I
personaggi di questa storia appartengono quasi
tutti a J. K. Rowling. I fatti narrati di seguito non sono mai accaduti
nella
saga di Harry Potter. Questa storia è stata scritta senza
nessun’intenzione di
lucro, si ritiene, quindi, che nessun diritto di copyright sia stato
violato.
Mamma
e Papà in
trappola
CAPITOLO
16
È sera tardi.
Finalmente
Harry e Ron sono riusciti ad aprire un
varco sufficientemente grande per far passare entrambi. Sono stati
tutto il
girono a lavorare mentre i gemelli controllavano che i ragazzi non si
accorgessero di nulla.
Viktor da
quando abbiamo parlato è stato in disparte tutto il tempo.
Mi si stringe il
cuore ma la questione andava chiarita ed ora non voglio dargli troppo
importanza.
Semplicemente
non posso.
-
Bene! Io sono pronto, Harry? – Ron sta facendo
segno ad Harry di aiutarlo ad arrampicarsi.
Io
mi avvicino rapidamente e gli sfioro una gamba
per attirare la sua attenzione, lo guardo preoccupata, questa cosa non
mi
convince affatto.
-
State attenti!
Lui
mi sorride e io mi rilasso un po’.
Finalmente
riesce ad arrampicarsi e aiuta mio
cognato a salire. Dopo poco spariscono alla nostra visuale.
Sono così
nervosa che senza accorgermene comincio a camminare avanti e indietro
per tutta
la stanza senza fermarmi un minuto, di tanto in tanto si sentono dei
tonfi
provenire dal vano del montacarichi. Fred e George aspettano
pazientemente
sotto l’apertura pronti a recuperare Harry e Ron se mai ne
avessero bisogno.
Viktor sta
passando in rassegna tutte le pareti della cantina, non capisco per
quale
motivo.
Continuo
a camminare finche sento Viktor esclamare –
Finalmente!
La
luce va via all’improvviso, le voci che
provenivano dal salotto, probabilmente della televisione, cessano. Mi
guardo
intorno allarmata, strizzo gli occhi per mettere a fuoco quello che mi
circonda.
-
Cosa diavolo…? – intravedo Viktor vicino al quadro
elettrico.
Non
l’avrà fatto veramente?
Mi
dirigo a passo deciso verso di lui rischiando di
finire a terra un paio di volte per non so quale cosa dispersa a terra.
-
Vuoi spiegarmi perché hai staccato la luce? – il
mio tono risulta più duro e indignato di quanto volessi,
scanso la sua mano dal
quadro e riattacco la luce. Il mio amico mi guarda stralunato e poi mi
risponde
esasperato.
-
Se noi dobbiamo restare rinchiusi qui, allora loro
– punta un indice verso l’alto volendo farmi capire
che sta parlando dei miei
figli – rimangono senza elettricità!
Ditemi
che non l’ha detto veramente!
Detto
questo toglie nuovamente la luce. Non ci posso
credere!
-
Tu non lascerai i miei figli senza luce! –
riattacco la luce e lo guardo con aria di sfida.
Riesco
vagamente a notare le teste di Peter e Jason fare capolino in cima alle
scale,
credo che tentino di capire con chi stia discutendo.
-
Mamma cosa…?
-
Intendi quei mostri che hanno il tuo stesso
corredo genetico? – spalanco gli occhi, non ci posso credere,
ma come fa a
essere così cattivo? Cosa gli ho fatto?
-
Oh Viktor! Smettila di fare il bambino, ma ti pare
il caso?
Lui
in tutta risposta stacca di nuovo la corrente e
io la riattacco.
-
Mamma volete farla finita per favore? – pure ad
ascoltare Jason devo stare ora? Cioè oltre che discutere con
questo troglodita
(concedetemi la licenza poetica, comincio a pensare che Ronald in fondo
in
fondo abbia ragione) devo pure dare retta a mio
figlio…incredibile!
-
Tesoro è quello che sto cercando di fare! – nel
frattempo i gemelli si sono avvicinati per darmi
man forte, senza accorgersi che così
rischiano solo di peggiorare le cose.
Viktor ed io
continuiamo così per un paio di minuti finché la
luce non si riaccende più.
