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Autore: _Red    26/02/2011    4 recensioni
Ed ecco a voi il sequel di Almeno per questa notte. Vi consiglio caldamente di leggerlo prima, altrimenti non potrete capire bene il contesto.
Dunque, sì, la trama.
Theodore ha accettato il patto proposto da Tracey, ma ora lei si ritrova a fare i conti con sé stessa.
Non sempre ciò che crediamo di volere è ciò che ci occorre davvero.
Siamo deboli contro il silenzio, restiamo muti a guardarci negli occhi.
-Non mi è piaciuto.- sussurro infine.
-Sei stata tu a permettergli di toccarti.-
-Non mi è piaciuto. Non era sesso, non era la stessa cosa che è successa con te. Mi ha soltanto fatto male.-
-Era sesso, per lui. Perchè sarai sempre una delle tante.-
-Perchè, per te non lo sono stata?-
-Nessuna ragazza è uguale ad un'altra-
-Ma... Se con lui era sesso, con te cos'è stato?-
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Theodore Nott, Tracey Davis
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Bambola
 
Ora capivo perchè le ragazze che avevano già passato la loro "prima volta" avevano la tendenza ad aprire le gambe così spesso. Theodore era stato di una dolcezza assoluta, e non avevo nemmeno provato la centesima parte del male che immaginavo. I miei ansimi e le mie urla erano state unicamente di puro, intenso piacere. Era stato bellissimo, e avevo una gran voglia di rifarlo.
Sentii le sue labbra morbide baciarmi la schiena seguendo la spina dorsale, fino ad arrivare ai limiti della decenza.
-Smettila, Nott... Sono sveglia.- mugugnai tirandogli una debole cuscinata.
-Dopo che ti ho ospitata per tutta la notte nel mio letto mi chiami ancora per cognome, Tracey?- mi rimproverò con un velo di... Ironica malinconia? E perchè mai?
-E va bene. Smettila, Theodore...-
-Già meglio...- mi mormorò mordicchiandomi il lobo dell'orecchio.
Mi alzai, stiracchiandomi, quando mi ricordai di essere nuda. Attirai il lenzuolo attorno al mio corpo, pudica.
-Che senso ha coprirti, Davis? Voglio dire, abbiamo fatto sesso!-
Non risposi, anzi arrossii ancora di più.
-E poi, sei davvero magnifica...- sospirò, sedendosi sul letto e infilandosi un paio di boxer.
Mi scappò un innocente sorriso, per la sua affermazione. Probabilmente non si era nemmeno accorto di averla detta, o che io l'avessi sentita. Presi a mia volta a cercare le mie cose in giro per quella disordinata stanza.
-Sai, esistono degli incantesimi per tenere in ordine, non sono tanto difficili...- gli dissi, ma lui non rispose. Non che mi aspettassi qualcosa, comunque: raccolsi da terra il mio reggiseno.
-Merda!-
-Che succede, Davis?-
Prima che potessi replicare lui arrivò a cingermi da dietro, e mi lasciò un piccolo bacio sulla clavicola. Sentivo il suo torace caldo sulla mia schiena, e stavo bene. Mi lasciai andare ad un sospiro profondo, inclinando la testa di lato in modo da fargli capire che volevo che continuasse. Adoravo i baci sul collo.
Lui ripetè l'azione, risalendomi il collo e lasciandomi una piccola scia di saliva, dove poi soffiò. Rabbrividii, non so se per quell'improvviso, minuscolo colpo d'aria, o se per l'effetto che mi faceva quel ragazzo. Tuttavia, lui parve notarlo e dispiacersene. Mi posò un ultimo bacio sul collo, un bacio che sapeva come di desiderio, e mi agganciò il reggiseno che non ero stata in grado di indossare da sola.
-Nott, posso farti una domanda?- domandai infilandomi la maglietta. Interpretai il mugugno che mi arrivò come risposta come un sì.
-Abbiamo fatto sesso, mi hai baciata ovunque come se mi adorassi, però sulle mie labbra non hai osato andare oltre a dei bacetti a stampo. Fa così schifo l'idea di baciarmi?-
Lui rise, sinceramente divertito. Mi voltai a guardarlo: ancora a petto nudo. Quel ragazzo voleva farmi svenire.
-No, affatto... Ma non mi pare che ficcarti la lingua in bocca fosse nel contratto, o sì? Volevi perdere la verginità, e ho accettato. Se c'erano altre clausole, nel contratto, dovevi specificarlo.- fece finta di srotolare qualcosa di invisibile, e lo guardai accigliata.
-O meglio, dovevi scriverlo, perchè qui non lo vedo assolutamente.- fece finta di arrotolare di nuovo la pergamena e riporla.
