Eccomi
di
nuovo. Il capitolo di oggi è pieno di azione e di colpi di
scena: spero che vi
piaccia.
Potete
dirmelo o con un commento o continuando a leggerlo, anche se vorrei
entrambe le
cose.
Per favore
non mi linciate, non so se riuscirei a resistere.
E, fatto
questo preambolo, ecco a voi il capitolo.
Attivai lo Sharingan senza fare
troppi complimenti:
Gray era famoso in tutto il Fantasy per la sua abilità come
spadaccino, pochi
potevano tenergli testa.
“Sbaglio, o quello è lo Sharingan?”
chiese confuso
“Malefica te l’ha tolto insieme alle Sabbie del
Tempo e ai tuoi poteri. Come
hai fatto a conservarlo?”
“Non sono cose che vi riguardano” dissi secco.
“Ci sono abbonato allora!” esclamò.
Non capii cosa volesse dire.
“Dalla tua faccia direi
di averti incuriosito”
commentò Gray “Vedi: diversi giovani si rifiutano
di confidarsi con me; quasi
mi considerano un mostro o un poco di buono.
È vero: sono un tipo particolare, sono immortale, ma
sono sempre disponibile per scambiare quattro chiacchiere.
Forse è questo uno dei motivi per cui lavoro con gli
Shad: almeno chiacchieriamo, senza dire frasi come “Non sono
cose che vi
riguardano” oppure “Non credo lei possa
aiutarmi”.
Accidenti, è davvero triste”.
“In pratica” dissi “Lei ci ha tradito
perché tutti la allontanavano?”
“E’ uno dei motivi, come ho detto”.
Per un secondo abbassai gli occhi: sapevo che era un
errore, ma conoscevo fin troppo bene quella sensazione di totale
estraneità.
“Mi sembri distratto
ragazzo!” commentò Gray “Cose
come queste, non si fanno di fronte all’avversario”
e, rapidamente, si avvicinò
a me e calò la lama.
Riuscii a evitare il colpo e a spostarmi verso il muro;
vidi che il colpo aveva lasciato il segno sul pavimento, con un solco e
sul mio
viso, ferendomi alla guancia.
“Lo usi bene quell’occhio ragazzo,
complimenti!”
sorrise Gray.
“Detto da lei è più di un semplice
complimento”
ricambiando il sorriso.
“Sono riuscito a farti sorridere: lo considero
eccezionale”.
“Deve scusarmi signor Gray” dissi “Prima
vi ho offeso,
ma adesso vedrò di rimediare”.
“Che vuoi dire?” chiese confuso.
“Lo Sharingan che vede: è il primo ed unico regalo
che
mi ha fatto mio padre. Io sono nato con lo Sharingan completo ed
è il mio
personale; questo, invece, apparteneva a mio padre: è la sua
eredità”.
“Incredibile!” sorrise Gray “E
così quello sarebbe o
Sharingan che tuo padre ti ha lasciato.
Avevo sentito dire che tu ne avessi due, ma pensavo
fosse una diceria”.
“Come scusi?” chiesi.
“Vedi: dopo la tua nascita, la tua madrina ti ha fatto
una serie di controlli, per vedere il tuo stato di salute
più che altro.
In una delle visite, fece una scoperta molto curiosa:
rilevò la presenza di un altro Sharingan che, stranamente
era rimasto sopito
dentro di te. Alla fine non ci fece molto caso: pensò fosse
una possibile evoluzione
di quello che avevi e pensò di restare a vedere.
Chi si sarebbe mai immaginato che quello in realtà
fosse l’ultima sorpresa di Itachi Uchiha?
Non fraintendermi: non ho niente contro di lui, anzi
mi è simpatico; vorrei potermi battere contro di lui e
vedere con i miei occhi
la sua forza”.
“Capisco” dissi “Fatto sta che adesso
vado di fretta:
devo riprendere ciò che mi è stato tolto.
Resterei volentieri a scambiare
qualche altra parola con lei, signor Gray, ma ho da fare”.
“Molto bene” disse alzando la spada
“Allora battimi,
se ci riesci”.
“Con piacere” dissi e alzai la mia spada.
Per lunghi minuti, restammo
immobili a osservarci, poi
Gray avanzò e, con un rapido ed elegante movimento, fece un
affondo.
