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Autore: Lyra Snape    27/02/2011    11 recensioni
A Natale, si sa, è d'obbligo farsi i regali.
Se poi sei un Mangiamorte e sei molto affezionato al tuo Oscuro ma Amatissimo Signore, devi anche essere sicuro di fare i regali giusti: mica puoi regalargli un paio di calzini e sperare di farla franca!
Perciò, cosa regaleranno i fedeli Mangiamorte al loro Sire?
Storia vincitrice del concorso "Insane contest-Second Edition!" indetto da AliH e LyndaWeasley, nonchè vincitrice dei premi "Premio Trama" e "Premio Stile"
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mangiamorte, Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Per la serie "a volte ritornano", eccomi qua con l'ennesimo contest! Ovviamente partecipo a tutti i contest demenziali che riesco a trovare, e non potevo certo lasciarmi sfuggire questo! Tanto più che potevo scegliere io i personaggi da usare, e sono tornata ai miei amati Mangiamorte (che sono una fonte INESAURIBILE di ispirazione, sul serio. E' quasi inquietante quante idee demenziali vengano in mente pensando a loro) (sì, immagino che zio Voldy di questo non sia affatto orgoglioso, lo so).
In any case, sono molto emozionata perché è il primo contest che vinco, e tra l'altro è anche un contest a cui tenevo particolarmente (sapete com'è, ho iniziato scrivendo parodie demenziali, perciò sono molto affezionata a tutte quelle che ho scritto XD)
E sì, vi lascio alla lettura!

Nick: Lyra_weird
Titolo: Caro Babbo Natale…
Personaggi: Mangiamorte, Voldemort
Avvertimenti: One-shot
Note d’autore: non penso si possa dire niente senza anticipare il clou della storia…dico solo questo: a Natale è d’obbligo farsi regali. Cosa regaleranno a Voldemort i suoi fedeli seguaci?
La storia è stata scritta di frettissima perché ho passato tipo un mese senza trovare uno straccio di idea, come sempre, e mi è venuta l’illuminazione solo due giorni fa. XD Spero che non risulti comunque frettolosa o peggio ancora incompleta…
Se ci sono errori di battitura perdonatemi, ho scritto di frettissima per fare in tempo ^^

 

Severus Piton uscì dalla stanza, chiuse la porta e guardò la lettera che aveva in mano, come se non riuscisse a credere a quello che aveva davanti.
Con un sospiro, scese le scale e si diresse verso il gigantesco salotto di Villa Malfoy, dove in quel momento tutti i Mangiamorte erano riuniti a ordire oscuri piani per aiutare il loro Signore a catturare Harry Potter.
«Un…due…tre…Stella!» urlò Avery, girandosi di botto verso i suoi compagni. «Aha!» esclamò, trionfante. «Ti ho visto, Rodolphus, non ci provare!»
Rodolphus, borbottando contrariato, si girò e si avviò verso il lato della sala opposto a quello dov’era appoggiato Avery, sotto gli occhi di Severus che per la millesima volta si chiese per quale misteriosa ragione l’intero Mondo Magico avesse paura dei seguaci del Signore Oscuro. Forse erano tutti scarsi a giocare a Un-due-tre-stella, chi lo sa.
«Ehm, ehm», si schiarì dunque la voce per attirare l’attenzione su di sé. «Scusate se vi interrompo, ma devo assolutamente indire una riunione straordinaria», annunciò.
«E da quanto hai il potere di indire riunioni, tu?» chiese Bellatrix, sprezzante, anche se Piton era sicuro che una buona percentuale del suo disprezzo fosse dovuta al fatto che la strega in quel momento fosse la più vicina ad Avery. «E non dovremmo aspettare il Signore Oscuro, per fare qualsiasi riunione?» continuò.
«Credo che oggi sia il caso di lasciare l’Oscuro Signore fuori, dal momento che devo parlarvi proprio di lui», rispose Severus, imperturbabile.
Un mormorio a metà fra il perplesso e lo spaventato si diffuse per la sala, ma il professore non batté ciglio. «Credo che sia il caso che vi sediate per un momento», disse cortesemente.
Ancora leggermente perplessi, i Mangiamorte si sedettero lì dove si trovavano, ignorando i comodi divani che li circondavano: avevano tutta l’intenzione di continuare da dove si erano interrotti, una volta che quella riunione fosse finita.
Severus li guardò, un po’ impietosito, ma decise di non commentare. «Due minuti fa», cominciò, «il Signore Oscuro mi ha chiamato d’urgenza nella sua stanza, mi ha consegnato questa lettera che ho ora in mano e mi ha raccomandato caldamente di spedirla».
Un mormorio percorse nuovamente la sala, ma questa volta i Mangiamorte sembravano scocciati: Piton aveva interrotto la loro importantissima riunione solo per parlare della corrispondenza del loro Signore?
Severus comunque non si scompose. «Credo che prima di arrabbiarvi fareste meglio a farmi leggere il destinatario di questa lettera», disse. Sollevò la busta e lesse:

