Il dolore di oggi...
Andromeda si chinò a prendere i vari giochi di Teddy. Piangeva. Ogni lacrima cadeva lenta sulle sua guancie arrossate.
E a ogni gioco, a ogni cibo lasciato lì chissà da quanto, mille aghi la infilzavano, dolorosi. Era il 5 maggio
Lo stesso giorno in cui Ninfadora e Remus si erano rotti in mille framenti di risate e pianti.
Era lo stesso giorno in cui quel ragazzo, Fred, aveva sorriso per l'ultima volta.
Era lo stesso giorno in cui quel bambino di nome Colin, rimanendo a Hogwarts, aveva avuto coraggio.
Andromeda si sdraiò sul divano portando la mano rugosa sul cuore. Erano passati anni ma la ferita c'era e faceva ogni giorno più male.
E ritrovare una foto dell'Ordine, in cui tutti ridevano incuranti del destino, era devastante. Lei doveva morire. Lei, vecchia e soddisfatta della sua lunga vita. Invece la morte, ingiusta come sempre, aveva portato con sè quei ragazzi che avevano trovato da poco la vera felicita...
- Nonna?- Il piccolo Teddy aveva un cipiglio preoccupato. La guardava impotente.
-Stai bene?- aggiunse avvicinandosi e toccandole le mani. Andromeda non riuscì a rispondergli e lo abbraccio continuando a piangere.
Teddy posò la sua piccola mano sulla schiena della nonna non riuscendo a trattenere le tante lacrime che, ora, gli bagnavano il viso.
-Prometti!- esclamò ls donna guardando in faccia il nipote.
-Prometti di essere forte. Prometti di non cadere nello sconforto, mai. Prometti.- continuò
-Nonna...lo prometto- sussurrò il bambino. Andromeda sorrise poggiando nella sua piccola mano la foto trovata.
-Sono i tuoi genitori- chiarì indicando Remus e Ninfadora.
-E ti volevano un mondo di bene- disse avvolgendolo di nuovo in un caldo abbraccio.
Ciò che è più amaro, nel dolore di oggi, è il ricordo della gioia di ieri.