Riuscii a schivarlo e contrattaccai con un fendente
orizzontale, ma lui lo parò e si allontanò; poi
cominciò ad attaccarmi con
rapidi colpi in ogni direzione, senza lasciarmi il tempo di
contrattaccare.
Cercai di schivare, ma non fu per niente facile:
nonostante avessi lo Sharingan, era così veloce che molte
volte fui sfiorato
dalla lama.
Per evitare i più pericolosi, indietreggiai verso la
parete e, alla fine, ci appoggiai le spalle: mi ero messo in trappola
da solo.
“Direi che è finita” fece lui e diresse
la spada verso
il mio cuore.
Istintivamente, attivai lo scudo di Incanto e riuscii
a parare il colpo, ma esso s’incrinò.
Approfittai della sorpresa di Gray per fare un affondo
e riuscii a farlo allontanare.
“Il tuo spirito ti ha salvato” disse calmo
“Mi
meraviglia vedere la tua maestria, ragazzo mio. Spero che non resterai
sempre
sulla difensiva, potrei annoiarmi”.
Quelle parole mi provocarono parecchio, ma trattenni
l’impulso ad attaccarlo frontalmente, avrei commesso un
gravissimo errore a
stare al suo gioco.
“Beh! Non vieni?”
“Sa che le
dico?” feci “venga lei” e lo incitai con
la
mano.
“Errore madornale” disse e corse verso di me,
lanciando un rapido fendente.
Con un salto lo evitai e mi spinsi in avanti, usando
il muro come leva, menando un fendente aereo.
Il colpo fu fermato a mezz’aria e poi Dorian mi
afferrò e mi lanciò all’indietro,
facendomi rovinare a terra.
“Bella pensata!” commentò “Hai
provato ad approfittare
del mio slancio per colpirmi, ma quel trucco è vecchio
quanto l’universo; non
può fregarmi così”.
“A dire la verità” feci alzandomi e
abbassando la
spada verso il pavimento “Sapevo che mi avrebbe
schivato”.
“Che vuoi dire” fece Gray, poi osservando la mia
posizione capì.
“Ci è arrivato?” dissi
“Vediamo se le piace questa
mossa: attacco Aereo del Falco” e mi lanciai verso di lui.
Servendomi dell’o Sharingan, avevo copiato la tecnica
di Shan Yu e l’avevo fatta mia per battere Gray.
Con rapidi movimenti, riuscii a eseguire l’intera
combo, ma Gray scansò tutti i colpi e vibrò un
fendente che ruppe il busto
della mia armatura, causando un forte dolore a Incanto e mi
spazzò verso il
pavimento.
“Il tuo Sharingan non è male”
commentò Gray “Hai
copiato l’attacco di Shan Yu e hai provato a lanciarmelo
contro: peccato che lo
conosco già, altrimenti mi avresti colpito”.
Mi alzai e respirai profondamente: “Non ditemi che
gliel’avete insegnata voi”.
“Oh no! Non sono il tipo da insegnare simili cose. Le
me tecniche sono più eleganti”.
“Capisco!”
dissi.
“Incanto, stai bene” gli chiesi mentalmente.
“Non ti preoccupare, non è niente” mi
rassicurò
“L’importante è che tu stia
bene”.
“Sono stato meglio” risposi “Hai qualche
idea per
batterlo?”
“No, mi dispiace” disse, poi, però
cambiò espressione
“Aspetta, forse mi è venuta
un’idea”.
“Sarebbe?” chiesi.
“Il potere del tracciamento, permette di copiare anche
tutte le armi che vedi: ti basta un’occhiata per farne una
copia quasi
perfetta” disse “Sauron prova a riprodurre tutte le
armi che hai visto finora e
a lanciargliele contro. Quando sarà il momento giusto
colpiscilo”.
“Hai dimenticato una cosa, amico mio” dissi
“Non ho
energie sufficienti per ricreare tutte le armi che ho visto nella mia
vita”.
“Non preoccuparti di questo” mi
rassicurò “Lasciati
guidare da me: usa la mia energia e la mia esperienza e
battilo”.
“Sei sicuro di poterlo fare? Dopo di lui ci sono altri
Shad da battere”.
“Sbaglio o non è da te farti così tanti
problemi”.
“Hai ragione!” dissi “Allora
tentiamo”.
“Così mi piaci” fece.
Mi alzai e chiusi gli occhi per
concentrarmi: “Analisi
dei ricordi. Processo completato. Tracciamento in corso”.