«Sig. Babbo Natale
Fabbrica di Giocattoli
Lapponia, Finlandia
»

Abbassò la mano e percorse con lo sguardo le facce dei Mangiamorte, che non sembravano affatto scossi da quello che Piton aveva appena detto. «Ehm, ragazzi…avete capito quello che ho letto?» chiese questi, stupito dalla mancanza di reazione.
«Certo che abbiamo capito!» rispose Rodolphus, scocciato. «Quello che non abbiamo capito è perché non la apri e non ce la leggi!»
Severus lo guardò, sconvolto: «Aprirla?»

«Certo, aprila!» intervenne Bellatrix. «Come facciamo a prendergli quello che ha chiesto, se non la leggiamo?»
«Prendergli quello che ha chiesto…?» ripeté Severus, ormai convinto di essere finito in una sorta di spiritosissimo mondo parallelo in cui il Signore Voldemort era ancora un bambino a cui tutti loro dovevano fare da baby sitter.
«Per amor del cielo, Severus, riprenditi!» esclamò Narcissa. «Che altro pensi che si possa fare? Quando Draco era piccolo io leggevo sempre le sue letterine! Come facevo a prendergli i regali altrimenti?» spiegò, mentre tutti i Mangiamorte annuivano.
Piton capì di non aver altra scelta. Ancora incredulo, aprì la busta, spiegò la lettera e lesse:

«Caro Babbo Natale,
mi dispiace di non averti scritto dal Natale dell’80, ma non crederai mai a quante disgrazie mi siano capitate da allora! Scommetto che le conosci già, sono sicuro che certe orribili notizie trovino il modo di arrivare anche in Lapponia.

Come stai? Io non molto bene, da quando sono risorto sembra che tutto si impegni per andare nel verso sbagliato. Di tutti i miei piani, non ce n’è uno che si andato a buon fine! Sembra che qualunque cosa ce la metta tutta per mettersi tra me e i miei obbiettivi: la sfortuna, l’Ordine della Fenice, Silente (che per fortuna adesso è morto – ci hai impiegato un po’ a farmi questo regalo, ma alla fine ce l’hai fatta! So che posso sempre contare su di te), e insomma, chi più ne ha, più ne metta! Certo, ora non posso non ammettere che le cose vadano vagamente meglio: sono riuscito a far cadere il Ministero, è stato più facile che rubare le caramelle a un bambino – non che ci abbia mai provato, in effetti, ma lo farò appena ne avrò il tempo. Nonostante tutto, però, Potter è ancora a piede libero che vaga felice come una pasqua in giro per il paese, e nonostante le stupidaggini che continua a commettere non sono ancora riuscito a prenderlo! È scappato dalla casa dei suoi zii in motocicletta, e mi è sfuggito; era alla Tana quanto gli incantesimi protettivi intorno a quel luogo sono scomparsi, e mi è sfuggito; ha vissuto tre mesi a Grimmauld Place, di cui ora Piton è il Custode Segreto! Gli ho chiesto: «Dove si trova il numero 12 di Grimmauld Place?» e lui mi ha risposto: «Mio signore, me l’ha appena detto!» però, per qualche misteriosa ragione, non sono comunque riuscito a vedere quel luogo, non ti pare strano? I Black devono aver aggiunto qualche altro incantesimo protettivo, altrimenti davvero non saprei spiegarmi questo fenomeno. In ogni caso, vuoi sapere la cosa peggiore di tutte? Potter e i suoi degni amici si sono intrufolati nel Ministero con un piano che non esiterei a definire assolutamente idiota, e sono comunque riusciti a scappare! Sembra che il destino lo faccia apposta solo per vedere la mia faccia e farsi quattro risate.