-Scemo!- esclamai tirandogli un cuscino e buttandomi sul letto, rilassata.
-Nott, non voglio fare la saccente con te, oltretutto che non sono nella posizione adatta. Però, c'è stato un motivo per cui non l'hai fatto, o è stato tutto un caso?-
-Ti faccio un'altra domanda, Davis... Avresti per caso voluto che lo facessi?- domandò, stendendosi accanto a me.
Annuii di riflesso, senza nemmeno pensarci, e lui mi prese il viso tra le mani, appoggiando le labbra sulle mie.
Di nuovo, soltanto un bacio a stampo. Perchè desideravo qualcosa di più?
Un'altro bacio a stampo, e le sue mani erano già strette sulle mie natiche, portandomi verso di lui.
Poteva mai essere possibile che Theodore Nott avesse paura di baciare? Che avesse paura di baciare me?
Mi ritrovai a leccargli le labbra sensualmente, strusciando leggermente il bacino contro il suo, allo scopo di fargliele perlomeno socchiudere, e ci riuscii. Infilai la lingua in quella piccola fessura, e finalmente lui cedette. Le nostre lingue giocavano, desiderose l'una dell'altra, e le nostre mani non erano da meno. O per meglio dire, le mie, che lo masturbavano senza ritegno. Lui non faceva nulla che consistesse nell'oltrepassare la soglia dettata dalla stoffa dei miei vestiti.
Mi staccai dalle sue labbra, giusto il tempo per sussurrargli: -Spogliami, non sono in grado di resisterti...- e poi tornai a succhiargli il labbro inferiore, vogliosa.
Ti prego, Theodore Nott, fammi tua per qualche ora ancora.
Lui sembrò acconsentire alla mia richiesta, perchè mi tirò giù la zip e insinuò un dito dentro di me, facendomi godere come se fossi stata una pazza, pazza di lui.
Tratteneva i miei spasmi con i suoi baci esigenti, spingendo sempre di più con quelle che ora erano due dita. Sbattevo i piedi sul materasso dall'eccitazione, volevo quasi urlare, ma era mattina e avrei rischiato che qualcuno mi sentisse. Era già la quarta volta che arrivavo fino a lì, quella notte.
Ormai, nelle sue mutande la sua erezione e la mia mano non ci stavano più. Tolsi la mano, e mi misi a giocare con l'elastico, credo innervosendolo alquanto. Poi, quando ero decisa a togliergliele, lui mi bloccò.
-Fermati.- mi disse, con un tono che non ammetteva repliche.
Lo guardai, ancora in fibrillazione.
-Che succede?-
Mi riabbottonò i jeans, per poi fare lo stesso con i suoi. Si infilò anche la camicia, e vidi dalla sua espressione che era già pentito di essersi fermato. Il rialzamento nei suoi pantaloni era ancora più che evidente. Avrebbe passato tutta la mattina a farsi seghe, come sfogo?
-Mi hai chiesto una notte, e una notte è stata. Non voglio approfittarmi di te, per quanto mi costi. Non sono quel genere di persona.-
-Nott, non so se l'hai notato, ma stavo facendo tutto di mia volontà.-
-Non è vero, stavi ascoltando i tuoi ormoni, e nient'altro. E poi, tu sei innamorata di Blaise. Ora puoi anche provarci con lui, sei a posto.-
Mi stava invitando ad andarmene. Perchè? Che avevo fatto di male?
-E se io volessi stare qui tutto il giorno?- chiesi, con un espressione assai maliziosa rivolta alle sue parti basse.
Lo vidi irrigidirsi, ma non cedette.
-Vattene.- sibilò, facendomi quasi paura.
C'era il Theo preoccupato e dolce, c'era il Theo eccitato, e ce n'erano chissà quanti altri... Ma il Theo che mi detestava, che mi intimava, velando una minaccia, di andarmene... No. Non poteva esistere.
-Ci vediamo.- lo salutai secca, sbattendo la porta con altrettanta grazia.
Non ero in grado di sedurre. Non ero più vergine, ma nemmeno in grado di ammaliare Theodore... Quindi figuriamoci Blaise, che faceva molta fatica a godere a pieno di qualunque cosa ci fosse al mondo, da una giornata di sole ad un boccale di burrobirra con gli amici.
Me ne tornai in camera mia, e dopo essermi acconciata per bene ed aver scelto i capi migliori del mio repertorio, scesi a colazione.
La nuova Tracey, quella figa, era pronta ad emergere.
Durai per due settimane, tra gli urletti starnazzanti di Daphne, Pansy e Astoria.
-Ehi, Davis.-
-Zabini!- risposi io, con finta sorpresa. Finalmente, stavo iniziando a non sopportare più le altre oche!
