Capitolo
8.
Morgana
e la caccia
S’infilò
i pantaloni con
foga per poi accorgersi che, nella fretta, li aveva messi al contrario.
Sbuffando, li tolse nuovamente per poi sistemarseli a dovere; non aveva
altro tempo
da perdere, doveva farsi trovare al portone d’ingresso il
più pr-
«Ciao,
Arthur».
Il
bambino biondo sussultò:
la sorpresa di quella voce lo aveva fatto inciampare sulla camicia che
aveva
bellamente lasciato sul pavimento e, cadendo, non poté fare
a meno di non
aggrapparsi alla tenda che, come previsto, crollò a terra
sovrastandolo.
«Mor-Morgana!»
esclamò
infuriato, scrollandosi la tela di dosso. «Da quanto tempo
eri lì?».
«Abbastanza
per constatare
che predichi tanto i miei attributi, ma tu non stai messo tanto meglio
di me»
ridacchiò la bambina, dondolandosi qua e là.
Arthur,
una volta ridestato
e tornato ai preparativi, la trafisse con uno degli sguardi
più irritati che
riuscì a trovare; nemmeno prepararsi in pace, poteva?
«Che
cavolo! Mi sto
preparando, levati dalle scatole immediatamente!»
sbottò lui, sistemandosi la
giacca.
«Dove
vai?» domandò la
pupilla del re, poi.
«Non
sono affari tuoi».
«Eddai,
come sei
antipatico!» sospirò ella, offesa.
«Dimmelo dimmelo dimmelo dimmelo dimmelo
dimmelo dimmelo dimm-».
«E va bene! Basta che dopo ti dilegui da
altre parti!» strillò
esasperato, rischiando di scivolare di nuovo. Morgana sorrise
trionfante: ogni
volta che Arthur perdeva il controllo, per lei era una piccola vittoria
personale.
«Vado
a caccia. Sir
Frederik si è offerto di insegnarmi».
Era
evidente, in quel
momento, la disapprovazione che
regnava nello sguardo della bambina: se non fosse stato Arthur
Pendragon,
avrebbe avuto paura.
«Vai
a caccia?» chiese
seria.
«E’
quello che ho appena
detto, mi pare».
«Vai
ad uccidere dei poveri
animali indifesi... ma bravo».
Arthur
non capiva. Cosa
c’era di strano in quella bambina? Perché doveva
essere sempre così irritante,
in qualunque cosa facesse o dicesse? A volte avrebbe preferito che suo
padre avesse
comprato un gregge di pecore piuttosto che adottare quella marmocchia
spocchiosa.
«Senti,
non lascerò che una
bambinetta mi faccia la predica sulle mie
attività!» ribatté il giovane,
superandola e andando dritto verso la porta: era in ritardo, Sir
Frederik lo
stava aspettando e la sua sorellastra lo stava ostacolando con le sue
inutili
chiacchiere.
«Tsk,
pensa che anche loro
hanno dei bambini... dei figli da sfamare, una vita da vivere... e tu
gliela
porti via! Sei cattivo!» trillò Morgana, furiosa.
«Pensa alle famiglie che
distruggerai... pensa a quelle povere marmotte... a quelle... marmot- Arthur?».
Arthur
si guardò in giro,
cercando qualcosa che gli avrebbe permesso di fuggire.
«C-che
vuoi adesso?».
«Una marmotta!».
«Non
se ne parla nemmeno!
Non hai appena parlato di famiglie distrutte, vite da
vivere...?» rispose lui,
per nulla sorpreso dalla richiesta stramba della sorella. «E non osare iniziare a piagnucolare come
fai sempre perché non mi sciolgo! Vai da qualche parte,
gioca con le bambole,
vai da Katrina. E poi, scusami tanto, Morgana: cosa credi che mangiamo
a cena,
erbe selvatiche? Pezzi di legno?».
«Vuoi
dire che...» esalò la
piccola bambina, gli occhi sgranati e la bocca spalancata.
«Sì,
esatto. Quelli sono
animali! E non credo che mentre tu ti mangi un boccone di maiale pensi
alla sua
famiglia – che probabilmente in quello stesso istante
è già nello stomaco di
qualcun altro».
Era
indecifrabile l’espressione
comparsa sul volto di Morgana; Arthur ne fu quasi compiaciuto. Si
voltò e uscì
dalla stanza, soddisfatto che - almeno una volta – i ruoli
erano stati invertiti.
~●~
Angolo Me.
Oh...
chiedo umilmente
perdono.
Chiedo
umilmente perdono
per questo esagerato ritardo nell’aggiornare questa Fan
Fiction, ma ho riscontrato
diversi problemi questo mese. A parte quel maledetto blocco durato
circa due
mesi, in cui non ho scritto proprio niente, ho perso completamente la
mano: le
mie storie nemmeno le riconosco più ._.
Sto
attraversando un
periodo difficile e spero di riprendermi presto, anche
perché sono stanca.
Insomma, se non fosse per alcune persone a me care, ora non sarei manco
in
grado di scrivere il mio nome. Quindi... grazie ♥
questo capitolo è dedicato
interamente a voi.
Or
dunque, basta con queste
cose tristi >_< eccheccavolo, il mio miniArthur e la mia
miniMorgana non
sono oggetto di tristezza!
Ed
eccoli qua, finalmente.
Uno più scemo dell’altro e io li adoro per questo!
Alla fine, quando Arthur
pensa che i ruoli sono ‘stati invertiti’, intende
il fatto che è sempre lui a
rimanere di stucco ogni volta, ma in questa ha avuto vittoria sulla
sorellastra! Mi piaceva pensare che Morgana non conoscesse la natura
dei suoi
pasti, anche se ne dubito XD
Ma
vabé, questa è una FF
demenziale o no?
Ah, e
voi non crederete
mica che sia finita qui, vero? =P
Povero,
non mi premuro di
dirlo al mio piccolo principino u_ù lo scoprirà
lui nel prossimo capitolo.
Per
farmi perdonare per l’immane
ritardo ho creato dei piccoli avatar che li rappresentano e li
troverete a fine
pagina: non sono magnificamente dolci e carini? *___*
Ho
fatto anche un
miniMerlin e una miniGwen che è venuta decisamente
più carina di quella del
telefilm: devo ritenermi soddisfatta!
Volevo
ringraziare con
tutto il cuore tutti coloro che continuano ad inserire questa raccolta
tra
preferiti/seguiti, ancor di più chi ha commentato lo scorso
capitolo, ovvero Emily Alexandre, Simphony,
Ichigo, Vogue,
Murasaki, elfin emrys, Benzina, Lyla_sly, GiulyB, Fenis79,
_Saruwatari_,
elyxyz, GiuLy93 e kribja.
Grazie
a tutte quante, non
so come dirvelo *-* la prossima volta giuro che risponderò a
tutte quante le
recensioni!
Ora vi
lascio, con la
speranza che questo capitolo vi sia piaciuto e che non vi siate
dimenticati dei
miei due aMMMori in miniatura (:
Un
bacio a tutte, spero di sentire i vostri pareri!