In ogni caso, non ti sto scrivendo per annoiarti con le mie magagne personali! Sono sicuro che hai milioni di lettere da leggere e non puoi permetterti di perdere ulteriore tempo con la mia, perciò vengo subito al sodo con la lista dei regali che desidero:

-          qualcuno dei tuoi folletti. Capisci bene che i miei seguaci hanno quasi tutti la capacità intellettiva di un camaleonte, e vorrei alcuni aiutanti che mi capiscano quando parlo. Se non vuoi regalarmeli, mi vanno bene anche in prestito, e quando avrò ucciso Potter te li restituirò.

-          La bacchetta di Sambuco. Purtroppo con Gregorovich sono esaurite tutte le mie piste, a meno che io non riesca a capire chi è quell’idiota che gliel’ha rubata! Se è troppo chiedere di trovare la Bacchetta sotto l’albero, puoi almeno trovare un modo per indicarmi il ladro?

-          Potter. So che non puoi ucciderlo al posto mio, ma farmelo comparire davanti sarebbe un regalo magnifico.

-          Un nuovo orsacchiotto. Ho l’impressione che il mio Gilberto si senta un po’ solo, e vorrei concedergli un po’ di compagnia, visto che Potter mi ruba tanto tempo e Nagini mi da come l’impressione di non amare molto gli orsacchiotti, dato che l’ultima volta che l’ho lasciata da sola con Gilby ha tentato di staccargli la testa.

-          Dei roller-blade. So che sono degli sporchi oggetti Babbani, ma l’ultima volta che ho provato a salire su una scopa sono quasi morto e ho dovuto sprecare un sacco di energie per imparare a volare senza, e ora devo trovarmi un nuovo sport. I maghi saranno straordinari e tutto quello che si vuole, ma la quantità di sport che sanno offrire è quanto mai limitata.

-          Esiste un animale da compagnia che Nagini non sia tentata di mangiare? Magari una pantera.

 Penso che per quest’anno possa bastare. Buon Natale, aspetto con ansia la tua risposta!

Voldemort        »