Dietro di me apparvero un’infinità di armi sospese
nel
vuoto.
“Il potere del tracciamento” disse stupito Gray
“Non
mi sarei mai aspettato una cosa simile da te. Interessante! Vediamo di
che sei
capace” e circondò la spada di una strana luce
bianca, facendola diventare più
lunga e spessa.
“Blocchi rimossi!” dissi e poi gridai
“FUOCO CONTINUO
DI’ TUTTE LE PROIEZIONI”.
Le armi si lanciarono in avanti e si avventarono su
Gray. Lui roteò la spada e creò un vortice che
distrusse tutte le armi che si
avvicinarono a lui.
“Tutto qui?” disse Gray “Ammetto che il
tuo potere è
eccezionale, ma ti manca l’esperienza, ragazzo!”
“Accidenti!”
pensai.
“Scusa, ma adesso tocca a me!” disse Gray e, con un
movimento che lasciò la scia, mi si parò davanti
e vibrò un colpo devastante.
Grazie allo Sharingan, riuscii a evitarlo, ma ciò che
si trovava dietro di me fu tagliato in due per duecento metri.
“Incredibile!” riuscii a dire.
“Vero!” commentò Gray “Hai
appena assistito a una
dimostrazione dell’energia nota come: Spirito”.
“Lo Spirito” feci incredulo .
“Esatto!” confermò Gray “Lo
Spirito è una delle
quattro energie che compongono l’uomo: con esso è
lo stesso spirito a
combattere, rendendo gli attacchi e i movimenti così veloci
che ne vedi solo la
proiezione. Non dirmi che non sapevi che sono un maestro delle
energie”.
“Lo avevo solo sentito dire” risposi “ma
non mi sarei
mai aspettato che sapesse manipolare una delle quattro energie
base”.
“Chi ha detto che ne posso controllare solo una”
rispose e circondò la sua spada di altri due strati di
energia: uno giallo e
l’altro rosso cremisi.
“Quelli sono..”
“Proprio così: le altre tre energie.”
rispose Gray
“Procedo con la spiegazione, prendi appunti.
Le quattro energie sono l’essenza del tutto e solo un
grande guerriero può manipolarle alla perfezione: Corpo,
Mente, Spirito e
Cuore.
Il Corpo è la piattaforma che ognuno manipola come
vuole per ciò che fa nella vita.
La Mente è la forza del pensiero, che solo
un’adeguata
preparazione psichica permette di rendere concreto.
Lo Spirito è la manifestazione stessa della propria
forza combattiva che combatte al tuo fianco.
Il Cuore, il più difficile da apprendere, prende forza
dai singoli battiti del tuo cuore, simbolo dell’ardore e del
coraggio: e, con
esso, non esistono ostacoli che si possano rimuovere.
Scusa l’impeto, ma adoro fare questa lezione”.
“Sono
spacciato” pensai “Forse potrei tenere testa a
una sola, ma tutte e quattro è un impresa”.
“Sauron” mi richiamò Incanto
“Non ti lasciare prendere
dal panico. Calmati e rifletti: anche se Dorian le può usare
tutte e quattro
insieme non è impossibile batterlo”.
“Che stai dicendo, Incanto?” ribattei agitato
“Non
posso battere un maestro delle quattro energie: è
impossibile!”
“C’è un credo che hai sempre seguito, te
lo sei forse
dimenticato? Non esiste la parola “impossibile”:
solo i limitati la usano e tu
non fai parte di loro.
Per un eroe niente è impossibile!”
Mi sentii attraversare da un
fulmine.
“Che stupido!” pensai “Mi lascio
spaventare da così
poco? Incanto hai dannatamente ragione: io non conosco la parola
“impossibile”.
Anzi, so già come controbattere”.
Chiusi gli occhi e mi ritrovai di fronte alla volpe a
nove code.
“Ehi volpe! Ho bisogno che tu mi fornisca ogni minuto
il 10% del tuo potere”.
“EH? CHE HAI IN MENTE
RAGAZZINO?” disse la volpe.
“Lo vedrai” dissi con un sorrisetto.
“AH AH! MI’
PIACE QUEL
SORRISO. D’ACCORDO: VEDIAMO CHE IDEA TIRI FUORI”.
