Eccomi di nuovo qua! Ultimamente ho avuto parecchi problemi con internet e quindi non ho potuto aggiornare. Sorry! *-*
Polledro: ahahahaha! Te l'avevo detto che quel computer non durava niente!
Io: zitto tu! >.>
Polledro: io parlo finché voglio. U.u
Io: Lo sai che se adesso non parli alla fine della storia ti faccio dare una medaglia??
Polledro: davvero?!?!?!?!?!?!? Wooooow! Ok, sto zitto! :D :D
Dicevamo... Ecco il nuovo cappy!! :) *Regala dolcetti ai suoi “25 lettori” (come diceva Alex Manzo)*
ENJOY!
2 – O FORSE NO... → O FORSE NO...
Bar di Cantuccio.
-'Giorno comandanti!- un elfo di mezza età li accolse con un sorrisone.
-Ciao Jack!-
Il barista li fece sedere a un tavolino e poi si affrettò a prendere le ordinazioni.
-Che faccio? Il solito?-
-Sì per me il solito, per te Spin?- chiese Grana prendendo la mano della moglie.
-Per me.... Niente. Non ho fame. Mi sento lo stomaco bloccato...-
-Non per obbligarti, ma dovresti mangiare qualcosa.- disse dolcemente il comandante Algonzo.
-Grana non ho bisogno che tu mi dica quando devo mangiare. Non me la sento, ok?-
Il marito alzò gli occhi al cielo. Far cambiare idea a Spinella era una battaglia persa in partenza.
-Ok... Allora Jack, solo per me.-
-Agli ordini, comandante!- Jack mimò con la mano sinistra il saluto militare. Grana lo guardò e alzò un sopracciglio -Si fa con la destra, Jack....-
Il cameriere cambiò velocemente mano.
-Ops... Beh... Era per vedere se eravate attenti, ovviamente.-
-Certo, ovviamente.-
Dopo qualche minuto il barista tornò con un panino e un frullato di ortica.
-Grazie.-
Grana azzannò letteralmente il panino.
-Sicura di non voler niente? Oggi è più buono degli altri giorni...-
La donna sospirò -Sì, sono sicura.-
-Ok. Però non sai cosa ti perdi a non...- Un'occhiataccia della moglie bastò fargli pensare soltanto più a mangiare e non a parlare.
Mentre Grana stava per finire il frullato, gli squillò il telefonino, quindi posò il bicchiere e rispose.
-Qui Comandante Algonzo. Che c'è Polledro?-
Dall'altro capo un certo centauro era in fibrillazione.
-Grana! Vieni subito qui! Porta anche Spinella.-
-E chi te lo dice che sono con Spinella?-
-È ovvio! Con chi dovresti essere?!? È un'emergenza!-
-Finisco di mangiare e arrivo...-
-NO! Non c'è tempo da perdere! Venite subito!-
-Sarà meglio per te che sia veramente importante.-
-Lo è. Stanne certo-.
Staccò la comunicazione e guardò Spinella che aveva già capito la situazione.
-Polledro dice che è importante...- iniziò Grana.
-Beh... Lo sai cosa intende lui per importante....- continuò la donna ricordandosi del giorno in cui il centauro aveva dato l'Allarme rosso soltanto perchè aveva finito le carote.
-Questa volta sembrava convinto... Tanto vale andare a vedere, no?-
-Ok....-
I due si alzarono, pagarono il conto e si diressero, correndo, alla centrale.
In effetti non fu così semplice. Avevano dovuto fare uno slalom tra i civili che passeggiavano tranquillamente sul marciapiede e scusarsi con tutti quelli che saltavano fuori con frasi tipo: -Ehi, ma chi vi credete di essere per spingere così la gente?- o -Fate attenzione!- oppure -Solo perchè sono della LEP si sentono i padroni del mondo!- o ancora, gli elfi più anziani -Ah, questi giovani!!!-.