Severus ripiegò la lettera e prese due profondi respiri, indeciso se arrotolarsi a terra dal ridere o svenire. Gli altri Mangiamorte, al contrario, sembravano molto eccitati.
«Oh, finalmente, mi mancavano un sacco le sue letterine a Babbo Natale!» esclamò Bellatrix, intenerita. «Ormai però mancano solo due settimane a Natale, penso che dovremmo dividerci i compiti!» aggiunse, con tono più pratico.
«Per i folletti possiamo prenderne benissimo una mezza dozzina di quelli della Gringott, non penso che ci sia nessunissimo problema», disse pensieroso Rodolphus. «Basterà vestirli di verde e di rosso, e ci cascherà di sicuro. Se volete posso occuparmene io…ci sono talmente tanti miei soldi, dentro quella banca, che non oseranno negarmi questo favore. E con l’Oscuro al potere, poi, saranno comunque troppo spaventati per negarmi qualcosa».
«Non dire sciocchezze, che paura vuoi che abbiano, se vedono arrivare te?» lo rimbeccò Bellatrix, con disprezzo. «Credo che debba occuparsene qualcuno di più adatto…Rabastan», si rivolse al fratello di Rodolphus, decisamente più simile ad un armadio a due ante di quanto non lo fosse suo marito, «tu vai alla Gringott, prendi sei folletti con una scusa qualsiasi, poi vai da Madama McClan e consegnali a Narcissa che sarà lì ad aspettarti. Tu, Cissy», aggiunse, rivolgendosi alla sorella, «li porterai dentro e farai confezionare per loro dei perfetti abiti da folletto di babbo Natale, d’accordo?»
«E io che cosa faccio?» piagnucolò Rodolphus, offeso.
«Tu puoi occuparti dell’orsacchiotto», disse Bellatrix, crudelmente.
«Ma non è giusto!» protestò Rodolphus. «Mi sono già occupato l’altra volta dell’orsacchiotto!»
«Infatti guarda come si è affezionato l’Oscuro Signore al suo Gilberto!» gli fece notare Avery. «Gli è piaciuto tantissimo, vi ricordate cos’è successo quando l’aveva perso?» aggiunse a bassa voce, e Lucius, al ricordo di quell’evento, rabbrividì.*
«Ha ragione lui!» concordò Yaxley. «Tu sei il migliore per questo incarico, Rodolphus, lo sai bene. Cosa facciamo per le altre cose?» chiese poi, preoccupato.
«La Bacchetta di Sambuco…» mormorò Bellatrix, perplessa. «Secondo voi che cos’è?»
«Non saprei…» rispose Rockwood, pensieroso. «Anche se mi sento di dire con una certa sicurezza che è una bacchetta magica». Rockwood non è che fosse proprio un Einstein dell’intuito, ma nell’Ufficio Misteri era stata la migliore delle cavie.
«Ma non mi dire», commentò Lucius, sarcastico, «e scommetto che è fatta di sambuco, vero?»
«Sì, sono sicuro di sì!» disse Rockwood, entusiasta. «Chissà cosa ne vuole fare l’Oscuro Signore…voglio dire, com’era quel proverbio? ‘Bacchetta di sambuco, non cavi un ragno dal buco’. Ma forse», si illuminò, «vuole sostituire la bacchetta di Potter con una di sambuco, così quel mocciosetto non sarà in grado di combattere e l’Oscuro potrà sconfiggerlo senza neanche alzarsi dalla sedia!»
Questa supposizione scatenò l’indignazione generale; Bellatrix impallidì fino a diventare trasparente e annaspò, senza fiato. «L’Oscuro Signore…non ha bisogno di certi disgustosi trucchetti per sconfiggere un idiota come Potter! Lui…lui…tu…CRUCIO!» urlò infine, puntando la bacchetta contro Rockwood.
«Basta, Bella, ora fermati!» urlò Lucius, sovrastando le urla del Mangiamorte torturato. «Ci occuperemo dopo di queste cose! Il problema ora è: cosa facciamo per questa bacchetta?»
«Be, se ce l’aveva Gregorovich si presume che gliel’abbia rubata qualcuno che lo conoscesse, no?» si inserì Rodolphus. «Qualcuno tipo Grindelwald! E lui ha perso il duello contro Silente…quindi è probabile che la bacchetta ce l’avesse lui! Dobbiamo solo profanare la sua tomba e fregargli la bacchetta!»
Un lungo silenzio attonito accolse queste parole. «Non dire stupidaggini!» esclamò infine Avery. «Non ti rendi conto delle assurdità che vai dicendo?»
«Ma io…» protestò Rodolphus debolmente.
«Che poi, profanare la tomba di Silente, ma che schifo!» lo interruppe Avery, disgustato. «Quale mente bacata farebbe mai una cosa così idiota? Gente, per me l’unica soluzione è costringere Olivander a fare una bacchetta in legno di sambuco e regalarla all’Oscuro Signore a titolo simbolico», aggiunse, e tutti annuirono.
«Be, direi che Potter è fuori questione», disse Lucius, «ma potremmo mandare qualcuno a Godric’s Hollow e sperare che si faccia vivo proprio a Natale».
«Sì, è l’unica soluzione, anche se dubito che persino Potter sia così TANTO stupido da fare una cosa così ovvia», concordò Bellatrix, pensierosa, distogliendo finalmente lo sguardo minaccioso da Rockwood. «Chi si offre volontario per andare fino a Godric’s Hollow?»
«Potremmo mandarci Nagini», suggerì Avery, tra l’approvazione generale. «A me fa senso, è viscida. Almeno così ce la toglieremo dai piedi per un po’».
«D’accordo», concordò Bellatrix. «E quegli affari Babbani che ha chiesto?» aggiunse, senza riuscire a reprimere un brivido di disgusto. «I rolly…rolly…Piton, come hai detto che si chiamavano? PITON!»
Severus, che era rimasto tutto il tempo a osservare la scena impietrito, si riscosse con un sobbalzo. «Ehm…sì…i roller blade», mormorò, incapace di credere alla scena a cui stava assistendo.
«Non so cosa diavolo siano, ma presumo che vadano presi in un negozio di sport Babbani», sospirò Bellatrix, rassegnata. «C’è qualcuno che ci capisce abbastanza da andarli a prendere? Lucius, ora che sei uno sfigato senza bacchetta puoi andare tu nel mondo Babbano! È l’unico mondo in cui puoi muoverti!» suggerì malefica.
«Io non ci vado!» si ribellò Lucius, indignato. «Non ho mai maneggiato quegli schifosissimi soldi Babbani e non intendo cominciare ora! Cioè, hanno i soldi di carta! Non è assolutamente idiota?»
«Presumo che così siano più comodi da portare in giro, no?» rifletté Dolohov. «Voglio dire, loro non hanno incantesimi capaci di alleggerire la borsa. Comunque se volete posso andare io a comprare questi così, così potrei torturare qualche Babbano durante il viaggio! Dovrebbe essere divertente!»
«E per l’animale da compagnia?» chiese Lucius, sfiduciato. «Dite che Nagini non sarà tentata dal mangiare una pantera?»
«Io non gliela prenderei comunque», intervenne Narcissa. «Altrimenti lo viziamo troppo. Non bisogna mai prendere tutto quello che c’è in lista, bisogna sempre lasciare fuori qualcosa. Facevo così, quando Draco era piccolo».
«Ha ragione», concordò Avery, «senza contare che abbiamo già abbastanza da fare senza metterci a setacciare le giungle alla ricerca di una pantera domestica».
«Allora tutti voi muovetevi!» strepitò Bellatrix, improvvisamente agitata. «Scattare! Non c’è tempo da perdere!»