Riaprii gli occhi e attivai lo
Sharingan Ipnotico di
mio padre: a forma di shuriken.
“Tu guarda!” disse Gray “Da quanto puoi
usare quel
trucchetto?”.
“Da anni, signor Gray!” dissi con un sorriso
“Anche se
ho perso quello con cui sono nato, non vuol dire che ne ho dimenticato
la
sensazione”.
“Interessante!” disse Gray puntando la spada in
avanti
“Finalmente sto per battermi contro il vero potere dello
Sharingan. Non
deludermi”.
“Stia tranquillo: i
preparativi sono quasi ultimati”
dissi “Armor Down!” ordinai e Incanto si
staccò da me.
“Sauron che ti è saltato in mente?” mi
disse incanto.
“Preparati a diventare una spada imbattibile” gli
dissi.
Incanto spalancò gli occhi, poi, dopo avermi guardato,
annuì.
Nella mia mente disegnai una spada: ne definii la
forma e i materiali, senza tralasciare il minimo dettaglio, poi vi
collocai
Incanto e la completai.
Fu eccezionale: la lama occidentale
era blu, tinta di
saette dorate, la guardia nera e dorata era a forma di luna crescente,
l’impugnatura era una saetta dorata che finiva con un piccolo
velo color cielo
notturno, tinto di punti dorati.
Questa nuova spada si appoggiò delicatamente nella
mano sinistra e brillò di luce propria.
“Splendida!” disse Gray applaudendo “Hai
fatto un vero
capolavoro Sauron, si vede che hai gusto”.
“Grazie per il complimento” dissi “La
informo, che non
è solo bella, ma è anche molto forte” e
incrociai le due spade, facendole
crepitare.
“Non ne dubito, ma sarà capace di tenere testa
alle
quattro energie?”
Gray calò la spada in avanti, ma la evitai e, dopo
pochi secondi, vidi aprirsi una voragine che tagliò una
montagna e persino le
nuvole che coprivano la luna, permettendole di illuminarci il viso.
“Wow!” feci,
per nulla spaventato “Non avevo mai visto
una simile dimostrazione di forza. Tuttavia non mi tiro
indietro” e mi lanciai
all’attacco.
“Mente: difesa” disse Gray.
Lo strato giallo si ampliò e formò uno scudo
impenetrabile,
che colpii con la spada della volpe senza incrinarlo.
“Mente: attacco” disse di nuovo.
Lo strato giallo s’illuminò e divenne appuntito e
mi
puntò.
“Non così in fretta” dissi e misi in
avanti la spada
di Incanto: il velo s’ingrandì e mi avvolse,
proteggendomi come uno scudo.
“Niente male!” commentò Gray.
“Non ho ancora finito” dissi e, ritirato il velo,
vibrai un fendente con la spada, facendo esplodere una luce azzurra che
fendette l’aria.
“Difesa” disse Gray.
Lo strato giallo tornò simile a uno scudo e lo difese,
tuttavia cominciò a incrinarsi.
“Ritiro quello che ho detto” disse Gray
“Eccezionale.
Adesso, però ti attacco simultaneamente” e
concentrando i tre strati sulla
lama, la calò verso di me.
Rimasi fermo, sentendo qualcosa scendermi dall’occhio
destro: “Amaterasu!”
Le fiamme nere mi avvolsero, proteggendomi, impedendo
all’attacco di sortire i suoi effetti. Stranamente, non mi
faceva male, anzi:
non sentivo gli effetti collaterali di quell’occhio, era
strano, ma in quel momento
non ci feci caso.
“Wow!” disse
Gray elettrizzato “Non ho parole per
descrivere una simile meraviglia: Amaterasu, la fiamma nera
dell’inferno che
consuma qualsiasi cosa con cui viene a contatto. Da quanto desideravo
vederla”.
“Le conviene frenare l’euforia del momento, signor
Gray” dissi “La sua spada sta bruciando”.
Era vero: la punta della spada di Gray stava bruciando
a causa delle fiamme nere e presto si sarebbe consumata.
“Non me ne preoccupo!” disse annullando le energie
e
poi riattivandole pochi secondi dopo: in quel modo la fiamma, perdendo
la presa
su quello che stava bruciando, si estinse.
“Bella trovata!” commentai “Pensa di
riuscirci di
nuovo?” e diressi la fiamma verso di lui.
Servendosi dello Spirito, Gray si scansò e si
avvicinò
a me, pronto a decapitarmi.