Bene!
-
Scusa mamma, ma papà e lo zio Harry dove sono? –
lo sapevo io che andava a finire così, ma perché
non uso il cervello fino in
fondo quando devo, perché devo sempre lasciarmi trasportare
da quei due cretini
che mi ritrovo per marito e per cognato?
Si sentono
svariati tonfi e rumori provenire dall’appartamento dei
Potter.
Fantastico!
-
Mamma, dicci immediatamente dove sono papà e lo
zio! – la voce di mio figlio non ammette repliche, ma se
crede che gli renderò
la vita facile si sbaglia di grosso.
Per
lo meno dobbiamo tentare di far uscire Harry e
Ron così forse riusciranno a riportare un po’ di
ordine.
Però
ho questo presentimento che mi attanaglia da
quando quei due sono spariti…
Sentiamo un
altro tonfo sordo e la voce di mio marito tuonare.
-
Ragazzo ti avverto, togli le mani di dosso da mia
figlia!
Ma
perché non pensa mai prima di aprire bocca. Mi
porto una mano sulla fronte per la disperazione.
I ragazzi si
sono precipitati su per le scale, sento solo i loro passi di corsa che
si
allontanano.
È
tutto così idilliaco!
***
Mio padre praticamente sbuca
dal muro.
Forse
è necessario un fermo immagine. Non ci sto capendo niente
nemmeno io. Vedo solo
il busto di mio padre che si divincola dal muro. Penserei che qualcuno
ce
l’abbia murato in quella posizione se non fosse che
c’è tantissima polvere
ovunque e sento la voce di mio zio da dietro il muro.
-
Ron! Non è il momento di fare lo stupido! Vedi di uscire di
lì e fai uscire
anche me!
Panico.
Cervello
pensa.
Panico.
Forza
cervello non puoi abbandonarmi proprio ora.
Ancora
panico.
Pensa
Jane, pensa.
Al
momento riesco solo a percepire le mani di Daniel stratte attorno al
mio
braccio, e mio padre continua a dimenarsi e zio Harry continua ad
imprecare
contro mio padre.
Io invece vorrei prendere a
calci il mio
cervello.
Ma
come diavolo hanno fatto ad arrivare qui? Lì?
Cioè dal muro?
-
Ron muoviti! Qui sotto c’è un topo!
Sento
dei passi per le scale. Ti prego no!
Adesso
mi ammazzano. Lo so che mi ammazzano e è tutta colpa mia. Me
la posso prendere
solo con me stessa.
In
salotto fanno il loro trionfale ingresso i miei fratelli maggiori.
Fantastico!
Ora
ci vorranno più o meno tre secondi prima che concino a
sbraitarmi contro e a
tentare di uccidere Dan.
Tre,
due…
-
Tu cosa ci fai qui? – appunto.
Disperata
sposto lo sguardo da mio padre ai miei fratelli, per ora il cervello,
che ha
ripreso a funzionare mezzo secondo fa, dice che il male minore sono i
fratelli
quindi…
-
Ragazzi aiuto! – dicendo questo indico mio padre, che sta
ancora tentando di
aprirsi un varco nel muro. I miei fratelli mi fissano spaesati e poi si
guardano, quindi spostano la loro attenzione alternativamente da Dan a
papà.
Buon
sangue non mente. E io che speravo fossero più tempestivi di
me. Alla fine
tocca sempre tutto a me, così quando i miei riusciranno ad
uscire, perché a questo
punto non ci sono dubbi, quella che passerà le pene
dell’inferno sarò io. Solo
io.
Papà si
è aggrappato al tavolino che si trova
vicino al muro, sta cercando in tutti i modi di uscire.
Peccato
che su quel tavolino c’è il fascicolo che io avevo
provveduto a far sparire da
casa mia.
Mi
avvicino di corsa e tento di strapparglielo dalle mani, lui si aggrappa
alla
mia mano cercando un appiglio più stabile e io tento di
divincolarmi in tutti i
modi.
La cosa ha del comico visto
che Peter, Jason e
Daniel stanno lì che mi guardano invece di aiutarmi.
-
Ma volete darmi una mano? – chiedo disperata.