-Senti un po'... Come mai hai iniziato a mostrarti così?-
-Non lo so, mi andava...- risposi vaga.
-Sai, questa nuova parte di te non la conoscevo, Davis. E devo ammettere che è piuttosto attraente...-
-Grazie...-
Ma non feci in tempo a concludere la frase che mi baciò, reclamando possessione.
-Davis, mi prendo il diritto della tua prima volta.-
-Prego?- domandai, accigliata. Che cos'era, il diritto della prima volta?
-Ovvero, io e Malfoy sverginiamo tutte le ragazze fighe che hanno la fortuna di capitarci a tiro. Siamo i migliori del campo, sai? Beh, diciamo che di solito ci spartiamo le bimbette al terzo, o al massimo al quarto anno... Però lui quest'anno non ci sta con la testa... Me le sono fatte tutte io. E dato che non ho nessuno a contrastarmi, posso inventarmi una nuova regola. E ho deciso di fare un'eccezione. Questo pomeriggio ti sbatto al muro, Davis.-
Ad ogni pausa ghignava, era il ritratto dell'orgoglio. Era orribile: non c'era assolutamente nulla da vantarsene. Poi mi venne in mente che io avevo un punto a mio favore. Forse potevo liberarmi. Avevo paura, non avevo mai visto Blaise così.
-Mi spiace, Zabini, ma io non sono vergine.- risposi semplicemente, ghignando a mia volta.
Purtroppo, questo fatto sembrò interessarlo ancora di più. Mi scrutò, come a volermi dare una valutazione. Dov'era il mio principe azzurro quando ce n'era bisogno? Oh, che sciocca: io non avevo nessun principe azzurro.
-Ah no? Bene, la gattina è esperta...- mi accarezzò una guancia, e arrossii lievemente. -Chissà, magari potremmo anche trovarci bene, noi due, insieme.-
In un altro momento gli avrei risposto che non desideravo altro, ma allora perchè adesso avevo paura di lui? No, io decisamente non ero normale.
Blaise interpretò il mio silenzio come un'accondiscenza, e mi richiuse in uno sgabuzzino. Dovetti stare attenta a non sbattere la testa al muro, con tutta la violenza che mi usò.
Si appropriò del mio corpo con fin troppa foga, mi spogliò tenendomi stretta a lui.
-Dai, bambola, non sai fare nulla? Guarda che così non mi stai eccitando per niente...-
Gli misi la lingua in bocca: volevo farlo cedere, volevo dimostrargli che potevo essere migliore di quelle bambinette, volevo dimostrargli che potevo essere l'unica, per lui. Il fatto è che non sapevo come.
-Ma ti prego.- fece quando scesi a mettergli le mani dentro le mutande. -Le seghe me le posso fare anche da solo, e non mi prenderai di certo con qualche bacio. Fai qualcosa di meglio!-
Gli percorsi tutta la lunghezza del torace con la lingua, e quando arrivai all'ombelico lo intravidi ghignare beffardo. Decisi di prenderglielo in bocca, l'unica cosa che non avrebbe potuto fare da solo.
-Ah, ma allora non sei tanto male, bambola... Un po' stupida, però usi la bocca niente male...- ansimò, tra un gemito e l'altro.
Qualche minuto dopo si sfogò, sbattendomi nuovamente al muro. E io ero completamente in suo potere, incapace di reagire.
E così, nello stesso lasso di tempo che ci mise a penetrarmi poi se ne andò, lasciandomi sola come un'idiota. Mi chiesi, rivestendomi, come potevo amarlo, come potevo lasciarmi trattare così.
Non sapevo la risposta.

 
Red's Corner¬
Allora, come già specificato nell'introduzione questo è il sequel di "Almeno per questa notte" e se non l'avete letto immagino che avrete capito ben poco, di questa storia. Dunque, questa volta, essendo terribilmente lungo a confronto del primo episodio, ho diviso il brano in due capitoli. Questo primo è rude, tremendamente rude, lo so. Povera Tracey, mi dispiace per lei. ):
Dunque, il prossimo capitolo, nonchè ultimo della triade (per vostra immensa fortuna) sarà molto più sdolcinato, mi spiace. Ma cosa volete? Il lieto fine bisogna conquistarselo, e credo che Tracey, dopo essersi umiliata per benino, lo meriti a pieno. O no?
Comunque, come avete visto, in questo secondo episodio il punto di vista è quello di Tracey, e vi avverto che sarà così anche nel prossimo. (:
Anche qui, chiedo una vostra piccola piccola  recensioncina, voglio sapere se vi è piaciuto.
Spero ovviamente di trovare lettori nuovi, oltre a quelli dell'altra volta.
Kiss kiss,

        Re
  
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