Io, però, avevo altri
programmi: le punte sull’elsa
della spada della volpe si allungarono e puntarono al suo petto.
Accortosene, Gray si allontanò da me e praticò un
affondo nel vuoto ed io risposi con un fendente della spada della volpe.
Sapevo che tra i due colpi, il mio avrebbe perso, ma
volevo solo guadagnare tempo e spostarmi dalla direzione
dell’affondo.
Riuscii a praticare la mia idea e poi, sfruttando le
punte della spada della volpe, mi diressi velocemente verso Gray
portando in
avanti l’altra, pronta a colpire.
Gray, capendo di non potersi difendere contro di essa,
contrattaccò con un fendente.
Le due spade s’incrociarono e il pavimento
s’incrinò a
seguito dell’onda d’urto.
“Bel tentativo, ma ti serve più forza per
contrastare
le quattro energie riunite insieme” disse Gray e
cominciò a spingere.
“Non l’ha capito?” dissi di rimando e
vibrando un
fendente con l’altra spada “Ce l’ho
già! Adesso!”
Le due spade brillarono e
riuscirono a rompere il
controllo sulle quattro energie.
Con un colpo netto, tagliai la mano destra di Gray e,
girando su me stesso, affondai le lame nel suo petto.
Una forte onda d’urto invase il corridoio dietro di
lui, facendo tremare l’intera struttura.
Con uno strattone, spinsi Gray
verso il muro e liberai
le spade.
“Complimenti”
disse lui in un bagno di sangue “Sei
riuscito a battermi. Peccato che non mi puoi uccidere”.
“Ne sono consapevole” risposi facendo lunghi
respiri
“Conosco la vostra storia”.
“Meno male. In qualunque caso, mi hai danneggiato a
tal punto, che avrò bisogno di un po’ per
riprendermi del tutto” disse con un
sorriso “Prima di andare, puoi dirmi come hai fatto a
vincere”.
“Semplice” risposi “Mi sono servito della
forza della
volpe a nove code!”
Gray mi fissò stupito.
“Non mi guardi in quel modo, non c’è
nulla di cui stupirsi.
Vede: prima di creare la spada di Incanto, ho chiesto alla volpe di
darmi il
10% della sua forza a intervallo di un minuto.
Ogni volta che l’ho ricevuto, l’ho diviso in due
parti
uguali: una l’ho usata per potenziare le mie creazioni,
l’altra l’ho
accumulata, aspettando il momento giusto per rilasciarla tutta insieme.
Ora ha capito?”
“Sei un vero genio” disse sorridendo “Ti
stavi
battendo e, allo stesso tempo, hai fatto questo complicato processo.
Hai
davvero mantenuto alto i nomi delle famiglie da cui discendi”.
“Molte grazie” dissi “Comunque non avevo
calcolato
tutto: mi sono anche affidato al mio istinto per attaccare al momento
giusto”.
“Ciò che ho detto prima, non cambia!”
“Grazie! Ora deve perdonarmi, ma ho una cosa da
fare”.
“Non
disturbarti!” disse una voce in lontananza.
Una scarica di fulmini neri e raggi
rossi si avventò
conto di me, che schivai prontamente.
“Dovevo immaginarlo” dissi “Siete rimasti
nell’ombra a
godervi lo spettacolo, vero?”
“Non sono riuscita a non guardare” disse Malefica,
seguita da Jafar.
“Hai davvero dei poteri incredibili, ragazzino”
commentò
Jafar “Sono tali che nemmeno Malefica è riuscita a
toglierteli tutti”.
“I poteri che derivano dagli spiriti sono difficili da
togliere” rispose la strega “E poi lui è
il cosiddetto “Figlio del demone dagli
occhi color sangue”, un appellativo davvero
azzeccato”.
“Maledetta strega” dissi puntandole la spada di
Incanto “Restituiscimi ciò che mi hai tolto e,
forse, potrei anche decidere di
risparmiarti”.
“Oh che piccolo cavaliere!” sorrise Malefica
“La mamma
non ti ha mai detto che le donne non si toccano neanche con un
dito?”
“Certo!” risposi “Mi ha anche detto
“Mai farti
ingannare dalle apparenze” e tu sei tutto, fuorché
una donna”.
“Capisco” fece lei “Allora basta
chiacchiere, è il
momento di dirci addio. Jafar, Dorian uccidetelo!”