*25 Dicembre*

«Buon Natale, mio Signore!» sospirò Bella, guardando il suo padrone con sguardo adorante. «Ehm…state bene?»
«Potrei stare meglio», borbottò Voldemort. «Stanotte Nagini ha incontrato Potter sulla sua strada, ma prima che io riuscissi a prenderlo è scappato DI NUOVO! In compenso però ho capito che è quel maledetto ladro!» aggiunse raggiante prima di dirigersi verso l’albero di Natale, non notando che i suoi fedeli Mangiamorte si erano guardati intorno raggianti, incapaci di credere a tanta fortuna. Potter e la bacchetta di Sambuco avevano incrociato la strada del loro Signore proprio a Natale! Che magnifica coincidenza!
«Gliel’ho sempre detto, a Silente», lo sentirono borbottare. «Poteva dire quello che voleva, ma Babbo Natale esiste davvero!»

Prima classificata con “Caro Babbo Natale”
Lyra_weird


-Comicità: 20/20
-Grammatica: 9,50/10 punti
-Stile: 10/10 punti
-Originalità: 10/10 punti
-Gradimento personale: 10/10 punti
Per un totale di 59,50/60 punti.

C’è davvero bisogno di commentare questa tua storia demenziale?
Direi di no perché è praticamente perfetta! E’ comica al punto giusto, io e Linda ci siamo divertite molto a leggerla e pensiamo che ce ne vorrebbero di più di storie come questa.
Sei stata capace di strapparci in molte occasioni un sorriso e per di più il tutto è scritto in modo fluido e preciso; solamente una è la pecca della tua grammatica: la parola Gringott.
Siccome ogni volta che la ripetevi ti ostinavi a scrivere “GrinCott”, con la “C”, abbiamo convenuto che non sapessi come scriverla, altrimenti avremmo tolto solamente qualche frazione di punto per un errore di distrazione.
Tuttavia non conta quasi nulla rispetto a tutto il resto!
Sei stata bravissima e la vittoria è più che meritata. Complimenti! 

Premio Stile: Lyra _weird
Premio Trama: Lyra_weird

*pubblicità occulta: per sapere cos'è successo all'orsacchiotto di zio Voldy, potete leggere la mia storia "Mission Impossible"

Pubblicità occulta, parte due: stavo pensando di creare una sorta di Missing Moments di questa storia, in cui i nostri eroi vanno a cercare i regali per zio Voldy, che ne pensate?
  
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