Finalmente
si danno una svegliata e vengono ad aiutarmi. Peter e Jason mi
afferrano per la
vita e Dan si aggrappa a loro, sembra stiano facendo il tiro alla fune,
peccano
che la fune sono io.
Voglio
dire potrei rompermi sul serio.
-
Ron cosa stai facendo? Mi hai dato un calcio! – la voce
indignata dello zio ci
giunge attutita.
-
Harry la vuoi smettere di rompere e tenermi? Qui i miei figli stanno
tentando
di uccidermi!
Papà
ha gli occhi iniettati di sangue, la cosa mi spaventa e molto. Mi
inquieta
vederlo in queste condizioni.
-
Ragazzi avanti non fate gli stupidi! Smettetela con questa
storia…tiratemi su e
vi prometto che impedirò a vostra madre di farvi del male!
– mio padre è
impazzito.
Se
pensa che noi lo tireremo su con una promessa da quattro soldi.
-
Non ci pensiamo nemmeno papà! – non capisco
perché Jason parli al
plurale…magari un pensierino…
Poi
accade tutto troppo in fretta.
All’improvviso
cado a terra trascinata dai miei fratelli e Dan.
Papà
perde l’equilibrio e riesco solo a vederlo mentre ricade
all’interno del buco
insieme ai documenti del divorzio.
Sento
le urla di papà e dello zio e diversi tonfi.
Rimango
immobile a fissare il buco nel muro.
Comincio
a piangere e non me ne rendo neanche conto. Sento vagamente i miei
fratelli che
tentano di tirarmi su da terra.
-
Cosa ho fatto? – Jason mi prende una mano cercando di
tranquillizzarmi.
-
Jane, sta calma…papà non si sarà fatto
niente…
Mi
divincolo senza troppi problemi dalla presa di mio fratello e mi dirigo
di
corsa giù per le scale, devo riuscire ad avvertire mamma.
***
Si sente un sacco di
baccano. Non riesco a
capire cosa accade e sono sempre più preoccupata.
Viktor
sta imprecando contro i miei figli e i gemelli si sono messi a
discutere con
lui.
Ho
mal di testa.
All’improvviso
sento delle urla e dei rumori
sordi. Fred e George fanno in tempo a dirigersi sotto
l’apertura che Harry e
Ron gli cadono addosso seguiti da una marea di fogli.
Al
buio distinguo vagamente Ron, mi avvicino rapidamente a lui per
assicurarmi che
stia bene.
-
Ron togliti, non sei mica un peso piuma! – Harry si sta
massaggiando una gamba
dolorante.
-
Stai bene? – mi accovaccio vicino a mio marito e comincio a
tastargli le
braccia per assicurarmi che non si sia rotto niente.
Lui
mi sorride leggermente – Quando usciamo di qui ricordami di
uccidere i nostri
figli!
Tiro
un sospiro di sollievo non si è fatto niente…
Aiuto
Ron a rimettersi in piedi e finalmente la luce torna.
-
Mamma! – questa è la voce di Jane. Faccio in tempo
a voltarmi pronta a
fronteggiarla e la vedo con le lacrime agli occhi e
l’espressione
preoccupatissima.
-
Jane cosa..?
-
I documenti…- spalanco gli occhi mentre mi tornano in mente
i fogli che sono
precipitati insieme a Ron.
Mi
volto verso mio marito sperando che ancora non abbia visto nulla.
Sfortunatamente
Ron tiene in mano dei fogli, ha il viso arrossato e gli tremano le mani.
-
Hermione cosa significano questi?
Continua…
Eccomi
di nuovo
e a un’ora improponibile!! J
Ringrazio
tutti
quelli che hanno commentato e aspetto altri commenti, magari mi fate
venire
anche un po’ di ispirazione che comincia a mancare
Bè
spero che
questo capitolo vi sia piaciuto, ovviamente non poteva mancare il colpo
di
scena, altrimenti a cosa servivano i documenti del divorzio, vi sarete
chiesti…o
almeno è quello che mi sono chiesta io quando ci ho
pensato…uhm… comincio a
delirare, va bene vi lascio!!
Alla
prossima!!!
Ciara
<3<3<3