“Con piacere” rispose Jafar.
Gray si rialzò: le sue ferite erano sparite e la mano
ricresciuta aveva ripreso la spada.
“Cavolo” pensai “Sono messo male: mi
ritrovo a dover
combattere contro tre avversari. Cosa faccio?”
“Sai Sauron” fece Gray, ricoprendo la spada dei tre
strati energetici “L’insegnamento di tua madre
è davvero veritiero: mai farsi
ingannare dalle apparenze” e calò la lama, ma non
verso di me, bensì contro
Jafar.
Il vecchietto, accortosi dell’attacco,
indietreggiò e
gli gridò contro: “Dorian, che diavolo stai
facendo?”
“Pongo fine alla mia missione di spionaggio e passo
alla seconda fase” rispose Gray.
Stupito e senza parole, osservai Gray.
“Hai capito ragazzo mio!” disse Gray
“Sono una spia, è
vero, ma del Fantasy”.
“COSA!”
gridarono in coro Malefica e Jafar.
“Sì, avete capito” rispose
“Per tutto questo tempo, vi
ho semplicemente giocato: merito della mia indecifrabile
natura”.
“Maledetto!” ringhiò Malefica
“Non la passerai liscia.
Jafar uccidilo, io penserò al moccioso”.
“Ti prendi sempre i tipi più facili tu”
disse di
rimando il vecchietto e si lanciò contro Gray e finirono
fuori dalla struttura,
verso un dirupo.
Vidi Gray sorridermi e, ripresomi
dallo shock,
ricambiai.
“Iniziamo le danze, strega. Sto arrivando” e mi
lanciai verso di lei.
Nel
prossimo
capitolo.
Sauron
combatte contro Malefica, la quale scatenerà tutta la sua
furia.
Riuscirà il
ragazzo a sconfiggerla e a recuperare i suoi poteri?
Questo e
altro nel prossimo capitolo.
Angolo
dell’autore:
Enciclopedia del Fantasy
Anemone:
“Oggi spiegheremo
le quattro energie.
Ogni essere vivente è
formato da varie fonti di energia, alcune si sviluppano naturalmente,
altre
richiedono ungo processo di allenamento.
Le quattro grandi energie,
che riassumono in se le altre sono:
1)
Corpo;
2)
Mente;
3)
Spirito;
4)
Cuore.
Il
Corpo è l’energia
fisica che sviluppiamo quotidianamente e permette la nostra crescita.
Per le altre tre energie è
necessario seguire un programma preciso: atto a svilupparle”.
Entra
Sauron e si avvicina
alla ragazza.
Anemone: “Ciao Sauron”.
Sauron: “Ciao Anemone.
Visto che siamo in argomento, che programma bisogna seguire per
apprenderle?”
Anemone: “Mi dispiace, ma
non posso dirtelo”.
Sauron (tic): “E perché?”
Anemone: “Verrà spiegato
più avanti, ragazzo mio. Abbi pazienza”.
Sauron (broncio): “Uffa!
Perché il signor autore è così cattivo
e non ci fa una piccola anticipazione?”
Anemone: “Troppi spoiler
danneggiano una storia, quindi devi aspettare”.
Sauron: “Va bene.
Comunque avete visto? Ho
battuto le quattro energie: sono troppo forte”.
Entra
Dorian: “Veramente
no!”
Sauron (sorrisetto):
“Andiamo! Lo ammetta che l’ho stesa signor
Gray”.
Dorian: “Se proprio lo
vuoi sapere, l’ho fatto a posta”.
Sauron (bocca a
triangolo): “…. COSA!”
Dorian: “Pensavi davvero
di aver battuto un maestro come me?”
Sauron (depresso
all’angolo): “Non è giusto!”
Anemone
(a bassa voce):
“Perché non ammetti che hai perso per davvero? in
fondo lo hai ammesso tu di
aver perso”.
Dorian (anche lui a bassa
voce): “E’ vero, ma che figura ci faccio a dire che
sono stato battuto da un
bimbo? E poi non gli darei, manco morto, la soddisfazione di prendersi
gioco di
me.
Ma che dico? Io sono
immortale!” e si vanta tutto.
Che
tipo eh?
Tanto ti sei fregato da solo, noi sappiamo la verità.
Appuntamento
alla prossima, ciao!