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Autore: Yamato_    25/02/2011    4 recensioni
Breve introduzione sulla mia prima fic a capitoli
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cudicini, Rodolfo Cesaroni
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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nuove percezioni 11 capitolo

Ragazze mie, ecco a voi un altro capitolo!
Spero davvero che possa piacere ancora! Un bacio a  tutteeeeeeeee.
Buona lettura..

                                                                             

                                                                                Nuove percezioni



La febbre è di nuovo salita a 38 e mezzo. Ho appena preso la pillola che mi ha portato mia madre poco fa. Speriamo bene.
Rudi è di là nella sua stanza, starà male anche lui, vorrei tanto andare a vedere come sta, come si sente e rimanere a fargli le coccole, ma non ce la faccio.
Non ce la faccio a muovere neppure un braccio.
Girata sul fianco sinistro,infatti, lascio che i miei occhi si chiudano lentamente.
Non ci capisco nulla, mi sento confusa su tutto e su niente in particolare. La testa gira e per un attimo perdo la mia lucidità, continuo a stare in una specie di dormiveglia in cui vedo dinanzi agli occhi un quadro, piuttosto inquietante, appeso alla parete.
E' una scena che mi perseguita ogni volta che ho la febbre, fin da babmbina.
-Ehi piccola mia, sono io.-
Una voce mi fa sobbalzare notevolmente... Io chi?
Non riesco a riconoscere quella voce tanto familiare, nè ad aprire gli occhi, li sento troppo pesanti.
Che mi prende? Poichè non riesco a pronunciare nemmeno una semplice parola, rispondo con un lamento prolungato.
Una mano fredda si poggia sulla mia fronte facendomi rabbrividire dalla testa ai piedi.
Che sta succedendo?
 La voce continua a ripetermi qualcosa che non riesco neppure a comprendere. E' come se non la sentissi, per cui non ci faccio nemmeno caso, mi sento troppo male per rispondere.
Qualcosa di molto freddo e bagnato viene poggiato delicatamente sulla mia fronte ancora una volta, ma non capisco di cosa si tratti.
Non ho la forza neppure di pensare. Così sprofondo in un sonno pesante, come se avessi perso i sensi, svenendo.


