d’uscita che non c’è. Trovarsi davanti alla porta di quel
imponente palazzo la fa sentire tremendamente piccola. È tutto molto diverso
dal piccolo ufficio dove lavorava in Italia, dove tutti ti conoscono e ti
sorridono, dove si stila un profilo si e no una volta ogni sei mesi, dove si
può passare gran parte dei giorni a giocare a solitario con il computer, no, l’America
era tutta un’altra cosa. Oltre ad essere il suo più grande sogno, era anche
azione, adrenalina, tutte cose che in Italia era difficile trovare. Ferma davanti
a quel immenso portone Morgan poggiandole leggermente una mano sulla spalla:
“Non
lasciarti impressionare. Ci farai l’abitudine.” Percorrono la strada fino all’ascensore.
Quando le porte si aprono Clelia sente di nuovo il suo stomaco danzare, il suo
cuore batte sempre più forte nel suo petto e le sue mani continuano a sudare. Seguendo
sempre i due agenti la ragazza si fa strada con passi incerti :
“Vieni
adesso ti presenteremo la tua nuova squadra” dice sempre sorridendo l’agente Derek
aprendo una porta di vetro. Appena la ragazza varca la soglia tutti si girano
nella sua direzione sorridendo e avvicinandosi. La prima a parlare è una donna
bionda, con un viso che esprime dolcezza ed un sorriso rassicurante sul volto:
“Benvenuta
nella squadra io sono Jennifer Jereau, ma tutti mi chiamano JJ e sono l’addetta
alle comunicazioni” , dopo di lei le porge la mano un uomo dal viso famigliare:
“Io sono l’agente
Rossi, è un piacere conoscerla dottoressa Landini”, la ragazza che fino a quel
momento si era limitata a sorridere schiarendosi la voce dice:
“Il piacere
è tutto mio, gente Rossi. Ho letto i suoi libri e le faccio i miei complimenti”
, poi è il turno di una donna mora, elegante che con un espressione dolce:
“Io sono l’agente
Emily Prentiss.” La ragazza sorridendo risponde alla
vigorosa stretta di mano della donna. L’ultimo è un uomo, si nota da subito che
è il capo che le si avvicina e con un tono solenne e presenta:
“L’agente
supervisore Aaron Hotchner, benvenuta Dottoressa
Landini” , la ragazza scrutata da tutti e rossa in viso prende la parola:
“Grazie a
tutti per l’ospitalità. Vi prego di darmi del tu, come ho già detto il lei mi
fa sentire vecchia.” Strappando una risata agli altri. In quel istante la porta
sin apre ed entra nella stanza una donna vestita con un arcobaleno di colori,
solo guardarla metteva allegria. Tutta trafelata entra nella stanza dicendo
agli altri:
“Ehi è
arrivata la nostra belle italiana e non venite a chiamarmi!” poi posa lo
sguardo sulla ragazza che la guarda sorridendo e le dice:
“Ciao
Fragolina, io sono Penelope Garcia la vostra tecnica informatica, il tuo genio
della lampada, il tuo oracolo!” la ragazza divertita da quel soprannome buffo
ridendo le stringe la mano: “Piacere Clelia Landini”, la donna la sorride e poi sottovoce, ma facendosi sentire da
tutti le dice: “Hai dei capelli fantastici!” indicando il cespuglio di ricci indomabili
rossi della ragazza. La parola va poi alla bionda JJ che dice alla ragazza:
“Vieni con
me, ti mostro la tua scrivania.” La ragazza la segue nel open-space fino a
raggiungere una scrivania vuota la donna indicandola dice: “Puoi lasciare qui
la tua roba!” “Grazie” si limita a dire Clelia posando la sua pesante borsa sul
tavolo. Mentre sta per sedersi viene bloccata dal suono della voce di Hotch: “Ormai è tardi sarà meglio andare a casa e
riposarci, soprattutto lei Landini sarà stanca dopo in lungo viaggio.”detto
questo l’uomo sparisce nel suo ufficio. La ragazza prende la borsa e si avvia
all’uscita quando viene richiamata da Prentiss :
“Ehi dove
stai andando aspettaci!” raggiungendola e chiamando l’ascensore seguita da
Morgan e da Reid.
“Dove è il
tuo albergo?” chiede Morgan alla ragazza. Lei frugando velocemente nella sua
borsa estrae un foglietto e legge:
“Hotel Excelsior”, e l’uomo
con tono sorpreso: “Oh davvero, ma è vicino a casa tua Reid. Ti accompagneremo
noi!” la ragazza subito risponde:
“No no, ho
qui la mappa della metropolitana. Non voglio dare altro fastidio.”
“Ma quale
fastidio! È poi sai cosa vuol dire prendere la metro in America a quest’ora?”
dice retoricamente Morgan, Reid continuò per lui la sua frase:
“Le
statistiche dico che ogni nelle metropolitane solo qui in Virginia anno muore il…” immediatamente bloccato dall’ agente Prentiss
“Reid ti
prego! Non spaventiamo la nostra nuova arrivata!” per poi rivolgersi alla
ragazza sorridendo e scuotendo la testa.
“Comunque
insisto per accompagnarti. E poi ho la tua valigia in macchina e posso usarla
per ricattarti” scherzando continua Derek
“Se la mette
così. Allora non ho altra scelta!” risponde la ragazza.
In macchina
Clelia continua a parlare con Morgan senza mai rivolgere la parola a Spencer. Lo trovava estremamente noioso e antipatico,
era l’unico ad averle fatto una brutta impressione nella squadra. Morgan le
piaceva, era il solito maschio alfa e lo trovamolto
simpatico; Rossi è il suo mito, non poteva non piacerle; poi c’è JJ che con la
sua aria protettiva e dolce le incute sicurezza; Prentiss
nasconde sotto quell’aria fredda una personalità dolce, un po’ come lei, si,
Clelia si rivede molto in lei; Hotch è il classico
Leader con la sua personalità dominante e autoritaria e poi c’è lei, Gracia tra le due è stato amore ha prima vista, era decisamente la sua preferita. Arrivata nel
suo Hotel non ha nemmeno il tempo di rileggere i fascicoli sul caso che cade
sfinita tra le braccia della notte abbandonandosi all’oblio del sonno.
ANGOLO DELL’AUTRICE:
Ciao a tutti! Vi ringrazio per aver letto questo nuovo
capitolo. Mi ha fatto molto piacere vedere che siete stati in tanti a leggere
la mia fanfic , e ringrazio chi mi ha dedicato un po’
del suo tempo per lasciarmi un commento. A me questa storia piace molto e sono
molto curiosa di sapere cosa ne pensate voi. Critiche,suggerimenti e perché no,
anche complimenti sono bene accetti. Un bacio a tutti!!!