Finalmente arrivarono al palazzo della LEP, entrarono e si diressero subito verso la CabOp. , scesero le scale e.... -Gro-Gro! Mammina ha detto che...-
Grana prese fiato -Primo: comandante Algonzo, quando siamo in servizio, caporale. Secondo: non mi interessa cos'ha detto mammina. Terzo: vado di fretta. Chiaro?- Si fece strada spingendo il fratellino da una parte, che iniziò a piagnucolare qualcosa a proposito del dirlo a mammina.
Spinella intanto si chiedeva come facessero a essere fratelli...
Polledro li attendeva, impaziente, all'entrata del suo laboratorio e, appena i due comandanti entrarono, chiuse la porta, oscurò i vetri e controllò che non ci fossero cimici.
-Spero che si tratti veramente di un'emergen... Spinella!? Che succede?- Grana si avvicinò alla moglie, che si teneva una mano sulla fronte.
-Mi sento svenire...- Spinella si lasciò cadere sulla sedia che le porgeva il centauro.
-Non è niente... Avrò avuto un calo di pressione... Sto già meglio-.
Il comandante Algonzo le circondò le spalle con un braccio -Ok... Ora sentiamo cos'ha da dirci il nostro pony...-
Polledro cliccò un paio di tasti e poi si avvicinò ai due.
-Oggi stavo controllando lo status di alcuni agenti che...-
-Taglia corto-.
-Ok! Ok, comandante! Roviniamo tutte le scene più melodrammatiche...-
-Finiscila. Ti do trenta secondi per dirci tutto-.
-Agli ordini, sua altezza-. Accennò un inchino -Julius è vivo!-
Grana e Spinella si scambiarono un'occhiata e poi, in perfetta sincronia, lasciarono cadere la mascella.
-Stai scherzando.-
-Ti sembra che potrei scherzare con una cosa del genere?!-
-Bah... Tu scherzi su tutto-.
-Comunque è la verità! Guardate.- cliccò su un pannello touch screen, sul quale apparve una barra quasi completa con scritto sopra “Tubero J.” e sotto “Status: STABILE”.
Spinella era ancora sbalordita -Non è possibile. It's not possible. C'est pas possible. Nicht möglich. No puede ser posible...- diede sfogo a tutte le sue conoscenze linguistiche.
-Potrebbe essere benissimo una trappola...-
-No. Non può.- Il centauro toccò di nuovo lo schermo -Il segnale proviene dalla tuta che Julius indossava quel giorno e che è fatta in modo che possa prendere informazioni vitali solo dalla persona impostata all'inizio-.
-Qualcuno potrebbe aver cambiato la programmazione...-
-Nah... Una volta selezionato il proprietario non si può più cambiare. Modestamente è una mia creazione.-
-Un clone?-
-Non può essere nemmeno un clone! Quando ti deciderai a fidarti ciecamente delle mie invenzioni, comandante?-
Grana ci pensò su per un paio di secondi -Mi fiderò ciecamente delle tue invenzioni, carissimo Polledro, quando Bombarda Sterro verrà di sua volontà qui dentro! E questo non succederà m...-
-Stavate parlando di me?- Un certo nano cleptomane di nostra conoscenza entrò nella CabOp, mentre Polledro gongolava tra sé.
-Uhm... Sterro... A cosa devo l'onore?- Il comandante lo guardò sospettoso.
-Visita di cortesia-.
-Certo, certo. Magari hai pure dei fiori...-.
-No, mi dispiace deluderti, non ho dei fiori. Però ho un puzzoverme appena catturato...-.
Il viso dei tre non-nani presenti si contrasse in una smorfia di disgusto e Spinella trattenne a stento un conato di vomito, quando il nano lo ingurgitò senza neanche masticare.
-Bombarda... Credimi, un veeeero piacere rivederti.- l'elfa si alzò dalla sedia e raggiunse gli altri.
-Toh! La mia ex-socia...- si sfilò la mano dalla bocca e la porse al comandante Tappo, che però si tirò subito indietro.