Un'ora dopo, o forse anche più di un'ora dopo, apro gli occhi e mi ritrovo a fissare la parete di fronte a me, in modo piuttosto vago.
Non ricordo nulla, che ore sono?
Faccio per girarmi, ma mi accorgo di essere intrappolata tra le coperte,qualcosa mi impedisce di muovermi e mi accorgo d'avere qualcosa di pesante sulla fronte.
Una pezza imbevuta nell'acqua che, molto probabilmente, poco fa doveva essere fredda.
Cos'è che m'impedisce di muovermi?
Mi volto e trovo Rudi sul mio letto, disteso proprio sopra le mie coperte.
Guardo il fazzoletto e subito dopo mi volto verso di lui, sorridendo.
Che dolce, si è preso cura di me.
Cotinuo a sorridere dolcemente mentre un altro piccolo sorriso si dischiude sulle mie labbra, facendomi quasi arrossire.
'Devo dire che mi sento meglio', penso portandomi la mano destra sulla fronte. Adesso non sono molto calda, la febbre sarà sicuramente scesa grazie a quella pillola e alle cure del mio amore.
Mi giro verso di lui, abbracciando il suo petto e baciando la sua guancia.
-Ciao piccola mia.- mi dice svegliandosi e, allo stesso tempo, sorridendomi.
I suoi occhi sono leggermente stanchi, ma si percepisce bene ciò che intendono trasmettere: gioia, allegria, forsa affetto e tanta voglia d'amare.
-Ciamo amore, come stai?-  chiedo.
Mi allungo verso di lui per baciarlo sulla sua bocca soffice, mentre  lui ricambia il gesto gentilmente.
-Io sto bene, piccola, e tu?-
-Adesso sto bene anche io.- dico con tono felice.
Un sorriso smagliante si accende sul suo volto, provocando in me un piacevole trasalire.
Poi continuo. -Come hai fatto a prenderti la febbre? Ieri non mi sei stato molto vicino.- dico in maniera un pò dubbiosa ed incuoriosita.
Mi guarda fisso negli occhi. E' come rinascere dopo un terribile temporale.
Ma perchè mi guarda così?
Un altro sorriso stupefacente. E' bellissimo. Lo osservo meglio e vedo che mi sta facendo l'occhiolino.
-Ho solo finto d'avere la febbre con tua madre e mio padre, ma in realtà io sto bene.-
E bravo il mio ragazzo! Adesso si finge anche malato.
-Perchè avresti fatto una cosa simile?- dico piuttosto incuriosita.
-Per rimanere tutta la mattinata solo insieme a te.-
Lui si che è il ragazzo perfetto! Quale ragazzo avrebbe fatto questo per la propria ragazza?
E' vero che nel nostro caso è differente poichè condividiamo le stesse cose e viviamo sotto lo stesso tetto, ma forse, sebbene le circostenze fossero state diverse, nessun ragazzo avrebbe mai fatto qualcosa di simile.
Sorrido arrossendo fino alla radice dei capelli.
-Come hai fatto a farti credere da mia madre?-
-Ho usato il vecchio trucchetto: termometro sotto la luce.-
Ride divertito.
-E mia madre ti ha creduto?-
-Beh,- risponde alzando leggermente le spalle, -se sono qui direi proprio di si!-
Mi abbraccia contento ed anche molto soddisfatto, si vede che è sincero, i suoi occhi lo dimostrano.
Ci baciamo. Un bacio lungo, passionale e molto intimo.
Continua a baciarmi senza un attimo d'interruzione, infilandosi adagio sotto le coperte, accanto a me.
Siamo completamente attaccati, il suo corpo aderisce perfettamente al mio e questo contatto mi provoca un forte brivido lungo l'intero corpo.
Sono ansiosa, nervosa. Cosa gli passerà adesso per la mente?
Non so cosa fare, come comportarmi. Mi sento in imbarazzo, in fondo non ho mai avuto questo genere di contatto con un ragazzo, tantomeno con lui, in questi mesi.
Vorrei sapermi muovere, vorrei aver ascoltato i discorsi fatti dalle mie compagne più grandi a proposito di queste cose, vorrei aver visto più documentari.
Mi sento impacciata, completamente impacciata.
Cosa faccio?
Mentre penso ciò, le sue mani, vogliose, percorrono i miei fianchi con dolcezza e molta sicurezza.
Il nostro bacio si fa sempre più intenso, molto più passionale.
Siamo ancora attaccati quando sento le sue mani scendere verso il basso, fino a toccarmi e palparmi impetuosamente le natiche.
A questo suo gesto faccio quasi per allontanarmi, ma in fondo mi piace, è tutto così bello e ci amiamo.
Non stiamo facendo nulla di male, o no?
Ho deciso che voglio lasciarmi andare a queste sensazioni, per il momento.
Non voglio farmi alcun tipo di paranoie, nessun tipo di preoccupazioni, o dubbi.
Mi avvicino maggiormente a lui, cercando di fargli capire che tutto questo mi piace, che deve stare tranquillo.
E proprio mentre sono vicinissima a lui, lo sento eccitato.
Arrossisco imbarazzata, ma, d'altra parte, anche molto curiosa.
Dopo qualche secondo, infatti, non resisto alla tentazione di toccarlo proprio lì.
A questo mio gesto lo sento improvvisamente irrigidirsi, sciogliendosi perfino dal bacio, per dare origine ad un gradevole verso di piacere.
Adesso è visibilmente imbarazzato anche lui.
-Scusa, non volevo.- dico abbassando lo sguardo, sentendomi in colpa.
-Non preoccuparti, è tutto okkay!- esclama tirandomi di nuovo a sé, -anzi, anche se per pochissimo, mi è piaciuto molto. Scusa tu se non sono riuscito a non...-
Lascia la frase in sospeso, ma capisco perfettamente a cosa si stesse riferendo, così annuisco sorridendo, giusto per tranquillizarlo.
-Ti amo.- mi dice.
Non riesco a non amarlo più di ogni altra cosa al mondo.




  
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