-Sterro! Adesso che hai anche fatto merenda con un “deeeelizioso” puzzoverme, vuoi dirmi come mai sei qua?- Grana stava cominciando a perdere la pazienza, mentre, con atteggiamento assolutamente menefreghista, il nano svuotava il mini-frigo di Polledro e non si decideva a rispondergli.
-Tranquillo Granuccio... Non scaldarti...- A sentire il nomignolo, il comandante raggiunse una tonalità di rosso da far invidia a quella del forse-defunto Tubero.
-Mi ha chiamato il centauro- ammiccò al tecnico, che stava controllando quanto cibo (e soprattutto carote) Bombarda avesse preso del suo mini-bar.
-NON CHIAMARMI GRANUCCIO. In ogni caso, tu ti sei subito precipitato qua, eh?-
-Certo. Mi ha detto che centrava Julius e quindi...-
-... quindi adesso il suddetto centauro mi spiega perchè abbia dovuto chiamarti, vero pony?-
Polledro ci mise un po' a rispondere. Era rimasto shoccato dall'enorme quantità di provviste che il nano era riuscito a ingurgitare in una frazione di secondo.
-Eh? Uh? Sì, certo. Vedi comandante, il segnale proviene da E101, sotto New York...-
Spinella bloccò il tecnico. -E101? Ma non era crollato?-
-Appunto. Visto che con i normali mezzi ci avremmo messo troppo a creare un varco...-
-...hai deciso di chiamare il nano- concluse Grana.
-Esatto, ma se non mi interrompete ogni tre secondi facciamo prima. I signorini sanno già tutto. Quando però avranno bisogno di me, io...-
-Non c'è tempo di fare l'offeso, Polledro! Prepara subito una navetta. Ah, Spinella... Sono sicuro che verrai anche tu, vero?-
L'elfa sorrise -Avevi dei dubbi in proposito?-
-No. Mai avuti-.
Spinella prese il suo cellulare e compose il numero del suo segretario.
-Cedro? Sì, sono io. Oggi non posso venire. Ho una missione importantissima. No, non so quanto tempo ci metterò... Grazie. Ci vediamo- chiuse la chiamata -Bene. Possiamo andare.-
Bombarda lasciò cadere per terra tutte le altre cibarie che aveva preso con la scusa “devo fare rifornimento”.
-Cosaaa???? Volete dirmi che dobbiamo partire di oggi?!?!?-
Gli altri tre si voltarono verso di lui in sincrono e lo fissarono.
-Certo che partiamo oggi! Dobbiamo raggiungere il comandante, sempre che possiamo fidarci degli strumenti di Polledro, il prima possibile! Qualcosa in contrario?!?- Grana si abbassò per arrivare all'altezza del nano.
-Ovvio che ho qualcosa in contrario! Non sapete che giorno è oggi?-
Gli elfi e il centauro si scambiarono un'occhiata.
-Non lo sapete veramente?! Oggi è l'anniversario della nascita di Argilloso Sterro! Mio antenato e più grande scavatore di tutti i tempi! E quindi i nani oggi non lavorano!-
-Già... Dimenticavo i vostri centottanta, o qualcosa del genere, giorni sacri...- sospirò Spinella.
Algonzo prese Bombarda per il colletto della maglia -Senti un po', Sterro... tu adesso vieni con noi senza fare storie, non me ne frega niente dei tuoi giorni sacri!-.
-Non puoi obbligarmi, comandante. Dimentichi che adesso sono un nano libero?-
-E tu dimentichi che sei un nano libero solo perchè ti sei fatto ripulire la fedina penale dal Fangosetto?!-
-Ehm... ti dispiacerebbe mettermi giù? Sai, soffro di vertigini...-
-Ma che simpatico che sei diventato, Sterro...-. Grana appoggiò di nuovo il nano a terra.
-Bombarda... Aiutaci. Ti prego...- l'elfa si avvicinò al nano.
-Ok. Ma solo perchè me lo chiedi tu, Spinella.-
-Forza andiamo.-
Dopo aver preso due neutrino, gli elmetti, qualche altro gadget di Polledro, i tre saltarono su una navetta.
Spinella si sedette subito ai comandi, mentre Grana si sistemò al posto del secondo pilota e Bombarda nel minuscolo spazio che rimaneva.
-Ehi, Bombarda! Tieni a freno il pranzo, avremo qualche scossone.- Tappo abbassò la visiera dell'elmetto e partì a razzo verso E101.
-Polledro! Com'è la situazione nel pozzo?-
-Uhm... Per adesso solo qualche residuo roccioso, ma niente di particolarmente serio. Per sicurezza attiva i cannoni laser. Non si sa mai...- aggrottò le sopracciglia -Ehm... Tutto bene? Ho sentito un rumore strano... tipo “nano-che-vomita”-
Nessuno dei due elfi osò girarsi indietro; e tanto meno si sognarono di attivare le telecamere interne. Sapevano fin troppo bene cos'era successo.
Sterro mise la testa nell'area di comando -Scusate. Non sono riuscito a trattenermi...-
Grana girò impercettibilmente il collo -Bombarda, mettiti la cintura. Non voglio ritrovarmi una poltiglia di nano nella navetta.-
Il nano sbuffò -Cosa vuoi che possa succ...- un forte “Stonk” rimbombò all'interno della zona passeggeri; Spinella aveva appena evitato per un pelo una roccia incandescente.
-Appunto.- terminò il comandante.
Una fragorosa nitrata risuonò nell'auricolare, ma si interruppe quasi subito -Spinella! Non puoi proseguire oltre. Il resto è bloccato dalla frana. Prova a usare i laser.-
La navetta decelerò rapidamente, fino a fermarsi, poi il comandante Tappo schiacciò il pulsante dei cannoni... ma non successe niente.
-Polledro! D'Arvit! Che cosa significa?-
-Non capisco. Sembra che qualcuno abbia bloccato tutte le armi della navetta! Trova un modo per superare le rocce, mentre io cerco di capire cos'è successo!-
Pensa, Spinella... Pensa. Puoi farcela.
-Ok. Bombarda è arrivato il tuo momento-.
-Veramente... Non è che mi senta tanto bene...- Grana e Spinella lo fulminarono con lo sguardo.
-Ok, ok. Cosa devo fare?-
-Tu ora vai là e scavi un tunnel che ci permetta di arrivare dall'altra parte, noi ti seguiamo a piedi-.
-Io uscire qua fuori? In mezzo a tutte queste rocce incandescenti? Mai!-.
-Bene, allora di risbatto dentro per un paio di secoli. A Picco dell'Ululo. Dopo tutto hai ammesso di esserti fatto ripulire la fedina.- disse distrattamente il comandante Algonzo.
-Picco dell'Ululo?! No, no, grazie! Vado, scavo, arrivo dall'altra parte, voi mi seguite. Capito.-
-Visto che quando vuoi sai essere ragionevole?-
Spinella parcheggiò vicino alla sporgenza, che, nel nostro caso, fungeva un po' da marciapiede, poi tutti e tre indossarono una speciale tuta anticalore e scesero dalla navetta.
Bombarda tastò con la mano il materiale della frana e poi disse con aria da intenditore -Uhm... Argilla di prima qualità. Non ho fatto poi così male ad accettare questo incarico.- Finita la frase si sganciò la mascella e cominciò a scavare.
Solo quando il nano li assicurò di essere uscito dal tunnel (e soprattutto di essersi già “scaricato”) Grana e Spinella iniziarono a camminare carponi nel varco creato da Bombarda.
Quando arrivarono alla fine e saltaron fuori dalla galleria, non poteron credere ai propri occhi.
-No. Non è possibile...- sospirò stupefatta Spinella.
Et voilà! Che ne dite di una piccola recensioncina? :D
RICORDATE: più recensioni → sono più invogliata a scrivere → nuovi capitoli → aggiornamenti più veloci! É una catena! ;)
Baci naneschi a tutti!! (Quanti di voi vorrebbero veramente un bacio da parte di Bombarda? *-*)